Per un problema occorso al forum questa discussione è stata persa e l'unico modo per poterla ripristinare è stata aprire una nuova discussione e reinserirla, citando l'originale.Pietro Niolu ha scritto:
Villanova Monteleone 6 luglio 2008 Tenebrio ha scritto:
Questa specie fu introdotta in Sardegna nel 1946 (su iniziativa di Guido Paoli e Francesco Boselli, direttori, rispettivamente, dell'Osservatorio Fitopatologico di Genova e di Cagliari), come mezzo di lotta biologica della cavalletta crociata (Dociostaurus maroccanus). Insieme furono introdotti, con le stesse finalità, Systoechus ctenopterus (Mikan, 1796) (Diptera Bombyliidae) e Mylabris variabilis (Pallas, 1781), anch'essi parassiti oofagi di Acridiidae.
Le tre specie si sono perfettamente acclimatate in Sardegna, dove ora sono frequenti e ampiamente diffuse, e senza dubbio svolgono la loro funzione nel contenimento delle infestazioni del Dociostaurus.
Tenebrio ha scritto:
Dimenticavo: le foto sono bellissime!
soken ha scritto:
uhm..interessante, non sapevo che fosse stata introdotta !
Hemerobius ha scritto:
Tenebrio ha scritto:
Questa specie fu introdotta in Sardegna nel 1946 (su iniziativa di Guido Paoli e Francesco Boselli, direttori, rispettivamente, dell'Osservatorio Fitopatologico di Genova e di Cagliari), come mezzo di lotta biologica della cavalletta crociata (Dociostaurus maroccanus). Insieme furono introdotti, con le stesse finalità, Systoechus ctenopterus (Mikan, 1796) (Diptera Bombyliidae) e Mylabris variabilis (Pallas, 1781), anch'essi parassiti oofagi di Acridiidae.
Le tre specie si sono perfettamente acclimatate in Sardegna, dove ora sono frequenti e ampiamente diffuse, e senza dubbio svolgono la loro funzione nel contenimento delle infestazioni del Dociostaurus.
Ad eccezione del
Mylabris (per la quale vi sono un paio di lavori successivi al 1949 che ne studiano la distribuzione regionale) non mi risulta che i due Bombilidi siano poi stati citati per la Sardegna, con l'eccezione del solo
Systoechus ctenopterus in Fauna Europea.
Piero conosci forse qualche lavoro specifico? Mi interesserebbe molto.
Ciao Roberto

Tenebrio ha scritto:
Hemerobius ha scritto:
Ad eccezione del Mylabris (per la quale vi sono un paio di lavori successivi al 1949 che ne studiano la distribuzione regionale) non mi risulta che i due Bombilidi siano poi stati citati per la Sardegna, con l'eccezione del solo Systoechus ctenopterus in Fauna Europea.
Piero conosci forse qualche lavoro specifico? Mi interesserebbe molto.
Mi sono occupato di queste bestie (in collaborazione con Luca Fancello) esattamente venti anni fa, nell'ambito di uno studio per conto dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Sardegna. Le mie conoscenze si fermano a quell'epoca.
Come ovviamente sai benissimo, la
Mylabris è stata segnalata più volte dopo la sua introduzione, ed è oggi il Meloide che possiamo incontrare più facilmente.
L'unico accenno che trovammo, sulla possibile presenza dei due Bombilidi, è in una nota di Ortu e Prota [1988 - Possibilità di lotta biologica contro le cavallette: il caso del
Dociostaurus maroccanus Thunb. (osservazioni preliminari) - Simposio sulle strategie ecologiche di lotta contro organismi nocivi, Sassari, 27 settembre 1988, 10 pp.]. Questi riferiscono di aver osservato, nei cannelli ovigeri di
Dociostaurus, larve di Ditteri Bombilidi indeterminati che presumono possano appartenere a
Cytherea obscura,
Systoechus ctenopterus o
Bombylius variabilis. Non so se a queste osservazioni preliminari fecero seguito altri lavori.
Durante lo studio sugli oofagi del
Dociostaurus (1988-89) abbiamo accertato un'ampia diffusione di
C. obscura e
S. ctenopterus in Sardegna. Nelle "grillare" esaminate la percentuale di cannelli distrutti dalla
Mylabris e soprattutto dai due Bombilidi era molto alta:
Mylabris variabilis: 3-19%
Cytherea obscura: 18-32%
Systoechus ctenopterus: 13-30%
Questi dati non sono stati comunque pubblicati e, in realtà, ignoro se successivamente qualcuno abbia segnalato dati precisi sulla presenza in Sardegna dei due Bombilidi.
Ciao
Piero
Hemerobius ha scritto:
Più o meno è la situazione che conosco anch'io a parte il vostro studio, antecedente il mio arrivo in Sardegna, di cui ero completamente all'oscuro.
Peccato non sia stato pubblicato, perché mi pare molto interessante. Ma non è che in qualche modo lo rendiamo disponibile? Magari come "letteratura grigia" mettendolo in rete. Ne hai ancora una copia?
Ciao Roberto

Tenebrio ha scritto:
Hemerobius ha scritto:
Più o meno è la situazione che conosco anch'io a parte il vostro studio, antecedente il mio arrivo in Sardegna, di cui ero completamente all'oscuro.
Peccato non sia stato pubblicato, perché mi pare molto interessante. Ma non è che in qualche modo lo rendiamo disponibile? Magari come "letteratura grigia" mettendolo in rete. Ne hai ancora una copia?
Ho ancora la copia del lavoro, però si tratta di un malloppone che abbiamo fatto venti anni fa a "scopo di lucro". Ti assicuro che non è assolutamente roba che mi sento di mettere in rete o di condividere con colleghi seri e preparati. Praticamente è stato scritto per il personale tecnico della Regione (quindi la "forma" lascia piuttosto a desiderare, anche perchè a quell'epoca il livello scientifico era nettamente inferiore: Daniele non era stato ancora assunto). Inoltre è stato in parte concepito sulla base delle direttive di un arabo (non ricordo se fosse libanese o saudita), consulente esterno della stessa Regione, esperto in infestazioni acridiche in Medioriente (clima, flora e fauna ben diversi).
Ti assicuro che i dati più significativi ed interessanti sono quelli sulla percentuale di parassitizzazione delle ovature (che ti ho comunicato nel precedente messaggio). Per il resto c'è tanto fumo (per carità, niente di inventato) e poco arrosto.
Daniele Sechi ha scritto:
Tenebrio ha scritto:
anche perchè a quell'epoca il livello scientifico era nettamente inferiore: Daniele non era stato ancora assunto
