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Mantis religiosa (Linnaeus, 1758) - Mantidae - colori differenti

17.X.2021 - ITALIA - Lazio - RM, CAVE (RM)


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 05/04/2022, 12:14 
 

Iscritto il: 04/08/2017, 12:49
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Nome: Miriam Mancini
Sono perplessa per la differenza di colore e vorrei un chiarimento. Grazie!


Coppia mantidi.jpg

Una mantide verde di coppia.jpg

Una mantide nocciola di coppia.jpg

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MessaggioInviato: 05/04/2022, 12:27 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Sono entrambe femmine di Mantis religiosa. Il colore è variabile ed è influenzato prevalentemente da fattori ambientali. Tendono infatti ad assumere il colore della vegetazione tra la quale vivono.
Marco :hi:

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La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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MessaggioInviato: 05/04/2022, 21:45 
 

Iscritto il: 04/08/2017, 12:49
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Nome: Miriam Mancini
Quindi si tratta di criptismo? Io avevo pensato che la "nocciola" potesse essere una Ameles decolor ma poi ho visto che è piuttosto piccola e, comunque diversa.
Grazie!


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MessaggioInviato: 06/04/2022, 8:51 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5570
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Arlette ha scritto:
Quindi si tratta di criptismo?

:ok:

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MessaggioInviato: 06/04/2022, 14:35 
 

Iscritto il: 04/08/2017, 12:49
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Nome: Miriam Mancini
:!: :!: :hi:


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MessaggioInviato: 11/04/2022, 20:27 
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Iscritto il: 26/01/2019, 15:53
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Località: Campagna (SA)
Nome: Antonio Fasano
Confermo anche io femmine di Mantis religiosa. Ameles decolor è molto diversa, e soprattutto molto più piccola!
M. religiosa presenta una notevole variabilità interspecifica, ed è per questo che troviamo esemplari molto diversi tra loro sia nelle dimensioni (si spazia da 4,5 centimetri a oltre 8 centimetri) sia nel colore, il quale è influenzato da un mix di fattori genetici e ambientali! :hi: :hi:

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A differenza degli altri insetti che possono vedere, le mantidi possono guardare.....


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MessaggioInviato: 13/04/2022, 21:48 
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38
Messaggi: 4784
Nome: luigi lenzini
Comunque, per la mia esperienza, il colore si manifesta abbastanza presto durante la crescita e non cambia nelle mute successive.
Sbaglio?


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MessaggioInviato: 14/04/2022, 11:36 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
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Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
Ho allevato Mantis religiosa più volte, per lunghi periodi. Il momento in cui si fissa il colore è dopo la muta. Tende a prendere il colore più mimetico con l'ambiente circostante nel momento della muta. Dopo di che, anche se si trasferisce tra vegetazione di un altro colore, il colore della mantide rimane quello. Sino alla muta successiva, se ce ne sarà un'altra.

_________________
:hi:
Mauro


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MessaggioInviato: 16/04/2022, 23:18 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Cromo-imprinting.....

Curioso, ma evidentemente funziona.


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MessaggioInviato: 16/04/2022, 23:21 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
La faccenda governata dagli occhi, evidentemente, come nei polpi.

Bel sistema nervoso.

Infatti, bestie "nervosette".... A.


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MessaggioInviato: 17/04/2022, 9:44 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5778
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
Clickie ha scritto:
La faccenda governata dagli occhi, evidentemente, come nei polpi.



Dal punto di vista della mimesi il polpo è molto più evoluto: la presenza dei cromatofori, cellule ripiene di pigmenti che sono in grado di contrarsi o espandersi, gli consente di cambiare colore a seconda della bisogna. Anche i polpi (Octopus vulgaris Cuvier, 1797 e Eledone moschata Lamarck, 1798) li ho allevati (in acquario): solo da giovani però, arrivati alle dimensioni di 10 cm li liberavo in mare. Altrimenti razziavano tutto ciò che di vivente avevo in acquario.
Se non ricordo male i cromatofori sono di 5 tipi, ognuno con un pigmento diverso. La combinazione dei 5 colori consente di ottenere praticamente qualsiasi sfumatura.
Queste 2 vecchie diapositive sono da riferire allo stesso esemplare, che assumeva un colore “in pendant” con la zona dell’acquario dove si spostava.
POLPO2.JPG


pulpetiello6.jpg


Il cambiamento di colore è velocissimo, frazioni di secondo. Nelle mantidi invece il pigmento si fissa nella pelle "nuova" durante la muta, e quello resta sino alla muta successiva. Dilettanti, al confronto.
Lo so, con gli insetti i cefalopodi non c’entrano niente. Non ho resistito, chiedo venia, se è il caso cancellate tutto, non mi offendo.
Buona Pasqua e buon uovo di cioccolato a tutti.

_________________
:hi:
Mauro


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MessaggioInviato: 17/04/2022, 21:20 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Essendomi aggirato in mare di notte con la lampada, sono rimasto più volte "sorpreso" da polpi che non avevo minimamente visto, che comparivano dal nulla "sbiancando" quando investiti dal fascio della torcia.

Da vedere, uno spettacolo. A.


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MessaggioInviato: 17/04/2022, 22:05 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
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Località: milano
Nome: maurizio pavesi
Mauro ha scritto:
Ho allevato Mantis religiosa più volte, per lunghi periodi. Il momento in cui si fissa il colore è dopo la muta. Tende a prendere il colore più mimetico con l'ambiente circostante nel momento della muta. Dopo di che, anche se si trasferisce tra vegetazione di un altro colore, il colore della mantide rimane quello. Sino alla muta successiva, se ce ne sarà un'altra.

posso confermarlo :ok: a suo tempo mi era capitato di portare a casa una ninfa di mantide religiosa verde, e messa in una scatola di cartone bianco, al momento buono aveva prodotto un adulto marrone, quindi il fattore determinante sembrerebbe "presenza/assenza del colore verde tutt'intorno", le mantidi non sono certo polpi che possono copiare i colori di qualunque cosa su cui si trovano, e per giunta possono farlo nel giro di frazioni di secondo

io sospetto :? che a essere determinante non sia il colore dell'ambiente al momento della muta, ma quello nel periodo precedente, sarebbe interessante fare prove di allevamento per confermarlo... ad es., cosa succede se un ex. è stato tenuto nei giorni precedenti in un ambiente a dominante marrone, e nel momento in cui inizia la muta, o immediatamente prima, o nel corso della medesima, lo si trasferisce in un ambiente verde?

_________________
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Immagine maurizio


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MessaggioInviato: 17/04/2022, 23:57 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Tutto ciò detto (e ne ho imparate di nuove), quel che mi chiedevo è dove abbia sede e quale sia il meccanismo che permette alle mantidi di modificare il colore della loro livrea in funzione dell'ambiente circostante, ben consapevole che deve necessariamente trattarsi di un meccanismo ben diverso da quello dei cromatofori dei polpi (che non sono i soli cefalopodi ad averli e ad utilizzarli a scopi di mimetismo criptico).

Mi chiedevo, banalmente, da dove partire per cercare il bandolo del filo, dell'arzigogolo evolutivo che presiede alla colorazione delle diverse generazioni di mantidi che si succedono nell'anno (o sincronicamente nello spazio).

Suggerivo gli occhi, deputati a registrare la variazione cromatica dell'ambiente circostante, e solo per analogia (non suggerivo certo alcuna omologia con i polpi, animali ovviamente troppo distanti).

Potrebbe altresì tranquillamente trattarsi di un "meccanismo" legato alla percezione della temperatura, dato che un insetto può legittimamente attendersi un disseccamento dell'ambiente vegetale che lo circonda, al cospetto di un deciso aumento di temperatura.

Non occasionale ma stagionale, che si ripete ciclicamente alle nostre latitudini, perfetto blocco di marmo da cui la selezione può trarre la scultura dei suoi "astuti" trucchetti.

In parole povere: dichiaravo solo la mia ignoranza, seconda solo alla curiosità.

A.


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MessaggioInviato: 18/04/2022, 7:22 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5778
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
gomphus ha scritto:
io sospetto :? che a essere determinante non sia il colore dell'ambiente al momento della muta, ma quello nel periodo precedente, sarebbe interessante fare prove di allevamento per confermarlo... ad es., cosa succede se un ex. è stato tenuto nei giorni precedenti in un ambiente a dominante marrone, e nel momento in cui inizia la muta, o immediatamente prima, o nel corso della medesima, lo si trasferisce in un ambiente verde?

La mia limitata esperienza di allevamento si limita a esemplari verdi, che nell'ambiente del terrario, prevalentemente costituito da vegetali secchi, alla muta diventavano color nocciola. Tranne un caso in cui il terrario era fornito da pochi giorni di rami con foglie verdi, e la mantide verde era e verde è rimasta. Purtroppo non ricordo se il fogliame verde c'era da qualche giorno o l'avevo messo lo stesso giorno della muta. L'esperimento più semplice sarebbe fargli fare la muta al buio. Senza un riscontro visivo che succede? si manifesta un colore "base" prevalente sugli altri? si ha un colore guidato da quello dell'ambiente prima del black-out? si ha una colorazione a caso? Secondo me il caso 2, ma è poco scientifico farsi guidare da impressioni superficiali :mrgreen:
Comunque, non è un meccanismo evolutivo recente dei Mantodea, è un'eredità evidentemente molto più antica, dato che in un ordine diverso (Lepidoptera) succede lo stesso: allevando bruchi di macaone notavo lo stesso per quanto riguarda il colore della crisalide. Quando il bruco si fissava a rami verdi formava una crisalide verde, se si fissava a rami secchi formava una crisalide brunastra o beige. In questo caso ho qualche annotazione in più:
1. i bruchi di macaone non hanno occhi. Quindi non è l'occhio a guidare il processo, ma probabilmente i fotorecettori cutanei, che so che nei bruchi dei lepidotteri esistono (primitivi rispetto all'occhio, recepiscono solo intensità e lunghezza d'onda della luce, quindi anche il colore). 2. l'ambiente prima della muta che da origine alla crisalide era sempre verde, dato che i bruchi di macaone li allevavo su finocchietto fresco. Il bruco, quando decideva di averne abbastanza di mangiare e di incrisalidarsi, vagava per qualche minuto in cerca di un supporto secondo lui idoneo. Era il colore di questo supporto a determinare il colore della crisalide.
Tutto questo è aneddotico, visto che sono osservazioni a caso raccolte senza nessun criterio, ma secondo me qualche lavoro scientifico sull'argomento deve per forza essere stato fatto, è impossibile che il fenomeno non abbia mai stuzzicato la curiosità di nessun ricercatore.

_________________
:hi:
Mauro


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