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Trappole aeree e trappole a caduta: tecniche diverse a confronto



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MessaggioInviato: 27/02/2010, 11:56 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Vado a cromprare del vino. :D

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MessaggioInviato: 27/02/2010, 15:13 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
StagBeetle ha scritto:
Vado a cromprare del vino. :D

Così, male che vada, si può sempre usare per il suo scopo originario! :lol:

A parte gli scherzi, per carabidi e altre bestiole terricole, aceto, vino e birra vanno comunque bene. Io preferisco l'aceto perchè conserva meglio gli insetti (nel vino, e soprattutto nella birra, si sviluppano muffe che spesso rovinano gl insetti, o almeno li sporcano molto. Inoltre se non si mette parecchio sale si spappolano in breve tempo).

Se devi usarlo in trappole aeree per Cerambycidae, Scarabaeidae, ecc., la scelta migliore cade sul vino, seguito dalla birra, e meno attrattivo l'aceto.
Anche la frutta frullata funziona bene, soprattutto nelle trappole sugli alberi.

In ogni caso ricorda di aggiungere un po' di sale per evitare la decomposizione e il rigonfiamento degli esemplari catturati se mantieni le trappole per tempi lunghi.

Il glicole so che si usa soprattutto nelle trappole che si piazzano in profondità nel terreno per le specie endogee, che magari devono rimanere in posizione per diversi mesi. Il vantaggio, oltre alla capacità conservante, probabilmente è dato dalla scarsa evaporazione del glicole.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/02/2010, 19:17 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
Io ho provato diverse soluzioni da usare nelle trappole aeree per Cerambycidae. Quella che meglio funziona a mio avviso è una soluzione di vino (rosso e bianco sono indifferenti), sale al 10% e zucchero al 10%. Inoltre aggiungo ogni 5 litri di slz 2 banane mixate con vino per non averne pezzi che rendono difficile la separazione degli insetti più piccoli.
Ho provato anche con il glicole ma i risultati sono simili al vino. L'unica differenza è che quando cerchi di preparare il materiale per seccarlo ci impiega mesi!!
La cosa davvero importante è il posto dove collocare queste bottiglie.
In primis le foreste "fredde" non vanno bene, in base alla mia esperienza si prendono kili di mosche ma poche coleotteri. Ideali sono le foreste calde (Quercus, Ostrya, Pinus, Acer etc) con esposizione a mezzogiorno. Inoltre le trappole devono stare minimo 3 settimane (i primi 10-15 giorni servono ad "innescarle") e non superare i 25 giorni altrimenti si rischia che la soluzione si secchi.
Altro accorgimento è l'esposizione degli alberi in funzione a quello che si vuole raccogliere. Ricordo di aver trappolato una radura circondata da una foresta di Quercus in Slovenia. Gli alberi rivolti al sole nelle ore della tarda mattina e del primo pomeriggio avevano molti Purpuricenus, Leioderes, Ropalopus, Isotomus etc, mentre quelli rivolti al sole nelle ore serali erano piene di Lucanus, Gnorimus, Liocola etc. ma di Cerambycidae poca roba. La larghezza di questa radura era di poche decine di metri....
Bisogna quindi segliere gli alberi in funzione dell'esposizione al sole nelle ore "utili" alle specie che ci interessano, trovare le piante non al centro della foresta dove gli insetti fanno più difficoltà a volare, ma scegliere piante isolate o al margine del bosco. Inoltre le bottiglie devono essere collocate più in alto possibile cercando al tempo stesso di nasconderle alla vista di "curiosi".
Una volta staccate io prendo tutto quello che c'è dentro e lo rovescio in alcool puro (alla fina va in diluizione al 50-70%) dove resta anche per diverse settimane. Una volta vagliato verso gli insetti in alcool al 50% circa dove restano anche per anni (purtroppo) prima di essere preparati. Ad ogni modo restano morbidi e sicuramente ben sgrassati.
Tornando al topic iniziale secondo la mia esperienza non vale la pena usare liquidi "alternativi" che tra l'altro costano molto, il vino con frutta va più che bene.
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 27/02/2010, 20:04 
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
domanda, io quando ho messo una trappola qua a Casinalbo dopo neanche dopo due settimane si è seccata, quindi suppongo di aver messo poco liquido :oops: :no1: . Altra domanda, forse stupida, che alcool usi?

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 27/02/2010, 20:24 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Va bene. Domani vedo di fare delle prove. :D
Spero di avere buone notizie da darvi... :sick:

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MessaggioInviato: 27/02/2010, 20:46 
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Nome: Maurizio Gigli
La mia esperienza con le trappole sugli alberi mi ha portato a conclusioni esattamente identiche a quelle di Pierpaolo, eccetto che per una cosa: il tempi di permanenza delle trappole. Nel mio caso la durata ottimale si è dimostrata intorno a 5-10 giorni. Oltre cominciano i problemi, essenzialmente l'eccessiva riduzione o completo essiccamento del liquido. Credo la differenza dipenda da alcuni fattori:
1 - probabilmente le zone dove metto le trappole sono più assolate, più calde, più aride o più ventose di dove le mette Pierpaolo (del resto, vivo anche più a Sud!)
2 - credo di usare trappole di dimensioni minori o comunque con meno liquido (con una bottiglia da 1,5 litri di soluzione a base di vino, spesso con aggiunta di altre sostanze zuccherine e del solito sale, faccio in media 4-5 trappole)
3 - metto in percentuale meno sale, quindi la fermentazione procede più rapidamente
4 - preparo la soluzione qualche giorno prima, quindi quando le posiziono parte della fermentazione è già avvenuta.

Per tutto il resto, e in particolare sui posti migliori per posizionare le trappole, concordo in pieno con Pierpaolo. Bisogna anche tenere conto del tipo di piante su cui si posizionano o che sono nelle vicinanze, perchè ovviamente possono influenzare le specie che vengono attirate, soprattutto per gli xilofagi puri, come i Cerambycidae, e ovviamente preferire, se ci sono, grossi alberi cariati (anche se non per tutte le specie).

Le foreste fredde, umide ed ombrose sono effettivamente piuttosto deludenti, se non si studiano i Ditteri! I boschi migliori sono quelli tipo macchia mediterranea, e in generale quelli con prevalenza di quercia.

Una precisazione per Riccardo, anzi due:
1 - come alcool va benissimo l'etanolo (il solito alcool etilico). Sarebbe meglio quello non denaturato (senza bisogno di comprare quello per uso da laboratorio, che fanno pagare troppo, si può prendere quello per fare i liquori, che si trova in vendita anche nei discount a pochi euro al litro). Se usi l'alcool denaturato, di solito non ci sono problemi, soprattutto perchè si usa a circa il 50% di concentrazione, non puro (anzi, al 90%, come viene venduto). Ma può capitare che il denaturante colori di rosa/violaceo alcuni insetti, soprattutto le parti depigmentate (come la cuticola delle articolazioni tra i segmenti addominali, ecc.) perchè viene assorbito selettivamente. [l'altro giorno volevo fotografare uno pseudoscorpione e in attesa, per non farlo seccare e rattrappire, l'ho messo in acqua ed alcool, usando il denaturato. Dopo un'oretta l'addome, che si era gonfiato, era diventato rosa in tutte le parti bianche!]
2 - Attenzione, perchè Pierpaolo mette trappole sugli alberi in quantità industriale, con risultati proporzionati (e sproporzionati!). L'unica volta che sono capitato a casa sua (anzi ne approfitto per ringraziare sia lui che Ivan per l'ottima ospitalità e l'ancor migliore vino!) era intento a travasare i risultati delle ultime trappolate riempiendo barilotti da non so quanti litri! Per cominciare credo che faresti meglio a piazzare in ogni località 8-10 bottiglie da 1 o 1,5 litri (se non sai come tagliarle per farne trappole, chiedi e qualcuno di noi ti risponderà), cominciando a capire quali posti sono buoni e quali no.
Ovviamente dalle tue parti io aspetterei almeno la fine di aprile per metterle.
Ciao

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 28/02/2010, 12:26 
 

Iscritto il: 13/09/2009, 18:04
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Nome: Pierpaolo Rapuzzi
La quantità di liquido che impiego per ciascuna trappola è di circa 4-500 ml (uso una tanica da 5 litri e ne faccio 10-12). Non credo che la temperatura e la ventosità delle zone di Maurizio siano superiori a quelle dove trappolo io (Friuli, Slovenia, Croazia), forse la differenza sta proprio nella concentrazione di sale. Con Gianfranco (Isotomus) abbiamo trappolato delle belle foreste in Tunisia ed in Bulgaria ma purtroppo i risultati non sono stati molto buoni (soprattutto in Bulgaria) la causa a mio avviso è stato il troppo poco tempo (10-12 giorni) nonostante la soluzione l'avessi preparata 15 giorni prima di partire. Questa è una cosa interessante, infatti ho provato altre volte a preparare la slz in anticipo ma ho sempre notato che quello che conta è il tempo che le bottiglie restano appese.
La quantità di sale è importante in quanto uccide molto rapidamente gli insetti (anche quelli grandi) che così non distruggono tutto zampettando (ho recuperato delle serie di Grammoptera perfette anche dopo un mese con dentro la stessa trappola molti Lucanus e Cetonischema). So che si possono aggiungere aspirina come anti-batterico ma a mio avviso potrebbe influire sui processi fermentativi (ammesso che qualche lievito o battere lavori con concentrazioni saline così alte...).
Un'ultima considerazioni sul periodo di lavoro di queste trappole. Non vale la pena mettrle troppo presto (almeno in Italia) perchè oltre ad esserci una temperatura troppo basse le specie che normalmente sono attirate non sono ancora in attività. Suggerisco di iniziare a posizionarle verso metà maggio e di continuare sino a fine agosto (infatti i Trichoferus sono attirati moltissimo dalle soluzioni zuccherine ed hanno una fenologia decisamente tardiva).
Pierpaolo


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MessaggioInviato: 28/02/2010, 12:36 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Ciao Pierpaolo.
Forse hai proprio ragione tu, e la differenza sta nella concentrazione del sale. Io non ne ho mai messo molto, temendo che facesse indurire troppo gli insetti e rallentasse troppo la fermentazione, ma quest'anno proverò a usare le tue concentrazioni, alemno su qualche trappola, giusto per avere una conferma (preferisco che funzionino in tempi più brevi, perchè le zone qua intorno sono sempre troppo frequentate e più è lunga la permamenza, più è facile non trovare più nulla, anche mettendole molto in alto).
Anche da me cominciano a funzionare decentemente da maggio in poi. Qualcosa si prende ancora a settembre e a ottobre, se il tempo è adatto. Purtroppo, almeno per i Cetoniini, non c'è la varietà di specie che c'è da te! :sick:

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2010, 10:21 
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Nome: Franco Sandel
Io utilizzo sia per Carabus, sia per cetoniini solo ed esclusivamente aceto di vino, assolutamente niente sale, assolutamente niente glicole, altrimenti chi prepara piu' quegli insetti. A volte ricevo per scambio Carabus che sono come elastici, non riesco a prepararli piu', e rimangono da stendere in qualche scatola su qualche scaffale, fintanto che non mi decido a buttarli.
Unico accorgimento per i Carabus che rimangono anche 20 gg. in aceto, lavarli bene con acqua, e poi li passo in una soluzione di alcool etilico al 60/70 % non di piu' altrimenti disidrata troppo. Portati a casa, li rilavo, poi o in congelatore, oppure li secco in bustina.
Da parecchio tempo non uso piu' l'etere acetico per la conservazione ed il trasporto dei Carabus.
Grossi esemplari di Lamprostus o Megodontus, se non vengono subito bloccati con alcool, posso perdere le antenne e danneggiarsi.
Comunque sia, per qualsiasi trappola io uso, solo aceto, niente frutta, niente sale, niente glicole, non c'e di meglio
che come attrattivo per gli insetti che un po' di buon aceto, magari rosso ed a 6 gradi di acidita'.
I miei insetti riesco a stenderli come appena presi anche dopo anni dalla raccolta.

Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 18:36 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
mi par di capire che, come al solito, ciascuno di noi preferisce tecniche un po' diverse da quelle degli altri, in base alle proprie esperienze. Il fatto è che comunque tutti prendiamo qualcosa, quindi ne concludo che gli insetti siano meno esigenti di quel che pensiamo.
Ogni tanto sperimento cose strane per vedere i risultati.
Una volta ho perfino fatto una trappola arborea con frullato di cetriolo. Ci ho preso centinaia di strane mosche giallo limone che non avevo mai visto prima. Sarà probabilmente qualche specie che attacca le Cucurbitaceae. :?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2010, 20:16 
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Nome: Giovanni Ratto
Julodis ha scritto:
Una volta ho perfino fatto una trappola arborea con frullato di cetriolo. Ci ho preso centinaia di strane mosche giallo limone che non avevo mai visto prima. Sarà probabilmente qualche specie che attacca le Cucurbitaceae. :?


Hai provato col filetto al pepe verde?.... :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

:lol: :hi:

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Pactolinus gigas (Paykull, 1811)


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MessaggioInviato: 01/03/2010, 22:14 
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Nome: Maurizio Gigli
Pactolinus ha scritto:
Hai provato col filetto al pepe verde?.... :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

:lol: :hi:

No, però mi hai dato un'idea! Per i carabi potrebbe funzionare. :D Del resto gli americani mica usano l'aceto o il vino per attirare Carabidi e simili, usano trappole con la carne.

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Maurizio Gigli
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Nome: Guido Sabatinelli
Franco Sandel ha scritto:
Io utilizzo sia per Carabus, sia per cetoniini solo ed esclusivamente aceto di vino, assolutamente niente sale, assolutamente niente glicole, altrimenti chi prepara piu' quegli insetti. A volte ricevo per scambio Carabus che sono come elastici, non riesco a prepararli piu', e rimangono da stendere in qualche scatola su qualche scaffale, fintanto che non mi decido a buttarli.
Unico accorgimento per i Carabus che rimangono anche 20 gg. in aceto, lavarli bene con acqua, e poi li passo in una soluzione di alcool etilico al 60/70 % non di piu' altrimenti disidrata troppo. Portati a casa, li rilavo, poi o in congelatore, oppure li secco in bustina.
Da parecchio tempo non uso piu' l'etere acetico per la conservazione ed il trasporto dei Carabus.
Grossi esemplari di Lamprostus o Megodontus, se non vengono subito bloccati con alcool, posso perdere le antenne e danneggiarsi.
Comunque sia, per qualsiasi trappola io uso, solo aceto, niente frutta, niente sale, niente glicole, non c'e di meglio
che come attrattivo per gli insetti che un po' di buon aceto, magari rosso ed a 6 gradi di acidita'.
I miei insetti riesco a stenderli come appena presi anche dopo anni dalla raccolta.

Franco


Beh direi che dipende da quanto lasci le trappole e dalla temperatura ambiente.
Io visito le trappole ogni 6 settimane e se non ci metto un po' di sale non trovo piu' niente.
Comunque hai ragione di sciacquarli poi bene, io utilizzo acqua e aceto e poi li conservo in boccali con alcool a 70 gradi. ciao, Guido

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Guido Sabatinelli
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MessaggioInviato: 01/03/2010, 23:32 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Guido Sabatinelli ha scritto:
Comunque hai ragione di sciacquarli poi bene, io utilizzo acqua e aceto e poi li conservo in boccali con alcool a 70 gradi. ciao, Guido

Poi che fai, li spacci per boccali di grappa al mirtillo! :hi:

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/03/2010, 23:34 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
Guido Sabatinelli ha scritto:
Beh direi che dipende da quanto lasci le trappole e dalla temperatura ambiente.
Io visito le trappole ogni 6 settimane e se non ci metto un po' di sale non trovo piu' niente.
Comunque hai ragione di sciacquarli poi bene, io utilizzo acqua e aceto e poi li conservo in boccali con alcool a 70 gradi. ciao, Guido


Guido,
ma non è che le trappole le lasci un pò troppo? Rischi veramente che ti vada tutto in cac*a, e poi è chiaro che prendi gli .... Onthophilus :mrgreen: :mrgreen:

Scherzi a parte, 6 settimane: e con le date di cattura non sei un pò troppo vago, poi?

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Maurizio Bollino


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