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Guido Sabatinelli
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Inviato: 02/03/2010, 7:09 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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Maurizio Bollino ha scritto: Guido Sabatinelli ha scritto: Beh direi che dipende da quanto lasci le trappole e dalla temperatura ambiente. Io visito le trappole ogni 6 settimane e se non ci metto un po' di sale non trovo piu' niente. Comunque hai ragione di sciacquarli poi bene, io utilizzo acqua e aceto e poi li conservo in boccali con alcool a 70 gradi. ciao, Guido Guido, ma non è che le trappole le lasci un pò troppo? Rischi veramente che ti vada tutto in cac*a, e poi è chiaro che prendi gli .... Onthophilus  Scherzi a parte, 6 settimane: e con le date di cattura non sei un pò troppo vago, poi? Ogni giro di strappolamento sono piu' di mille km e tre giorni di viaggio, di piu' non posso fare. Mi pare che non si e' mai lamentato nessuno del mio materiale....
_________________ Guido SabatinelliMuseo di storia naturale, Ginevra, Svizzerahttp://www.glaphyridae.comhttp://www.scarabeidi.it
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Maurizio Bollino
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Inviato: 02/03/2010, 8:04 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Guido Sabatinelli ha scritto: Ogni giro di strappolamento sono piu' di mille km e tre giorni di viaggio, di piu' non posso fare. Mi pare che non si e' mai lamentato nessuno del mio materiale.... EDDDAAIII, che scherzavo!!!!
_________________ Maurizio Bollino
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Effe Esse
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Inviato: 02/03/2010, 12:37 |
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19 Messaggi: 571 Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
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Ciao Guido, in effetti ho la tendenza a lasciare le trappole in loco solo due /tre settimane max. Ho lasciato esche anche 6 settimane fra Giugno ed Agosto, con sola aggiunta di Acido acetico nell' aceto, ma poi i miei carabus per quanto lavati bene hanno continuato a sbrodolare tutti i cartellini dei lori liquidi. Quindi per mia scelta ora non lascio mai le esche, ed in via eccezionale, per piu' di 4 settimane. Ad esempio, nei miei viaggi in Turchia, solo ed esclusivamente fatti in Agosto, nelle prime localita' che intrappolo le esche mi rimangono anche tre settimane, con temperature molto elevate. Con aceto puro gli insetti non si deteriorano. Il deterioramento lo si puo' avere dopo, e' nella successiva manipolazione e trasporto che iniziano i processi di decomposizione a volte letali per tarsi ed antenne. Quindi e' qui che subentra l'alcool per bloccare il tutto. Ma piu' che il caldo, e' l'acqua che rovina gli insetti. Dalle mie parti, che piove non poco, basta che entri acqua nell'esca ed il gioco e' fatto. Quindi buone coperture, e se piove ritirare le esche qualche giorno prima. Riguardo al glicole va comunque bene per esche d' ispezione, ossia esche che vengono lasciate anche per mesi al fine di controllare la fauna di un dato ambiente nell' arco di un certo periodo, e comunque sia gli insetti si conservano, ma poi si rivelano impreparabili per una normale collezione. So di entomologi che interrano trappole al glicole e le lasciano per mesi, per controllare che insetti ci sono nell' ambiente saggiato. Gli anni sucessivi lasciano esche standard per poco tempo al fine di raccogliere gli insetti integri. Secondo me solo tal scopo puo' essere usato il glicole od il sale nelle esche.
Ciao Franco
_________________ Effe Esse
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Plagionotus
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Inviato: 02/03/2010, 15:21 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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Julodis ha scritto: La mia esperienza con le trappole sugli alberi mi ha portato a conclusioni esattamente identiche a quelle di Pierpaolo, eccetto che per una cosa: il tempi di permanenza delle trappole. Nel mio caso la durata ottimale si è dimostrata intorno a 5-10 giorni. Oltre cominciano i problemi, essenzialmente l'eccessiva riduzione o completo essiccamento del liquido. Credo la differenza dipenda da alcuni fattori: 1 - probabilmente le zone dove metto le trappole sono più assolate, più calde, più aride o più ventose di dove le mette Pierpaolo (del resto, vivo anche più a Sud!) 2 - credo di usare trappole di dimensioni minori o comunque con meno liquido (con una bottiglia da 1,5 litri di soluzione a base di vino, spesso con aggiunta di altre sostanze zuccherine e del solito sale, faccio in media 4-5 trappole) 3 - metto in percentuale meno sale, quindi la fermentazione procede più rapidamente 4 - preparo la soluzione qualche giorno prima, quindi quando le posiziono parte della fermentazione è già avvenuta.
Per tutto il resto, e in particolare sui posti migliori per posizionare le trappole, concordo in pieno con Pierpaolo. Bisogna anche tenere conto del tipo di piante su cui si posizionano o che sono nelle vicinanze, perchè ovviamente possono influenzare le specie che vengono attirate, soprattutto per gli xilofagi puri, come i Cerambycidae, e ovviamente preferire, se ci sono, grossi alberi cariati (anche se non per tutte le specie).
Le foreste fredde, umide ed ombrose sono effettivamente piuttosto deludenti, se non si studiano i Ditteri! I boschi migliori sono quelli tipo macchia mediterranea, e in generale quelli con prevalenza di quercia.
Una precisazione per Riccardo, anzi due: 1 - come alcool va benissimo l'etanolo (il solito alcool etilico). Sarebbe meglio quello non denaturato (senza bisogno di comprare quello per uso da laboratorio, che fanno pagare troppo, si può prendere quello per fare i liquori, che si trova in vendita anche nei discount a pochi euro al litro). Se usi l'alcool denaturato, di solito non ci sono problemi, soprattutto perchè si usa a circa il 50% di concentrazione, non puro (anzi, al 90%, come viene venduto). Ma può capitare che il denaturante colori di rosa/violaceo alcuni insetti, soprattutto le parti depigmentate (come la cuticola delle articolazioni tra i segmenti addominali, ecc.) perchè viene assorbito selettivamente. [l'altro giorno volevo fotografare uno pseudoscorpione e in attesa, per non farlo seccare e rattrappire, l'ho messo in acqua ed alcool, usando il denaturato. Dopo un'oretta l'addome, che si era gonfiato, era diventato rosa in tutte le parti bianche!] 2 - Attenzione, perchè Pierpaolo mette trappole sugli alberi in quantità industriale, con risultati proporzionati (e sproporzionati!). L'unica volta che sono capitato a casa sua (anzi ne approfitto per ringraziare sia lui che Ivan per l'ottima ospitalità e l'ancor migliore vino!) era intento a travasare i risultati delle ultime trappolate riempiendo barilotti da non so quanti litri! Per cominciare credo che faresti meglio a piazzare in ogni località 8-10 bottiglie da 1 o 1,5 litri (se non sai come tagliarle per farne trappole, chiedi e qualcuno di noi ti risponderà), cominciando a capire quali posti sono buoni e quali no. Ovviamente dalle tue parti io aspetterei almeno la fine di aprile per metterle. Ciao le trappole so come metterle, il problema è che non avevo capito che alcool, in effetti è da un po' che penso anch'io di mettere le catture delle trappole in liquido. 6 settimane mi sembra un po' esagerato anche a me, quanta roba prendi?, ci sta nelle bottiglie? il liquido non evapora?, mi ricordo che qaundo Mauro Malmusi è andato in libano, ha detto che le bottiglie ertano piene fino al punto in cui erano bucate, e che certi Cerambycidi (risultati poi un genere e una specie nuove) erano andati solo in quelle con il sangria, e non nelle altre. Cosa mettere nelle trappole varia a seconda delle bestie, sencondo me, i coleotteri si prendono tutti con le classiche miscele mi è sembrato di capire, ma magari variano a seconda dell'esposizione.
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Julodis
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Inviato: 02/03/2010, 18:44 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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dadopimpi ha scritto: le trappole so come metterle, il problema è che non avevo capito che alcool, in effetti è da un po' che penso anch'io di mettere le catture delle trappole in liquido. 6 settimane mi sembra un po' esagerato anche a me, quanta roba prendi?, ci sta nelle bottiglie? il liquido non evapora?, mi ricordo che qaundo Mauro Malmusi è andato in libano, ha detto che le bottiglie ertano piene fino al punto in cui erano bucate, e che certi Cerambycidi (risultati poi un genere e una specie nuove) erano andati solo in quelle con il sangria, e non nelle altre. Cosa mettere nelle trappole varia a seconda delle bestie, sencondo me, i coleotteri si prendono tutti con le classiche miscele mi è sembrato di capire, ma magari variano a seconda dell'esposizione. 6 settimane infatti è un tempo un po' lungo, ma bisogna sempre fare i conti con il lato pratico: se non puoi tornare spesso in un posto, come mi pare sia il caso di Guido (è lui che lascia le trappole 6 settimane, non io), va bene anche un tempo così lungo. Ovviamente bisogna adeguarsi e fare il possibile per rallentare la decomposizione (aggiungendo sale o altri conservanti, ad esempio il famoso glicole, ma io preferisco il sale) e per ridurre l'evaporazione (magari usando trappole più lunghe e a sezione proporzionalmente più stretta, e facendo fori di uscita per l'odore e di ingresso per gli insetti un po' più piccoli). In certe zone e certi periodi queste trappole sono così efficaci che si riempiono fino all'orlo, altre volte ti restano quasi vuote. Dipende da un'infinità di fattori: tipo di sostanze usate, se hanno fermentato prima o no e in che modo, posizione più o meno al sole, posizione più o meno ventosa, direzione da cui tira il vento, esposizione del versante (se si è su un rilievo), stagione, località, tempo meteorologico nel periodo in cui le lasci, temperature, presenza di fattori di disturbo (tipo frequente passaggio di automobili, presenza di discariche che emettono odori vari, ecc.), presenza nelle vicinanze di piante particolari o alberi in particolari condizioni che possano ospitare determinate specie, presenza più o meno abbondante di fonti naturali di nutrimento per le specie che vanno in trappola, ora in cui le trappole prendono il sole, e altre. Capita spesso di piazzare una fila di trappole in condizioni simili e prendere cose interessanti solo in una o due, tutte concentrate in quelle, e poco o niente nelle altre. Io per anni ho messo trappole in un bosco vicino Nettuno per prendere le Cetonischema aeruginosa e le Potosia fieberi (uso la vecchia terminologia, ma ci si capisce lo stesso). Le ho sempre prese, più frequente la prima, solo su una trappola messa sempre su un determinato albero, e mai altrove (eccetto una volta aeruginosa), senza che si notasse alcuna differenza per noi visibile rispetto a dove mettevo le altre trappole. Molti insetti volanti pare seguano determinati percorsi preferenziali, soprattutto nelle aree boscate e cespugliate. Se si ha la fortuna di beccare uno di questi percorsi nel raggio d'azione delle trappole, sono molto più efficaci. Qui nel lazio, salvo alcuni posti, è difficile trovarsi le trappole piene, eccetto quando si riempiono, purtroppo , di calabroni o di lepidotteri (che si riducono in condizioni pietose; inoltre le squamette che si staccano fomano una specie di pappa in cui non si vede più niente finchè non si passa tutto in alcool). Capita più spesso di trovarsele allagate da qualche acquazzone. Per evitare questo problema ho cambiato la forma delle trappole. Ora non taglio più la parte superiore della bottiglia di plastica rivoltandola a formare una specie di nassa, ma mi limito a fare due buchi di circa 5 cm di diametro a qualche cm dalla sommità e a lasciare le bottiglie chiuse col tappo, così l'acqua piovana scivola via senza riempirle. Altro vantaggio è che così l'aria circola in maniera diversa nelle aperture laterali e diffonde molto di più l'odore, aumentando l'efficacia e il raggio di azione. Per contro, qualche insetto riesce ad uscire, ma sono una minoranza e di solito poi ci ricascano.
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Plagionotus
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Inviato: 02/03/2010, 19:58 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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io mi riferivo a Guido infatti, quando sono stato a luglio scorso nella bergamasca, ho beccato un tempo un po' strano, e anche l'anno scorso, a giugno per una settimana ha solo piovuto, ma l'anno scorso ero lì per fare altre cose, e poco per raccogliere, e poi non sapevo nanche cos'erano le trappole  , e nelle trappole ci è finito poco niente, molti ditteri, molte farfalle, e quattro aromie su 14 trappole, messe lungo un torrente-strada dove c'erano dei salici, e dove mi sono fatto scappare un'Oberea oculata  in una radura invece ho preso solo calabroni e vespe, e una cavalletta in una e nell'altra quasi solo mosche, vespe, e ancor più calabroni. Mentre quando le ho messe in un posto nel reggiano a giugno ho preso moltissimi Cantharidi e qualche Purpurucenus e uno Gnorimus variabilis in una radura con del Quercus pubescens, e in un carpineto molti Xylotrechus e nanche un Isotomus barbarae, il tutto con circa 30 trappole. Un disastro
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Guido Sabatinelli
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Inviato: 02/03/2010, 22:48 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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Mi riferisco a trappole a caduta nel terreno innescate con aceto, non a trappole aeree. Dopo 6 settimane (in inverno) si recupera tutto dopo un lavaggio in aceto bianco e passaggio in alcool a 70* cambiato 2 volte. ciao Guido
_________________ Guido SabatinelliMuseo di storia naturale, Ginevra, Svizzerahttp://www.glaphyridae.comhttp://www.scarabeidi.it
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Julodis
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Inviato: 03/03/2010, 0:41 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Guido Sabatinelli ha scritto: Mi riferisco a trappole a caduta nel terreno innescate con aceto, non a trappole aeree. Dopo 6 settimane (in inverno) si recupera tutto dopo un lavaggio in aceto bianco e passaggio in alcool a 70* cambiato 2 volte. ciao Guido Ecco spiegato il mistero! Le trappole nel terreno durano molto di più anche perchè difficilmente, anzi mai, si scaldano come quelle sugli alberi, e anche il movimento d'aria è notevolmente minore, di conseguenza l'evaporazione è molto più lenta. Per Riccardo: non ti scoraggiare. La capcità di individuare i posti adatti, e a volte anche gli alberi adatti per le trappole aeree, come per tutte le altre, si acquisisce un po' per volta. Vedrai che quest'anno prenderai di più (tempo permettendo). Ti consiglio di metterle in modo mirato, ovvero con l'intenzione di prendere determinate specie, e magari qualcuna così a caso per sperimentare nuove possibilità. Nelle tue trappole sono mancati soprattutto i Cetoniini, che in genere sono una parte cospicua dei Coleotteri che ci vanno. Non ho capito se hai preso anche un Isotomus barbarae oppure no (hai scritto nanche, ma non so se intendevi anche o neanche), ma nel caso, non ti è mica andata male! Io in trappola non l'ho mai preso, solo allevato dal legno. Ho preso in una trappola col vino un Isotomus speciosus in Grecia (l'unico che abbia mai preso!)
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Plagionotus
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Inviato: 03/03/2010, 15:29 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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grazie dei consigli  , il posto in montagna nella bergamasca non era per niente adatto, e si vedeva, ma quello dove non ho preso nessun Isotomus barbarae era già testato, di solito si prende anche dei Ropalopus calvipes, e degli Isotomus barbarae nel boschetto di carpini e nella radura con Quercus pubescens vari Esemplari di Gnorimus variabilis, quasi sempre qualche cetonischema aeruginosa, i Purpuricenus kaheleri, e anche qualche Lucanus cervus (io in veneto avevo meso una trappola sopra un fico dove si alimentavano le cetonischema aeruginosa, e usando quello che avevo a disposizione, cioè succo anacquato e fichi marci ne ho prese più di una trentina, ma siccome mio nonno, che doveva ritirarla, come gli avevo detto io, quando il liquido era a due cm non l'ha fatto, e l'ha fatto un mese e mezzo dopo la roba si è tutta rotta  ). Un vero disastro, ma per fortuna ogni volta che andavo a vedere l'albero ne trovavo una o due, ma non tutte le prendevo, dato che l'albero era frequentato da molti calabroni e vespe  , ho notato, tralaltro, che ha un periodo di comparsa veramente ampio, come tutti i Cetonini, e me l'ha confermato anche Mauro Malmusi, cioè da maggio a settembre, con, di solito, la maggior concentrazione in giugno e luglio, anche se sono abbastanza costanti.
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Julodis
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Inviato: 03/03/2010, 23:42 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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dadopimpi ha scritto: grazie dei consigli  , il posto in montagna nella bergamasca non era per niente adatto, e si vedeva, Probabilmente rientrava in quei "boschi freschi e umidi" di cui abbiamo già parlato, che fruttano poco con queste trappole. dadopimpi ha scritto: io in veneto avevo meso una trappola sopra un fico dove si alimentavano le cetonischema aeruginosa ..... .... ho notato, tralaltro, che ha un periodo di comparsa veramente ampio, come tutti i Cetonini, e me l'ha confermato anche Mauro Malmusi, cioè da maggio a settembre, con, di solito, la maggior concentrazione in giugno e luglio, anche se sono abbastanza costanti. Da me sono molto, ma molto, più rare. Si trovano in poche località, tutte vicino alla costa e in ambiente tipo macchia mediterranea (a leccio o sughera dominanti), ed in genere difficlmente ne prendi più di una o due per volta, a meno di non mettere un numero spropositato di trappole. Nel Lazio non ne ho mai vista una in giro. Solo in trappola. Invece mi è capitato spesso di trovarle sulle piante nei Balcani, sia in Grecia che sulla costa della Dalmazia (dove è comunissima perfino nei cespuglieti costieri di altezza di un metro o poco più). E' vero, la maggior parte dei cetonini ha un periodo attivo degli adulti piuttosto lungo. Allevando cetonie e potosie mi è capitato spesso che alcuni esemplari superassero l'inverno senza problemi. Ogni tanto mi capita di trovare qualche adulto in giro anche a dicembre. L'inverno dell'anno passato ho trovato una Netocia morio che se ne andava in giro tranquilla nel prato che attraverso per andare a scuola verso fine gennaio.
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Plagionotus
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Inviato: 04/03/2010, 14:43 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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anche da noi non ne trovi molte, e quasi sempre in trappola, ma in Veneto sì, si vede che siccome è più vicino ai balcani sono anche più comuni, la maggior parte delle specie tipiche dei balcani già non si trovano sulla costa adriatica, e ancor meno su quella tirrenica, molte si trovano però in Friuli
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Julodis
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Inviato: 04/03/2010, 15:00 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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dadopimpi ha scritto: anche da noi non ne trovi molte, e quasi sempre in trappola, ma in Veneto sì, si vede che siccome è più vicino ai balcani sono anche più comuni, la maggior parte delle specie tipiche dei balcani già non si trovano sulla costa adriatica, e ancor meno su quella tirrenica, molte si trovano però in Friuli Beh, mi sembra normale. Geologicamente fa parte dei Balcani, ed anche la vegetazione è di tipo balcanico, almeno la sua parte orientale. Se solo fosse un po' più esteso, ce ne sarebbero parecchie altre. Comunque già così è una delle regioni entomologicamente più interessanti. La costa tirrenica ha, ovviamente, più affinità con il Mediterraneo occidentale, anche se per diverse specie orientali costituisce il limite più occidentale di diffusione.
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Plagionotus
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Inviato: 04/03/2010, 23:06 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6988 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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più o meno come Bologna e Modena per alcune specie mediterranee, o Rimini per altre, la paleobiogeografia è una materia molto interessante secondo me
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Julodis
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Inviato: 04/03/2010, 23:39 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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dadopimpi ha scritto: più o meno come Bologna e Modena per alcune specie mediterranee, o Rimini per altre, la paleobiogeografia è una materia molto interessante secondo me Direi di si. Peccato che se ne sappia ancora piuttosto poco, soprattutto per gli invertebrati. ANche perchè a scuola, qualunque tipo di scuola, almeno in Italia, nel programma di scienze non è previsto da nessuna parte l'insegnamento della biogeografia (figuriamoci della paleobiogeografia!). Ho trovato solo un cenno (una cartina con le regioni biogeografiche e neanche 10 righe di testo) su uno dei libri usati in un corso sperimentale di scienze nel quinto anno di liceo linguistico. Infatti per spiegare qualcosa di questa disciplina ai miei studenti mi sono dovuto inventare un piccolo testo apposta, che gli spedisco per email in formato pdf (ovviamente, semplificato al massimo, altrimenti manco lo leggono).
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Guido Sabatinelli
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Inviato: 05/03/2010, 8:48 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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ciao Marcello. in questa discussione ci sono argomenti diversi che andrebbero classificati in varie discussioni. Anche il titolo che fa riferimento al liquido di raffreddamento e al mio nome non è piu' appropriato. Ci sono informazioni interessanti sulle trappole aeree e quelle a caduta per terricoli che andrebbero salvate. Te ne puoi occupare per favore? grazie, Guido
_________________ Guido SabatinelliMuseo di storia naturale, Ginevra, Svizzerahttp://www.glaphyridae.comhttp://www.scarabeidi.it
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