Forum Entomologi Italiani

Però Maurizio!! Ce n'è di licheni

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Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
la libertà della poesia,
al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia...
Negrita, Rotolando verso sud

La cosa strana è che ci sono certi cespugli così ricoperti, in mezzo ad altri in tutto simili su cui però non cresce quasi nessun lichene. Di solito le piante così ricoperte le evito perchè ospitano meno Buprestidi, ma se ci posso trovare dei Curculionidi, provo a darci un'occhiata (o meglio, proverò la prossima primavera, perchè ormai in quelle zone è tempo di neve!)

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/

La maggior parte dei Cryptorhynchini (a cui appartengono gli Acalles s.l.) si sviluppano da larve nel legno secco ancora in loco o in vecchie fascine, rami caduti ecc. Gli adulti si trovano nello stesso ambiente e svernano nel terreno o sotto le cortecce.

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Silvano

Ok, grazie. Vorrà dire che d'ora in poi ci guarderò. E pensare che fino a poco tempo fa pensavo che gli Acalles vivessero quasi tutti alle Canarie!

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Maurizio Gigli
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Anche tu stupito dalle bestiole del sito "curci" ?

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Loris

Hi,

Many thanks for this interesting idea .A few minutes ago I tried for the first time this metod. I filled a small plastic bag with detritus composed of willow leaves, small pieces of bark and soil. Now I have only a sieve with small holes (~ 1 mm ), but I will buy a bigger one. I put the sieve (with detritus) above a plate with water, and a lamp above the sieve (in this way the insects tried to hide from the heat/light and droped in the water).I found some curculionidae, 1 Latridiidae , 2 carabidae (Microlestes sp.), 1 heteroptera, salticidae species, some very small hymenoptera and very small mites. I know this isn't much, but for me was an interesting experiment and I want to try this with different substrate from different places

Tomorrow I will post an image with coleoptera species.

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alexandrupintilioaie(AT)gmail.com

Bravissimo !!

Un altro amico convertito alla causa del vaglio

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Loris

Prima o poi diventeremo una comunità di vagliatori!

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Maurizio Gigli
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Con anche qualche "fanatico" com me .
In questi giorni sono sulle Dolomiti bellunesi a 1500 m., con temperature tra i -5 ed i -10 e parecchia neve. Ricordandomi dove in estate c'erano dei detriti, foglie o fieno vecchio, ramaglie ecc. o alla base degli alberi, munito di pala scavo nella neve per raccogliere il materiale da vagliare ed ora vicino alla stufa ho il vaglio (setaccio da 5 mm.) posato su un scatola Ikea (io non uso l'acqua ma faccio dei controlli a vista (con lente!) circa ogni ora); la notte o quando esco porto il tutto all'aperto così si ferma la caduta ma nello stesso tempo continua ad asciugarsi.
Sto raccogliendo dei bei Latrididi (Dienerelle e Corticarie s.l.) e qualche Criptofagide e Micetofagide.
Questa notte però un capriolo mi ha rovesciato il tutto per cui ho dovuto scavare ancora.
A chi interessano Pseudoscorpioni?
Auguroni a tutti e ciao
Gianfranco

You should send a PM to Gianpaolo Ruzzante (ruzzpa) (he is interested in pseudoscorpions)

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Here is an image with the coleoptera species (I found only a few ) :

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alexandrupintilioaie(AT)gmail.com

Che bella comunità di vagliatori!

In passato, quando mi occupavo assiduamente di scidmenidi e altri animali del suolo, utilizzavo molto spesso la tecnica del lavaggio del terreno: permette di raccogliere la fauna endogea che sta fra le spaccature del suolo, intorno alle radichette, per esempio. In alcuni casi coincide abbastanza bene con quella che si raccoglie negli strati più profondi e umidi del terriccio, in altri permette di raccogliere specie difficilmente raccoglibili al vaglio (anche per le dimensioni), come Anommatus e stafilinidi Leptotyphlini.
La tecnica è descritta da Pace in un lavoro apparso sull'Informatore del Giovane Entomologo (1984, N. 109 (8-10)) e corrisponde a quanto spiegato da Gianfranco, mi rimane la perplessità di come si possa usare la carta igienica per avvolgere i "panetti" di detriti grondanti acqua... molto meglio la carta da giornale.

Anche io uso un vaglio a "maglia variabile", ma è più portatile rispetto alle versioni viste fino ad ora: è composto da due cerchi di metallo uniti da una striscia di tessuto robusto: strutturalmente è simile a un setaccio da farina, ma questo si può "schiacciare" e mettere nello zaino. Il fondo è fatto di rete metallica a maglie da circa 5 mm. Mi porto dietro poi un secondo fondo fatto di rete di plastica semirigida, con maglie grandi la metà, che applico sul fondo.

Who can tell me what kind of detritus is better for searching the insects in it ? For example, I searched in Crataegus monogyna detritus and I found more colecoptera species then in willow detritus...

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alexandrupintilioaie(AT)gmail.com

Dopo aver letto con grande interesse la vostra esplicativa discussione, non mi resta che tentare nell’impresa…

Grazie,

Dato il mio crescente interesse per i "piccolini", da un po' di tempo sto facendo varie prove di vagliatura; all'inizio molto deludenti, mentre ora inizio a beccare punti più fruttuosi...
Ancora la mia tecnica non è ben collaudata, ma mi faceva comunque piacere condividere il sofisticatissimo sistema che sto utilizzando, per ricevere eventualmente consigli dai veterani di questa tecnica

All'inizio come Loris (ai cui post devo la passione che mi sta prendendo per questa tecnica ) sistemavo una rete su un recipiente pieno d'acqua e sulla rete posizionavo il materiale (setacciato o meno, a seconda della quantità); non mi sono però trovato bene perché spesso finiva nell'acqua anche una grossa quantità di sabbia/terra/detriti vari, e in quella grande quantità di acqua mi ci voleva poi un sacco di tempo per cercare le eventuali bestioline cadute e mescolate ai detriti caduti (e chissà quante ne ho perse non vedendole...). Almeno parte del problema era dovuto alla rete non abbastanza fine (credo fosse sui 4-5mm ), ma ho comunque preferito mettere in piedi quanto segue.

Elemento 1: retina di quelle che si usano per evitare che le mosche vadano sulla frutta o sui dolci, a cui ho tagliato il manico; ha maglie dal diametro di circa 2 mm (costo: 1 euro)


Elemento 2: grosso imbuto a cui ho accorciato la "punta" (costo: sui 2 euro)


Elementi 3 e 4: un vecchio vaso da fiori, che ha la sola funzione di sostenere l'imbuto, e un vasetto di vetro, che invece riceverà le bestioline (costo 0 perché ovviamente di recupero)


Nel vasetto di vetro ci metto poca acqua con una goccia di sapone (Julodis docet ) per ridurre la tensione superficiale e rendere più difficile la fuga delle bestioline, che vanno a fondo molto prima; il vasetto poi va dentro al vaso da fiori e su questo appoggio l'imbuto, con la punta che sbocca nel vasetto con l'acqua, ma distante dall'acqua stessa. Sull'imbuto ci va poi la retina che a sua volta va riempita col detrito da selezionare.
Qui si vede il tutto assemblato e in funzione (riempito poco fa con del detrito preso in un canneto al bordo di un laghetto).


Il bello di questa tecnica è che a occhio nudo nel detrito non si vede muovere un accidenti, a parte ragni, isopodi e millepiedi, ma poi a fine vagliata nel recipiente ci si ritrova di tutto!! (anche in questo caso non si vedeva muovere assolutamente nulla, ero infatti molto pessimista, ma dopo trenta secondi che ho messo il detrito nella retina ne sono venuti giù tre-quattro stafilinidi di due specie, un carabide, un bel curculionide blu e alcuni pallinidi ancora non identificati ).

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"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Daniele