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Trappole a fermentazione di lunga durata



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MessaggioInviato: 14/07/2016, 19:27 
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Nome: Maurizio Gigli
Stavolta è a me che serve un consiglio su una trappola, probabilmente dai cercatori di Cetonidae e Cerambici.

Esiste un modo per far durare una trappola a fermentazione posizionata su un albero per oltre un mese, senza poterla controllare e senza che si secchi, considerando che il periodo è a cavallo tra luglio ed agosto e l'ambiente è boscaglia piuttosto rada, quindi assolata e ventilata, nel Lazio?

Avrei qualche idea, ma ho poco tempo per realizzarla (la badante mi parte giovedì, e fino al 21 agosto non potrò andare a ritirare le trappole, se le mettessi entro il 20 luglio) e preferirei un sistema già collaudato.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 15/07/2016, 2:41 
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Nome: Claudio Deiaco
Ciao Maurizio
Come ben sai eseguo un monitoraggio da ormai diversi anni nei boschi attorno casa mia, e non solo. Quelle vicine le controllo periodicamente ogni tre settimane, mentre altre piuttosto lontane le prelevo anche dopo 40 -50 giorni di permanenza.
Ho fatto ottime esperienze con bottiglie da almeno 1,5 lt, meglio se da due, con in cima due fori a forma di mezza luna di ca. 4-5 cm di diametro, e il lembo ripiegato esternamente verso l'alto. le riempio almeno fino a metà di una miscela come da seguente ricetta:
5 lt di vino bianco o rosso ( secondo cosa trovo a meno prezzo) e frutta frullata, dalla polpa chiara (2banane, o 2 pere, o 2 pesche, che ricevo gratis dal mio fruttivendolo perché non più commerciabili per vari difetti) a volte uso anche diversa frutta insieme, ma mai troppa.
Ci aggiungo un 7-800 grammi di zucchero, e poco più di mezzo chilo di sale fino. Gli do una bella shakerata affinché si sciolga zucchero e sale e metto il tutto al sole per alcuni giorni, scuotendo giornalmente il contenuto per fare si che sale e zucchero si sciolgano completamente.
Questa procedura di macerazione la eseguo soltanto ad inizio stagione, per il primo infuso. Quando invece prelevo le trappole esposte, verso il contenuto di ciascuna trappola attraverso un settaccio in acciaio a maglie da ca 1 mm ( i setacci in nylon hanno le maglie troppo fini e la polpa di frutta non passa) in un contenitore, e riutilizzo il liquido rimasto aggiungendo della miscela fresca preparata in giornata, quindi non fermentata. Il vecchio intruglio fa cosi da innesco e continua ad essere produttivo tutta un estate.
L'alta concentrazione di sale mi garantisce la tenuta degli insetti anche se per un periodo prolungato di gran caldo dovesse succedere che l'intero contenuto liquido si dovesse prosciugare. Gli insetti si seccano e il sale cristallizza. In questi casi sostituisco la trappola con una nuova e in quella secca ci verso soltanto dell'acqua e scuoto delicatamente affinché si riscioglie tutto. Setacciati e lavati gli insetti tornano come appena catturati.
Inoltre il sale ammorbidisce meravigliosamente gli insetti che si stendono come se fossero stati soppressi con acetato d'etile.
Per correttezza va detto che tutto questo funziona benissimo in luoghi molto caldi ed esposti al sole, mentre con trappole esposte in luoghi ombreggiati o più freschi mi succede che ci trovo ghiri annegati, con conseguente attrazione di Necrofagi, e fetore più o meno intenso dei Cetonidi ivi contenuti.

Spero che queste mie esperienze ti possano essere in qualche modo utili, e ti auguro buone cacce.

:hi: :birra:

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Claudio Deiaco
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MessaggioInviato: 15/07/2016, 6:16 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Più o meno, quel che avevo pensato: aumentare la quantità di liquido per farlo durare più a lungo, e la quantità di sale (non tanto per migliorare la conservazione, già buona, ma per ridurre l'evaporazione). I buchi sono già come normalmente li faccio, la miscela fermentante pure, la quantità di sale un po' più alta di quella che uso normalmente. La differenza principale (oltre al fatto che di solito metto circa 1/3 di litro o al massimo 1/2 litro per bittiglia) è nell'aggiunta di una quantità così grande di zucchero. Io normalmente non lo metto proprio, o ne metto molto poco. Ma così tanto zucchero dovrebbe abbassare ulteriormente la velocità di evaporazione.
Grazie per il consiglio. All'inizio della prossima settimana proverò a piazzarne alcune da ritirare a fine agosto. Pensa che stavo meditando sull'opportunità di aggiungere del glicole (etilenico o propilenico), per ridurre l'evaporazione! Ma puro costa parecchio, e gli antigelo per i radiatori contengono quasi sempre additivi strani.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 15/07/2016, 8:20 
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Nome: Carlo Arrigo Casadio
Un amico che usa queste trappole lasciandole appese anche più di tre settimane mi ha consigliato di praticare una sola apertura nella bottiglia in modo da ridurne l'evaporazione; lui ottiene comunque ottimi risultati, io però non ho ancora provato.
C'è anche un altro problema a lasciare le trappole troppo a lungo, ho infatti notato che quando si riempiono di insetti, anche se il liquido è ancora "attivo", questi tendono a galleggiare formando un tappo che riduce la capacità attrattiva della trappola oltre ad alterarne l'odore.
Purtroppo quest'anno non ho ancora ottenuto i risultati sperati con le trappole aeree; quelle che ho piazzato a quote basse si riempiono di Cetonini, quelle che ho piazzato tra gli 800 ed i 1000 m si riempiono di mosche.

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Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
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MessaggioInviato: 15/07/2016, 17:53 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Carlo A. ha scritto:
Un amico che usa queste trappole lasciandole appese anche più di tre settimane mi ha consigliato di praticare una sola apertura nella bottiglia in modo da ridurne l'evaporazione

Quel sistema già lo uso, quando devo lasciarle un po' più del solito, o in posti molto caldi e/o ventosi. Riduce un po' l'evaporazione

Carlo A. ha scritto:
Purtroppo quest'anno non ho ancora ottenuto i risultati sperati con le trappole aeree; quelle che ho piazzato a quote basse si riempiono di Cetonini

Si potrebbero fare, invece di uno o due fori grandi, più fori rotondi appena più stretti della larghezza media di una Cetonia o di una Protaetia. In questo modo, se uno non è interessato ai Cetonini, evita di fare inutili stragi, e pure di riempire le trappole. La maggior parte dei Cerambycidae attirati dalle trappole sono più stretti e dovrebbero farcela a passare (magari è la volta che arriva il Cerambyx miles e non riesce ad entrare!). Certo così si perderebbero eventuali Protaetia interessanti e gli Osmoderma.

Comunque, penso che farò la solita miscela, 1 litro per bottiglia (da 1,5 litri, ma di quelle lunghe e strette), aggiungendo tanto sale e zucchero, con un solo foro di 2-3 cm di diametro. E vedrò che succede.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/07/2016, 17:46 
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Nome: Alessandro Pinna
Ciao Maurizio, capisco bene il tuo problema! Quest'anno ho ripreso a trappolare intensamente e per ragioni varie ho dovuto/dovrò lasciare alcune trappole per piu di un mese. Più o meno ti darei gli stessi consigli di Claudio, però con alcune differenze. Innanzitutto io non metto frutta ma solo vino, zucchero (lo confesso faccio ad occhio, ma indicativamente 50/70 g/l) e tanto, ma tanto sale. Non metto frutta ne' troppo zucchero perchè ritengo che aumenterebbero di poco il poter attrattivo e di molto invece il rischio di danneggiare i coleotteri catturati. Tanto con l'evaporazione lo zucchero si va comunque concentrando. Anche io poi, se non è passato troppo tempo, recupero un po' del liquido dalla trappola che svuoto e lo rinserisco dopo averlo filtrato per usarlo come innesco.
L'anno scorso mi era capitato di lasciare una trappola appesa ad una giovane roverella in luogo espostissimo, e ti ricordi le temperature dell'estate 2015 immagino! Dopo circa 5 settimane la ho recuperata ed era un po' come descrive Claudio, un ammasso di coleotteri sotto sale, conservati benissimo!
Quindi quest'anno ho fatto lo stesso, tanto per farti un es, un po' estremo forse, ho trovato una trappola lasciata un mese prima, piena di Lucanus cervus enormi, tutti perfettamente conservati (la cosa è stata una sorpresa perchè la trappola aveva ben altro scopo!).
Uso bottiglie grandi, da 1,5/2 lt, le riempio con molto liquido, e le sovrasaturo di sale. Lo stesso faccio con le trappole per carabidi che per forza di cose lascio per tanto tempo (ne ho alcune in Alto Adige messe il 9/6 e non potrò recuperarle prima di fine luglio,...periamo bene! :roll: ).
Buon trappolamento e facci sapere cosa prendi.
:hi:

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AleP


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MessaggioInviato: 16/07/2016, 19:51 
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Nome: Riccardo Poloni
Anch'io faccio così, come Claudio, tanto sale e più liquido. Quando la trappola si secca se c'è molto sale si forma una crosta di sale sulla superficie del liquido che praticamente riduce a 0 l'evaporazione, sotto o comunque poco sopra ci sono gli insetti, che vengono fuori perfetti, o poco danneggiati. Se lat trappola si riempie molto però, gli insetti che sono molto sopra il liquido si seccano e inevitabilmente si romperanno...
Ti consiglio di portarti anche una scorta d'acqua, io se sono molto secche aggiungo dell'acqua e le lascio così per qualche ora, prima di controllarle, sempre che la situazione lo renda possibile, naturalmente.
Altra cosa che è banale ma a cui forse non si pensa spesso è utilizzare bottiglie strette e alte, ed evitare quelle larghe come quelle dei succhi di frutta o di coca cola, perchè aumentando la superficie inevitabilmente si aumenta anche l'evaporazione.

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Riccardo Poloni
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Negrita, Rotolando verso sud


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MessaggioInviato: 16/07/2016, 22:49 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Sono tutte cose che faccio da decenni, solo che normalmente non le lascio più di 10-15 giorni. L'unica differenza è nella quantità di liquido (in genere non metto più di 1/3 di litro per trappola per non portarmi appresso pesi enormi). Poi bisogna considerare che mediamente qui fa un po' più caldo che in Emilia o in Veneto.

Speravo esistesse qualche metodo miracoloso per farle durare molto di più, ma fa o stesso.

Stamattina, approfittando delle temperature fresche, sono uscito con 6 litri di miscela fermentante a base di vino bianco, mele e susine (frutta che mi stava andando a male), zucchero e sale (lo zucchero, oltre ad aumentare la fermentazione, è utile perché, come il sale, riduce l'evaporazione). Ho messo circa 120 g di sale per litro, ovvero circa il quadruplo dell'acqua marina, che con l'evaporazione si concentrerà fino a precipitare. Ho usato ovviamente bottiglie strette e lunghe da 1,5 litri, in cui ho praticato un solo foro tondo da 3 cm di diametro, per ridurre la ventilazione. Attireranno meno, ma dureranno di più.
Ho piazzato 6 trappole che ritirerò l'ultima settimana di agosto, sempre che qualcuno non le trovi e me le tiri giù, e con un po' di liquido avanzato ho fatto una trappola interrata nel cavo di un vecchio faggio nelle vicinanze. Non si sa mai. Qualche altra trappola "normale" la metterò lungo stradine dove potrò arrivare con mamma sul carrozzino, ritirandole dopo una decina di giorni, ma queste di oggi andavano in un posto sgarrupato dove già ci può essere qualche problema a camminare normalmente, figuriamoci spingendo un carrozzino!

Plagionotus ha scritto:
Ti consiglio di portarti anche una scorta d'acqua, io se sono molto secche aggiungo dell'acqua e le lascio così per qualche ora, prima di controllarle, sempre che la situazione lo renda possibile, naturalmente.

Io non le controllo sul posto. Verso il contenuto in un recipiente che posso chiudere (magari eliminando parte del liquido con un passino), oppure, se secche, me le porto a casa così, poi con calma smisto il materiale un po' per volta in una bacinella bianca, aggiungendo acqua pulita, quindi metto gli esemplari in alcool al 60-70. % per qualche giorno (o mese, o anno!). Facendolo sul posto si rischia di perdere specie molto piccole che possono essere interessanti.

AleP ha scritto:
Lo stesso faccio con le trappole per carabidi che per forza di cose lascio per tanto tempo

Le trappole per i carabidi non è un problema lasciarle a lungo. Essendo nel terreno, e usandole di solito in periodi ed ambienti più umidi e freschi, durano molto più di quelle appese sugli alberi.

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Maurizio Gigli
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