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A proposito di etichette di località e di determinazione



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MessaggioInviato: 12/02/2010, 20:08 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
A proposito di etichette: quanti di voi le stampano con la laser e quanti altri le scrivono ancora a mano con la china? Presumo che quasi tutti siano passati ai cartellini stampati, come del resto faccio anche io. Ma mi piacerebbe sapere: siamo sicuri che fra 40 o 50 anni siano ancora leggibili o che il toner della laser non degradi nel corso degli anni lasciandoci prima o poi con delle immense collezioni in bianco? Me lo chiedo ormai da diversi anni. In genere non ho notato alterazioni nei cartellini, ma dopo tutto li stampo con la laser credo da non più di 15 anni, più o meno. Qualcuno sa se si conosce qualcosa di più in proposito?

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 15/02/2010, 17:16 
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Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
I toner delle nuove laser, e le cartucce d'inchiostro per le stampanti a getto moderne, sono fatte per durare
nel tempo. Certo che se lasciamo insetto e cartellino alla luce del sole, puo' darsi che si deteriori prima l'insetto che non il cartellino, impresso con questi nuovi toner. Comunque sia io stampo ormai da tempo con una piccola laser, presa apposta per i miei cartellini, carta da 200 gr./mt., ed una piccola taglierina, e cosi' mi stampo tutti i cartellini nelle dimensioni che desidero.
Anche se li ho ancora funzionanti, ho smesso da tempo ad usare i miei Rapidograph, oltretutto ho una pessima calligrafia,
che con i cartellini piu' piccoli mi sembrava quasi una scritta in geroglifico.
Ben venga quindi la stampante ed una buona cartuccia di toner, anche se si perde il fascino del cartellino scritto di
proprio pugno.

Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 15/02/2010, 17:35 
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Anche io sono passato alla laser circa 15-16 anni fa. Nessun problema fino ad ora, anche se i primi cartellini (caccie del 1994-1995) furono stampati con una delle prime laser di un amico (all'epoca queste stampanti avevano costi altissimi). Quei cartellini sono ancora perfetti: solo il cartoncino si è lievemente ingiallito. Immagino che le tecnologie attuali possano solo aver migliorato la stampa, rendendo ancora più affidabili e duraturi i dati allegati agli esemplari. Devo però ammettere che i cartellini scritti con la mia vecchia Rapidograph avevano tutto un altro fascino.......
Piuttosto, una domanda: con che carattere e che corpo stampate? Io uso il Times New Roman corpo 4,5 per i cartellini da Lepidotteri (4 righe da 20-25 caratteri, con dimensioni circa 15X12 mm) e il Bodoni MT condensed corpo 4 (molto più compatto) per i micro-coleo (tipo Anthaxia) (sempre 20-25 caratteri su 4 righe con dimensioni circa 12X7 mm). Vorrei però un cartellino ancora più piccolo (tipo 10X6, 4 righe) ma non trovo il carattere giusto. Al Museo di Dresda ho visto cartellini ancora più piccoli (4 righe con dimensioni circa 8X5 mm), ma non ho chiesto che carattere usassero.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 8:50 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Io stampo i cartellini coi dati di raccolta in formato Arial corpo 3.
Quelli col nome con Arial Narrow, corpo 6, spaziatura espansa 1.2 punti, italico

Ho provato, per i dati, a scendere a dimensioni inferiori o cambiare font, ma si comincia a non capire più niente :mrgreen:

Ciao

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/02/2010, 10:30 
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Nome: Franco Sandel
Io solo con Arial, corpo 4, poi per cartellini piu' piccoli scendo a corpo 3.5 e 3 per
esempio per le anthaxia, per le quali utilizzo il cartellino piu' piccolo in mio possesso,
ossia il 14x6. Cartoncini piu' piccoli non ne utilizzo.
Comunque, come mi ha indicato Maurizio Bollino, ora inserisco per ciascun esemplare due cartellini,
il primo con i dati della localita' di raccolta, il secondo, quindi il piu' basso con il nome dell' esemplare
ed il riferimento alla mia collezione.
Con due cartellini, anche se piccoli posso scrivere molti dati (Max. 5+5 righe),
col vantaggio che non scendo mai sotto al corpo 3.5, e se un domani mi viene cambiato il nome del genere
(Fenomeno che per noi Carabari succede puntualmente quasi ad ogni stagione), basta che cambio il primo cartellino,
ossia quello col nome dell' insetto, e sono a posto :ok:

Franco

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Effe Esse


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 13:31 
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Franco Sandel ha scritto:
ora inserisco per ciascun esemplare due cartellini,
il primo con i dati della localita' di raccolta, il secondo, quindi il piu' basso con il nome dell' esemplare
ed il riferimento alla mia collezione.

Franco,
in realtà i due cartellini dovrebbero essere così organizzati:
1: cartellino con i dati invariabili (dati di raccolta E COLLEZIONE IN CUI SONO CONSERVATI)
2: cartellino con identificazione (che può cambiare, e non solo nei Carabus....)
Qualora un tuo esemplare venisse ceduto, infatti, nel cartellino di località resterà traccia del suo passaggio nella tua collezione. Facendo come fai tu, invece, se cambiasse la sistematica, il nuovo possessore potrebbe rimuovere il cartellino con la vecchia identificazione e cancellare la traccia che quell'esemplare era tuo.
Io faccio anche distinzione tra Legit et coll. Bollino (esemplari da me catturati e nella mia collezione) e Legit Tizio e Caio, coll. Bollino (esemplari catturati da altri, nella mia collezione), ma sempre e comunque nello stesso cartellino dei dati di cattura.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 17:18 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
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Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Maurizio Bollino ha scritto:
...
Qualora un tuo esemplare venisse ceduto, infatti, nel cartellino di località resterà traccia del suo passaggio nella tua collezione. Facendo come fai tu, invece, se cambiasse la sistematica, il nuovo possessore potrebbe rimuovere il cartellino con la vecchia identificazione e cancellare la traccia che quell'esemplare era tuo. ...
Non entro nell'organizzazione dei cartellini, ma nessun cartellino andrebbe mai rimosso! Le vecchie determinazioni sono utilissime, soprattutto se indicano anche il determinatore.

Ciao Roberto :to:

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verum stabile cetera fumus


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 17:52 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Hemerobius ha scritto:
Non entro nell'organizzazione dei cartellini, ma nessun cartellino andrebbe mai rimosso! Le vecchie determinazioni sono utilissime, soprattutto se indicano anche il determinatore.

Ciao Roberto :to:

Concordo in pieno. Meglio lasciare i vecchi cartellini. Io lascio sempre quelli con le determinazioni, anche perchè a volte permettono di ricostruire la storia e le vicissitudini di quel taxon (oltre a permettere di evidenziare errori di determinazione, che a volte può far comodo - una volta ho comprato da una ditta australiana uno Julodis marocchino di una specie non nota per quello stato, e quando mi è arrivato ho scoperto che era un semplice J. manipularis raccolto da me anni prima, spedito ad un tedesco in cambio di altro e finito chissà come in Australia, dove lo avevano rideterminato (male) e venduto a me :? :sick: . Ovviamente mi sono ben guardato dal comprare altri esemplari marocchini così determinati, che ho visto in vendita anche da altri).

Tornando ai cartellini, di solito riscrivo quelli con i dati di raccolta, quando sono in cattive condizioni, ma riscrivo tutti i dati, e se ci sono dubbi (alcuni cartellini scritti in corsivo sono indecifrabili) mantengo anche il vecchio. Tanto lo spazio non è un problema. Basta sistemare tutti i cartellini in più accostati l'uno all'altro. Poi se serve si fa presto a levarli e controllarli.
Personalmente, sugli esemplari che raccolgo io o che mi arrivano non preparati, metto due soli cartellini: uno coi dati di raccolta e uno con la determinazione. Non metto coll. Gigli, e questo è un errore, visto che non è detto che la mia collezione resterà per sempre come una unica entità dopo la mia, spero lontanissima, dipartita. Tra i dati di raccolta, quando nota, metto anche la pianta ospite per gli esemplari allevati dal legno, oppure quella su cui ho trovato l'adulto, specificando, nel primo caso, due date: quella di raccolta del legno e quella di sfarfallamento.
Alcuni colleghi preferiscono usare un terzo cartellino, spesso colorato (verdino o giallo) per la pianta ospite.
Aggiungiamoci, magari, un cartellino rosso da tipo, e ci troviamo più carta che insetto sullo spillo :gh:

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 16/02/2010, 20:59 
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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Ho spostato qui la discussione nata intorno alle etichette di località e di determinazione ;)

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 16/02/2010, 21:58 
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
io stampo con la laser di mio fratello e va benissimo anche col cartoncino, stampo con corpo 3,5 arial, ma devo ancora decidere se continuare ad usare l'arial o cambiare carattere, vengono bene, leggibili, ma soprattutto metto molti dati, tipo:

Grecia-Peloponneso
Chelmos m.905 38°01'N
2°04'E 10/VI/2009
leg. Marcin Szewczyck oppure,

Italia-Sardegna (CA)
Saline di Cagliari
12/IV/2009
leg.davide Cillo, o ancora

Italia-Sardegna (CA)
Maracalagonis ex
larva Eucalyptus
19/VI/2008 leg.Atzuri

per i nomi uso l'arial, ma da un po' penso di usare il verdana,ma va benissimo anche l'arial, creo che anche Daniele Sechi li faccia così, non li faccio enormi come alcuni ma neanche troppo piccoli con corpo 2,5-3 come alcuni polacchi o Ceki, perdono il fascino dei cartellini fatti a mano ma si evitano incomprensioni di grafia, soprattutto quando uno non si preoccupa che l'altro capisca, e succede ancora con le bustine, anche se Claudio Sola per esempio scrive le località col computer, io trovo molto più pratico andare a mano, ma senza scrivere male :mrgreen: :no1:

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Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
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MessaggioInviato: 16/02/2010, 22:37 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Hemerobius ha scritto:
Non entro nell'organizzazione dei cartellini, ma nessun cartellino andrebbe mai rimosso! Le vecchie determinazioni sono utilissime, soprattutto se indicano anche il determinatore.

Ciao Roberto :to:


Roberto,
che nessun cartellino debba essere rimosso lo sai tu, lo so io, lo sa Maurizio (Julodis) e quasi tutti gli altri amici del forum, ma quando si cede un esemplare non si può chiedere "scusa, tu i cartellini li conservi tutti?" o porlo come clausola vessatoria di contratto per cessione di bene.
Per evitare, quindi, che qualche sprovveduto lo faccia, meglio, almeno, che la traccia della provenienza viaggi con i dati di raccolta, i quali, si spera, almeno quelli, non verranno manipolati.

Passando invece alla "pila" di cartellini cui accennava Maurizio, io sfrutto i codici cromatici per cercare di capire a colpo d'occhio parte della storia di un mio esemplare. Mi spiego:
cartellino/i su cartoncino bianco: dati di cattura ed eventuali note ecologiche.
cartellino su cartoncino giallo: dati numerici sequenziali per gli esemplari a cui ho estratto i genitali
cartellino su cartoncino celeste: dati numerici sequenziali per gli esemplari a cui è stato prelevato un campione per sequenze molecolari
cartellino su cartoncino rosso: materiale tipico
Poichè li infilo nello spillo sempre nello stesso ordine (prima il bianco, poi il giallo, quindi il celeste e infine il rosso), facendoli progressivamente più grandi anche di un solo millimetro, quelli sotto sporgeranno appena, dandomi la possibilità di visualizzare subito a quali esemplari ho estratto i genitali, o da quali ho prelevato campioni di DNA, o quali sono parte di serie tipica).
Lo ritengo molto pratico ed esteticamente anche .... appagante.
Non uso, invece, cartellini con la determinazione: quando si lavora sulla sistematica di gruppi come le Catasticta, e le serie sono numerose (anche 300-400 esemplari per taxon) non ci si può permettere, ad ogni ripensamento, di ricartellinare tutto.....

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 17/02/2010, 0:17 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Per evitare, quindi, che qualche sprovveduto lo faccia, meglio, almeno, che la traccia della provenienza viaggi con i dati di raccolta, i quali, si spera, almeno quelli, non verranno manipolati.

Non è detto! Dopo la caduta dell'Unione Sovietica molto materiale dei musei delle ex repubbliche sovietiche è stato venduto e si trova sparso in mezzo mondo, spesso con i cartellini con i dati di raccolta rifatti per non destare sospetti, cambiando date e località :sick: Probabilmente qualcosa cìè pure nella mia collezione, arrivato dopo chissà quanti passaggi. Per non parlare di venditori del sud-est asiatico, di cui non faccio il nome, che mettono località e date di raccolta a caso (addirittura cambiando lo stato).

Maurizio Bollino ha scritto:
Poichè li infilo nello spillo sempre nello stesso ordine (prima il bianco, poi il giallo, quindi il celeste e infine il rosso), facendoli progressivamente più grandi anche di un solo millimetro, quelli sotto sporgeranno appena, dandomi la possibilità di visualizzare subito a quali esemplari ho estratto i genitali, o da quali ho prelevato campioni di DNA, o quali sono parte di serie tipica).
Lo ritengo molto pratico ed esteticamente anche .... appagante.

Bel lavoro, ma ci vuole una pazienza ...


Maurizio Bollino ha scritto:
Non uso, invece, cartellini con la determinazione: quando si lavora sulla sistematica di gruppi come le Catasticta, e le serie sono numerose (anche 300-400 esemplari per taxon) non ci si può permettere, ad ogni ripensamento, di ricartellinare tutto.....

A quel punto, ti basta mettere il cartellino col nome sulla cassetta!

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Nome: Maurizio Bollino
Julodis ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Poichè li infilo nello spillo sempre nello stesso ordine (prima il bianco, poi il giallo, quindi il celeste e infine il rosso), facendoli progressivamente più grandi anche di un solo millimetro, quelli sotto sporgeranno appena, dandomi la possibilità di visualizzare subito a quali esemplari ho estratto i genitali, o da quali ho prelevato campioni di DNA, o quali sono parte di serie tipica).
Lo ritengo molto pratico ed esteticamente anche .... appagante.

Bel lavoro, ma ci vuole una pazienza ...

Non più di quanta ce ne voglia ad aggiungere e poi magari dover sostituire (vedi il caso deaurata/senicula) i cartellini di determinazione. In realtà, se devo rimaneggiare, io aggiungo soltanto: cartellino giallo, e/o celeste, e/o rosso (quest'ultimo con la determinazione, ovviamente, tanto è univoco).
Julodis ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
Non uso, invece, cartellini con la determinazione: quando si lavora sulla sistematica di gruppi come le Catasticta, e le serie sono numerose (anche 300-400 esemplari per taxon) non ci si può permettere, ad ogni ripensamento, di ricartellinare tutto.....

A quel punto, ti basta mettere il cartellino col nome sulla cassetta!

Beccato :lol1: :lol1: :lol1: Infatti faccio spesso (ma non per tutto, sia chiaro) così (ho anche scatole per sottospecie......).

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MessaggioInviato: 17/02/2010, 1:36 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Maurizio Bollino ha scritto:
Beccato :lol1: :lol1: :lol1: Infatti faccio spesso (ma non per tutto, sia chiaro) così (ho anche scatole per sottospecie......).

Ma quanto spazio hai! :shock:

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Nome: Vinicio Salami
Julodis ha scritto:
...siamo sicuri che fra 40 o 50 anni siano ancora leggibili o che il toner della laser non degradi nel corso degli anni lasciandoci prima o poi con delle immense collezioni in bianco?...


me lo sono chiesto anch'io e mi sono dato una prima risposta al volo: plastificare tutti i cartellini.
successivamente mi sono accorto che diventava una grossa rottura di scatole ed un'ulteriore perdita di tempo a scapito della preparazione...alla fine ho pensato bene di fare affidamento alla qualità del toner.
:bln:
inoltre, visto che io preferisco spillare gli esemplari più grandi, mi trovavo in difficoltà a bucare i cartellini (irrobustiti dalla plastificazione) con spilli del n° 1.

ciao :ok:


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