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Mikiphasmide
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Inviato: 08/03/2011, 15:33 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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00xyz00 ha scritto: Ciao Michele. L'alcool dal 95-96% che si trova in commercio va portato al 70-80% diluendolo con acqua distillata o da osmosi nelle dovute proporzioni. Concentrazioni troppo alte portano i tessuti a disidratarsi, e quindi a indurirsi e diventare inutilizzabili. Una presenza d'acqua troppo elevata porta i tessuti a spappolarsi.Alcool oltre 80% e quello denaturato NON VA BENE. Quindi il mio va bene (che è al 75%)? L'alcool non è quello rosa, mia nonnna lo usava per i liquori 00xyz00 ha scritto: Il tutto andrebbe accompagnato da un cartellino, immerso anch'esso, dove si riportano i dati. Storicamente il cartellino è fatto con rettangolini di carta "da lucidi" , quella che si usa alle elementari e medie per ricopiare le cartine geografiche (o meglio noi le facevamo, ora non so se si fanno ancora..  ) e scritto con la china che resiste praticamente all'infinito dentro l'alcool. Io preferisco scrivere i dati sul contenitore ma l'importante è scrivere no? Per la china, vanno bene anche delle normali penne a inchiostro? Scusate, ma attaccate direttamente il foglietto con i dati al collo della boccetta o al tappo non si fa prima? Grazie a tutti, mi siete stati di grande aiuto!  PS: Un dubbio assillante: si scrive alcohol, alcool o come?
_________________ Michele 
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Tenebrio
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Inviato: 08/03/2011, 16:18 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:47 Messaggi: 7252 Località: Cagliari
Nome: Piero Leo
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Mikiphasmide ha scritto: Un dubbio assillante: si scrive alcohol, alcool o come? Va bene comunque: in italiano si dovrebbe dire alcole, alcol o anche alcool (credo che quest'ultimo sia un francesismo). Inglesi, ma anche tedeschi e spagnoli, usano alcohol.  Ciao Piero
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00xyz00
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Inviato: 08/03/2011, 17:47 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11 Messaggi: 732 Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
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Mikiphasmide ha scritto: Quindi il mio va bene (che è al 75%)? L'alcool non è quello rosa, mia nonnna lo usava per i liquori Accertati che sia a 75%, di solito per fare i liquori si usa quello a 95% che si compra al supermercato. Cita: Per la china, vanno bene anche delle normali penne a inchiostro? Scusate, ma attaccate direttamente il foglietto con i dati al collo della boccetta o al tappo non si fa prima? L'inchiostro normale si scioglie in alcool, quindi non va bene. Però concordo con te che etichettare il contenitore è piu comodo.
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Pactolinus
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Inviato: 08/03/2011, 19:07 |
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Iscritto il: 14/01/2010, 0:10 Messaggi: 3603 Località: Liguria, Genova
Nome: Giovanni Ratto
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Mikiphasmide ha scritto: Per la china, vanno bene anche delle normali penne a inchiostro? Scusate, ma attaccate direttamente il foglietto con i dati al collo della boccetta o al tappo non si fa prima? 00xyz00 ha scritto: L'inchiostro normale si scioglie in alcool, quindi non va bene. Però concordo con te che etichettare il contenitore è piu comodo. Attenzione però che può facilmente succedere che, aprendo il contenitore, qualche goccia di alcol coli fuori, con conseguente scioglimento e sbavatura dell'inchiostro...! Con la roba in alcol è sempre preferibile la china. Personalmente, quel poco che ho in alcol lo conservo come ho visto fare normalmente nei musei: - Provetta di vetro contenete alcol, esemplari e cartellino scritto a china. - Tappo la provetta con un batuffolo d'ovatta ben pigiato - In un barattolo di vetro (tipo sottoaceti o altro) metto un fondo d'ovatta e verso due dita di alcol. - Quindi infilo nel barattolo le provette a bocca in giù e chiudo. Questo sistema ha il grosso vantaggio di impedire l'evaporazione dell'alcol dalle provette (quando sono tante bisognerebbe controllarle tutte periodicamente), mentre è facile tenere d'occhio il livello all'interno del barattolo e, se cala troppo, rabboccarlo in pochi secondi. 
_________________ GiovanniPactolinus gigas (Paykull, 1811)
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Julodis
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Inviato: 08/03/2011, 19:41 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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In previsione di lunghi periodi di conservazione, è sempre meglio scrivere i dati su un cartellino che andrà poi messo nella provetta/barattolo, evitando di scriverli su targhette attaccate all'esterno. Col tempo le targhette adesive si staccano, le scritte a penna o pennarello scoloriscono alla luce, e va a finire che perdi i dati. Molto più sicuro il cartellino all'interno, scritto a china. Se non trovi l'inchiostro di china e l'apposito pennino (una volta usavamo i rapidograph, che ora si trovano con difficoltà e costano 25-30 Euro), esistono delle specie di pennarelli a punta finissima (0,1 mm) con un inchiostro organico nero, che è molto simile alla china e sembra ugualmente resistente (l'ho provato in acqua, alcool, acetone e etere e non stinge - non so quale sia la resistenza agli UV) e costa molto meno. Comunque, per i cartellini da mettere in etanolo si può usare semplicemente la matita.
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Julodis
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Inviato: 08/03/2011, 19:49 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Ho unito le due discussioni sullo stesso argomento e cambiato il titolo.
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Mikiphasmide
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Inviato: 08/03/2011, 20:03 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Grazie a tutti per le vostre informazioni! Ma allora non faccio prima a usare la matita che la china (come mi ha detto julodis)!?
_________________ Michele 
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Pactolinus
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Inviato: 08/03/2011, 21:00 |
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Iscritto il: 14/01/2010, 0:10 Messaggi: 3603 Località: Liguria, Genova
Nome: Giovanni Ratto
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Mikiphasmide ha scritto: Ma allora non faccio prima a usare la matita che la china (come mi ha detto julodis)!? Come preferisci. L'unico piccolo trascurabile "inconveniente" della matita e che può essere malamente leggibile sul cartellino bagnato che andrebbe quindi fatto asciugare (ci vuol poco e niente), mentre la china o l'inchiostro organico, risaltano perfettamente sul cartellino e si può agevolmente leggere anche attraverso il vetro della provetta e del barattolo. Vedi tu! 
_________________ GiovanniPactolinus gigas (Paykull, 1811)
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Julodis
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Inviato: 09/03/2011, 0:01 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Pactolinus ha scritto: L'unico piccolo trascurabile "inconveniente" della matita e che può essere malamente leggibile sul cartellino bagnato che andrebbe quindi fatto asciugare (ci vuol poco e niente), mentre la china o l'inchiostro organico, risaltano perfettamente sul cartellino e si può agevolmente leggere anche attraverso il vetro della provetta e del barattolo.
Questo è vero. Le scritte a matita si leggono bene solo dopo che la carta si è asciugata. Comunque, puoi sempre mettere un cartellino attaccato alla provetta, magari stampato con la laser, da usare per leggere dati e determinazione facilmente, e un altro cartellino all'interno della provetta, che potrà tornarti utile in caso di perdita o illeggibilità del cartellino esterno, dopo un po' di tempo.
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Lucanus tetraodon
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Inviato: 02/04/2011, 18:17 |
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51 Messaggi: 4533 Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
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Ciao a tutti  .Scusate se approfitto di questa discussione, ma essendo la mia domanda relativa a questo argomento, mi sembrava inutile aprirne uno nuovo. I metodi che avete descritto sono da utilizzare anche per gli scorpioni? 
_________________ "L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" Sir Robert Baden Powell
Giovanni Altadonna
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eurinomio
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Inviato: 02/04/2011, 18:35 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5911 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Lucanus tetraodon ha scritto: ...I metodi che avete descritto sono da utilizzare anche per gli scorpioni?  per gli scorpioni è ancora più semplice, visto che non hanno il problema dell'addome che tende a raggrinzirsi. 
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Lucanus tetraodon
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Inviato: 02/04/2011, 18:41 |
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51 Messaggi: 4533 Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
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Grazie Vinicio  . Quindi posso spillare il mio caro Euscorpius  ?
_________________ "L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" Sir Robert Baden Powell
Giovanni Altadonna
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eurinomio
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Inviato: 02/04/2011, 19:00 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5911 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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Lucanus tetraodon ha scritto: Grazie Vinicio  . Quindi posso spillare il mio caro Euscorpius  ? credo proprio di si... 
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Lucanus tetraodon
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Inviato: 02/04/2011, 19:04 |
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51 Messaggi: 4533 Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
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_________________ "L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" Sir Robert Baden Powell
Giovanni Altadonna
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00xyz00
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Inviato: 05/04/2011, 14:23 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11 Messaggi: 732 Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
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Azz, mi ero perso gli ultimi interventi. Pactolinus ha scritto: Mikiphasmide ha scritto: Per la china, vanno bene anche delle normali penne a inchiostro? Scusate, ma attaccate direttamente il foglietto con i dati al collo della boccetta o al tappo non si fa prima? 00xyz00 ha scritto: L'inchiostro normale si scioglie in alcool, quindi non va bene. Però concordo con te che etichettare il contenitore è piu comodo. Attenzione però che può facilmente succedere che, aprendo il contenitore, qualche goccia di alcol coli fuori, con conseguente scioglimento e sbavatura dell'inchiostro...! Con la roba in alcol è sempre preferibile la china. Personalmente, quel poco che ho in alcol lo conservo come ho visto fare normalmente nei musei: - Provetta di vetro contenete alcol, esemplari e cartellino scritto a china. - Tappo la provetta con un batuffolo d'ovatta ben pigiato - In un barattolo di vetro (tipo sottoaceti o altro) metto un fondo d'ovatta e verso due dita di alcol. - Quindi infilo nel barattolo le provette a bocca in giù e chiudo. Questo sistema ha il grosso vantaggio di impedire l'evaporazione dell'alcol dalle provette (quando sono tante bisognerebbe controllarle tutte periodicamente), mentre è facile tenere d'occhio il livello all'interno del barattolo e, se cala troppo, rabboccarlo in pochi secondi.  Ovviamente sono queste le modalità di conservazione ottimali, anzi, sarebbe da prevedere anche una microprovetta in vetro per contenere i genitali espiantati, da inserire nella provetta con l'esemplare e il cartellino. Se poi l'esemplare venisse analizzato di nuovo e identificato in maniera diversa, andrebbe inserita la provetta principale dentro una nuova provetta con il cartellino nuovo e lasciando intatto il vecchio. Io però reputo questo metodo dispendioso visto che le provettine, questi piccoli cilindretti di vetro a base piatta, costano e non sono facili a reperirsi. Preferisco di gran lunga, visto che non sono un museo, conservare gli esemplari che studio in contenitori multiformi trovati in giro e "a gratis" (boccette di integratori, lozioni, fiale di varia fattura, contenitori per urine, barattolini del miele...etc). Contenitori che hanno come uniche caratteristiche richieste l'essere trasparenti per vederne il contenuto ed essere ermetici contro l'evaporazione dell'alcool. Per l'etichettatura, anche qui le modalità che ho io stesso indicato sono quelle "storiche" e indubbiamente ottimali. Ma anche queste, causa mia pessima grafia, non le applico utilizzando cartellini esterni adesivi scritti o a china se c'è abbastanza spazio e non rischio di fare uno scarabocchio o stampati con la laser. E non sbava niente.  5 anni fa ho immerso dei cartellini stampati a laser direttamente dentro l'alcool e sono ancora perfetti, come nuovi. Non mi sento di consigliarli non essendoci esperienze a lungo termine ma probabilmente la stampa laser regge bene anche per lunghi periodi all'alcool.
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