Forum Entomologi Italiani

Grazie ancora a Lorenzo....spero che ci saranno altri momenti per risentirci, un grazie indiretto al buon Marco Uliana per l'interessamento a lenire la degli entomologi alle prese con le parti anatomiche minuscole degli exapodi.

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Danilo

Grazie anche da parte mia a Lorenzo per le sue preziose informazioni, basate sulla sua lunga esperienza, di cui farò tesoro

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Marcello Romano

Ciao Danilo,
il "Prafilm" è la pellico multiuso che viene usata nei laboratori, molto elastica e modellabile, riporto qui:

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Claudio Labriola
Buona Vita!!!!

Grazie Claudio potrebbe essere una soluzione....dove la trovi ? negozi di articoli per chimica o laboratorio ?

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Danilo

Ciao Danilo,
credo che un negozio per fornitura materiali da laboratorio lo abbia senz'altro. E' un materiale che si usa tantissimo

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Claudio Labriola
Buona Vita!!!!

Ho letto con grande interesse questa vecchia discussione...
In linea di principio vorrei estrarre sempre gli esemplari che preparo (limitatamente alle famiglie di mio interesse, almeno), ma nella pratica non è così, e dipende sempre dal tempo e dalla voglia che ho. Soprattutto per gli esemplari medio-piccoli di cui includo i genitali nel dmhf, che impiega diverso tempo a seccare complicandomi tutto il processo. (Gli edeagio più grossi invece, come quelli dei carabus, tendo ad incollarli direttamente)
È però una scocciatura dover scollare ammorbidire ed estrarre esemplari in un secondo momento.
La tecnica di cui si parla qua mi pare un ottimo compromesso: l'edeago non è immediatamente visibile come in una inclusione in dmhf, occorre estrarlo dal tubetto ad ogni evenienza e fare attenzione a non "mescolare pezzi", ma è comunque ben conservato e pronto all'analisi senza fatica, e la preparazione richiederebbe meno tempo rispetto ad una inclusione!

Volevo quindi sentire se chi lo usava sette anni fa lo fa tuttora e se nel frattempo ha iniziato a farlo qualcun'altro... E sentire qualche opinione più aggiornata (ad esempio: Marcello scriveva di usarlo da pochi anni... Ora sono passati alcuni anni in più e potrebbe aver notato qualche inconveniente...).

Aspetto opinioni, e intanto valuto la cosa con molto interesse!

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"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Daniele

Solitamente io non uso questo sistema, però mi chiedo: invece di usare un tubetto di plastica, che deve essere sigillato a caldo da un lato, e lasciato aperto (o chiuso temporaneamente o permanentemente dall'altro), perchè non usare le microprovette, che si trovano già fatte? Chiudono bene e si trovano facilmente; ad esempio, due tipi li troviamo da Paradox, da 16 mm e da 21 mm. Le troviamo anche in Italia, da Omnes Artes, ed anche se non mi pare di averle viste in catalogo, è probabile che si possano avere anche da EntomoAlex, richiedendole.
Certamente costano un po' di più del tubetto da tagliare a misura, ma sono già pronte da usare, chiudono bene e si possono aprire e richiudere facilmente. Ed in ogni caso il costo è modesto, se comparato a quanto spendiamo per gli insetti, sia che li cerchiamo, sia che li scambiamo o compriamo.

Se proprio si preferisce il sistema del tubo, io mi fiderei poco a lasciare una estremità aperta. Non tanto perché la glicerina possa colare fuori, data la sua elevata viscosità (però bisognerebbe vedere che fa a temperature più elevate, che so, sui 40°C, che raramente vengono raggiunte o superate dalle nostre collezioni, ma non è impossibile. Per esempio, mettiamo il caso che uno d'estate debba portare una scatola con insetti coi genitali preparati in questo modo a casa di un collega, e che magari la scatola resti in un'auto sotto al sole per un paio d'ore. Poi prende l'auto e riparte. Tra temperatura elevata e urti e vibrazioni, non garantirei che non si possano trovare glicerina e genitali sparsi per la scatola). Quello che più mi preoccupa è però che il glicerolo (o glicerina) è piuttosto igroscopico, per cui, in un contenitore aperto, col tempo può assorbire acqua. Eventualmente, per chiudere l'estremità aperta, si potrebbe usare della normale cera, usando una candela, o anche della plastilina (dopo qualche prova per vedere se ci sono reazioni strane con la glicerina).

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/

Intervengo solo per dire che seguo con interesse l'argomento, e che nel caso si volesse fare un acquisto di gruppo di microprovette o microtubi fatemelo sapere! è da un po' che guardo questi metodi di conservazione in glicerina, perchè mi piacerebbe poter estrarre più esemplari di quei pochi che estraggo ora, soprattutto per il processo poco immediato di fissazione in Euparal su cartellini di acetato.

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Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
la libertà della poesia,
al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia...
Negrita, Rotolando verso sud

Ciao a tutti
ho letto per caso questo argomento PS grazie Maurizio ....
un mio fornitore puo' procurarmi microprovette da 0.1ml da 0.2ml gia' le avevo ma possono produrne di piu' piccole
il problema e' il tappino in silicone da mettere in testa ma sto cercando ... prima o poi ci arrivo
Vi faccio sapere qualcosa

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http://www.entomoalex-gr.com

Mi accorgo solo ora del proseguo di questa discussione, aggiungo qualche considerazione.
Dal punto di vista di gestione della collezione, trovo generalmente sconsigliabile l'uso delle provette come quelle commercilizzate da Omnes Artes. Sono ingombranti (anche se ciò va relazionato all'esemplare cui sono appese), quando sono riempite diventano pesanti e un pò tremolanti intorno allo spillo.
Quella nella foto allegata misura 25 mm totali, ce n'è anche un tipo che ne misura 20.
Da questo punto di vista preferisco i tubetti di plastica a saldatura, sono più piccoli e meno "ballerini".




Il buon Lorenzo mi fa morire. Da circa un decennio, cioè da quando lo conosco, non riesco a convincerlo che i coleotterologi non sono "troppo tonti" per passare a un metodo migliore, semplicemente trovano più funzionale incollare i genitali a secco sul cartellino, dacchè generalmente non hanno necessità di studiarli idratati.
La necessità di separare fisicamente il genitale dall'esemplare per esaminarlo comporta il rischio gravissimo di confusione, e per quanto possibile preferisco evitarlo. Rabbrividisco all'idea di comparare in una singola sessione di studio genitali in glicerolo di 20 o 30 esemplari

In molti casi, anche i pezzi che si osservano meglio se idratati conservano un certo grado di leggibilità anche a secco. Trovo che scollare e reidratare rapidamente alla fiamma un preparato a secco (o incluso) solo quando necessario sia comunque meno laborioso che tenerli tutti in glicerolo, soprattutto se anche l'osservazione di uno di questi comporta tagliare una provetta e sigillarne una nuova dopo l'esame.
Questo chiaramente si applica a materiale già studiato e da "stoccare" in collezione, non a reperti su cui è in corso uno studio e che devono essere esaminati intensamente e ripetutamente per un certo periodo di tempo.

Io per fortuna con i miei insetti preferiti questi problemi non li ho. Sia i genitali maschili che gi ovopositori sono così "consistenti" che mi basta estrarli e farli seccare assieme al loro proprietario (piegati su un lato, per ridurre l'ingombro).

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/

io dopo un po' di tempo ho trovato questa soluzione le micro-provette sono da 0.1ml tappo in silicone e misurano 16mm

se volete ve ne porto qualcuna a Modena cosi' le vedete

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http://www.entomoalex-gr.com

Io sono sicuramente interessato a vederle

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"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
Daniele

io pure !

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Danilo

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http://www.entomoalex-gr.com