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			| Hemerobius | 
				
				
					|  Inviato:  19/04/2009, 22:29  |  | 
		
			| Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
 Messaggi: 5645
 Località: da Ferrara ad Alghero
 Nome: Roberto A. Pantaleoni
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					| Lo studio morfologico-tassonomico dei nostri amati insetti è spesso legato ad abitudini consolidate che spesso non hanno molto senso. Così nei Coleotteri (e negli Emitteri) lo studio "paga" il fatto che questi insetti vengono normalmente preparati a secco (ma ad esempio nei Cantaridi quanto meglio sarebbe averli in alcool !), per non parlare dello studio dei genitali dei Lepidotteri, "aperti" ed esaminati secondo uno standard comunemente accettato che fa perdere però gran parte dell'informazione insita nella struttura tridimensionale dei genitali stessi. A mio parere, per l'esperienza che ho nei neurotteri, il massimo dell'informazione si avrebbe con i genitali estroflessi. Maurizio/Gomphus ci ha parlato proprio di questo nel caso del genere Abax  (e forse Percus ). La mia domanda è: come ottenere genitali estroflessi se non per caso o per una lunga immersione in un liquido ipotonico. So che soprattutto nei carabidi qualche tecnica è stata elaborata. Qualcuno ne ha esperienza? Roberto   _________________
 verum stabile cetera fumus
 
 
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			| gomphus | 
				
				
					|  Inviato:  20/04/2009, 22:34  |  | 
		
			| Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
 Messaggi: 9527
 Località: milano
 Nome: maurizio pavesi
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					| ciao roberto
 io sfortunatamente non ne ho esperienza diretta; so che le tecniche finora elaborate riguardano sostanzialmente le specie di dimensioni medio-grandi, in quanto l'edeago viene materialmente gonfiato mediante un'iniezione nel bulbo basale, utilizzando una siringa da nsulina o simile; il tutto preceduto da un passaggio in potassa a freddo, per eliminare tracce di liquidi organici essiccati o rappresi che potrebbero causare aderenze fra le pieghe del sacco interno, compromettendone la corretta estroflessione
 
 su come ottenere l'estroflessione delle strutture interne, credo che chi trovasse un metodo semplice e valido meriterebbe di vedere il suo ritrattino collocato a fianco del nostro logo, quale altamente benemerito della scienza entomologica...
 
 siamo seri: anzitutto l'estroflessione ottenuta "per caso", come dice roberto, non è una soluzione valida, anche perché ritengo sarebbe difficile avere la certezza che sia completa, e un'estroflessione solo parziale falserebbe totalmente i caratteri osservati
 
 a me è capitato più volte di vedere piccoli coleotteri catturati con trappole, ad esempio con aceto, fortemente rigonfi, con elitre aperte e ali totalmente distese... questa potrebbe essere una strada da provare
 
 altrimenti un aumento della pressione che permetta di ottenere l'estroflessione del sacco interno potrebbe essere ottenuto ad es. con:
 
 1) soluzioni che liberino gas (es. CO2)
 2) bollitura
 3) decompressione violenta
 
 qualcuno ha qualche idea?
 _________________ *****************  maurizio
 
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			| Plagionotus | 
				
				
					|  Inviato:  26/05/2009, 16:00  |  | 
		
			| Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
 Messaggi: 6994
 Località: Parigi
 Nome: Riccardo Poloni
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					| io una volta con un Phymatodes testaceus completamente gonfio perchè era appena sfarfallato e anche perchè l'avevo fatto bere mi è uscito tutto, o quasi, l'interno, l'edeago e tutte le altre parti che non sto ad elencare, e comunque l'aceto potrebbe essere un metodo da provare, anche perchè mi è capitato più volte di vedere carabi con l'edeago completamente, o quasi, all'infuori dell' addome, prova a farlo tu Maurizio    _________________
 Riccardo Poloni
 La dignità degli elementi
 la libertà della poesia,
 al di là dei tradimenti degli uomini
 è magia, è magia, è magia...
 Negrita, Rotolando verso sud
 
 
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			| Hemerobius | 
				
				
					|  Inviato:  06/09/2012, 21:01  |  | 
		
			| Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
 Messaggi: 5645
 Località: da Ferrara ad Alghero
 Nome: Roberto A. Pantaleoni
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					| Riprendo questa discussione perché, se qualcuno non l'ha ancora capito, io sono particolarmente testone e non mi sono certamente arreso. Dopo averci riflettuto mesi ho fatto alcune prove ottenendo un risultato da confermare e perfezionare. Siccome sto provando solo con Neurotteri, avrei piacere di tentare ad esempio con piccoli coleotteri (o altri ordini). Non è che qualcuno ha qualche specie banale in abbondanza da cedermi a Modena? Preferisco materiale fresco, ma anche a secco o in aceto va bene, posso anche provare con quello conservato in alcool. Non prometto nulla sulle condizioni finali del materiale stesso però    , quindi lasciate ogni speranza voi che donate ... Roberto  _________________
 verum stabile cetera fumus
 
 
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			| Julodis | 
				
				
					|  Inviato:  06/09/2012, 21:13  |  | 
		
			| Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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 Località: Roma
 Nome: Maurizio Gigli
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					| gomphus ha scritto: 2) bollitura La bollitura in microonde, che ho provato di recente su consiglio di Honza per ammorbidire coleotteri impreparabili, ha come effetto collaterale quello di far distendere le ali e gonfiare l'addome. Forse sperimentando un po' sui tempi si potrebbe usare anche per l'estroflessione dei genitali. (Meglio bollire in acqua distillata, per evitare incrostazioni calcaree)
 
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			| Hemerobius | 
				
				
					|  Inviato:  06/09/2012, 21:19  |  | 
		
			| Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
 Messaggi: 5645
 Località: da Ferrara ad Alghero
 Nome: Roberto A. Pantaleoni
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					| Questa è un'altra idea, perché le microonde scaldano prima la parte interna, quindi forse insetti idratati ma non in liquido. Proverò. Roberto  _________________
 verum stabile cetera fumus
 
 
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			| Julodis | 
				
				
					|  Inviato:  06/09/2012, 21:30  |  | 
		
			| Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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 Località: Roma
 Nome: Maurizio Gigli
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					| Hemerobius ha scritto: Questa è un'altra idea, perché le microonde scaldano prima la parte interna, quindi forse insetti idratati ma non in liquido. Proverò. Roberto  Io li metto però immersi in liquido (acqua o altro), altrimenti ho paura che si possano rovinare i tegumenti esterni per un eccessivo aumento di temperatura.  Ma basta fare qualche prova.
 
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