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Uccidere coleotteri dai colori delicati evitando che diventino grigi
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Autore:  Pippistrello [ 20/05/2014, 16:48 ]
Oggetto del messaggio:  Uccidere coleotteri dai colori delicati evitando che diventino grigi

Al momento ho una notevole quantità di coleotteri dei colori delicati in allevamento. Si tratta di Saperda punctata e perforata. La prima verde, la seconda gialla.
Sappiamo che l'uccisione con l'acetato di etile rende questi insetti grigi e inguardabili. Almeno che si eviti rigorosamente di portare a contatto diretto l'insetto con sostanze imbevute di acetato. Tuttavia se lasciate troppo a lungo nel flacone diventano grigi comunque.
Attraverso il mio amico Georg Mörl ho saputo di un metodo alternativo, che prevede l'uso di Zolfo. Lui stesso mi ha procurato dei fogli delle dimensioni di 20 x 2,5 cm imbevute di zolfo, che per il nostro uso ho elaborato come da descrizione seguente.
Ho preso un barattolo da marmellata di vetro con coperchio in metallo, vuoto e pulito, ho tagliato delle striscioline di 5 mm per la larghezza del foglio originale (2,5 cm) fissandolo all'interno del coperchio in metallo. Il metodo di fissaggio sul coperchio deve ancora essere perfezionato, io ho usato una puntina trafiggendo la strisciolina ad un lato attraverso il sottile coperchio in metallo, e piegando il resto della striscia verso l'interno del barattolo di vetro.
Pronto. Per provare ho inserito un esemplare vivo di Saperda punctata nel barattolo vuoto, ho acceso la strisciolina e ho immediatamente chiuso il coperchio.
La strisciolina continua ad ardere per qualche secondo, e appena consumato l'ossigeno si spegne e sviluppa del fumo grigio. L'insetto ha espirato in una frazione di secondo. Si è semplicemente ribaltato, contratto le zampe e fine. Dopo soli dieci secondi di permanenza ho riaperto il barattolo e tolto l'insetto con delle pinzette, per verificare se fosse solo stordito o effettivamente morto. Tutto questo senza agitare il vasetto per mantenere il gas, che è oltre due volte più pesante dell'aria sul suo fondo. Lo era e come. Non si è più ripreso, e i colori sono rimasti vivaci come prima.
Ho inserito un altro esemplare, che è morto come ha toccato il fondo del barattolo.
Da li a poco ho fatto altre prove, inserendo gli esemplari più belli, per tempi più lunghi, e i colori rimangono tali e quali.
Dimenticavo. Le bestiole rimangono morbide da subito. Non mostrano nessun rigor mortis, e rimangono belli morbidi.
Per quello che mi riguarda userò sempre questo metodo d'ora in poi con esemplari dei colori delicati.
Certo portarsi una "Zolfiera" sul campo è un po’ più impegnativo che il comodo flacone con acetato di etile, ma basta avere con se delle provette dove collocare gli insetti prelevati da vivi, e appena a casa si possono sistemare. Oppure costruirsi un barattolo con un coperchio nel coperchio. Ovvero una piccola apertura nel coperchio vero e proprio, tappato con un tappo in sughero o simile, per introdurre gli esemplari man mano che si trovano. Una volta innescata con una striscia di zolfo dovrebbe durare un bel po.
Saperde punctata, perforata, Rosalia alpina, ecc.ecc, d'ora in poi non diventerete più grigie. :hp:

PS: Sono convinto che le cosiddette forme "grigie" di Saperda perforata esistono soltanto nelle collezioni per uccisione precoce o inadeguata. Negli ultimi giorni ho visto oltre cento esemplari vivi e NESSUNO era grigio!

Autore:  AleP [ 05/06/2014, 23:49 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Uccidere coleotteri dai colori delicati evitando che diventino grigi

Pippistrello ha scritto:
Al momento ho una notevole quantità di coleotteri dei colori delicati in allevamento. Si tratta di Saperda punctata e perforata. La prima verde, la seconda gialla.
Sappiamo che l'uccisione con l'acetato di etile rende questi insetti grigi e inguardabili. Almeno che si eviti rigorosamente di portare a contatto diretto l'insetto con sostanze imbevute di acetato. Tuttavia se lasciate troppo a lungo nel flacone diventano grigi comunque.
Attraverso il mio amico Georg Mörl ho saputo di un metodo alternativo, che prevede l'uso di Zolfo. Lui stesso mi ha procurato dei fogli delle dimensioni di 20 x 2,5 cm imbevute di zolfo, che per il nostro uso ho elaborato come da descrizione seguente.
Ho preso un barattolo da marmellata di vetro con coperchio in metallo, vuoto e pulito, ho tagliato delle striscioline di 5 mm per la larghezza del foglio originale (2,5 cm) fissandolo all'interno del coperchio in metallo. Il metodo di fissaggio sul coperchio deve ancora essere perfezionato, io ho usato una puntina trafiggendo la strisciolina ad un lato attraverso il sottile coperchio in metallo, e piegando il resto della striscia verso l'interno del barattolo di vetro.
Pronto. Per provare ho inserito un esemplare vivo di Saperda punctata nel barattolo vuoto, ho acceso la strisciolina e ho immediatamente chiuso il coperchio.
La strisciolina continua ad ardere per qualche secondo, e appena consumato l'ossigeno si spegne e sviluppa del fumo grigio. L'insetto ha espirato in una frazione di secondo. Si è semplicemente ribaltato, contratto le zampe e fine. Dopo soli dieci secondi di permanenza ho riaperto il barattolo e tolto l'insetto con delle pinzette, per verificare se fosse solo stordito o effettivamente morto. Tutto questo senza agitare il vasetto per mantenere il gas, che è oltre due volte più pesante dell'aria sul suo fondo. Lo era e come. Non si è più ripreso, e i colori sono rimasti vivaci come prima.
Ho inserito un altro esemplare, che è morto come ha toccato il fondo del barattolo.
Da li a poco ho fatto altre prove, inserendo gli esemplari più belli, per tempi più lunghi, e i colori rimangono tali e quali.
Dimenticavo. Le bestiole rimangono morbide da subito. Non mostrano nessun rigor mortis, e rimangono belli morbidi.
Per quello che mi riguarda userò sempre questo metodo d'ora in poi con esemplari dei colori delicati.
Certo portarsi una "Zolfiera" sul campo è un po’ più impegnativo che il comodo flacone con acetato di etile, ma basta avere con se delle provette dove collocare gli insetti prelevati da vivi, e appena a casa si possono sistemare. Oppure costruirsi un barattolo con un coperchio nel coperchio. Ovvero una piccola apertura nel coperchio vero e proprio, tappato con un tappo in sughero o simile, per introdurre gli esemplari man mano che si trovano. Una volta innescata con una striscia di zolfo dovrebbe durare un bel po.
Saperde punctata, perforata, Rosalia alpina, ecc.ecc, d'ora in poi non diventerete più grigie. :hp:

PS: Sono convinto che le cosiddette forme "grigie" di Saperda perforata esistono soltanto nelle collezioni per uccisione precoce o inadeguata. Negli ultimi giorni ho visto oltre cento esemplari vivi e NESSUNO era grigio!

Ma, ed il buon vecchio freezer?
Ah però, complimenti! Tutti da allevamento? Ma quanta legna hai raccolto?
:hi:

Autore:  Julodis [ 06/06/2014, 6:20 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Uccidere coleotteri dai colori delicati evitando che diventino grigi

Il metodo funziona (sfrutta l'ossidazione dello zolfo), ma l'andride solforica e solforosa che si sviluppano con questo metodo hanno circa lo stesso effetto pure su di noi, ovviamente con dosi proporzionate. Per cui, attenzione a non respirare i vapori quando si riapre il contenitore. Altra cosa a cui fare attenzione: se queste anidridi arrivano a contatto con acqua, si combinano con essa dando acido solforico e/o solforoso. Per cui, pensate che effetto possono avere se entrano in contatto con superfici umide, come occhi, bocca, cavità nasali. Tempo fa ho fatto scappare tutta una classe dal laboratorio proprio per la combustione di un po' di zolfo.
Claudio, ti informo che esiste in commercio anche una specie di cordina in zolfo, che forse puoi usare anche più comodamente delle strisce da tagliare, sempre che si riesca a trovare.

Autore:  Guido Sabatinelli [ 06/06/2014, 8:16 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Uccidere coleotteri dai colori delicati evitando che diventino grigi

Se il problema della perdita dei colori è l'uccisione con etere, a casa bisogna utilizzare il congelatore e evitare di introdurre e utilizzare sostanze potenzialmente pericolose.
Esiste comunque già una discussione a questo soggetto. Ciao Guido

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