Troppo spesso mi capita di ricevere mantidi malpreparate (ma comunque gradite

) o vedere foto di queste sistemate in modo da renderne difficile se non impossibile l'identificazione.
Questi sono i caratteri principali che devono essere visibili in una mantide preparata a fine di studio:
-Capo: soprattutto in vista frontale, per misurare lunghezza/larghezza dello sclerite frontale o il clipeo, osservare la forma degli occhi in modo che la prospettiva non incida, individuare possibili tubercoli ocelligeri, ecc...
-Arti anteriori: spesso i caratteri risiedono nella colorazione dei femori anteriori o nel numero di spine interne che presentano. E' quindi bene che la mantide venga preparata con gli arti anteriori leggermente divaricati in modo che l'area ventrale di questi sia agevolmente consultabile.
-Coxe mediane e posteriori: nel caso di
Empusa, può essere utile visionare le coxe mediane e posteriori, soprattutto per quanto riguarda le specie del Medio Oriente e dell'Asia centrale.
-Prosterno: soprattutto per i Paramantini può essere utile visionare il prosterno, quindi scordatevi di preparare mantidi sul cartellino!
-Ali: è sempre bene rendere visibili almeno un'ala dell'insetto, che spesso contiene caratteri utili in svariati generi.
-Addome: la placca sotto-genitale è estremamente utile per numerosi gruppi, è quindi bene che non venga coperta e, come già detto, i cartellini, se non triangolari, vanno evitati.
Quindi, il modo migliore per preparare mantidi è adottare il sistema convenzionale dello "spillo", che va inserito nel mesonoto o nel metanoto, MAI sul pronoto in quanto potrebbe deformarlo irreparabilmente. Almeno un'ala dell'insetto va tenuta aperta in modo che la colorazione sia ben visibile.
Per chi volesse spingersi oltre, si può praticare l'estrazione dei genitali, che, per chi ha già estratto i coleotteri, si rivelerà piuttosto facile. Questa consiste nell'estrazione del complesso fallico situato tra la placca sopra-anale e la placca sotto-genitale. Per estrarre i genitali bisogna innanzitutto lacerare i tessuti dell'addome e staccare la placca sopra-anale. In questo modo i genitali sono ben visibili, e sarà più facile eseguire l'estrazione vera e propria. Con delle pinzette o uno spillo il "dischetto" va estratto dalla sua sede, agendo eventualmente nel lacerare i tessuti molli alla sua base. A questo punto i genitali si possono mettere da parte e si può asportare la placca sotto-genitale, anch'essa utile nell'identificazione. Per la preparazione dei genitali non posso dare consigli, io in genere non li sbianco nel timore di sciogliere l'ipofallo. Dopo l'estrazione, possono essere già riposti su un cartellino rettangolare di acetato, rigorosamente trasparente.
Qui è stato asportato l'apice dell'addome per facilitare l'estrazione:
Sistemazione sul supporto:
Qui l'estrazione:
Sistemazione sul cartellino dei genitali:
Due tipi differenti di preparazione dei genitali, a destra genitali nella posizione naturale, a sinistra il complesso fallico è stato scomposto in modo che tutti i caratteri siano visibili senza girare ogni volta il cartellino al contrario:
Risultato ultimato:
Spero di essere stato utile
