Forum Entomologi Italiani

E gia imparo qualcosa..perchè non si spilla più?

No, è una moda collezionistica (che a dire il vero mi coinvolge più spesso di quanto vorrei, perchè sono anche un esteta), ma un insetto spillato è sempre più facile da studiare di uno incollato.
L'incollatura privilegia l'aspetto estetico della collezione e, vero vantaggio, garantisce una maggiore salvezza delle appendici quando si movimenta spesso il materiale.
Per il resto, in una collezione a scopo scientifico, ha più che altro inconvenienti: parti inferiori non visibili, tempo di preparazione più lungo, insetti grossi che fanno ruotare il cartellino sullo spillo o che magari si staccano quando la colla non è buona, costo maggiore... eccetera.
Ovviamente tutto il discorso si applica agli esemplari di dimensioni adatte: come da migliore tradzione gli animali piccolini e gracili vanno incollati piuttosto che trafitti con un palo.

PS: benvenuto

Potrei rispondere: perchè spillare è lento, incollare su cartellino è rock! In realtà, da farfallaro (quindi in pratica spillatore "obbligato"), posso confermarti che ormai si incolla quasi tutto su cartellino (tranne esemplari come Dynastes, Titanus, Megasoma e altri "moscerini" del genere). Sinceramente il motivo di questo trend non lo ho ben chiaro neanche io, ma di fatto sto incollando tutti i coleo che avevo spillati. Non credo sia un fattore estetico, quindi una ragione pratica (a parte la migliore protezione delle appendici dai traumi) credo ci sia; di contro qualche "impiccio" pratico comunque lo rilevo. Basti dire che, se devi esaminare il lato ventrale per verificare qualche carattere, devi scollare, esaminare e re-incollare.
Anzi.... gradirei che qualcuno ci (mi ci metto anche io nell'uditorio) spiegasse le ragioni di questa nuova tendenza.

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Maurizio Bollino

Mentre ponevo la domanda, Marco (telepatia?) già ci rispondeva.

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Maurizio Bollino

A quanto detto (e che intuivo) forse potrei aggiungere un ulteriore motivo: in epoca di foto digitali, facilmente ottenibili e immediatamente godibili, la testa dello spillo in primo piano è un pugno negli occhi. Vero è anche che, una volta rimosso lo spillo per incollare l'esemplare su cartellino, nell'elitra resta un cratere simile a quello che produrrebbe la Magnum dell'ispettore Callaghan!!!
In fase di ripresa fotografica, quindi, ci si trova poi costretti a veri miracoli di "chirurgia plastica ricostruttiva" a colpi di mouse e Photoshop.
Allego foto esemplificativa di una Mimela junii prima e dopo la ......"cura"

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Maurizio Bollino

Bel lavoro!

"Trapianto autologo" opportunamente ribaltato di elitra controlaterale, "sutura estetica" con timbro clone, "peeling" finale sempre con il timbro e il gioco è fatto

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Maurizio Bollino

Un maestro indiscusso

Però potevi togliere quel pelo dall'elitra di sx

Per la fretta di mandare la foto in alta risoluzione a Guido per il suo sito, me so dimenticato

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Maurizio Bollino

L'ho fatto ora, comunque.....

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Maurizio Bollino

Beh... un dentista sarà ben pratico di ricostruzioni!!!

Comunque questo discorso mi fa venire alla mente che, in contrapposizione alla moderna tendenza ad incollare tutto, una volta si spillava tutto! ho visto minuscoli esemplari del secolo scorso letteralmente impalati con spilloni del 4 o 5!!!
Tale tendenza, mi diceva l'amico Giovanni Dellacasa, è tuttora in vigore nelle collezioni americane.
Io personalmente preferisco incollare, d'altro canto le mie bestie sono sul piccolo - piccolissimo, raramente siamo sull'ordine dei 2 cm o poco più, mentre i pochi millimetri sono la normalità (con i più piccoli arriviamo a 0,6!)
Inoltre, anche volendo spillare gli esemplari più grossi. come ad es. i Pachylister, si rischia comunque di danneggiare qualche stria o altro particolare utile alla determinazione.
Naturalmente con gli Histeridae, che vanno osservati sopra e sotto, l'incollaggio tradizionale risulta inadeguato, per cui, come illustrato in una precedente discussione, devo ricorrere al cartellino forato o all'incollaggio sul fianco.

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Giovanni
Pactolinus gigas (Paykull, 1811)

Come, ad esempio, il tipo della Sphenomorphoidea casigurana Schultze, 1934.

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Maurizio Bollino

Credo che in realtà spillare o incollare sia solo una questione di gusti personali e tendenze del momento, otre ovviamente i casi di insetti minuscoli, per cui è fisicamente impossibile l'uso dello spillo, o di enormi, per cui bisognerebbe incollarli una tavola di legno fissata con un chiodo (c'è pure chi non spilla e non incolla. Recentemente ho dovuto preparare un enorme Dynastes per un amico, fissato solo con una serie di spilli ai lati del corpo e delle zampe, perchè non lo voleva spillare e non gli piaceva incollato sul cartellino. Non vi dico che comodità se va spostato!)
Confermo l'esistenza di almeno due scuole: quella europea, in cui si incolla quasi tutto, eccetto le bestie più grandi, e quella americana, in cui si spilla in prevalenza, a volte esagerando. Ho degli Agrilus americani ridotti ad una incrostazione su uno spillo, in cui praticamente non esiste più il disco delle elitre (per non parlare della parte ventrale). In compenso, quando usano i cartellini, preferiscono quelli triangolari attaccati di traverso, incollati solo per la punta, piegata verso il basso, su un lato dei segmenti toracici. Questosistema, anche se molto brutto da vedere (specialmente se in mezzo ad altri su cartellini "normali" è in realtà forse il sistema migliore per studiarli, perchè non rovina alcuna parte, a differenza dello spillo, e rimane visibile anche la parte ventrale senza dover scollare. Peccato che usino colle di tutti i tipi, e se devi scollare non sai mai se usare acqua, cetone, etere o chissà che altro.

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/

Qui abbiamo un esempio con un Plegaderus sp.



Rispetto all'incollaggio sul fianco, dove l'insetto è ugualmente visibile in ogni sua parte ma è posato sopra il cartellino che offre una certa protezione, col sistema americano si ha un maggior rischio di urti accidentali, visto che non c'è nulla a proteggere l'esemplare!

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Giovanni
Pactolinus gigas (Paykull, 1811)

Nota : Discussione scissa e rititolata

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Marcello Romano