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Conservazione Ortotteri e simili



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Conservazione Ortotteri e simili
MessaggioInviato: 20/08/2016, 13:23 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5570
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Spesso mi chiedono come conservare gli Ortotteri, soprattutto quando mi devono essere recapitati degli esemplari da scambio. Così ho pensato di fare una discussione dedicata in modo che tutti conoscano il sistema di conservazione idoneo per ogni famiglia.

Tettigonoidei (Tettigonidi, Faneropteridi, eccetera) - Non è difficile prepararli quando sono freschi, tuttavia quando seccano in bustina l'addome può deformarsi. In ogni caso tenerli in bustina come i coleotteri non comporta altri problemi ed è il sistema che consiglio. Si possono anche tenere in alcool ma in genere assumono colorazioni diverse da quelle naturali. La conservazione in alcool è consigliata solo per i Tettigonoidei di taglia molto piccola (come i Meconematidi).

Grilloidei e Rafidoforoidei - Questi andrebbero sempre conservati in alcool: non altera più di tanto i colori. Doverli ripreparare da bustina è difficile (corpo molle deformato, piccole dimensioni, arti fragili, eccetera). In alternativa gli esemplari possono essere subito montati su cartellino o spillati in modo definitivo.

Celiferi - Tutti i Celiferi (Acrididi, Pamfagidi, eccetera) non vanno MAI conservati in alcool. Infatti questo altera fortemente il colore degli esemplari. Più volte mi è capitato di dover buttare via lunghe serie di Acrididi conservati in alcool poiché i caratteri per l'identificazione erano diventati illeggibili (come ad esempio la colorazione delle ali posteriori). Consiglio di prepararli in bustina come per i coleotteri, presentando infatti un esoscheletro molto robusto. In alternativa possono essere spillati direttamente.

Infine, Embiotteri, Blattodei, Plecotteri vanno conservati in alcool. In seguito è lo studioso a decidere se andranno lasciati in provetta o se sarà necessario fare un preparato su vetrino.
I Dermatteri possono essere tranquillamente conservati in bustina come i Coleotteri oppure montati direttamente su cartellino.

NOTA: l'alcool degli esemplari conservati in provetta non deve essere MAI mescolato con aceto: questo altera pesantemente i colori e rammollisce molto gli esemplari, rendendo impossibile prepararli o identificarli.

Grazie per l'attenzione :hi:

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La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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 Oggetto del messaggio: Re: Conservazione Ortotteri e simili
MessaggioInviato: 20/08/2016, 13:31 
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Iscritto il: 11/06/2014, 12:12
Messaggi: 703
Località: Calabria
Nome: Ferdinando Giovine
interessante
andrebbe fatto per tutti i gruppi
Fer

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Fai attenzione a chi calpesti per salire, potresti incontrarlo mentre scendi. Marcela Jalife


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 Oggetto del messaggio: Re: Conservazione Ortotteri e simili
MessaggioInviato: 20/08/2016, 14:31 
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51
Messaggi: 4474
Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Grazie Marco. :ok:

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"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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 Oggetto del messaggio: Re: Conservazione Ortotteri e simili
MessaggioInviato: 25/08/2016, 19:10 
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04
Messaggi: 986
Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
E per riammorbirli cosa consigli??? ci vogliono particolari procedure ???
:hi:

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Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)


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 Oggetto del messaggio: Re: Conservazione Ortotteri e simili
MessaggioInviato: 25/08/2016, 20:25 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5570
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Nicola ha scritto:
E per riammorbirli cosa consigli??? ci vogliono particolari procedure ???
:hi:


Si fa come con i Coleotteri, ossia in camera umida per un periodo variabile in base alla stazza dell'esemplare che deve essere ammorbidito. In particolar modo io sistemo sul fondo di una piccola vaschetta per alimenti 1-2 centimetri di sabbia (meglio se marina, così il sale impedisce lo sviluppo della maggior parte dei batteri e delle muffe che posso provocare cattivi odori) e sopra a questa qualche strato di carta assorbente. Quindi aggiungo con un bicchiere dell'acqua molto calda (a volte la metto sul fuoco, altre volte la prendo dal rubinetto) fino a quando la carta e la sabbia sono ben zuppe. Poi ci lascio gli insetti e chiudo il contenitore ermeticamente. In questo modo l'acqua calda evapora e l'umidità nel contenitore aumenta notevolmente, riammorbidendo l'insetto. Alcuni aggiungono all'acqua delle sostanze mufficide e simili, ma se li lasci poco tempo non ci sono problemi.
Oppure, specialmente i Celiferi, possono essere messi in un bicchiere pieno di acqua calda. Quest'ultimo sistema però risulta troppo aggressivo nel caso di specie minute o gracili, peggio se secche da molto tempo, e può provocare il distaccamento delle appendici. Tuttavia i grossi Celiferi si prestano bene a questo sistema perché in genere hanno articolazioni robuste e esoscheletro sufficientemente robusto. Purtroppo, soprattutto i Tettigonidi, quando sono riammorbiditi dopo essere stati in bustina hanno l'addome schiacciato e difficilmente si riesce a ridagli tono. Questo perché se si tenta di riempirlo con l'ovatta le membrane intersegmentali si lacerano come niente. Per questo motivo i Tettigonidi che si vogliono svuotare andrebbero tenuti prima in alcool e poi lavati oppure in bustina e poi ammorbiditi in camera umida, non in acqua bollente.
Per Mantodei e Fasmidi consiglio di fare come con i Celiferi per le specie grosse e come gli Ensiferi per le più minute.
Per Blattodei, Embiotteri, Plecotteri il problema non si pone poiché non vanno conservati a secco.
Ciao.
Marco.

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