Ciao Antonio,
dato che mi sento in qualche modo chiamato in causa, provo a risponderti io (...d'altronde, visto l'argomento, non so se lo farà qualcun'altro
).
Tieni presente però che non mi occupo di stafilini, quindi basati maggiormente su quello che leggi o vedi sui testi scritti dagli specialisti
.
Prima di tutto voglio farti notare una cosa. Non tutti gli Staphylinidae vanno preparati nella stessa maniera! O meglio, ogni sottofamiglia segue delle "regole" a parte, che sono dettate sia dalla morfologia degli ultimi segmenti addominali che da quella dei genitali (ti puoi fare un'idea già solo sfogliando la prima parte del Fauna d'Italia di Bordoni).
Di conseguenza ti potranno capitare varie situazioni. Ad esempio edeagi con parameri/lobi laterali fusi fra loro (tipico in
Quedius,
Philontus, ecc.), che alcune volte vanno sganciati dal lobo mediano per rendere più agevole l'osservazione di eventuali denticolazioni (vedi ad es.
qui), oppure edeagi con parameri liberi (così come accade nella maggior parte degli Staphylinidae) che di norma andrebbero lasciati attaccati al lobo mediano, ma che negli Aleocharinae vanno separati, e posizionati lateralmente (vedi
qui).
Insomma per quanto concerne i genitali, dovrai scegliere tu, di volta in volta, leggendo e osservando le pubblicazioni dei vari specialisti.
Per quanto riguarda le regole generali di preparazione invece, che io sappia, è molto importante distendere bene tutte le appendici del corpo, fra cui i palpi mascellari che sono molto importanti ai fini dell'identificazione.
Venendo alle tue domande nel dettaglio (fra l'altro pienamente legittime):
37formichine ha scritto:
Della prima - quante boiate ho fatto?...
credo nessuna, ti è servito per fare esperienza (in realtà con i Paederinae non ho molta dimestichezza, quindi non so dirti
), dovresti aggiungere qualche foto, magari in "Nuove richieste di determinazione di conferma", così Jan (Honza) ce li determina
; forse per lo
Stenus (="maschio tutto nero con macchie gialle sulle elitre"
) potevi risparmiarti l'addome puntato all'insù
.
Se ti serve osservare l'addome in visione ventrale ti conviene usare dei cartellini trasparenti, ma io ti consiglio di non farti troppi problemi e di staccare tutto senza pietà, sempre che gli sterniti abbiano dei caratteri distintivi tanto rilevanti (in caso contrario non ha senso rimuoverli), avrai sempre modo di trovare altri esemplari della stessa specie da lasciare integri.
In un certo senso è meglio avere degli esemplari "smontati", ma determinabili, che esemplari integri, ma indeterminabili.
37formichine ha scritto:
L'edeago è meglio in visione ventrale?...
Come ho detto prima, qualsiasi posizione "definitiva" può essere sia giusta che sbagliata. Andrebbero analizzati a 360°. Vedi per es. i Leptophilinae e gli Scydmaeninae che hanno edeagi fortemente asimmetrici.
Forse la conservazione in glicerolo potrebbe essere una valida alternativa
...
37formichine ha scritto:
Dei genitali femminili, a parte stili e receptaculum, ci sono altre cose che vanno evidenziate, separate o comunque considerate?
Che io sappia no. La spermateca è forse quella più differenziata.
37formichine ha scritto:
Come fate voi Staphinologi per danneggiare il meno possibile gli esemplari?
Io utilizzo il metodo classico che si usa per altri coleotteri (in pratica quello di Augusto Degiovanni illustrato in
questo bel PDF).
Con l'unica differenza che io utilizzo un normale spillo dritto anziché curvo (000 per le specie piccole e medie), inserendolo nell'apertura genitale, o tra un urite e l'altro, a seconda dei casi, dapprima parallelamente al corpo, poi inclinandolo a mo' di leva per estrarre il contenuto. Va da se che con bestie molto piccole, per tenerle ferme, si utilizza un secondo spillo, anziché il dito.
Ovviamente ci vuole un po' di pratica.
Io paradossalmente mi trovo meglio con le specie di piccole dimensioni, forse sarà l'abitudine, o forse semplicemente perché i genitali sono più facili da pulire manualmente
.
Spero di esserti stato utile