Paolo, sono perfettamente d'accordo con te.
Il fatto è che nella macrofotografia entomologica si incontrano due mondi diversi: quello degli entomologi e quello dei fotografi (o per essere più precisi, quello degli appassionati di entomologia, e quello degli appassionati di macrofotografia naturalistica). Per i primi, tra i quali mi considero anche io, lo scopo principale è quello di osservare (e nel caso anche raccogliere) insetti, soprattutto specie insolite o mentre stanno facendo qualcosa che ne chiarisca la biologia, l'etologia, ecc. e la macrofotografia è essenzialmente un mezzo per documentare le proprie osservazioni e scoperte. Per i secondi, lo scopo principale è la foto in se stessa, nel tentativo di ottenerne sempre più perfette, definite, ben illuminate, con sfondo adatto, ecc.
Sono due modi diversi di andare in campagna, che intergradano l'uno nell'altro in molti di noi. E soprattutto ora, con le possibilità offerte dalla fotografia digitale, ci consentono di fare un po' una cosa e un po' l'altra, ma con diversa preferenza per ciascuna delle due. Chi nasce come entomologo, generalmente tenderà a dare più importanza all'osservazione/raccolta degli insetti, piuttosto che alla composizione di una foto perfetta. Per chi nasce come fotografo, sarà il contrario.
Per cui, io non mi sognerei mai di andarmene a fare una escursione portandomi appresso reflex, obiettivi, tubi o soffietto, una serie di flash, cavalletto pesantissimo, braccetti e pinze per reggere lo stelo su cui è l'insetto, i pannelli per lo sfondo, i pannelli riflettenti e chissà che altro serve per costruirsi una specie di studio fotografico mobile. E non riuscire a cercare quasi niente! Ancor meno girerei prima dell'alba, viste le preferenze dei Buprestidi. Potrei giusto farlo qualche volta per togliermi lo sfizio di provare.
Attualmente, la mia attrezzatura fotografica da campo è molto più spartana della tua, e consiste in una reflex (che ora è una Olympus E620, una delle più piccole e leggere che vi siano), un obiettivo macro 150mm (visto che il mio bersaglio preferito sono i Buprestidi, molto veloci nella fuga, una focale più corta sarebbe quasi inutile), ed un flash esterno compatto con diffusore morbido in stoffa (che uso solo in condizioni di luce scarsa). Nella stessa borsa tengo una compattina Nikon da 60 Euro, che mi serve solo per le foto degli ambienti (che col 150 mm, che montato sull'Olympus funziona come un 300 mm, sono impossibili da fare), molto meno ingombrante di un obiettivo di focale corta per la reflex. Le foto fatte così, sempre a mano libera, hanno quasi sempre qualcosa che non va (parzialmente sfocate, mosse, brutta luce, brutto sfondo, ecc.) ma mi consentono di documentare quello che vedo.
Per le foto in studio è un altro discorso. Lì non ci sono problemi di peso o di ingombro, e ci si può sbizzarrire con mille soluzioni diverse, coi soli limiti della fantasia e del costo.
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