Uno dei problemi maggiori nella macro è riuscire ad avere abbastanza luce per poter usare un tempo sufficintemente breve da non avere foto mosse, ed un diaframma abbastanza chiuso da avere la necessaria profondità di campo.
Quando possibile, preferisco fotografare con la luce naturale, ma spesso non è sufficiente.
Nel corso degli anni ho quindi provato varie fonti di luce artificiale.
Escludendo a priori l'illuminazione fissa, perchè o troppo ingombrante o troppo debole (anche gli illuminatori a LED richiedono tempi lunghi), restano vari tipi di flash.
Il flash incorporato nelle reflex e nelle bridge si può usare, se non si ha altro, ma tende a dare troppi rifliessi e una illuminazione troppo netta. Inoltre con certi obiettivi il soggetto, molto vicino, può restare in ombra. Migliora schermandolo con uno dei tanti diffusori in commercio (ce ne sono di pieghevoli, gonfiabili, ecc.).
I normali flash esterni, anch'essi schermati con qualche diffusore, danno risultati migliori, anche perchè si possono posizionare meglio, ma per ottenere i risultati ottimali bisognerebbe usarne due, in posizioni da trovare ogni volta che si trova un nuovo soggetto. Un ingombro ed una perdita di tempo eccessivi, per chi è prima entomologo e poi fotografo.
Rimangono i flash studiati per la macro. Ce ne sono essenzialmente di due tipi: quelli anulari e quelli con due flash accoppiati (generalmente montati su una ghiera circolare che si avvita sull'obiettivo).
Quelli del secondo tipo sono generalmente molto costosi, per cui non li ho mai presi in cosiderazione, anche perchè molto ingombranti.
Tra quelli del primo tipo, ovvero i cosiddetti ring flash, fin da qualche decennio fa esistevano, oltre a modelli di prezzo elevato, altri più economici. Molti anni fa avevo comprato, infatti, un
Vivitar Macroflash 5000 (trovato intorno a 70.000 Lire di allora, fine anni '80). Flash economico, piccolo e leggero, dal funzionamento più che onesto, che funziona anche sulle digitali, ma che ha un problema: un lungo tempo di ricarica, per cui spesso scatta a potenza ridotta, perchè non si è ancora caricato completamente. Inoltre il numero guida è fisso, pari a 5, per cui ha un ridotto campo di utilizzo (un po' troppo luminoso per un obiettivo macro di focale corta, un po' troppo poco per uno di focale lunga). Inoltre funziona con due sole pile stilo, che danno una autonomia piuttosto limitata (e quando cominciano a scaricarsi i tempi di ricarica si allungano a dismisura).
Soffre di un problema che hanno tutti i flash anulari: l'illuminazione è tale da far sparire quasi del tutto le ombre, appiattendo quindi l'immagine.
In conclusione, l'ho usato per un po', e poi sono passato ad un normale flash esterno con diffusore, che mi fornisce una illuminazione migliore, regolabile in potenza e posizione, e dura più a lungo.
Recentemente mi è capitata una occasione su Ebay, e sono riuscito a comprare usato, per 55 Euro, un flash commercializzato anni fa dalla Olympus per le sue reflex a pellicola. Si tratta dell'
Olympus T10 Ring Flash 1. Con questa configurazione veniva venduto, a suo tempo, ad un prezzo pari a circa 600 Euro attuali.
E' un flash modulare costituito da due parti: l'illuminatore vero e proprio, che è un anello di dimensioni molto contenute (largo praticamente come il mio obiettivo Sigma 150mm f/2.8 EX DG APO HSM Macro o come il Canon MP-E 65/2.8). Ha un doppio attacco filettato, da 49 e 55 mm, che permette, con un anello adattatore, di attaccarlo a quasi tutti gli obiettivi.
C'è poi una unità di comando, che contiene anche il vano per le 4 pile stilo. La connessione è ottenuta con un connettore proprietario. E' interessante notare che alla stessa centralina è possibile collegare un flash T8, con luce più diffusa, oppure un flash T28, costituito da due unità indipendenti.
Sul lato rivolto verso l'operatore c'è un pannello di controllo, che permette di impostare il livello di potenza e indica il diaframma da usare a seconda della distanza e della sensibilità. Sulle digitali la funzione TTL non è attiva, per cui bisogna basarsi sui diaframmi indicati dai punti verdi e rossi sulla scala.
Ecco il flash montato sulla mia Olympus E-620, forse la più piccola reflex digitale.
Funziona correttamente, impostato in manuale, anche sulla Canon 550D e sulla Fuji Finepix HS20 (una bridge).