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Batrisus formicarius Aubé, 1833 Dettagli della specie

18.XII.2011 - ITALIA - Emilia-Romagna - BO, Castel D'Aiano - mt. 900


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 21:51 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
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...si vede che quest'anno sono stato buono, visti gli ultimi regali che mi sono arrivati :sma:

Proprio ieri sono andato sui primi rilievi del bolognese a casa di amici ed ovviamente il tempo per andare ad insetti non me lo sono negato, ma è stato davvero un attimo; comunque, anche senza vaglio ho preso qualche manciata di lettiera e soprattutto, alcuni pugni di terra mista a legna marcia, alla base di un vetusto castagno. Questa sera, la sorpresa....il più grande pselafide di sempre :shock:

Batrisus formicarius Aubé, 1833 Lunghezza: 3,5 mm. abbondanti !

Dalla letteratura vedo che è bestiola diffusa un po' in tutta l'Europa centro-occidentale e sembra legata a varie specie di formiche del genere Lasius. Per la gioia di Raubmilbe, questo grazioso gigante è un appassionato degustatore di acari mirmecofili che si pappa davvero con gusto....e con notevole successo, viste le dimensioni.
Questo esemplare è una femmina; il maschio dovrebbe avere i femori mediani fortemente arcuati, con piccolo dente interno nel mezzo ed uno all'estremità inferiore, prima dei tarsi .

Nel mio caso, devo però ammettere di non aver ancora raccolto alcuna formica...

Batrisus 001.JPG



Batrisus 01.JPG


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Loris


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 22:00 
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Nome: Marco Uliana
Che MERAVIGLIA!

Complimenti Loris, spero che Babbo Natale passi anche da me :)


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MessaggioInviato: 19/12/2011, 23:08 
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Bella bestiola.Bravo Loris :ok:

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:to: Marco
"Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguire."
François-René de Chateaubriand


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 0:19 
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Bellissima specie, davvero particolare come habitus.

Loriscola ha scritto:
Dalla letteratura vedo che è bestiola diffusa un po' in tutta l'Europa centro-occidentale e sembra legata a varie specie di formiche del genere Lasius. Per la gioia di Raubmilbe, questo grazioso gigante è un appassionato degustatore di acari mirmecofili che si pappa davvero con gusto....e con notevole successo, viste le dimensioni.


Quindi se hai preso lei, hai raccolto anche gli acari.... vero :D ? Mi piacerebbe sapere quali specie preda e come hanno fatto a scoprirlo :?

:hi:

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 0:37 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:47
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Nome: Piero Leo
Bellissimo, Loris! E complimenti anche per la foto!

:) Ciao
Piero


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 0:43 
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24
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Nome: Andrea Petrioli
Wow, davvero un bel bestione :D

Bravo Loris :hp:

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Andrea


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 9:07 
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Nome: Loris Colacurcio
Grazei a tutti....è davvero una splendida bestiola :lov3:

Per Reaubmilbe: come detto, non ho raccolta alcuna formica....,ma qualche acaro sì :ok: Ne ho visti e raccolti pochissimi, meno che in tante altre vagliate. Li vedrai a breve ;)

:hi:

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Loris


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 10:49 
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Iscritto il: 08/06/2009, 0:06
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Nome: Nicola Dal Zotto
Bello!!
Bravo Loris!
Ma spiegami cosa raccogli come detriti, perché mi sa che io sbaglio tutto :lol1:

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Nicola Dal Zotto


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 11:06 
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Nome: Loris Colacurcio
..praticamente raccolgo a manciate qualunque "roba" ci sia per terra :mrgreen: vagliandola con il mio "aggeggio" da 0.5 mm. di diametro: le uniche raccomandazioni sono di andare a raccogliere dove ci sia una discreta umidità (e dove presumi che tale umidità permanga per buona parte dell'anno) e dove la zona sia relativamente tranquilla da anni (niente intervento dell'uomo che possa aver arato, dissodato, bruciato, inquinato e quant'altro).

Le zone più ricche in quantità sono senza dubbio i detriti da lettiera (di caducifoglia, le conifere non mi hanno mai dato nulla), nei canaloni ed alla base delle piante più grosse, oppure i detrtiti da vecchie inondazioni dei fiumi, nei punti più umidi....qui si va sul sicuro :ok: : è praticamente impossibile non trovare almeno uno pselafide.

Le zone più ricche in qualità sono alla base e "dentro" i grossi tronchi (ma molto più in profondità, dopo aver tolto la normale lettiera superficiale) e sotto alla pietre profondamente interrate....ma in questi casi, ci vuole fortuna, pazienza e tanta testardaggine.

:hi:

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Loris


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 12:50 
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Loriscola ha scritto:
Le zone più ricche in quantità sono senza dubbio i detriti da lettiera (di caducifoglia, le conifere non mi hanno mai dato nulla), nei canaloni ed alla base delle piante più grosse, oppure i detrtiti da vecchie inondazioni dei fiumi, nei punti più umidi....qui si va sul sicuro :ok: : è praticamente impossibile non trovare almeno uno pselafide.


Ciao Loris :) una domanda (ovviamente è rivolta a tutti):

Come mai c'è una densità maggiore alla base delle grosse piante? :roll: Potrebbe essere una conseguenza indiretta della presenza di acqua nel terreno? Cioè in una determinata zona c'è più acqua nel terreno e quindi le piante sono più grandi. La maggiore densità di ipogei è dovuta alla presenza di acqua e non alla presenza di grosse piante?!?! E' possibile? :roll:

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Saluti :hi: Mimmo


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 13:00 
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Non ne ho idea :oops:, ma il mio concetto di "grossa pianta" era legato al fatto di "più antica"...indi per cui zona che da tanto tempo non ha avuto alcun sconvolgimento (visto che c'è questo albero).

Comunque, secondo me: tante radichette (=cibo), luogo più riparato rispetto al terreno aperto (=sicurezza), maggiore umidità (=ambiente favorevole) ....insomma un paradiso per fitofagi e loro predatori .

:hi:

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Loris


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 13:44 
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Nome: Domenico Cardinale
Ho capito....... :)

Ma quindi tu parli di piante isolate in un ambiente prativo, oppure di boschi veri e propri?

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Saluti :hi: Mimmo


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 14:44 
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Entrambe.... :ok:

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MessaggioInviato: 20/12/2011, 15:37 
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Quel che voleva dire Loris, credo, è che essendo gli Pselaphini predatori, è logico che se ne trovino di più dove abbondano le loro prede, che se non sbaglio per la maggior parte dovrebbero essere collemboli (che essendo relativamente poco corazzati ed indifesi, non hanno altra possibilità che la fuga, quelli che sono in grado di saltare). In quanto alla loro predilezione per i tronchi cavi, probabilmente la presenza di molta sostanza organica favorisce la proliferazione delle loro prede. La preferenza per posti umidi non so se dipenda anch'essa dallo stesso motivo o da una necessità degli Pselaphini stessi di evitare la disidratazione, o da entrambe le cose assieme. Quel che è certo è che in ambienti freschi ed umidi sono più frequenti. Forse anche per questo sembrerebbero più abbondanti nel substrato che prende lui rispetto a quel che prendo io (più o meno facciamo lo stesso tipo di campionamenti, anche se io probabilmente lo faccio più saltuariamente, ma a me di Pselafidi ne capitano sempre piuttosto pochi e con meno varietà di specie). Il Lazio è mediamente più caldo e secco dell'Emilia Romagna. Devo aumentare i campionamenti intorno a fiumi e stagni.

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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MessaggioInviato: 20/12/2011, 15:47 
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Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Tutto perfetto ! :ok:

Posso solo aggiungere che per esperienza personale, non solo i collemboli, ma anche gli pselafidi sono molto, molto legati al fattore "umidità"; ho constato che un Bryaxis, messo in un normale boccettino asciutto, muore in pochi minuti.

:hi:

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Loris


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