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Eriocampa ovata (Linnaeus, 1761) - Tenthredinidae

11.VI.2017 - ITALIA - Marche - AP, Favalanciata di Acquasanta Terme


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Pagina 1 di 1 [ 10 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 21/08/2017, 20:54 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Favalanciata di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno); 11.VI.2017; su germogli di pioppo lungo torrente

Chi è?

[grazie zio per le foto!!! :birra: ]

Dimensioni: 8mm
CombM2312_41zL6cc.jpg


CombM2313_96zL6cc.jpg


CombM2314_153zL6cc.jpg



Ciao :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Tenthredinidae da ID
MessaggioInviato: 21/08/2017, 23:25 
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Nome: Jean-Pierre Balmer
Allantinae.
Ciao.
D & JP Balmer


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 Oggetto del messaggio: Re: Tenthredinidae da ID
MessaggioInviato: 22/08/2017, 9:52 
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Nome: maurizio pavesi
ciao giacomo :)

i tentredinidi andrebbero preparati in modo di vedere i dettagli della venatura alare, anche dell'ala post., messi così, se non è una specie caratteristica che uno conosce già, come questa Eriocampa ovata (Linnaeus, 1761) ;) , non si capisce niente, spesso non arrivi neanche al genere

se vuoi, ti spiego come faccio io (con i sinfiti è più difficile che con gli aculeati :sick: )

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MessaggioInviato: 22/08/2017, 21:13 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
I tentredini mi intrigano ma per ora è meglio se non butto altra carne al fuoco!

Grazie! :lov2:

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MessaggioInviato: 22/08/2017, 21:25 
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Nome: maurizio pavesi
ok :ok: ma se dici che pure ti intrigano... perché prepararli due volte (la seconda per scoprire cosa sono) quando ne basta una ;) ?

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MessaggioInviato: 22/08/2017, 21:38 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Giusto!
Esplicami! :ok:

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MessaggioInviato: 22/08/2017, 22:09 
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Nome: maurizio pavesi
a domani... ora non sono nelle condizioni migliori ;)

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MessaggioInviato: 23/08/2017, 14:33 
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Nome: maurizio pavesi
ok :)

condizione essenziale per lo studio della maggioranza dei sinfiti è la visibilità dell'intera venatura alare, ad es. nei tentredinidi blennocampini la prima cosa da fare per arrivare al genere è vedere se nell'ala posteriore le cellule mediane chiuse sono due, una o nessune :mrgreen: sfortunatamente le ali dei sinfiti, soprattutto quelli medio-piccoli, sono in generale molto meno consistenti di quelle degli aculeati di pari dimensioni :sick: e negli exx morti tendono ad afflosciarsi come straccetti bagnati :cry: e anche l'addome negli exx secchi è spesso collassato e raggrinzito tipo prugna secca :x

io in generale, tranne che per le specie più grosse (Sirex, Urocerus...), procedo così

1) prendo l'ex fresco o ammorbidito in alcool a 65° - 70° (al museo usiamo una miscela di alcooli commercializzata come "soluzione per gommalacca", 1/3 etilico 2/3 isopropilico; 2/3 di questa e 1/3 di acqua demineralizzata, ed ecco fatto), e lo metto su un vetrino coprioggetto da microscopio, abbastanza grande da farcelo stare tutto, a pancia in su, coprendolo con una o due gocce di alcool diluito

2) prima di iniziare la preparazione, con uno spillo sottile foro in uno o due punti la superficie ventrale dell'addome in corrispondenza delle membrane intersegmentali; in questo modo si evita o almeno si riduce l'accartocciamento dell'ex secco, perché man mano che il liquido all'interno evapora l'aria può entrare a sostituirlo

3) a questo punto, con l'ex immerso nella goccia di liquido, con uno spillo porto in avanti le ali finché sono totalmente distese, compreso il lobo anale delle post, e con un pezzetto di carta assorbente o un pennellino tolgo il liquido in eccesso lasciando solo quel velo che fa aderire bene le ali al vetrino, e completo la sistemazione delle ali

3) dopo di che si sistemano anche le antenne, distese e + o - parallele al margine costale dell'ala, e le zampe, + o - aperte, perché oltre ad essere ben visibili non devono nascondere le pleure, che possono offrire caratteri importanti; per questo motivo le post., e per quanto possibile le mediane, non devono essere disposte con i femori troppo ripiegati in avanti

4) dopo qualche minuto, quando il tutto è semiasciutto e quindi le ali aderiscono bene al vetrino, si chiude il tutto in una bustina di quelle semitasparenti da farfalle o libellule, che tenga l'insetto delicatamente compresso contro il vetrino, e si aspetta che sia completamente secco

5) infine, per staccare l'insetto senza rompere qualcosa, soprattutto pezzetti di ali, ci si versa sopra una goccia o due di acetato di etile, e con la punta di uno spillo, infilandolo delicatamente fra il vetrino e le appendici a partire dalla base, si separano via via queste ultime dal vetrino, una volta che sino completamente libere si elimina il liquido con la punta di un pennellino sottile, facendolo anche scorrere sotto le ali per asciugare anche lì ed evitare che le ali si riappiccichino

6) quando tutta la superficie, anche delle ali, è asciutta, si può sistemare l'ex, incollato o su un cartellino trasparente, o meglio su uno a punta messo di traverso a lato dell'ex, con la punta incollata che poggia sul ventre del torace e l'altra estremità, dove si infila lo spillo (meglio averlo già infilato prima di iniziare l'operazione), che sporge a lato del torace davanti all'ala ant., io preferisco evitare di spillare gli exx perché si rischia di compromettere importanti caratteri di scultura, ma d'altra parte la buona visibilità delle parti inferiori del torace è spesso importante a sua volta

sembra complicato, ma se ci provate scoprirete che non lo è affatto ;)

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MessaggioInviato: 24/08/2017, 18:52 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
:shock: :no1:
Mamma mia!
Vediamo che combino con le prossime... :oops:

:lov1: :lov2:

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MessaggioInviato: 24/08/2017, 22:21 
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Nome: maurizio pavesi
suggerimento: acchiappa qualche Athalia o Arge cyanocrocea/melanochra o altra sp. comune e facilmente sostituibile, fai la prova... e vedrai che è molto più facile farlo che spiegarlo

ci vediamo a entomodena :lov1:

p.s. ricordi le Xyela sotto casa tua? ho ripreso qualche settimana fa la questione, giusto per capire se sono qualcosa di già noto (nel caso, forse X. menelaus) o se invece sono X. stagbeetlei n. sp. :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

p.s. X. graeca, come ipotizzato all'inizio, non credo... nella graeca i maschi esistono, e qui no

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