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Rhodocyrtus cribripennis (Desbrochers des Loges, 1869) - Rhynchitidae

24.IV.2008 - ITALIA - Umbria - PG, Collemancio


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Pagina 1 di 1 [ 13 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 24/05/2013, 8:23 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Unico esemplare raccolto lung. 3,7 mm. larg. 2,1 mm.

:hi: :hi: Mario


lung. 3,7 mm.
larg. 2,1 mm.

_24.4.2008 Curculionide ..jpg

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 Oggetto del messaggio: Re: Curculionide Sp. Rhynchites?
MessaggioInviato: 24/05/2013, 17:41 
 

Iscritto il: 18/10/2009, 17:10
Messaggi: 1341
Località: Czech Republic
Nome: Petr Kresl
Rhodocyrtus cribripennis (Desbrochers des Loges, 1869)

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Ciao Petr


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 8:25 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
Messaggi: 398
Nome: MARIO LUNA
Grazie Petr per la determinazione
:hi: :hi:
Mario


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 13:18 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
:ok:
presa su ulivo o olivastro?

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 14:53 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Per l'Umbria questa specie mi era nota di una sola stazione: Titignano (TR).

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 15:52 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Ciao Silvano, è stato catturato su olivastro :ok:
è Sp. nuova per il Forum?
:hi: :hi:
Mario


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 17:37 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Nome: Silvano Biondi
:ok: :hp:

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 18:47 
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Iscritto il: 29/08/2011, 10:28
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Nome: Massimo Meregalli
Qualche millennio fa (sul serio, il millennio scorso) avevo esaminato un po' di esemplari dell'allora Istituto di Entomologia Agraria ed Apicoltura, diretta dal compianto Carlo Vidano, che negli anni settanta lavorò alla biologia di qualche Attelabide. C'erano esemplari di R. cribripennis trovati su Olivo e altri su olivastro. E avevo notato differenze abbastanza significative su alcuni caratteri - ad esempio lunghezza del rostro nelle femmine - ta le due forme. Ci era venuto il sospetto che potrebbero esserci in realtà due sibling species, una su olivastro, e l'altra su olivo, quest'ultima differenziatasi magari per adattamento alle cultivar selezionate da millenni. Poi non avevo avuto più modo di seguire la cosa, e non so se qualcuno se ne sia mai occupato.
Ma sarebbe uno studio interessante da fare, e oggi si potrebbero associare allo studio morfologico anche indagini molecolari.
Silvano, tu che ti occupi proprio di Attelabidi, hai mai avuto modo di osservare queste differenze?
Massimo


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 23:43 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
In effetti non ho mai riscontrato differenze, forse anche perché non mi è mai venuto in mente di cercarle. Ho avuto modo di vedere un bel po' di esemplari in giro per musei e per collezioni private (raramente con indicazione sulla pianta ospite), ma in natura non ho incontrato spesso questa specie. Una situazione che ricordo, e che potrebbe trovare una spiegazione alla luce di quanto ipotizzi, si è verificata diversi anni fa, in provincia di Pisa: ho raccolto decine di esemplari (ed avrei potuto raccoglierne centinaia), tutti su olivastri che crescevano ai margini di una vastissima zona coltivata ad ulivo. Provando a battere gli ulivi, non ho raccolto nemmeno un esemplare (e non erano piante trattate). Mi piacerebbe trovare tempo e mezzi per affrontare questo problema.

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 25/05/2013, 23:56 
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Iscritto il: 29/08/2011, 10:28
Messaggi: 472
Nome: Massimo Meregalli
Si, le differenze sono minime. Mi ricordo che Vidano mi aveva chiesto di guardare gli esemplari, perché anche lui aveva riscontrato questo fenomeno, non aveva trovato contemporaneamente su olivastro e olivo, o su uno o sull'altro. Quindi mi ero concentrato a cercare differenze, e alla fine era abbastanza chiara la differenza sul rostro femmina e - ma vado a memoria... - mi pare anche la lunghezza delle setole. Se però in una collezione hai tutto mescolato, diventa davvero difficile. Tu hai molti esemplari dell'olivastro, bisogna trovare esemplari raccolti su olivo. Quelli che ho vistoio provenivano da olivi coltivati per olive da tavola, quindi quelle belle grosse.
Massimo


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MessaggioInviato: 26/05/2013, 9:28 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Nome: Silvano Biondi
Beh, ho pensato che un primo aiuto potrebbe venire proprio dagli amici del forum. Battendo in questo periodo (ma anche più avanti) olivo ed olivastro si potrebbe trovare questa specie. Tenete presente che, per la mia esperienza, quando ne salta fuori uno poi è facile trovarne in zona molti altri esemplari. Tenete nota della pianta ospite e fateci sapere.

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 26/05/2013, 9:41 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
Messaggi: 6163
Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Questa è la distribuzione in Italia (anche se non aggiornatissima):

Notocyrtus cribripennis Desbrochers, 1868.jpg



La specie è conosciuta di quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In passato è stata più volte segnalata come nociva all'olivo (soprattutto in Puglia).

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 26/05/2013, 18:15 
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Iscritto il: 29/08/2011, 10:28
Messaggi: 472
Nome: Massimo Meregalli
Si, quelli di Vidano arrivavano dalla Puglia, mentre quelli dell'olivastro erano provenienti, forse, dalla Toscana (ma sono passati troppi anni per ricordarmi con precisione). Il che tra l'altro pone anche altri problemi, popolazioni transioniche vs popolazioni differenziatesi ad ovest dell'appennino... Insomma, un problema piuttosto interessante. Essendo un nocivo, non escludo del tutto che gli amici di Agraria potrebbero essere interessati e trovare finanziamenti. Quindi, mi raccomando, se li trovate mettete in alcool!!!!
Massimo


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