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Clinidium (Arctoclinidium) canaliculatum (O.G. Costa, 1839) - Rhysodidae

8.VII.2010 - ITALIA - Calabria - RC, Gambarie, Aspromonte,


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 30/07/2010, 8:00 
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24
Messaggi: 3897
Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
gomphus ha scritto:
Glaphyrus ha scritto:
... rinnovo l'intenzione iniziale di non addentrarmi in spinose discussioni :) ...

e allora cosa ci stiamo a fare qui ;) :D :gh: ?

:to: :lov2: :lov1:


.....io mi diverto a leggere :gh: :gh: :gh: , peraltro discussioni interessanti :ok: :ok: :ok:

_________________
:hi:
______
Andrea


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MessaggioInviato: 30/07/2010, 10:05 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3204
Nome: Marco Uliana
gomphus ha scritto:
e allora cosa ci stiamo a fare qui ;) :D :gh: ?

:to: :lov2: :lov1:



1) Ci divertiamo e soprattutto impariamo un mucchio di cose!

2) Hai ragione, mi preparo alla battaglia scavando la mia trincea :ses :lol1: :lov1:


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MessaggioInviato: 30/07/2010, 10:24 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:25
Messaggi: 4890
Località: Zola Predosa (BO)
Nome: Loris Colacurcio
Mi accodo, tra il pubblico interessato alla diatriba.....alla pugna, alla pugna !!

:birra:

_________________
Loris


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MessaggioInviato: 30/07/2010, 14:10 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
bene :D

riporto da: brandmayr et al., i coleotteri carabidi per la valutazione ambientale etc., APAT: pp. 17-18

Cita:
... la composizione della famiglia è ancora oggi controversa, in quanto esistono non pochi taxa che una parte degli autori tenderebbero ad escludere...

[vengono elencati: Cicindelidae (o Cicindelinae), Paussidae (o Paussinae), Omophronidae (od Omophroninae), Trachypachidae (o Trachypachinae), Rhysodidae (o Rhysodinae), Brachinidae (o Brachininae)]

... tutte queste famiglie potenzialmente separabili vengono dunque considerate sottofamiglie... anche se sappiamo che alla fine ogni sistema adottato è un compromesso fra informazioni appurate ed altre che ancora non si conoscono...


Cita:
... Semplicemente osservo che una volta ricostruiti i rapporti evolutivi che essi hanno con i taxa affini si può stabilire con maggior oggettività quale carattere è primitivo e quale è derivato, così come lo status di sister-group oppure di ingroup rispetto ai carabidi e di conseguenza lo status tassonomico appropriato...

il problema (o una parte del problema), a quanto pare, è che prima di stabilire lo status di sister-group o di ingroup dei risodidi in particolare rispetto ai "carabidi", è l'esatto ambito dei carabidi stessi che andrebbe definito; ad es. i trachipachidi (estranei alla fauna italiana), qui citati, vengono considerati come famiglia a sé anche da alcuni autori che per il resto considerano i carabidi come un tutt'uno, in quanto vari caratteri li indicherebbero come rappresentanti sopravvissuti del gruppo ancestrale dal quale hanno avuto separatamente origine geoadefagi e idroadefagi

e se ciò fosse vero, il raggruppamento carabidi s.l. + trachipachidi non sarebbe accettabile come famiglia unitaria in quanto parafiletico, a meno di non includere anche le famiglie di idroadefagi (e gli Amphizoidae) come altrettante sottofamiglie di carabidi :sh:

in attesa di chiarire la questione, dato che i Rhysodidae presentano vari caratteri morfologici (venulazione alare, conformazione delle tibie provviste di spine apicali ma prive di speroni mobili, etc. ...) e biologici (adulti e larve si alimentano a spese di mixomiceti) che li staccano da tutti gli altri adefagi, sia geo- che idro-, in attesa di chiarire globalmente la questione mi sembra più sensato considerarli famiglia a sé stante

_________________
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Immagine maurizio


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MessaggioInviato: 30/07/2010, 16:14 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3204
Nome: Marco Uliana
Rispetto il tuo punto di vista, resta da vedere su cosa son basate le citate opinioni degli autori. Per quanto ne so, potrebbero essere anche essere basate su convinzioni personali non suffragate da alcuna prova o metodo utile ai fini di una classificazione naturale.

Cito un esempio estremo

Ho letto un'appassionato articolo scritto da uno specialista di tassonomia degli pselafini che difendeva lo status di famiglia del suo gruppo con argomentazioni quali la tradizione, la facile riconoscibilità degli appartenenti e il significato semantico che il lemma "familia" conserva sin dal latino, il quale definirebbe meglio le condizioni degli pselafini rispetto a un più modesto rango come la sottofamiglia, eccetera.

Ora, se consideriamo questa come un'opinione equivalente a quella espressa da uno specialista di filogenesi dei coleotteri, che basa la sua su metodi di interpretazione oggettivi, allora lascio il campo...

Diversamente, non mi resta che ribadire che per quante siano le peculiarità e le stranezze possedute da un solo taxon, esse non danno alcun segnale filogenetico.


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MessaggioInviato: 30/07/2010, 17:21 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
Messaggi: 5642
Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
La classificazione degli animali non viene in realtà costruita secondo principi teorici, ma per tentativi ed errori. Quando un nuovo taxon entra nell'albero filogenetico (e la struttura ad albero sta venendo messa in profonda crisi dalla sempre più acclarata importanza dei fenomeni di ibridazione nella speciazione) trova posto "a miglior giudizio d'esperto" e non attraverso una rigorosa analisi filogenetica. Molto spesso i dati sono incompleti od insufficienti per mancanza di studi o per mancanza di "fossili" (su questo punto sarò volutamente superficiale).
Avviene così che il rango tassonomico venga attribuito sulla base di somiglianze/distanze morfologiche piuttosto che sulla "ricostruzione della discendenza" cioé dell'albero filogenetico.
Quando il processo evolutivo è stato rapido e le nuove forme si sono fortemente allontanate da quelle dei progenitori, magari accompagnate da forti radiazioni con formazione di numerosi o numerosissimi taxa, siamo naturalmente portati a non rispettare "psicologicamente" la filogenesi. L'esempio più eclatanti sono gli uccelli, tutti sappiamo che sono i discendenti dei dinosauri e gli stretti parenti delle lucertole, ma chi di voi vedendo un merlo ed un colubro pensano "naturalmente" a due stretti parenti?
Voglio dire con questo che Marco ha ragione, ma in presenza di situazioni nelle quali la "forma" sembra contravvenire le conclusioni della filogenesi, soprattutto se l'analisi di quest'ultima è tutt'altro che definitiva, non trovo sbagliato mantenere la status quo. Quando poi anche le ultime incertezze saranno superate nessun problema a ricredersi del tutto.
Insomma credo che stravolgere classificazioni consolidate solo sulla base di qualche dato biochimico sia un po' troppo azzardato (non dico sia questo il caso), però fa tanto innovativo e viene pubblicato molto bene :gh: .

Roberto :to:

_________________
verum stabile cetera fumus


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