Approfitto della vostra pazienza per sottoporvi un secondo esemplare, confido nella vostra benevolenza.
Leggendo il forum mi rendo conto che c'è un mondo enorme, ma direi proprio immenso, che mi è sconosciuto. La cosa non mi dovrebbe stupire, non ho assoluta conoscenza del 99% delle discipline scientifiche e come disse Socrate "so di non sapere".
Quando camminiamo in un prato abbiamo la mente fissa solo sul punto del fiume da raggiungere ed ignoriamo tutto quello che ci circonda, spesso calpestiamo tutto, anche in acqua, e non sappiamo cosa distruggiamo. Non è la prima volta che ho accese discussioni peroprio sul fiume perché sostengo che noi camminiamo nel piatto degli altri. A maggior ragione proclamarsi Paladini della Natura come amiamo fare noi pescatori a mosca ed ignorare cosa ci circonda oggi mi fa un po' vergognare.
Veniamo al dunque.
Questa per noi è una Brown Sedge, un tricottero. E qui si fermano le mie conoscenze.
Vorrei saperne di più, il suo ciclo vitale e la forma larvale. Oltre a soddisfare una mia nuova curiosità aggiungo che la cosa non è certo disinteressata, conoscerne la ninfa permette di costruirne l'imitazione e quindi catturare i pesci.
Vogliate perdonate questa mia debolezza, se può contribuire ad una parziale riabilitazione sappiate che sono un talebanointegralista del Catch&Release. I pesci catturati tornano in acqua ben riossigenati e l'unico danno che subiscono è la puntura dell'amo.
Un ringraziamento anticipato
Stefano Solfanelli
Con il costante uso dell'apposito guadino non subiscono nessuna abrasione del muco di protezione né shock termico dal contatto con la mano calda perché anche in caso di contatto questa viene prima tenuta in acqua perché sia bagnata e si raffreddi abbastanza.
Se in estate può essere piacevole darsi una rinfrescata, ad inizio e fine stagione, spesso sotto una sottile pioggerella gelata, non è cosa gradevole, ma così va fatto.
