Benvenuto Ospite

Forum Entomologi Italiani

www.entomologiitaliani.net/forum
 
Oggi è 22/06/2025, 15:00

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]

Marocco 2024 - cronaca di una spedizione sardo-toscana.



nuovo argomento
rispondi
Vai alla pagina 1, 2  Prossimo
Pagina 1 di 2 [ 20 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 08/09/2024, 7:42 
Avatar utente

Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8702
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
Ciao a tutti. Sono passati più di due mesi ma solo in questi giorni riesco a scrivere qualche riga sulla ormai consueta entomo-spedizione in terra marocchina. Quest'anno sono andato due volte, con Carlos ai primi di giugno, ma solo per una veloce toccata e fuga, e con Carlo Massarone a fine giugno/primi di luglio per un numero di giorni superiore. Il resoconto tratta solo di quest'ultimo viaggio.
Il mio obiettivo principale sono stati ovviamente i cebrionidi ma si è osservato un po' di tutto, soprattutto coleotteri, ma anche qualcosa appartenente ad altri ordini. Questa volta ho battuto il Medio Atlante settentrionale, individuando come baricentro l'area di Tazzeka che avevo percorso, ma solo velocemente, tre anni fa in solitaria e senza fermarmi più di tanto. Tazzeka è il locus classicus di Cebrio reymondi, un'entità che conoscevo solo indirettamente e di cui avevo visto alcuni reperti di incerta attribuzione. Inoltre sono noti anche altri Cebrio, tutti interessanti e di cui non ho praticamente nessun dato.
Parto da solo il 29 giugno (Carlo è già in Marocco alcuni giorni, ci incontreremo lì) facendo scalo a Bergamo e arrivando a Fez di pomeriggio con un ritardo di circa due ore :devil: . Superato il solito controllo passaporti e presa l'auto a noleggio mi dirigo al vicino market a fare un po' di spesa, tra cui anche diverse spezie che messe in macchina inondano prepotentemente di aromi l'abitacolo: guiderò con una fortissima atmosfera esotica :sick: .

20240629_162528.jpg


20240629_162523.jpg


20240629_162631.jpg



Poi direzione Taza attraverso l'autostrada A2 e poi una bella salita con vari tornanti sino ad arrivare nel territorio montuoso di Tazzeka. Con Carlo ci incontriamo in una stazione di servizio in autostrada e proseguiamo con le nostre auto sino a destinazione. Arriviamo con il sole fortunatamente ancora un po' alto nel vasto pianoro di Dayet Chicker, circondato da rilievi non particolarmente alti ricoperti soprattutto di lecci, anche di dimensioni notevoli. È tempo di mietitura e in tutta la piana risuonano voci e i suoni delle mietitrebbia e delle macchine che confezionano le balle di fieno. Non c'è particolarmente caldo, anzi soffia un vento fresco.

20240629_194224.jpg


20240629_194233.jpg


20240629_195343.jpg



Per prima cosa cerchiamo un posto dove dormire in modo da scaricare i bagagli, mangiare magari due cose e poi uscire subito per predisporre la caccia al lume. Qui in zona le "gîte" non sono tante, ne avevo individuato alcune ma la prima che andiamo a vedere non ci convince più di tanto mentre la seconda fa al caso nostro: a due passi da una zona boscosa raggiungibile anche a piedi, in una posizione che domina la piana e con una camera "extra lusso" con ben quattro letti due dei quali verranno adibiti a scrivania/tavolo da lavoro/poggia oggetti di qualunque tipo.

20240629_193537.jpg



Concordiamo con la padrona il prezzo, scarichiamo tutto e poiché c'è ancora un po' di luce facciamo un giretto nei dintorni. Sui fiori di Scolymus troviamo diversi meloidi e un sacco di alleculidi, oltre che qualche Julodis. Immancabili i tenebrionidi.

20240629_195621.jpg



Per la lampada vorrei provare alle pendici di una collinetta sassosa che dà sulla piana. Con la zappetta provo a scavare un fosso per posizionare la consueta bacinella con acqua saponata ma il suolo è davvero durissimo. Così monto direttamente il telo in orizzontale con i led sostenuti da un piccolo treppide da fotografia.

20240629_224109.jpg



Scende il buio, sembra una serata buona anche se ogni tanto c'è una folata di vento. Arriva la consueta minutaglia e le onnipresenti Euserica. Poi, dopo circa una mezz'oretta faccio due passi con la frontale e vedo qualcosa poco distante da telo, posato al suolo: è lui, eccolo finalmente: Cebrio reymondi :hp: .

20240629_213618.jpg



Passa ancora mezz'ora ma non giunge niente di rilevante. Decidiamo allora di spostarci in un pendio boscato poco distante dove rimontiamo tutto. Carlo gira in mezzo agli alberi con la frontale e individua alcuni Cerambyx sui tronchi e degli Alocerus . Alla lampada arrivano le Euserica, qualche Penichroa, Polyphylla, Cebrio, dei Dytiscus e degli Alocerus. Sui tronchi ci sono molti Tenebrio fuliginosus, Misolampus goudoti e almeno due specie di Prionychus. Verso le 24 siamo più che soddisfatti, sbaracchiamo e ce ne andiamo a dormire.

20240629_222549.jpg


20240629_222906.jpg


20240629_223608.jpg


20240629_224509.jpg


20240629_234259.jpg



SEGUE...


Top
profilo
MessaggioInviato: 09/09/2024, 19:42 
Avatar utente

Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8702
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
La mattina ci accoglie con temperature decisamente fresche per il periodo, tant'è che di notte a una certa ora mi sono alzato per aggiungermi una coperta. Con una luce solare migliore si possono cogliere molto meglio i magnifici colori della piana di Dayet Chicker:

20240630_081348.jpg



Facciamo una delle solite abbondanti colazioni marocchine in compagnia di un commensale di fattezze feline (che abbiamo soprannominato Garfield) e che mendica qualche pezzo di frittata:

20240630_081824.jpg


20240630_082444.jpg



A brevissima distanza dalla gîte dove alloggiamo c'è la grotta Friouato che, stando a quanto avevo letto, è la più vasta di tutto il Nord Africa, anche se non del tutto esplorata; è raggiungibile da una stradina asfaltata che attraversa una bosco aperto prevalentemente costituito da pini, leccio e ginepri. Così decidiamo di raggiungere la grotta a piedi e magari visitarla, anche perché l'accesso alle auto è vietato.

20240630_104410.jpg


20240630_113630.jpg



Lungo il tragitto semino un po' di piattini gialli e troviamo subito una pianta fiorita di Clematis flammula (o entità affine) che pullula di Purpuricenus e Cetonia funeraria, questi ultimi anche con bellissimi esemplari bluastri e verdi :lov3: .

20240630_105003.jpg


20240701_130317.jpg



Man mano che si sale si coglie sempre meglio il paesaggio circostante.

20240630_110947.jpg



Ai piattini arrivano subito le Anthaxia e le Acmaeodera e Acmaeoderella, in tre/quattro specie mentre negli aghi di pino scorgiamo una Anoxia emarginata.

20240630_113111.jpg



Intanto controlliamo alcuni punti idonei per la lampadata di stanotte perché la zona è varia, non troppo chiusa dalla vegetazione e sembra poco trafficata. Continuiamo a percorrere la strada sino a che troviamo un cancello: la grotta è chiusa per lavori di messa in sicurezza :cry: .
Dopo pranzo andiamo a controllare i dintorni di un'altra grotta a una manciata di km, la grotta Izora. I dintorni sono caratterizzati da bellissimi boschi di leccio, con piante anche di notevole età e numerose piante di digitale nei punti umidi del sottobosco:

20240630_130541.jpg


20240630_130112.jpg


20240630_130915.jpg



Sotto le pietre troviamo alcuni carabidi e tenebrionidi. Poi ci spostiamo in una zona più aperta, con una copertura boscosa rada e radure con numerose palme nane. Nei fiori abbondanti meloidi, cleridi, buprestidi, alcuni lepturini, cetonidi sui cardi. In alcune zone molto più esposte diversi Entomoderus sotto pietra. E' un ambiente magnifico.

20240630_133858.jpg


20240630_141542.jpg


20240630_141557.jpg


20240630_161713.jpg


20240630_142509.jpg



Verso le 19 rientriamo e ci facciamo servire la cena un po' presto in modo da essere pronti sin dal crepuscolo per la caccia alla lampada:

20240630_190049.jpg



Proviamo verso la grotta Friouato; sistemiamo tre diverse fonti luminose, tutte ultraviolette e attendiamo. C'è un po' di vento ma siamo in una piccola radura circondata da alte piante che ci danno il necessario riparo. Arrivano subito alcuni Cebrio, innumerevoli Euserica, degli acquatici, qualche piccolo Alocerus, dei lampiridi, le Anoxia, gli Oryctes. Mentre faccio un giretto con la frontale per controllare i dintorni sento un forte ronzio dietro di me, all'altezza del collo. Mi giro di scatto, penso sia una Polyphylla e invece è qualcosa di meglio: un bellissimo Opisognathus forficatus. :hp:
Soddisfatti per la giornata e anche un po' stanchi ce ne andiamo a dormire dopo un'oretta di percustrazioni e improvettamenti!

20240630_213401.jpg



SEGUE...


Top
profilo
MessaggioInviato: 10/09/2024, 12:41 
Avatar utente

Iscritto il: 30/12/2010, 11:51
Messaggi: 4533
Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Bellissimi posti, bellissimo resoconto... bellissime bestie... :o :o

Attendo con curiosità il seguito. :D

_________________
"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


Top
profilo
MessaggioInviato: 12/09/2024, 21:45 
Avatar utente

Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8702
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
La mattina dopo colazione decidiamo di spostarci di poco verso il piccolissimo centro di Bab Boudir per esplorare un po' i dintorni. Di passaggio noto che un hotel che anni fa avevo trovato chiuso e abbandonato è stato ristrutturato ed è aperto; parcheggiamo e chiediamo al titolare se c'è una stanza disponibile. Contrattiamo il prezzo (un po' alto per gli standard marocchini) e gli chiediamo se di notte la struttura rimane aperta perché vorremmo uscire e tornare eventualmente sul tardi. La richiesta lo mette in imbarazzo: lui non dorme qui, non ha doppioni della chiave di ingresso. Dovremmo chiamare lui, che a sua volta chiama una signora che dorme dentro l'hotel, che a sua volta scende ad aprirci (che al mercato mio padre comprò). Insomma, una trafila complessa ma né lui né noi abbiamo altra scelta e ci accordiamo così.
Scarichiamo i bagagli e facciamo un giretto verso le propaggini del Jbel Tazekka, caratterizzate da vaste foreste di sughere e lecci e, a quote lievemente più alte, da Quercus faginea, con numerosi esemplari vetusti (non siamo arrivati ai boschi di Cedrus atlantica). Ci fermiamo in un ampio belvedere da dove si vedono in lontananza i monti di Bouiblane.

20240701_103943.jpg


20240701_103940.jpg


20240701_103953.jpg


20240701_112408.jpg



Sulla mappa vediamo che a breve distanza c'è un fantomatico Musée de l'Eau et des Forêts e dediciamo di andare a darci uno sguardo. Siccome non dista molto parcheggiamo e lo raggiungiamo a piedi percorrendo una strada bianca in mezzo al bosco. Ronzano molte Cetonia funeraria, trovo alcuni Lycostomus vaucheri a passeggio al suolo.

20240701_111920.jpg



Il sottobosco ha uno strato impressionante di foglie dove si affonda bel oltre la caviglia e tanta legna marcescente al suolo: un paradiso per chi voglia vagliare e per i saproxilofagi.

20240701_110505.jpg


20240701_110512.jpg



Alla base e nel cavo di alcune grosse querce rimediamo alcuni tenebrionidi. In alcune zone più aperte c'è del cisto ancora parzialmente fiorito, ci troviamo delle Anthaxia e delle Acmaeodera.Troviamo finalmente il museo: purtroppo non è più che un rudere del tutto abbandonato :sick: . Ed è un peccato perché a giudicare da quello che si vede doveva essere una gran bella struttura.
Dopo pranzo scendiamo un po' di quota e imbocchiamo una strada che costeggia un corso d'acqua che scorre molto debolmente ma che in certi punti forma ampie pozze; chiaramente ci fermiamo.

20240701_132600.jpg



Nei fiori si trovano cerambicidi, molti meloidi, cetonie, cleridi e bups mentre nelle pozze ditiscidi e girinidi (per prenderli ho pure rimediato un bel bagno non previsto ma c'è caldo e mi sono asciugato in fretta). Com'era lecito aspettarsi anche anfibi e alcuni rettili.

20240701_124556.jpg


20240701_141424.jpg


20240701_141704.jpg


20240701_142352.jpg


20240701_143221.jpg


20240701_132041.jpg




Di sera rientriamo a Bab Boudir, ci facciamo servire la cena e usciamo con il sole non del tutto tramontato per cercare un buon punto dove lampadare. C'è una bella piana abbastanza vicina ma una strada asfaltata la costeggia e preferiamo evitarla. Grazie a Earth vediamo una piccola radura appartata in mezzo al bosco che a un controllo diretto si presenta così:

20240702_073851.jpg



...e poco distante una radura abbastanza vasta, anch'essa interessante che si è presentata così de visu:

20240701_175552.jpg



Intanto troviamo delle Hoplia ormai pronte per la nanna e alcuni buprestidi.

20240701_173730.jpg



Nella radura più piccola posiziono una bacinella con acqua saponata e led uv. Accendo e poi ci spostiamo nella radura più ampia. Qui mettiamo tre lampade distanziate tra loro e quando ormai la notte è scesa inizia ad arrivare un po' di tutto: sericini, Cebrio, bostrichidi, acquatici, carabidi, lampiridi. Dopo due ore decidiamo di rientrare, passando però a controllare la bacinella nella piccola radura appartata. Qualcosa c'è :lov3: :

20240701_223527.jpg


20240701_223527a.jpg



Cambio la batteria e la lascio lì, la ritirerò l'indomani mattina. Intanto prima di inaugurare tutta la trafila per farci aprire la porta dell'hotel facciamo un giro a controllare una serie di lampioni ma c'è solo qualche Oryctes. Forse tutto il resto se l'è sgranocchiato questo gatto che è stato doppiamente fortunato: ha rimediato anche qualche grattino.

20240701_225623.jpg



SEGUE...


Top
profilo
MessaggioInviato: 09/10/2024, 16:25 
Avatar utente

Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8702
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
Cronaca degli ultimi due giorni, almeno per me. L'indomani tentiamo una strada collaterale verso Aïn Hebab, una località dove stando alle mappe dovrebbe esserci un "sito ricreativo". Imbocchiamo un bivio con una strada non asfaltata in ottime condizioni che serpeggia per un po' al di sopra di una valle incassata.

20240702_114511.jpg


20240702_114516.jpg



La vegetazione è costituita soprattutto da pini alternati a zone con lecci, ginepri, sughere e corbezzoli. In certi mi punti sembra di essere in Sardegna, l'ambiente è perfettamente mediterraneo. Ci fermiamo in alcuni punti dove ci sono rose canine fiorite e una specie di vitalba, sperando di trovare qualche lepturino ma purtroppo nulla, solo Cetonia funeraria con esemplari blu intenso in serie e qualche Trichius: è la prima volta che lo trovo in Marocco. Qui e là qualche Ptosima.

20240702_135530.jpg


20240701_151443.jpg


20240701_173939.jpg



Arriviamo finalmente ad Aïn Hebab: la zona è molto bella, aperta, con un corso d'acqua nelle vicinanze e un edificio chiuso, forse sede di un centro forestale. Peccato perché c'erano dei bellissimi lampioni, chissà cosa potrebbe arrivare se li accendessero.

20240702_131847.jpg



Semino un po' di piattini gialli in una radura vicino e poi controlliamo una catasta di pino tagliato, un po' vecchio. Intravediamo alcuni velocissimi crisidi e qualche Buprestis novemmaculata. Ci sono anche alcune mucche nei dintorni e prendiamo qualche coprofago, oltre agli immancabili milabrini sui pochi fiori nei prati attorno. Trascorsa qualche ora vado a controllare i piattini: come mi aspettavo tante Anthaxia e acmaeoderini.
Verso le 16 ci spostiamo, torniamo indietro e valutiamo dove fare la consueta lampadata. Decidiamo di tentare verso la grotta Izora, un punto già visto alcuni giorni fa. C'è un punto aperto, molto sassoso che dà su una piana, bordato da lecceta e non lontano da alcune macchie di palma nana dove potrebbe esserci l'Opisognathus. Non sembrerebbe neanche troppo visibile dalla strada e quindi lo eleggiamo a pieni voti.

20240630_141433.jpg



Andiamo a cenare presto e al tramonto siamo in posizione. Sentiamo quasi improvvisamente un fortissimo ronzio sopra le nostre teste, ad altezza chioma degli alberi. Alziamo lo sguardo ma facciamo solo in tempo a vedere una sagoma snella che schizza via. Sicuramente un cerambicide grosso ma purtroppo misterioso :| .
Montiamo due trappole con telo, distanziate tra loro. Carlo si allontana per controllare con la torcia le palme nane, io rimango vicino alle luci per verificare gli arrivi che fortunatamente non mancano: Lampyris, Euserica, qualche afodino, Oryctes, Penichroa e Alocerus, minutaglia varia comprendente stafilinidi, carabidi e anticidi. Fortunatamente anche i Cebrio, apparentemente di due specie diverse. Insomma non ci si annoia anche perché ogni tanto vediamo in lontananza delle luci e non capiamo se qualche persona voglia avvicinarsi per capire cosa siano quei bagliori azzurrini dei led uv. Ma non arriva nessuno e proseguiamo (battezziamo il punto come quello delle "luci misteriose"). Poco prima delle 24 chiudiamo tutto e ce ne andiamo.

La mattina seguente ci allontaniamo da Tazzeka e andiamo verso Ifrane, circa due ore e mezza di auto. Il giorno dopo infatti io andrò via e Ifrane dista solo un'oretta dall'aeroporto. Sia io che Carlo la conosciamo abbastanza bene ma Ifrane è sempre Ifrane e non si è mai sazi di girare le foreste di cedro o leccio lì attorno :lov3: .
Alloggiamo in un solito hotel che conosciamo da anni (e infatti il personale ormai conosce anche noi), lasciamo le valigie e facciamo un giretto. Sono circa le 15 e c'è molto caldo, nettamente superiore rispetto a Tazzeka. Sui fiori e fusti di euforbia c'è un po' di "cerambicidame" misto e su un cipresso schiantato un via vai di Palmar festiva, mai presa prima in Marocco.

20240703_143915.jpg


20240703_145248.jpg


20240703_151419.jpg



In tarda serata andiamo in centro a Ifrane a mangiare qualcosa: una tajine con uova, prugne, mandorle e pollo.

20240703_183603.jpg



Poi chiappe sui sedili e via verso l'Aguelmane Sidi Ali, per l'ultima mia nottata. Di questa località è stata descritta una ssp. di Cebrio ora sinonimizzata ma che vorrei vedere direttamente e che nonostante ripetuti tentativi gli anni passati non sono riuscito a prendere :sick: .
Arriviamo al tramonto. Il paesaggio è brullo e lunare ma affascinante.

20240703_203215.jpg



C'è un po' di vento e allora cerchiamo un punto riparato da un vasto e roccioso emiciclo rilevato che ci copre le spalle. Montiamo due trappole e accendiamo.

20240703_210341.jpg



Quasi immediatamente piombano dei rizotrogini (scopriremo più avanti che si tratta di Maghrebotrogus, un genere recentemente descritto), qualche acquatico, anticidi e Hybosorus.

20240703_210422.jpg



E finalmente alla trappola di Carlo arriva un Cebrio, quello che mi interessava :birra: :hp: . Intanto gironzolo con la frontale e vedo alle nostre spalle due occhi che brillano. Penso sia un gatto o un cane e invece è una bellissima volpe che ci osserva incuriosita. Si dilegua e dopo qualche minuto è dietro Carlo, a una manciata di metri. Poi fugge come un fulmine. È impressionante notare come nonostante salti, corse e scatti non produca il minimo rumore, un vero e proprio fantasma :shock: .
Verso le 24 o poco oltre siamo di rientro a Ifrane. Carlo fa un giro attorno a un ben noto filare di lampioni che gli frutterà diversi reperti interessanti, io mi metto a letto, costretto da un forte dolore addominale piuttosto fastidioso che non mi lascerà per tutta la notte e che scomparirà miracolosamente la mattina dopo. Giusto in tempo per sistemare gli ultimi reperti, fare la valigia, salutare Carlo (lui rimarrà ancora qualche giorno) e andare in aeroporto.

Personalmente sono più che soddisfatto: obiettivi centrati, bei posti, bei reperti, ottima compagnia, nessun problema né logistico né con i locali. L'anno prossimo farò il bis. Alla prossima :hi: :hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 10/10/2024, 17:33 
Avatar utente

Iscritto il: 11/03/2022, 11:21
Messaggi: 243
Località: Santarcangelo di Romagna (RN)
Nome: Francesco Ghinelli
Bellissimo resoconto e i paesaggi sono molto suggestivi! Sicuramente il Marocco sarà una meta che visiterò in futuro! Grazie per averci condiviso la tua esperienza

:hi:

_________________
Francesco Ghinelli


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/10/2024, 9:17 
Avatar utente

Iscritto il: 25/07/2010, 10:05
Messaggi: 561
Località: Brescia
Nome: Leonardo Pini
ci si può prenotare per la spedizione dell'anno prossimo? :gh:

_________________
LEO


Top
profilo
MessaggioInviato: 11/10/2024, 12:53 
Avatar utente

Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
Messaggi: 5489
Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Bellissimo racconto! Io non ho mai le forze di fare altrettanto :cry:

_________________
:hi:
Daniele


Top
profilo
MessaggioInviato: 12/10/2024, 17:10 
Avatar utente

Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8702
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
Grazie a tutti per l'interesse, l'anno prossimo spero di essere nuovamente laggiù :birra:

:hi:


Top
profilo
MessaggioInviato: 16/11/2024, 23:27 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
Messaggi: 2980
Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Ed ecco il secondo partecipante alla spedizione :hi:

Io sono arrivato qualche giorno prima e sono ripartito qualche giorno dopo Roberto, per cui scriverò qualcosa sui giorni trascorsi da solo, mentre relativamente al periodo trascorso insieme mi limiterò a postare qualche foto dato che è stato descritto con dovizia da Roberto.

Arrivato a Fez e sbrigate le formalità di rito (ritiro bagagli, cambio valuta, acquisto SIM marocchina e ritiro auto a noleggio), ho fatto una capatina al Marjane di Fez per alcuni acquisti dopo di che mi sono avviato verso Ifrane proseguendo per Timahdite dove avevo intenzione di soggiornare per qualche giorno prima dell’arrivo di Roberto. Passata Ifrane, lungo la strada che porta al Tizi n’Tretten, ho fatto una prima sosta presso un campetto a bordo strada con molte piante erbacee per rendermi conto della situazione; c’erano alcuni tenebrionidi, cetoniini sui fiori di cardo, alcune Perotis unicolor, un bel mutillide ed ho trovato subito un Cebrio su uno stelo.

01.jpg



02.jpg



03.jpg



04.jpg



05.jpg



06.jpg



07.jpg



Proseguendo arrivo a Timahdite presso la struttura dove pernotterò e sistemo i bagagli in camera, accordandomi con i proprietari per la cena (sono l’unico ospite), dopo di che vado ad esplorare in auto i dintorni. Una particolarità: io sono sempre stato appassionato di elicotteri e di volo simulato e giorni prima di partire ho voluto provare a farmi un voletto sul Flight Simulator nelle zone del Marocco che ho visitato in passato; la rappresentazione delle zone è molto fedele per cui volando nei dintorni di Timahdite ho visto un bel lago che transitando sulla strada principale non si vede; volevo quindi andare sul posto a vedere la zona. Arrivato sul posto ho trovato un laghetto non molto grande (probabilmente per la mancanza di precipitazioni) ma nulla di interessante entomologicamente parlando (era comunque tardi).
08.jpg


_________________
Carlo Massarone


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/11/2024, 13:18 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
Messaggi: 2980
Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Il giorno successivo mi sono accorto che il laghetto trovato la sera prima (Aguelmam Nad'Adim) non era quello che avevo visto virtualmente “in volo” e riesco ad individuare la strada per raggiungere quest’ultimo, trovando però un lago pressoché asciutto.

Aguelmame Tifounassine
09.jpg



Nei dintorni l'immancabile gregge di "brebis"...le onnipresenti pecore
10.jpg



In zona ho visto pochissimi artropodi, tra i quali alcuni bruchi di sfinge dell'euforbia
11.jpg



e un imenottero in riposo
12.jpg



Ritorno sulla strada principale e nel piccolo abitato di Ait Aissa fotografo alcuni nidi di cicogna che avevo notato all'andata
13.jpg



Proseguo verso Aguelmame Sidi Ali facendo una passeggiata lungo la riva nord
14.jpg



constatando che a poche centinaia di metri dalla riva stanno costruendo un villaggio di discrete dimensioni.
15.jpg



Nei dintorni del lago ho notato pochissimi insetti. Tra questi le ormai immancabili - per me - e sempre splendide Perotis unicolor
16.jpg



Volevo salire al Col du Zad ma ho trovato nebbia molto fitta ed una temperatura di circa 12 gradi, per cui ho rinviato l’esplorazione di quel posto al giorno successivo, tempo permettendo.

_________________
Carlo Massarone


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/11/2024, 13:35 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
Messaggi: 2980
Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Il mattino dopo ritorno verso il Col du Zad facendo una breve sosta ai bordi di un torrente che in quel punto scorre proprio di fianco alla strada.
17.jpg



Sulle pareti verticali di quel “roccione” che si vede a destra del torrente c’erano diverse coppie di falchi ma data la distanza non sono riuscito a capire di che specie fossero.

Mimetismo su pioppo
18.jpg



Arrivo al Col du Zad e mi inerpico sulle pietraie in mezzo a lecci e cedri.
19.jpg



20.jpg



Nustera distigma sul Col du Zad
21.jpg



Tappa successiva è quella che io e Roberto, nel precedente viaggio fatto insieme (2017), abbiamo ribattezzato come la “Zdeno Valley” dato che proprio lui mi aveva dato indicazioni su quel posto. Allora era pieno di coleotteri, lepidotteri, ecc. ma questa volta c’era poco o nulla. Mi sono fatto una camminatina lungo la stradina presente ed ho notato che in un campo non troppo distante c’erano una ventina di cicogne.
22.jpg



Riparto e raggiungo Ifrane ed il “solito” nostro hotel, andando subito dopo ad esplorare gli immediati dintorni.

Un glaphiride
23.jpg



ed una splendida Stictoleptura tangeriana (ne ho in seguito trovata un'altra con Roberto nei pressi di Bab Boudir, sempre su fiori gialli, questa volta su Scolymus)
24.jpg


_________________
Carlo Massarone


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/11/2024, 14:01 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
Messaggi: 2980
Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Il mattino successivo mi faccio due passi per Ifrane

Il simbolo di Ifrane
25.jpg



26.jpg



27.jpg



poi esploro un po’ i dintorni in attesa del pomeriggio dato che è il giorno di arrivo di Roberto.
Percorro la stradina che porta a Ras El Ma e qui incontro alcune bertucce, frequenti in questa zona
28.jpg



per poi arrivare ad un pioppeto che mi è stato indicato da Roberto.
29.jpg


Nonostante la quantità di legna morta a terra, l’unica forma di vita che ho visto è stata una ghiandaia marina

Proseguo verso Azrou oltrepassandolo e raggiungendo un luogo in cui nei precedenti viaggi erano molto abbondanti gli Julodis manipularis. Ho purtroppo notato che i campi lì presenti sono stati in parte avviati a coltivazioni, eliminando molti cespugli di giuggiolo. Qualcuno è rimasto e su di essi vi erano vari Julodis, tra i quali alcuni J. Pilosa.
In un campo adiacente la strada ho trovato un bellissimo, benché inquietante, solifugo in piena attività durante il giorno
30.jpg



Mi sono quindi spostato verso Ain Leuh esplorando una piccola radura a bordo strada, dove ho potuto osservare alcune Oberea erythrocephala bicolor
31.jpg



E alcuni Purpuricenus desfontainii desfontainii
32.jpg



Mentre ero in quest’ultima zona, non mi ero reso conto del tempo che passava per cui ho mancato l’arrivo a Fez di Roberto. Ci siamo incontrati in un’area di servizio lungo l’autostrada A2 verso Taza.

_________________
Carlo Massarone


Top
profilo
MessaggioInviato: 17/11/2024, 15:49 
Avatar utente

Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
Messaggi: 5489
Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Bellissimo reportage!

_________________
:hi:
Daniele


Top
profilo
MessaggioInviato: 23/11/2024, 23:52 
Avatar utente

Iscritto il: 21/05/2010, 23:05
Messaggi: 2980
Località: San Godenzo (FI)
Nome: Carlo Massarone
Alcune foto relative ai giorni trascorsi con Roberto…

Una coppia di Cerambyx cerdo in intimità
33.jpg



una coppia di Purpuricenus desfontainii desfontainii
34.jpg



un Oryctes giunto al lume
35.jpg



uno sorpione sotto pietra
36.jpg



37.jpg



38.jpg



39.jpg


_________________
Carlo Massarone


Top
profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
nuovo argomento
rispondi
Vai alla pagina 1, 2  Prossimo
Pagina 1 di 2 [ 20 messaggi ]

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a: