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escursione a caccia di xilofagi sul Monte Carpegna (PU)



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MessaggioInviato: 27/11/2011, 11:41 
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Nome: Marcello Benelli
Sabato ho deciso un escursione verso il Monte Carpegna, località interessante nella quale sono convinto debbano saltare ( o risaltare ) fuori specie di sicuro valore naturalistico.
L'obiettivo, non lo nascondo, sarebbe quello di ritrovare in tale sito Rhagium sycophanta, specie già segnalata di quella zona, e la cui presenza dovrebbe essere assolutamente attendibile vista la larga presenza della pianta ospite.
Questa prima immagine mostra il Carpegna in tutta la sua maestosità:


tn_foto 1.JPG



Arrivato in località Cantoniera, mt. 1007, decido di fermarmi e iniziare la caccia. Come si nota dalla foto successiva l'ambiente è una cerreta ad alto fusto con presenza quasi totale di quercus cerris. Ho notato alcuni faggi e alcuni aceri disseminati in qua e in là, per il resto, solo cerri a perdita d'occhio...

tn_foto 2.JPG



Lungo il primo tratto del sentiero noto subito a terra molta ramaglia, che in genere rappresenta un buon punto di attrazione per molte specie di longicorni:

tn_foto 3.JPG



e infatti, dopo poche scortecciate, ecco la presenza di gallerie larvali subcorticicole, nulla di trascendentale intendiamoci, probabilmente si tratta di poecilium alni o exocentrus adspersus...ma è già un inizio:

tn_fot 4.JPG



Poco dopo, proseguendo lungo il sentiero, inizia il bosco vero e proprio. Qui gli interventi umani sono minori, e la percentuale di ramaglia secca a terra aumenta, così come i ceppi e i tronchi marcescenti.
Mi imbatto in polloni di quercia morti, ancora in piedi, e provo a staccarli. Se all'interno ci sono gallerie larvali, cederanno rivelandole. E infatti eccone una:
Come si può notare abbiamo sulla dx un pollone integro, poco a sinistra dello stesso il ceppetto basale e ancora più a sinistra la parte che si è staccata grazie al mio intervento...

tn_foto 5.JPG



Un primo piano della larva (circa 18 mm):

tn_foto 6.JPG



Un altro pollone, molto più umido e marcescente, rivela il suo contenuto (in questo caso ho aperto il legno con il coltello per seguire la galleria che avevo intravisto nella sezione del punto di rottura), una bella larvetta :

tn_foto 7.JPG


e un adulto di mesosa nebulosa:
tn_foto 8.JPG



Il tempo nei boschi passa in fretta, mi rendo conto che questi pochi ritrovamenti mi sono costati quasi 4 ore di scampagnata, ma provo ancora una stoccata, e la fortuna mi assiste.
Un ramo, apparentemente molto malmesso, rivela al suo interno un attacco larvale:

tn_foto 9.JPG


tn_foto 10.JPG



Inizio il ritorno verso la macchina, e lungo la strada mi imbatto in un vecchio ciliegio selvatico con un grosso ramo schiantato a terra. Al suo interno alcune larve e dei grossi tappi di segatura rivelano adulti o prepupe in celletta, molto probabilmente di saperda scalaris. Non ho fotografato perchè si era fatto tardi, ma posterò sicuramente gli attacchi in altra occasione...

L'obiettivo del rhagium sycophanta non è stato centrato, tuttavia l'ambiente è stupendo e merita altre escursioni, che non mancheranno !
Chi la dura la vince !!!

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Marci
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MessaggioInviato: 27/11/2011, 15:19 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Aho!!! :devil:
Questa è casa nostra e vieni senza neanche avvisare!? :no1:

Mi sarebbe piaciuto cacciare insieme (e credo anche al Paglia e ad Alberto...). :P

La porssima volta avvisa!!! ;)

Ho cacciato nello stesso posto, e dai polloni secchi avevo preso queste larve, che ancora non sono uscite...
viewtopic.php?f=145&t=11274&hilit=saphanus

Il R. sycophanta, che abitudini larvali ha?

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MessaggioInviato: 27/11/2011, 15:37 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
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Nome: Marcello Benelli
Dunque...secondo Bìly & Mehl l'habitat larvale è rappresentato da tronchi tagliati da poco, ceppi o alberi di recente morte ancora in piedi e con corteccia spessa. Le larve si nutrono tra la corteccia e l'alburno esterno e la cella pupale è scavata nella corteccia umida vicino al livello del suolo.
Anche Villers conferma la pianta ospite (quercus).
Secondo Sama, da cui ho tratto la citazione per Carpegna, anche su castanea, con gallerie subcorticali in ceppi e tronchi.

Quindi tirando le somme dobbiamo cercarlo nei tronchi di cerri di recente deperimento, scortecciando sopratutto verso la parte basale del tronco dove la corteccia è spessa e umida. In questa stagione dovremmo trovare già gli adulti in celletta.

Ho in programma di tornare a Carpegna, perchè voglio mappare bene il territorio di quella zona, ho iniziato con il passo Cantoniera, ma ci sono molte zone interessanti. Alla prossima escursione ci mettiamo d'accordo per andare insieme ok?
Se il meteo tiene come sta facendo si potrebbe fare anche prima di Natale, non dico sabato prossimo perchè dovrei essere sui colli euganeii a fare legna, nel caso non vada mi faccio vivo!

Ciao!
Marcello

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MessaggioInviato: 27/11/2011, 16:19 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Bene bene! A risentirci allora!!! :D

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MessaggioInviato: 27/11/2011, 20:49 
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Entomarci ha scritto:
Quindi tirando le somme dobbiamo cercarlo nei tronchi di cerri di recente deperimento, scortecciando sopratutto verso la parte basale del tronco dove la corteccia è spessa e umida. In questa stagione dovremmo trovare già gli adulti in celletta.

Il problema, con questa bestia come con altre, è che attaccando le querce (credo che attacchi tutto, o quasi, il genere Quercus) oltre ai castagni, e forse pure qualche altra cosa, si può trovare un po' ovunque, ma sempre molto sporadica. Comunque, anche se non si trova questa, si possono trovare altre specie altrettanto interessanti.

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MessaggioInviato: 27/11/2011, 21:21 
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Nome: Marcello Benelli
Beh nella vita ci vogliono le sfide ardue e la vogla di vincerle!
Se no diventa come la volpe e l'uva... io proverò a cercarlo con assiduità, se avrò fortuna dovrà saltare fuori, in un modo o nell'altro, altrimenti è comunque probabile che mi assicurerò un bel campionario di xilofagi del comprensorio del Carpegna!
Un altro problema da non sottovalutare è che quando si va in un bosco di latifoglie ad alto fusto come i cerri spesso si fa fatica a trovare il legno giusto, nel 90% dei casi si trova roba marcescente o appena morta, che non va quasi mai bene...un po' come in faggeta in effetti.

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MessaggioInviato: 28/11/2011, 1:22 
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Nome: Maurizio Gigli
Entomarci ha scritto:
Un altro problema da non sottovalutare è che quando si va in un bosco di latifoglie ad alto fusto come i cerri spesso si fa fatica a trovare il legno giusto, nel 90% dei casi si trova roba marcescente o appena morta, che non va quasi mai bene...un po' come in faggeta in effetti.

Non dirlo a me! Con i Buprestidi, se cerchi in un bosco come quello difficilmente riesci a trovare attacchi, perchè sono quasi esclusivamente in alto, sui rami raggiunti dal sole. E la maggior parte delle specie sta sul legno vivo o morto da poco.

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