Forum Entomologi Italiani

Si, ma sul versante lucano, salendo dal lato di Terranova. Si trova anche altrove, per esempio in Sila, ma sempre dove ci sono abeti bianchi. Senza contare che bisogna capitare nel periodo giusto.


Se ricordo bene, uscendo dall'autostrada a Campotenese, in pochi minuti di strada buona si sale fino su al crinale che segna il confine tra Calabria e Basilicata. Sul crinale e sui pendii più ripidi, praticamente strapiombi rocciosi, mi par di ricordare che qualche pino loricato un po' stentato ci sia, anche se raggiungerlo non è sempre facile. Superato il passo, che se non sbaglio si chiama Colle del Dragone o qualcosa di simile, si scende verso i Piani di Ruggio, o Piano Ruggio (il mio punto di sosta per la notte, quando ci andavo per due giorni, era il Rifugio De Gasperi, che è proprio lì, e credo sia ancora in funzione). Da lì, volendo, andando a piedi verso Est e poi a Nord, si possono raggiungere la Serra delle Ciavole e la Serra di Crispo. Lì ci sono dei loricati come si deve. Il percorso è lungo, anche se il dislivello non è molto, ma si può fare in giornata, se ci si sa orizzontare in montagna.
Un paio di volte sono partito da Roma in auto, da solo, la mattina presto, ho lasciato la macchina nei pressi di Piano Ruggio, ho raggiunto le Serre e nel pomeriggio sono rientrato, una volta restando a dormire nel Rifugio De Gasperi (che di fatto è un albergo), l'altra rientrando a Roma in serata per un imprevisto. Per cui, volendo, è fattibile, anche se si fa prima a salire dall'altro lato. Ora non so se lo rifarei, ma 20 anni fa ero più leggero (e guidando mi veniva meno sonno).

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Maurizio Gigli
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Grazie Maurizio per le info, probabilmente stavolta dovrò accontentarmi di arrivare fino s Piano Ruggio e dintorni..
La Sila è un altro bel posto che mi piacerebbe raggiungere, magari al ritorno, ma anche di quei posti non so nulla

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Michele

In Sila ci sono parecchi bei posti. Dovendo scegliere, e con poco tempo a disposizione, io probabilmente andrei in Sila Piccola, sul Monte Gariglione. Una volta c'erano dei bei boschi di pino, abete bianco e faggio, e sulle cataste si trovava parecchia roba. Spero sia ancora così

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Maurizio Gigli
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Grazie Maurizio, lo terrò a mente

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Michele