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Gli Ortotteri del Corno alle Scale (BO)



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MessaggioInviato: 13/08/2016, 13:50 
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Ieri sono stato una mezza giornata su una delle vette più alte dell'Appennino settentrionale: il Corno alle Scale. Da tempo desideravo visitare i prati cacuminali, che purtroppo mancano quasi totalmente nella mia Romagna (giusto sulla vetta del Monte Falco), ma che in Emilia non sono così rari. Infatti un sistema prativo si estende per circa 15 chilometri dal Monte Cimone (vetta più alta dell'Appennino settentrionale) al Monte Gennaio (sporgenza che si sviluppa dalle propaggini orientali del Corno alle Scale).
Questi ambienti, del tutto somiglianti a quelli che si osservano sulle Alpi a circa 2000 metri ma che qui compaiono dai 1500 metri circa, sono estremamente ricchi di elementi boreo-orofili e boreo-alpini, talvolta endemici. In un recente lavoro di Pedroni et Buzzetti (2013) viene addirittura segnalata Bohemanella frigida frigida, che ha qui l'unica sua stazione appenninica :shock: .
I miei obbiettivi per la giornata erano Podisma emiliae, Metrioptera caprai galvagnii (due endemismi dell'Appennino tosco-emiliano), Pholidoptera aptera goidanichi (endemismo dell'Appennino settentrionale e centrale), oltre a varie specie più comuni e diffuse (come Decticus verrucivorus verrucivorus) che tuttavia mancavano nella mia collezione per mancanza di indagini negli ambienti adatti.

Verso le 11:30 arriviamo al Rifugio Cavone, dove facciamo un giro attorno al lago e beviamo la fresca e pulita acqua di montagna da una fontana :sma:
Ci mettiamo in cammino. Saliamo sul Corno alle Scale da nord intenti a raggiungere la dorsale ed il Lago Scaffaiolo. Lungo il sentiero faccio i primi incontri degni di nota: diversi Decticus verrucivorus verrucivorus saltano tra l'erba alta e qualche Podisma emiliae mi attraversa il sentiero :hp:
Salendo di quota, ecco il vero e proprio ambiente cacuminale, con i suoi immensi prati e le rocce affioranti.
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Ora inizia la caccia alla rara Metrioptera caprai galvagnii. Dalle letterature avevo appreso che la Metrioptera caprai sembra nutrirsi di Poacee. In particolare M. caprai galvagnii è legata a Brachypodium pinnatum, una specie orofila e poco comune. A contrario M. caprai caprai si nutre di Festuca.
Così mi metto alla ricerca della pianta nutrice, che in realtà appariva piuttosto abbondante in mezzo ai mirtilli. Dopo qualche minuto vedo qualcosa saltare. Che sia la Metrioptera? Non faccio in tempo a mettere a fuoco che schizza via sotto il tappeto di mirtilli :devil:
Finalmente riesco a vederla in mezzo alla vegetazione. E' proprio lei!
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Raggiungiamo il rifugio Le Malghe dove, dopo un gustoso panino, ricomincio la caccia inerpicandomi lungo una altura vicina. Ad un certo punto sento il canto di alcuni maschi di Metrioptera, che seguo fino ad una piccola valle di un ruscelletto. Finalmente riesco a catturarne una bella serietta :hp:
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Femmina.
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Maschio.
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Interessante grotta sotterranea formata dal ruscelletto.
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In mezzo ai cespugli di mirtillo e di ginepro vedo e sento qualche grosso Ensifero. Finalmente riesco a catturarne uno e, con grande sorpresa, si tratta di Pholidoptera aptera goidanichi femmina! Acchiappo anche un maschio, che schizza via appena tento di inserirlo nel contenitore :no1:

Continuo a girare per la ripida parete rocciosa, a tratti franosa.
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Ad un certo punto sento un canto inconfondibile, ma che sul momento non riesco ad associare a nessuna specie presente in zona. Mi avvicino sempre di più, e nel frattempo dico tra me e me: sarà davvero un Polysarcus? Sì! :hp: :hp: :hp: Ecco lì che zampetta, ed al contempo canticchia nonostante sia a pochi centimetri da lui. E' il più grande Phaneropteridae italiano e l'unico Ortottero italiano a cantare mentre si sposta. La cosa più interessante è che non compare nella lista di Pedroni & Buzzetti (2013).
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Una volta imparato il canto, ne raccolgo ben 6 esemplari. Poi, nonostante ce ne fossero ancora, ho smesso perché il sali e scendi, sempre in bilico su quei ciottoli, stava diventando stancante.
Ecco qualche foto agli esemplari avvistati.
Da notare le tegmine ancora in posizione di canto in questo esemplare.
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Ogni tanto si vedevano altre Podisma emiliae.
Eccone due in copula.
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Ormai ho sviscerato la fauna ortotterologica della zona, ma per ritenermi soddisfatto devo saldare un conto in sospeso con il maschio di Pholidoptera aptera goidanichi. Così, finalmente, riesco a captare i canti dei maschi, tutti concentrati in mezzo ai cespugli di ginepro. Dopo vari tentativi andati a vuoto, ne acchiappo uno. Eccolo in tutta la sua bellezza :)
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Poi si torna a casa, soddisfatti per i regali del Corno alle Scale :hp:

Ecco le specie raccolte.
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Podisma emiliae.
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Chorthippus (Chorthippus) parallelus (preso giusto per la località).
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Alcuni Decticus verrucivorus verrucivorus e una Tettigonia cantans (presa per la località).
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Pholidoptera aptera goidanichi :hp: .
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Una bella serietta di Metrioptera caprai galvagnii :hp:
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Polysarcus denticauda.
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Vi saluto con la speranza che qualcuno si sia interessato agli Ortotteri anche per pochi minuti leggendo queste righe.
:hi:

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Nome: Maurizio Gigli
Vedo che ti stai orientando sempre più verso gli Ortotteri.
E' un gruppo che ho sempre snobbato, nel senso che li osservo, ma non mi è mai passato per la mente di prenderli. Ma se vuoi, soprattutto nel pieno dell'estate e inizio autunno, se asciutto come spesso capita negli ultimi anni da queste parti, quando ne vedo sempre parecchi, qualcuno te lo prendo. Considera che giro spesso nelle praterie di quota, che qui in Lazio e Abruzzo sono piuttosto estese e sparse qua e là per l'Appennino. Se ci sono specie particolari che ti interessano da queste parti, fai un elenco indicando anche gli ambienti in cui si possono trovare.

PS - si trattano come i Coleotteri o ci vogliono accorgimenti particolari? Meglio conservarli in alcool?

PS2 - quelle pietraie in forte pendenza sembrano l'ambiente tipico di Oreina sybilla. Hai provato a cercarla? Il periodo è ancora adatto.

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Nome: Marco Villani
Julodis ha scritto:
Vedo che ti stai orientando sempre più verso gli Ortotteri.
E' un gruppo che ho sempre snobbato, nel senso che li osservo, ma non mi è mai passato per la mente di prenderli. Ma se vuoi, soprattutto nel pieno dell'estate e inizio autunno, se asciutto come spesso capita negli ultimi anni da queste parti, quando ne vedo sempre parecchi, qualcuno te lo prendo. Considera che giro spesso nelle praterie di quota, che qui in Lazio e Abruzzo sono piuttosto estese e sparse qua e là per l'Appennino. Se ci sono specie particolari che ti interessano da queste parti, fai un elenco indicando anche gli ambienti in cui si possono trovare.

PS - si trattano come i Coleotteri o ci vogliono accorgimenti particolari? Meglio conservarli in alcool?

PS2 - quelle pietraie in forte pendenza sembrano l'ambiente tipico di Oreina sybilla. Hai provato a cercarla? Il periodo è ancora adatto.


Purtroppo a quelle quote ed in questo periodo, oltre agli Ortotteri c'è ben poco (dei gruppi che faccio). Ho provato a sollevare qualche sasso ma senza risultati. Gli unici non-ortotteri erano i ditteri e due Ectobius che mi sono entrambi scappati :devil: . Di mantidi poi non ce ne sono (eccetto Mantis religiosa).
Purtroppo non conoscevo questa Oreina e non l'ho cercata. Vive su qualche pianta in particolare? Quest'anno non credo di tornarci, al massimo il prossimo, sempre in questo periodo.
Grazie per gli ortotteri, a breve ti mando un messaggio privato con le specie che potrebbero interessarmi e sui sistemi di conservazione :birra:
:hi:

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Nome: Giovanni Altadonna
Bravo Marco, bel reportage! E che posti!! :ok: :birra:

Certamente, anche se non posso dire di conoscerli bene, anch'io sto cominciando a interessarmi (anche) agli ortotteri (di Trinacria, intendo), per il semplice fatto che in tarda estate-inizio autunno sono, almeno in certe zone, moooolto più numerosi dei coleotteri. :hi:

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Nome: Mario Grottolo
Marco, come conservare gli Ortotteri potrebbe interessare anche ad altri!
Anch'io potrei catturartene alcuni sia di quota che di grotta. Per ora i Troglophilus li ho sempre conservati in alcool a 65°.
Ciao
Mario


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Nome: Marco Villani
Orotrechus ha scritto:
Marco, come conservare gli Ortotteri potrebbe interessare anche ad altri!
Anch'io potrei catturartene alcuni sia di quota che di grotta. Per ora i Troglophilus li ho sempre conservati in alcool a 65°.
Ciao
Mario


Pensavo di fare una discussione dedicata nella sezione apposita a breve. I cavernicoli fai bene a tenerli in alcool :ok:

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