Salve, sfrutto la gran quantità di tempo libero che questa quarantena impone per fare una cosa che volevo fare da tempo: pubblicare un topic in questa sezione del forum, che è quella che leggo più volentieri ed apro sempre per prima nella speranza di trovare nuove letture.
L'escursione in questione è stata fatta nel tardo pomeriggio di 4 giorni fa ovvero Mercoledì 18 Marzo 2020 ma più che di escursione parlerei di sgranchita di gambe per me ed il cane.
Abito in campagna, vicino Firenze presso ''Il Casale'' in comune di Sesto Fiorentino, località che come quella adiacente di Ruffignano è priva di alcun tipo di agglomerato abitativo ma caratterizzata da alcune sparse case circondate da bosco e campi.
Il bosco è un bosco principalmente giovane e piantato, come in tutti il resto dell'area di Monte Morello, mi pare intorno agli anni 50, precedentemente la zona appariva come appare tutt'ora il Monte Calvana sopra Prato. Il rimboschimento è stato fatto principalmente con cipresso (
) alternato a leccio, roverella e alcuni pini. Mentre i campi sono o prati incolti o uliveti su terrazzamento.
Dopo 10 giorni murato in casa e con l'incombenza di un nuovo decreto ulteriormente più restrittivo (quello poi varato ieri), decido di dedicare un paio d'ore in solitaria per boschi e campi, lontano da anima viva se non il mio cane, in cerca di qualche coleottero, magari qualche carabide . Ovviamente conosco la campagna circostante a menadito e so già cosa dovrò fare e dove dovrò andare per avere maggiori possibilità di successo.
Mi metto le scarpe da trekking, prendo la boccetta, il martello ed il colino e mi dirigo verso Ruffignano (8-10 minuti a piedi
), in questa area, rispetto a dove abito io, il terreno è più rossiccio e abbastanza argilloso, tant'è che in Marzo sono comuni pozze sia alluvionali nei campi che di straripamento intorno ai fontanili. Queste zone creano microambienti temporanei eccellenti sia per la ricerca in acqua di coleotteri acquatici che per la ricerca nella zona umida/fangosa circostante di svariate famiglie.
Ma il primo carabide me lo regala la strada di casa! Appena curvo sul sentiero vedo quel salto-svolazzo, che una volta notato la prima volta non si scorda più: una cicindela! Un paio di appostamenti da gatto ed alla fine riesco a dargli una manata fatta bene, la prima
Cicindela campestris della stagione è nel sacco
Qui alcune foto sia dei campi in generale, che delle pozze temporanee.
La bella giornata di sole ( le foto degli habitat sono state scattate proprio al rientro, a sole già tramontato), come le precedenti, ha ben riscaldato le pozze che nonostante il periodo sicuramente precoce, brulicano di vita: col colino sondando le graminacee allagate raccolgo 3 diverse specie di Ditiscidi e due di, penso, Idrenidi ma massiccia è la presenza anche di Sigara, Microvelia, Gerridi e lungo le sponde Saldidi. Purtroppo la bella associazione acquatica non si ritrova anche nell'ambiente umido circostante: mi ricopro di fango dal ginocchio in giù ed in45 minuti recupero solo un paio di carabidelli.
Abbandono la zona delle pozze e faccio il giro largo per tornare verso il sentiero che delimita il bosco dai campi, questo per passare da un gruppo di grosse pietre che alzo periodicamente e che, nonostante le innumerevoli volte in cui non c'era nulla, mi hanno negli anni regalato delle gioie. Mi spacco la schiena ma dopo averle alzate tutto sono decisamente soddisfatto perchè sono 7/8 i carabidi che raccolgo
Torno sul sentiero e mi inizio ad incamminare verso casa, conscio che quel sentiero mi avrebbe portato a poche decine di metri da un grosso cipresso morto nella boscaglia che non avevo mai scortecciato come si deve. Il sentiero però si presenta come il vero ''hot spot'' dell'uscita, prima la cicindela poi un bel
Dorcadion, diverse
Amara, un paio di Cleroidea, un elataride e, dulcis in fundo, una bella pila di sterco equino (sul poggio sottostante vi è un piccolo maneggio a conduzione familiare) dalla quale escono però solo 6
Onthophagus ed 4 afodini, tutti di piccole dimensioni tranne uno degli ontofagini, che mi pare essere il classicissimo O. lemur (Fabricius, 1781). La pila era inoltre piena di piccolissimi stafilinidi che non ho raccolto. Ad ogni modo solitamente la caccia su sterco, forse per via del fatto che Monte Morello appunto fino agli anni 50 era un pascolo o perchè sono numerosi i privati qui intorno che hanno qualche animale da fattoria, è piuttosto proficua e sono relativamente numerose le specie di coleotteri stercorari che ho rinvenuto negli anni qui intorno casa, quest'anno però ancora si procede a rilento con essi e le invitantissime pile depositate al sole dai cavalli che vengono portati a giro per la zone sono ancora abbastanza deserte.
Giungo alla mia ultima tappa, ovvero il cipresso precedentemente mensionato, mi siedo comodamente vicino alla base, metto la boccetta a portata di mano ed inizio a scortecciare e scalpellare via legno marcio, trovo numerose larve di tenebrionidi in una venatura di legno più ammorbidito che scende in profondità, la scavo tutta con cura e pazienza ed alla fine vengo premiato (chi si accontenta gode) dal rinvenimento di una piccola colonia associata di
Accanthopus velikensis ed
Helops sp. (non ho mai imparato a distinguere il pronoto del caeruleus da quello del rossii, continuano sembrarmi sempre uguale tutti
)
Concludo così la mia camminata entomologica nelle colline dietro casa, fosse per me di questa stagione sarei a trappolare Fucecchio e San Rossore ma purtroppo questo passa il convento, vista l'emergenza che il ci troviamo ad affrontare non penso nemmeno di potermi lamentare troppo!
Ecco alcune altre foto della zona e dell'uscita:
- Le pietre dei carabidi
-Un paio di belle orchidee del genere
Ophrys incontrate sul ciglio del sentiero, in realtà a tratti apparivano in gruppi di diverse unità, ho provato a fotografare le più belle, alcune erano anche già sfiorite.
-Firenze vista dal campo d'ulivi delle pozze
Ed, in fine, i preparati: i cartellini sono provvisori e pure il posizionamento di antenne ed in alcuni casi di altre appendici ( solitamente aspetto che l'animale inizi ad irrigidirsi un minimo prima di posizionare queste parti, che in molti casi tendono a non stare mai ferme come vorrei). Mi scuso per la qualità delle immagini ma non dispongo di attrezzatura fotografica adeguata, attualmente sto risparmiando per il binoculare che ritengo avere la precedenza, poi arriveranno pure la reflex e tutto il resto
Grazie a tutti, buona serata e buona quarantena.