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Caccia ai Buprestidi della Piana di Firenze



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MessaggioInviato: 10/07/2020, 22:35 
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Nome: Matteo Skelly
Sebbene non me ne occupi di solito, i Buprestidi restano una famiglia che mi ha sempre affascinato. In questo post quarantena però, per motivi di studio, mi sono occupato quasi esclusivamente di Coleotteri ed Emitteri acquatici. Pertanto mi sono ritrovato ad inizio Luglio a rendermi conto che avevo quasi del tutto perso la stagione propizia per raccoglierne qualcuno. Tuttavia ancora qualcosa dovrebbe senz'altro girare, magari a fine ciclo mi dico, e la voglia di lasciare a casa il colino per indagare qualche bell'albero cariato e muovermi furtivo tra la vegetazione in cerca di movimenti interessanti è tanta. Decido così di dedicare alcune ore alla ricerca specifica di Buprestidi, in particolare sono due le specie che bramo spillare più di tutte (per rimanere realista ponendomi obbiettivi modesti): Eurythyrea micans e Lamprodila mirifica. Entrambe queste vistosissime specie ho avuto modo di avvistarle occasionalmente sul campo ma mai sono riuscito a metterci sopra la zampa, decido che è giunto il momento di ovviare a questa mancanza.
Come area designata scelgo quel rettangolo di campi, orti e stagni largo un paio di kmq per circa 7-8kmq di lunghezza incastonato tra aeroporto, discarica, autostrada, polo universitario e zone industriali varie che ancora viene chiamato Piana di Firenze, residuo vestigiale dell'ampia campagna che un tempo divideva Firenze da Prato e Prato da Pistoia ora fuse in un'unica ed informe giungla di cemento. Scelgo questo posto non solo per affetto personale, avendo perlustrato quest'area in lungo e largo per la mia tesi ma anche perchè qui ho avvistato in volo E. micans e l'olmo, insieme ovviamente al pioppo, è l'essenza dominante pertanto mi dico che può essere un posto valido per prendere entrambi i piccioni. La nota dolente è che, come anche mi fu suggerito qui sul forum, il periodo della giornata migliore per intercettare questi animali sono le ore centrali. Per non farmi mancare nulla indosso pure una maglietta nera, nella speranza che qualche Buprestide la scambi per un tronco e decida di posarcisi. :lol: :lol: Ad ogni modo mi armo di acqua e parto in macchina alla volta della Piana, superato un vialone, una rotonda davanti ad una grossa azienda farmaceutica e svincolato tra alcuni capannoni industriali mi ritrovo nella Piana. Questo luogo non è di certo intatto e vergine, la presenza atropica è onnipresente: dalle coltivazioni fino agli scarichi abusivi, :no: :no: però trovo sempre magico come l'avvicinarsi della linea d'orizzonte sia in grado, nonostante la ristrettezza dell'area, di far sparire dalla vista tutta la metropoli che ti circonda creando una parvenza bucolica che ti fa credere di essere in aperta campagna. :lov3:

piana 1.jpg



Mi addentro così nel reticolo di stradine dissestate che si diramano tra i vari appezzamenti di terreno, in macchina, con l'aria condizionata a palla in cerca di piante malconce. Non devo girare molto prima di dovermi fermare, il posto non è di certo una landa sconfinata ma lo conosco bene ed già ho in mente un filare di pioppetti non tutti in salute. Parcheggio e scendo, in macchina la temperatura era 20°C, fuori sono 36... l'impatto con l'esterno è tosto ma mi fa ben sperare: sole a picco e non un alito di vento.
Inizio a camminare passo passo molto lentamente lungo i pioppi, guardando prima alla base dei tronchi e poi risalendo lentamente fin dove posso arrivare, focalizzo la mia attenzione sulle parti al sole degli alberi che presentano segni più o meno evidenti di attacco, tralasciando quelli in salute.
Giusto il tempo di scrutare una manciata di alberelli che subito, osservando delle crepe nella corteccia di un pioppetto morto ma ancora in piedi, vedo una gemma dai colori spaziali che si muove veloce sul tronco. Non ci credo! Subito! Mi accascio ma senza nemmeno esitare troppo gli do una manata felina: presa! Purtroppo però sono stato, causa la sorpresa e l'emozione, troppo pesante e l'ho un pochino compromessa causando la fuoriuscita di alcuni visceri e la rottura di una zampetta del paio mediano. Ad ogni modo poco male, non ho intenzione di scambiarla e non sono troppo suscettibile a certe cose.
Non mi capacitavo che le cose potessero andare così lisce e infatti facevo bene :lol: per le seguenti due ore sudo qualche litro di liquidi indagando con grandissimo entusiamo ogni pioppo compromesso che trovo, così come ogni bel Ulmus ma altre Eurythyrea non si vedono e sugli olmi l'unico coleottero presente pare essere Saperda punctata , anche solo per l'aspetto non di certo una bestia banale ma non quello che sto cercando, infatti delle Lamprodila mirifica nemmeno l'ombra, nonostante gli olmi morti e morenti con fori di uscita diffusi nel tronco siano relativamente comuni. Gli unici Buprestidi che rimedio in queste due interminabili ore sotto il sole sono una coppia Coraebus rubi su un macchione di rovi e delle Anthaxia di specie comuni sui grossi capolini bianchi che si trovano in fiore in questo periodo, come la passerini o la thalassophila tuttavia ne raccolgo giusto un paio di esemplari per specie, giusto per il dato, in quanto sono esattamente ciò che cerco.
Alla fine però incappo nella pianta giusta. Quasi terminati tempo e voglia, mentre giro nelle aree coltivate immediatamente adiacenti ad una zona umida protetta, proprio lungo la stradina dismessa che la costeggia mi si para davanti un grosso pioppo la cui morte apparente è tradita solo da un paio di ciuffi di foglie. Parcheggio, scendo e mi avvicino come da prassi alla pianta in modo molto lento e discreto, già dal primo ramo che esamino mi rendo conto che c'è un gran brulicare di Buprestidi. Sono tantissimi e sono ovunque: si inseguono e copulano sul tronco ed i rami, mangiano le foglie, depongono e svolazzano elegantemente tutt'intorno la pianta. Non senza sforzo ( rimango sempre estremamente affascinato dalla grande prontezza di riflessi e velocità di questi coleotteri nelle ore più calde) ne raccolgo alcuni: mai visti prima :? sono scuri e tozzi, ricordando la forma generale dei Chrysobothris con una punteggiatura gialla che disegna una specie di chiasma a metà delle elitre. Proprio mentre sono intento ad imboccettare uno di questi curiosi Buprestidi ecco che con la coda dell'occhio scorgo l'iridescenza inconfondibile della micans : una femmina di dimensioni imponenti con l'ovopositore estratto che cammina alla base del tronco con movimenti rapidi ed a scatti, evidentemente in cerca del punto esatto per ''pungere'' la pianta col suo carico letale di progenie. Purtroppo a questo giro la zampata è più impacciata e le scabrosità sulla corteccia del pioppo permettono all'animale di sfuggirmi in tanatosi. :cry: :cry: :cry:
Mi rendo conto però che questa è LA pianta che stavo cercando, decido così di accamparmi per qualche decina di minuti all'ombra delle fronde di un salice adiacente per osservare pazientemente il via vai di insetti. Di seguito, in secondo piano, la pianta in questione.

filare.jpg



Giusto il tempo di ambientarmi un minimo alla gradevolissima ombra che ecco che un'altra Eurythyrea micans scende verso la base del tronco, questa volta la osservo, aspetto, alla fine già una l'ho presa e per quello che è il mio interesse strettamente collezionistico verso questi animali già sono contento. Decido così di attendere che inizi a deporre, sperando che scelga questo albero, in modo tale che sia vincolata ad esso prima di catturarla. Incredibilmente l'attesa premia e dopo 5-6 minuti che ha smesso di muoversi decido di fare la mia mossa e infatti avvicinandomi dal lato noto l'ovopositore inserito nella corteccia, con delicatezza e precisione la prendo, la stacco dall'albero e la metto in etere comodamente. Prima di andare via decido di stendere il telo bianco e battere un po' di fronde ai pioppi circostanti giusto per arrivare alle 16 e fare 3 ore tonde :gh: :gh: . Rimedio un altro dei Buprestidi che infestavano la pianta di prima ed un Agrilus che mi sentirei di attribuire ad Agrilus suvorovi e decido così che è ora di farmi una bella doccia, prima di preparare il materiale.
Di seguito un altro scorcio della mia cara Piana di Firenze e la solita foto brutta dei preparati dell'uscita, un saluto a tutti ed alla prossima. :hi: :hi:

image1-3.jpg



raccolta.jpg



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MessaggioInviato: 10/07/2020, 22:51 
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Nome: Gabriele Franzini
Prossima volta, maglietta gialla.

Ciao G.


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Bravo, bel resoconto e bella raccolta :birra:

Percus_paykulli ha scritto:
Non senza sforzo ( rimango sempre estremamente affascinato dalla grande prontezza di riflessi e velocità di questi coleotteri nelle ore più calde) ne raccolgo alcuni: mai visti prima :? sono scuri e tozzi, ricordando la forma generale dei Chrysobothris con una punteggiatura gialla che disegna una specie di chiasma a metà delle elitre


Si tratta di Trachypteris picta decostigma (Fabricius, 1787).

:hi:


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MessaggioInviato: 11/07/2020, 11:26 
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Per trovare le Lamprodila mirifica puoi provare a ombrellare gli olmi la mattina presto, quando le temperature sono più miti e gli insetti meno attivi, anche se forse siamo troppo avanti con la stagione.

_________________
Carlo Arrigo

"Solo un entomologo può capire il piacere da me provato nel cacciare per ore in qua e in là, sotto il sole cocente, tra i rami e i ramoscelli e la corteccia degli alberi caduti"
Alfred Russel Wallace


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Nome: Matteo Skelly
gabrif ha scritto:
Prossima volta, maglietta gialla.

Ciao G.


Manca solo di trovare il modo di diventare un piattino umano, magari spalmandomi della resina sulla maglia. :lol:

Fumea crassiorella ha scritto:
Bravo, bel resoconto e bella raccolta :birra:

Si tratta di Trachypteris picta decostigma (Fabricius, 1787).

:hi:


Grazie mille, qui non ho il CD con le chiavi per i Buprestidae italiani a portata e mi stavo proprio arrovellando. :birra:

Carlo A. ha scritto:
Per trovare le Lamprodila mirifica puoi provare a ombrellare gli olmi la mattina presto, quando le temperature sono più miti e gli insetti meno attivi, anche se forse siamo troppo avanti con la stagione.


La mia paura è quella, a maggior ragione lì nella Piana a 35m.s.l.m. in piena buca dove le temperature sono elevatissime già da un po'. Magari proverò ad andare una sera ad ombrellare Ulmus su a Monte Morello verso i 700-800 metri nella speranza che ce ne sia ancora alcuna, se mai ci sono state. Il guaio è che volevo assolutamente andare ai Renai dell'Arno dove è pieno di salici morti a cercare le Aromia moschata, altra bestia che ho visto morta o in volo ma mai preso, e purtroppo il tempo è poco, spero di riuscire a farlo! :dead: :dead:


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MessaggioInviato: 11/07/2020, 14:17 
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Nome: Carlo Arrigo Casadio
L'Aromia la prendi bene con le trappole a vino.

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