Arrivo al bosco di Malabotta. Sono talmente sorpreso del suo splendore di bosco intatto (soprattutto,
non costeggiato da eucalipti, mimose, robinie e altre essenze alloctone come tutti gli altri boschi dei Peloritani ) che mi sembra di essere nei Nebrodi. Bisogna però sottolineare che malabotta non può essere compreso a pieno nè nell' una nè nell' altra delle due catene montuose, poichè si trova esattamente al confine fra di esse (anzi, è quasi più vicino ai Nebrodi che ai Peloritani occidentali). Guardare una qualsiasi cartina della provincia di Messina per credere.
Ecco una parte del bosco, costituito in buona parte da nocciolo e
Castanea sativa, ma sopratutto da
Fagus sylvatica e
Quercus cerris (che in alcune zone convivono, ma il primo forma anche una faggeta nei punti più alti). Durante questa breve escursione (una mattinata, poi sono andato a Floresta e a Santa Domenica Vittoria
) mi sono dedicato ad ombrellare le fronde dei cerri e dei faggi (per la prima volta): ne sono usciti in prevalenza Curculionidi, ma anche qualche Tomisidae, qualche blatta per Livio, un Tenebrionidae Allecullinae e qualche carabide (non ho capito cosa ci facessero a 2 metri e mezzo da terra!
)
Come sempre a dominare il paesaggio è sua maestà l' Etna che non smette mai di "fumare"
Due strani pilastri di roccia ai margini del bosco.
Scorci di una natura splendida che l' uomo di città non conosce e rifiuta...
La sorpresa della giornata!
Scarabaeus (Ateuchetus) variolosus Fabricius, 1787 - Scarabaeidae che prepara la pallina di sterco, una scena unica a cui non avevo mai assistito prima!
[Però, voglio dire, essere indaffarati proprio su ciglio della strada...
]
Posterò le specie raccolte appena finite di preparare!
A presto.