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I coleotteri coprofagi dell'alta Val Secchia



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MessaggioInviato: 18/11/2015, 23:57 
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Nome: Riccardo Poloni
Qualche settimana fa, complice il non aver potuto fare molti giretti entomologici quest'estate, mi è venuta la curiosità di vedere quali coleotteri coprofagi potessero essere ancora presenti nel nostro appennino, dove nessuno li cerca da un po', per quel che ne so. Prima di tutto, visto che non mi dedicavo a questo genere di caccia, ho dato una rinfrescata alle tecniche di caccia e chiesto qualche consiglio a Loris, che pazientemente ha risposto a tutte le mie curiosità :lov2: .
Detto ciò, l'altro giorno, sapendo che l'appennino reggiano è noto per avere numerosi allevamente di pecore e capre per la produzione del pecorino fin dal medioevo, mi sono informato bene sulle aziende presenti e ne ho scelte alcune nel comune di Villa Minozzo, tutte lungo la strada e in ambienti che sembravano interessanti: boschi vicini, terreno argilloso con mista arenaria. Ovviamente prima di precipitarmi lì ho avvisato i proprietari delle pecore, onde evitare una sparata a sale :mrgreen: .
Sabato di buon mattino parto armato fino ai denti :gun: e percorro la fondovalle del secchia fino in fondo, per poi svoltare nella strada che conduce a VIlla Minozzo. Lungo il viaggio trovo un altro allevamento che non conoscevo e una leggera foschia.

DSC_5317 1f.jpg



Arrivato comincio con la prima fattoria, dove la proprietaria sembra decisamente curiosa del mio interesse, tanto che le rifilo un volantino di Entomodena! Dopodichè, abbastanza fiducioso, mi avvio verso il pascolo, che non è frequentato da due settimane perchè le pecore sono gravide, e che quindi non presenta escrementi freschi, tuttavia comincio a ravanare: trovo qualche Onthophagus sp. e dei Melinopterus, che poi posterò nei prossimi giorni, spero. Purtroppo la quantità non è un granchè e forse neanche la qualità. Un'ispezione di un bolo di rapace rivela numerosi O. fracticornis, direi.

DSC_5320 1f.jpg



Non provo più di tanto a trovare qualche foro nel terreno, segno della presenza di qualche coprofago di grandi dimensioni., perchè è praticamente impossibile vista la quantità di buchi di grilli presenti, tanto che a forza di guardare mi ubriaco :rey .
Allora decido di partire, convinto di non potervi trovare più nulla di diverso rispetto a ciò che già avevo trovato. Mi faccio però consigliare, avendo ancora tutta la mattina davanti, un posto dove posso trovare un altro pastore, e il marito della signora dopo attenta valutazione compiuta borbottando tra sè e sè mi da il responso: un pastore di un paese che conosciamo bene perchè a un paio di km da una località frequentatissima da noi cerambicidologi, Carù. Di nuovo mi metto alla guida e raggiungo il paesino, l'indicazione è "chiedi di Carlo che ha le pecore". Ora, immaginate un paesino di montagna al sabato mattina, non c'era nessuno...casualmente però sento un vociare da una casa, ed esce fuori un ragazzo che mi dirà essere il figlio del proprietario (quando si dice c..... :gh: ). Subito mi porta in un prato dove trovo pochi Aphodius, ma a fatica, poi mi fa fare il percorso che fanno le pecore per rientrare nella stalla ed andare nei prati a pascolare, situato in mezzo a macchie di roverella. Questo è l'ambiente:

DSC_5338 1f.jpg



La radura con le querce, mi spiega il pastore, è uno dei posti preferiti delle pecore perchè ci sono molte ghiande di cui vanno ghiotte (e io subito ho pensato che in realtà fossero maiali). Comincio a guardare e subito noto un foro di grandi dimensioni di fianco a un escremento.

DSC_5335 1f.jpg



e fiducioso infilo la sonda (meglio che non vi dica che cos'è esattamente), e tacchete! Un bellissimo Geotrupes spiniger, o almeno credo, non ho ancora controllato i caratteri.

DSC_5330 1f.jpg



In seguito ho trovato qualche Aphodius e parecchi Onthophagus che avevano tutti lo stesso habitus, quindi forse tutti della stessa specie. Nei prossimi giorni posterò anche quelli sia qui che nella sezione sistematica.

:hi:

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 19/11/2015, 12:00 
 

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Nome: fabrizio fabbriciani
Veramente un bel posticino. :ok: Mi ricorda molto i pascoli che ci sono anche sul versante toscano. Ormai siamo agli sgoccioli come periodo. Sono sicuro che già in Aprile troverai qualche bella sorpresa ( sicuramente i copris lunaris, typhaeus e forse anche l'umbilicatus ).L'altitudine dovrebbe essere intorno ai 500-600 metri ed è perfetta per queste specie.Essendo in gran parte specie notturne ti conviene tornarci a primavera, al mattino, magari dopo un periodo piovoso.
I copris sp. producono sempre dei piccoli "vulcanelli " di terra adiacenti agli escrementi o in prossimità e ti assicuro che sono inconfondibili. Le gallerie procedono verticalmente per un breve tratto e poi deviano diagonalmente ma non vanno mai in profondità.
Per gli aphodini hai mai provato a prendere sterco e terra sottostante e immergerla in un secchio d'acqua oppure puoi imbustarla e farlo comodamente a casa ?
Vedrai che dopo qualche uscita andrai sul sicuro e i buchi dei grilli non saranno più un problema. :lol:


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MessaggioInviato: 19/11/2015, 16:32 
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
E infatti, Fabrizio, l'intenzione è quella di tornarci verso metà aprile :ok: . Quello che spero è proprio di trovarci qualche altra specie, essendo un posto che mi sembra carino, come i Copris lunaris e anche qualche bella specie di Aphodiino. Inoltre secondo me dovrebbero esserci senza dubbio dei Sisyphus, essendo che li ho trovati anche in un posto a pochi km da lì e se le cose che mi ha riportato il ragazzo sono vere, visto che mi ha detto di aver visto più volte dei "ballotta merda" più grossi dei Geotrupes, anche degli Scarabeus, ma penso che si ricordi più grossi del reale.
Il lavaggio degli escrementi con il secchio l'ho fatta su qualche campione (non potendo farla su tutti :dead: ) e anche quella del terreno immediatamente sottostante, come pure ho provato a controllare sotto le pietre vicino.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 19/11/2015, 18:21 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
I propositi sono ottimi :ok: .Il Sisyphus sarebbe di per se già un bella cattura, non credo che sia una bestiolina comunissima, almeno dalle mie parti. In primavera ci saranno sicuramente molte più specie e con queste bestie bisogna veramente sporcarsi le mani. :lol:
Tieni presente che almeno qui in Toscana in pascoli appenninici similari, il lunaris ha una fenologia più tardiva dell'umbilicatus, il quale predilige i pascoli più riparati e freddi ed è più precoce del primo,anche se in alcune zone convivono.
Buona caccia e tienici informati! :hi:


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MessaggioInviato: 20/11/2015, 18:37 
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Nome: Maurizio Gigli
Qui, benché gli ambienti siano simili, le frequenze delle varie specie mi sembrano diverse che da voi.

Intanto, i Sisyphus sono molto comuni. Gli unici rotolatori a non aver subito un drastico calo. Gli Scarabaeus e i Gymnopleurs sono quasi spariti (si trovano solo, a parte ritrovamenti molto sporadisci, S. semipunctatus e S. laticollis).
I Chironitis non si trovano quasi più.
I Copris (hispanus e lunaris) sono frequentissimi dal mare fino alla bassa montagna, mentre l'umbilicatus è praticamente introvabile. Più comuni ad inizio autunno.
I Typhaeus sono più localizzati, ma in alcuni boschi di pianura e collina se ne trovano ancora abbastanza, soprattutto a settembre-ottobre.
I vari Geotrupes, Sericotrupes, ecc., sono piuttosto frequenti.
In particolare T. pyrenaeus splendens nei boschi misti intorno a 800-1000 m.
G. spiniger è comune ovunque per buona parte dell'anno.
T. intermedius (Jekelius proprio non mi piace) è comunissimo in pianura, soprattutto su terreni in parte sabbiosi, vicino al mare (ma anche all'interno, sui rilievi calcarei in pascoli xerici cespugliati), in primavera e autunno.
S. niger si trova qua e là, soprattutto in aree boscate di bassa montagna, mai abbondante.
I Bubas bison erano comunissimi 30 anni fa. Ora non si possono definire rari, ma sono molti di meno, e si trovano solo in alcune località. di solito presso la costa.
Gli Onthophagus si trovano un po' ovunque, spesso numerosi, con parecchie specie, soprattutto in primavera e inizio autunno. Ora in montagna sono già spariti, ma in pianura qualcuno ancora si trova.
I Caccobius, mai stati comunissimi, da diversi anni si sono rarefatti ulteriormente.
Gli Oniticellus sono forse più frequenti ora che in passato, ma si trova sempre la stessa specie. soprattutto in posti xerici in collina, e a settembre-ottobre; più estivi in montagna.
Gli Aphodiidae sono i più numerosi, e si trovano tutto l'anno, anche d'inverno. Ora, nei pascoli montani, sui 1400-1500 m ed oltre, si trovano solo loro, con pochissime specie ma un numero elevato di individui. Fra poco comincerà la neve ed il ghiaccio, e spariranno pure loro.

Confermo che il sistema del secchio pieno d'acqua in cui buttare il terriccio (si trova più roba nella terra sotto l'escremento che nello sterco stesso) funziona benissimo. E' il modo migliore per queste ricerche, ma ha il limite che se non c'è acqua nelle vicinanze si può usare poco.
In alternativa, un maleppeggio per scavare nel terreno (qui spesso è piuttosto duro e/o sassoso) consente di trovare parecchio di più che solo nello sterco (preferisco il maleppeggio ad una zappetta, perchè affilandolo regolarmente lo uso anche al posto dell'accetta per scavare nel legno, mentre le palette vanno bene solo su terreni sciolti)

PS - Qui non serve fare ricerche per trovare terreni pascolati, perchè ovunque ci sono vacche, cavalli, pecore, e da qualche parte ancora alcune capre. Semmai, dobbiamo cercare terreni non pascolati, per cercare la fauna del terreno, perchè certi posti hanno il terreno devastato dal passaggio degli animali, e alterato dai loro escrementi.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 20/11/2015, 20:16 
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Nome: Stefano Ziani
Riccardo, se le pecore rimangono fuori anche in inverno, e se non nevica, continua le tue ricerche anche mesi freddi. Quantitativamente parlando, le raccolte saranno inferiori a quelle primaverili, ma le specie sono molto più interessanti. Potresti trovare Amidorus thermicola, Sigorus porcus, Aphodius coniugatus ed almeno due specie di Chilothorax, C. conspurcatus e C. paykulli.


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MessaggioInviato: 20/11/2015, 21:04 
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Nome: Marco Villani
Qui in Romagna è un po' una via di mezzo:
I Sisyphus sono piuttosto comuni in collina e in montagna, ma in zone soleggiate. Sempre sull'Appennino svariati Onthophagus, soprattutto il verticicornis. In pianura penso ci sia solo il coenobita e il taurus. Gli Aphodidi sono piuttosto comuni (anche sul telo), ne ho 5-6 specie che incontro di frequente, ma solo in collina/montagna. Trypocopris e Geotrupes sono comunissimi, veramente onnipresenti (specialmente i primi). A volte ho trovato 20 pyraneus in una sola trappola insieme a 5-6 stercorarius. Lo spiniger è abbastanza comune ma l'ho sempre visto in volo nei pascolo o sul telo, tanto che ne ho solo in collezione. Il mutator è praticamente scomparso ovunque, mai preso anche se segnalato. Idem gli Scarabaeus, che si trovano molto raramente sulla costa a Ravenna. In compenso i Caccobius non sono rari, ne ho 4 presi tutti in uno stesso prato vicino a Marradi (FI).
Purtroppo non ho avuto occasione di cercare molto i coprofagi e mi baso soprattutto su quello che trovo per strada, sollevando gli escrementi di mucca nei sentieri di collina o quelle di coniglio e volpe in pianura. Ormai non vale più la pena di sporcarsi le mani con i cavalli delle pinete che a quanto pare sono imbottiti di vermicidi.
:hi:

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MessaggioInviato: 21/11/2015, 0:33 
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Nome: Riccardo Poloni
Caro Maurizio, purtroppo nel nord Italia non è così. è necessario trovare pascoli che siano attivi da molti anni, e che siano attivi possibilmente tutto l'anno. Al centro-sud invece, dove il pascolo è molto più diffuso, anche se le pecore pascolano in un versante per esempio da solo un anno, almeno le specie più frequenti si trovano comunque, perchè facilmente raggiungono il nuovo pascolo da altri circostanti, cosa che non è possibile qui perchè il pascolo più vicino magari è a 20km di distanza. Ecco perchè ho scelto una zona dove il pascolo è diffuso a livello familiare e dove c'è da moltissimi anni.
Per Stefano: le pecore stanno fuori il più possibile, poi durante l'inverno e i mesi freddi in generale vengono portate fuori solo una volta al giorno o se fa proprio freddo o c'è la neve ogni qualche giorno. Comunque il pascolo continua per tutto l'anno. Sapevo di alcune specie prettamente invernali, ma pensavo fossero molto localizzate e quindi fosse più conveniente andare in zone con delle segnalazioni, ma visto il tuo consiglio farò un giretto magari a fine dicembre, dopo aver dato un esame. Di sicuro batterò con cadenza mensile un allevamento di pecore sul fiume secchia attivo da 50 anni che potenzialmente era molto interessante, ma dove a ottobre non ho trovato niente di che.

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Riccardo Poloni
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MessaggioInviato: 22/11/2015, 1:11 
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Plagionotus ha scritto:
Caro Maurizio, purtroppo nel nord Italia non è così. è necessario trovare pascoli che siano attivi da molti anni, e che siano attivi possibilmente tutto l'anno. .... perchè il pascolo più vicino magari è a 20km di distanza.

L'avevo immaginato. Ma è così anche in montagna?

PS - Il pascolo più vicino (pecore) ce l'ho a 50 m da casa, nel parco fluviale dell'Aniene, dentro la città.
Però, mentre negli anni '70 su un paio di collinette un po' più xeriche ci trovavo un sacco di stercorari, tra cui Gymnopleurus in quantità incredibile, Sisyphus, Scarabaeus, e tanta altra roba, ora si trovano solo alcune specie di Aphodiidae. E' cambiato l'ambiente. Le collinette sono coperte in gran parte di palazzi, l'unico versante rimasto libero, da pascolo xerico è diventato boscaglia di robinie ed olmi, e la parte più bassa è diventata più umida. E sono aumentati molto gabbiani e cornacchie (e da qualche anno stormi di pappagalli).

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Maurizio Gigli
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marco villa ha scritto:
Qui in Romagna è un po' una via di mezzo:
I Sisyphus sono piuttosto comuni in collina e in montagna, ma in zone soleggiate. Sempre sull'Appennino svariati Onthophagus, soprattutto il verticicornis. In pianura penso ci sia solo il coenobita e il taurus. Gli Aphodidi sono piuttosto comuni (anche sul telo), ne ho 5-6 specie che incontro di frequente, ma solo in collina/montagna. Trypocopris e Geotrupes sono comunissimi, veramente onnipresenti (specialmente i primi). A volte ho trovato 20 pyraneus in una sola trappola insieme a 5-6 stercorarius. Lo spiniger è abbastanza comune ma l'ho sempre visto in volo nei pascolo o sul telo, tanto che ne ho solo in collezione. Il mutator è praticamente scomparso ovunque, mai preso anche se segnalato. Idem gli Scarabaeus, che si trovano molto raramente sulla costa a Ravenna. In compenso i Caccobius non sono rari, ne ho 4 presi tutti in uno stesso prato vicino a Marradi (FI).
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:hi:


Fino a pochi anni fa nella Pineta di San Vitale gli escrementi di cavallo riservavano sorprese! Ne deduco - Marco - che non è più così?

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Marci
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Quest'estate sono stato a San Vitale e dentro le grosse torte di cavallo non ho trovato praticamente nulla. Solo due Palaeonthophagus coenobita. In compenso erano completamente ricoperte da migliaia di mosche. Poi magari non era proprio il periodo giusto, ma anche altri entomologi parlano di vermicidi come responsabili della riduzione dei coprofagi.

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Io ho sempre cercato in autunno e primavera, non so dirti se la penuria estiva sia normale o meno, anche se sicuramente ci sono vari fattori da considerare... ma non credo che non si trovi piu nulla...

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Nome: Riccardo Poloni
Sì, purtroppo è così anche in montagna, Maurizio, anche se meno peggio. Qualche punto dove ancora si alleva all'aperto e magari per buona parte dell'anno c'è ancora. Il più è trovarli, perchè spesso non sono allevamenti ufficiali o grandi che si trovanon internet o nei registri, quindi bisogna andarseli a cercare!

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Riccardo Poloni
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Nome: Maurizio Gigli
Certo che è strano come le cose cambino a distanze, tutto sommato, non così grandi. Qui il problema è riuscire a trovare terreni non pascolati!

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