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La ZPS "Bacini ex Zuccherificio di Mezzano" (Ravenna)



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PostPosted: 10/04/2017, 20:41 
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Grazie Maurizio.
Gli Pselafidi lì non li ho ancora presi. A dir la verità non li ho cercati con grande assiduità. Probabilmente ne troverei parecchi portandomi a casa qualche sacchetto pieno di detriti vegetali prelevati dalle sponde. Però ho preso qualche Pselafide ieri alla bassura del Bardello (presto metterò qualche foto anche di quell'uscita).
Le vasche erano utilizzate per decantare le barbabietole del vicino zuccherificio, che chiuse nel 1989. Però bisogna ricordare che tali vasche furono ricavate dalla cassa di colmata del fiume Lamone, un'ampia valle che si estendeva da Mezzano fino al litorale, che intorno al 1950 fu bonificata quasi per interno (rimasero intoccate solo la Valle della Canna e le Punte Alberete). E' probabile che alcune specie poco comuni presenti a Mezzano e che poi si incontrano solo a Punte Alberete e Valle della Canna derivino proprio da una antica continuità fra questi ambienti (ad esempio, Brachinus (Brachynidius) nigricornis, Pterostichus (Omaseus) aterrimus, Pterostichus (Omaseus) elongatus, Pterostichus (Pseudomseus) oenotrius e Trepanes (Diplocampa) fumigatum solo per quanto riguarda i Carabidi). Poco dopo la chiusura dello zuccherificio, gli argini delle vasche sono stati spinati e lungo le sponde sono stati piantati alberelli che oggi hanno dimensioni discrete. Purtroppo non hanno piantato solo specie tipiche di questi ambienti (pioppi e salici) ma anche essenze che non c'entrano nulla, come olmi esotici, tamerici, olivagni e ciliegi.

:hi:


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PostPosted: 11/04/2017, 5:37 
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Nome: Maurizio Gigli
marco villa wrote:
Grazie Maurizio.
Gli Pselafidi lì non li ho ancora presi. A dir la verità non li ho cercati con grande assiduità. Probabilmente ne troverei parecchi portandomi a casa qualche sacchetto pieno di detriti vegetali prelevati dalle sponde. Però ho preso qualche Pselafide ieri alla bassura del Bardello

Sicuramente. Però tu, che sei giovane, dovresti riuscire a vederli gironzolare in mezzo ai detriti anche sul posto, guardando con attenzione. Io per farlo devo mettermi almeno gli occhiali +4, causa presbiopia, ma tu forse ci riesci pure senza. In movimento si riconoscono subito per il loro modo particolare di camminare.

Grazie per le informazioni sul posto. Ci hai trovato Donaciini?

_________________
Maurizio Gigli
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PostPosted: 11/04/2017, 15:46 
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Nome: Marco Villani
Julodis wrote:
marco villa wrote:
Grazie Maurizio.
Gli Pselafidi lì non li ho ancora presi. A dir la verità non li ho cercati con grande assiduità. Probabilmente ne troverei parecchi portandomi a casa qualche sacchetto pieno di detriti vegetali prelevati dalle sponde. Però ho preso qualche Pselafide ieri alla bassura del Bardello

Sicuramente. Però tu, che sei giovane, dovresti riuscire a vederli gironzolare in mezzo ai detriti anche sul posto, guardando con attenzione. Io per farlo devo mettermi almeno gli occhiali +4, causa presbiopia, ma tu forse ci riesci pure senza. In movimento si riconoscono subito per il loro modo particolare di camminare.

Grazie per le informazioni sul posto. Ci hai trovato Donaciini?


Infatti al Bardello li vidi mentre camminavano sul fango umido perché cercavo un raro bembidino luticolo, uno dei più piccoli in italia. Può anche darsi che l'anno scorso mi siano capitati, ma non li raccolsi per mancanza di interesse.

Di Donaciini non ne ho mai visti. In realtà non furono nemmeno raccolti durante le ricerche condotte sul posto (Pezzi, 2013). Purtroppo nella pianura ravennate sembrano totalmente scomparsi. Un tempo nelle zone umide vicine alla costa si trovava la Donacia dentata. Il motivo della scomparsa mi è ignoto. Del resto i Carici sono molto abbondanti :? .


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PostPosted: 11/04/2017, 19:21 
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Nome: Maurizio Gigli
marco villa wrote:
Un tempo nelle zone umide vicine alla costa si trovava la Donacia dentata. Il motivo della scomparsa mi è ignoto. Del resto i Carici sono molto abbondanti :? .

Probabile che il motivo vada ricercato in cambiamenti nelle condizioni dell'acqua, e nella sensibilità delle larve.

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Maurizio Gigli
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PostPosted: 11/04/2017, 20:47 
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Nome: Marco Villani
In effetti molti bacini sono alimentati dai canali di scolo e per l'irrigazione, quindi le acque potrebbero contenere varie schifezze usate nell'agricoltura. Per quanto riguarda le zone litoranee, la causa sarà ancora da imputare all'aumento della salinità.


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