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Erythracarinae sp ♂ (Acari Trombidiformes Prostigmata Anystidae)

3.VI.2018 - ITALIA - Lazio - RM, ROMA


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Pagina 1 di 1 [ 8 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 09/07/2018, 21:13 
 
TBL 0.8 mm

Forse un giovane? I generi segnalati su faunaitalia.it sembrano non corrispondere...


P70925280.jpg

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MessaggioInviato: 10/07/2018, 18:31 
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:) :)

Erythracarinae sp ♂ (Acari Trombidiformes Prostigmata Anystidae) :ok:

Non conosco però così bene il gruppo da azzardare il genere e lo stadio di sviluppo.

Per il primo ho trovato delle chiavi non proprio recenti, ma i caratteri non sono apprezzabili a questi ingrandimenti. La checklist della fauna italiana non è aggiornata, ma i generi sono quelli. Ho trovato scarse informazioni solo per Erythrocheylus. Rispetto a cosa non corrisponde?

Per capire lo stadio, devi contare il numero di setole sulla gena IV e sul tardo I. Servirebbe inoltre una foto del lato ventrale, magari in luce trasmessa (piuttosto che riflessa).

:hi:

P.S. stava meglio a testa in su :gh:

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MessaggioInviato: 11/07/2018, 21:22 
 
Grazie, Massimo.

Non avevo mai osservato acari tanto veloci e fulminei (in inglese, "whirligig-mites" o "spider-mites", "acari-girandola" o "acari-ragno"); dovrebbe trattarsi di un predatore? Gli è stata offerta una Drosophila, che sembra non abbia gradito; forse preferisce prede più piccole, tipo Balaustium? E cosa sono quelle sporgenze bianche dietro agli occhi? L'esemplare somiglia molto a questo ma come dicevo non sembra corrispondere agli scarsissimi riferimenti che ho trovato finora in merito ai generi segnalati in Italia; esistono revisioni e chiavi valide ed aggiornate?


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MessaggioInviato: 11/07/2018, 23:23 
 
Per esclusione, direi Chaussieria: C. berlesei o C. venustissima? Jürgen Otto (celebri le sue descrizioni di nuove specie di Maratus) definisce letteralmente quelle sporgenze "white granular mass underneath posterior pair of corneas or underneath cuticular swelling"... Funzione??

REFERENCES

J.C. Otto 2000: A cladistic analysis of Erythracarinae.
J.C. Otto 1999: Systematics and natural history of Chaussieria.


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MessaggioInviato: 12/07/2018, 13:34 
 
Chaussieria berlesei (Oudemans 1906) [ex Tarsotomus berlesei Oudemans 1906] =
= Chaussieria venustissima (Berlese 1882) [ex Erythraeus venustissimus Berlese 1882] =
= Chaussieria domestica (Koch 1847) [ex Erythraeus domesticus Koch 1847]


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MessaggioInviato: 13/07/2018, 0:54 
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Nome: Massimo Plumari
:) :)

Prima di addentrarmi nel riconoscimento della specie mi concentrerei sul genere.

Purtroppo, non ci sono chiavi/revisioni recenti. I lavori più importanti, come da te accennato, sono quelli di Jurgen Otto e risalgono tutti alla fine degli anni 90. Oltre a quelli già citati, ti segnalo anche questi, ma non sono liberamente scaricabili (vedi MP):

-Otto, J. C. (1999). Revision of the genus Erythracarus Berlese (Acarina: Anystidae: Erythracarinae).
Journal of Natural History 33, 825–-909.

-Otto, J. C. (1999). The taxonomy of Tarsotomus Berlese and Paratarsotomus Kuznetsov (Acarina: Anystidae: Erythracarinae) with observations on the natural history of Tarsotomus.
Invertebrate Taxonomy 13(5), 749-803.

Come sei arrivata per esclusione al genere Chaussieria? Sei riuscita ad osservare i caratteri microscopici utilizzati nelle chiavi del lavoro di Otto del 2000? Perché il tuo esemplare non potrebbe essere ad esempio un Erythracarus?

Nella cheklist sono elencati almeno tre generi di Erythracarinae: Chaussieria, Erythracarus e Tarsotomus. Questa mi sembra una buona corrispondenza...
[In base alla revisione di Otto del genere Erythracarus, Bechsteinia dev'essere considerato un sinonimo junior di Erythracarus, e Bechsteinia schneideri Oudemans, 1936 un sinonimo junior di Erythracarus pyrrholeucus (Hermann, 1804). Come accennato più sopra non ho trovato informazioni circa Erythrocheylus].

Gli Anistidi sono tutti predatori, ma ignoro le varie preferenze alimentari :? Non penso che tranne alcune specie studio si sappia molto di questi aspetti.
Le strutture a cui ti riferisci sono ocelli e svolgono la stessa funzione che hanno in altri gruppi di Artropodi.

:hi:

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MessaggioInviato: 13/07/2018, 18:41 
 
J.C. Otto 1999a, p. 830 ha scritto:
All species of Erythracarus possess one pair of eyes associated with dark pigment and posterior to this a pair of striated swellings which is usually associated with a white granular mass. This pair of swellings may constitute a second pair of eyes. However, it is just as likely that the swellings have a different function.

Queste "sporgenze subcuticulari postoculari" sono probabilmente organi sensoriali e costituiscono un carattere distintivo assolutamente primario in quanto sono presenti solo in Erythracarus e Chaussieria (Erythracarinae Erythracarini sensu J.C. Otto 2000, p. 455) ma solo in Chaussieria raggiungono tali dimensioni, mentre in Erythracarus sono solo appena accennate. Se sono davvero ocelli, le proporzioni con i veri occhi sono senza pari negli artropodi. Anche Erythrocheylus può essere escluso in quanto di tali strutture non vi è neanche il minimo accenno nella nota di Berlese del 1903, peraltro unico riferimento in merito alle 2 specie ascritte al suddetto genere, taxon sicuramente da rivedere. Per esclusione quindi non resta che Chaussieria, plausibilmente proprio C. domestica.

Rimane da comprendere origine e funzione di questi presunti "megaocelli", se siano caratteri apomorfici o plesiomorfici e perché raggiungano queste proporzioni solo in pochi generi (altri anistidi privi di queste strutture sono altrettanto fulminei). E nel caso in cui non siano ocelli cos'altro potrebbero essere?? Un altro enigma evolutivo la cui spiegazione sarà ovviamente elementare e sotto i nostri nasi...

REFERENCES

A. Berlese 1903: Diagnosi di alcune nuove specie di Acari italiani, mirmecofili e liberi, pp. 26-27.


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MessaggioInviato: 15/07/2018, 0:46 
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48
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Nome: Massimo Plumari
Elena Regina ha scritto:
Queste "sporgenze subcuticulari postoculari" sono probabilmente organi sensoriali e costituiscono un carattere distintivo assolutamente primario in quanto sono presenti solo in Erythracarus e Chaussieria (Erythracarinae Erythracarini sensu J.C. Otto 2000, p. 455) ma solo in Chaussieria raggiungono tali dimensioni, mentre in Erythracarus sono solo appena accennate.

Mi sono riguardato i lavori di Otto. Non ho trovato scritto da nessuna parte che in Chaussieria le strutture che vengono chiamate "swellings" sono maggiormente sviluppate. Il carattere che viene utilizzato è la dimensione di queste strutture rispetto a quella delle strutture anteriori, chiamate "corneas", ed è un carattere che viene utilizzato a livello specifico e non generico. A riprova di ciò nelle chiavi dei generi in Otto (2000) non c'è nessun riferimento a questo carattere, così come nelle note relative alla diagnosi di ciascun genere.


Chausseria.jpg

Jürgen C. Otto (2000)
A cladistic analysis of Erythracarinae (Acarina: Prostigmata: Anystidae), with the description of a new genus.
Systematic Entomology, 25(4), p.447-484.


Erythracarus.jpg

Jürgen C. Otto (2000)
A cladistic analysis of Erythracarinae (Acarina: Prostigmata: Anystidae), with the description of a new genus.
Systematic Entomology, 25(4), p.447-484.


Inserisco un'immagine al SEM (Fig. 6B) di queste strutture in Erythracarus dal lavoro di revisione del genere di Otto (1999).

swellings.jpg

Jürgen C. Otto (1999)
Revision of the genus Erythracarus Berlese (Acarina: Anystidae: Erythracarinae).
Journal of Natural History, 33:6, 825-909.


Purtroppo nel lavoro di revisione del genere Chaussieria non ci sono immagini così belle delle stesse strutture, ma inserisco due disegni di Otto per comparare la loro dimensione in due specie qualsiasi dei due generi (Fig. 8A per Chaussieria, Fig. 38A per Erythracarus).

Chausseria1.jpg

Jürgen C. Otto (1999)
Systematics and natural history of the genus Chaussieria Oudemans (Acarina: Prostigmata:Anystidae)
Zoologicu1 Journal of the Linnean Society, 126, 251-306.

Erythracarus1.jpg

Jürgen C. Otto (1999)
Revision of the genus Erythracarus Berlese (Acarina: Anystidae: Erythracarinae).
Journal of Natural History, 33:6, 825-909.


Elena Regina ha scritto:
Se sono davvero ocelli, le proporzioni con i veri occhi sono senza pari negli artropodi.

Negli Acari esistono diverse strutture con funzione visiva (niente comunque di comparabile agli occhi composti degli insetti e utili per produrre qualcosa di simile ad un'immagine), a volte chiamate occhi, altre ancora "eyespots" o ancora ocelli. Chiaramente la funzione di queste diverse strutture non è esattamente la stessa in tutti i gruppi, ma rimane comunque visiva. Otto Jurgen per gli Anistidi parlava di "corneas" (anteriori e posteriori) e di "swellings" (posteriori). Per queste ultime non esclude la doppia ipotesi di occhi o di strutture con altra funzione. Ma delle strutture con quell'aspetto e vicine ad altre strutture con funzione visiva...a cosa posso servire?

Per ocelli si intendono lenti cuticolari biconvesse o convesso-concave con un sottostante fotorecettore i cui assoni formano il nervo ottico. Gli ocelli predorsali laterali in alcuni acari possono essere suddivisi in due componenti, ciascuna delle quali può funzionare in diverso modo [tradotto da: Krantz, G.W. & Walter, D.E. (Eds.) (2009) A Manual of Acarology. 3rd Edition. Texas Tech University Press, Lubbock, 807 pp.].

Elena Regina ha scritto:
Anche Erythrocheylus può essere escluso in quanto di tali strutture non vi è neanche il minimo accenno nella nota di Berlese del 1903, peraltro unico riferimento in merito alle 2 specie ascritte al suddetto genere, taxon sicuramente da rivedere.

Le descrizioni di Berlese sono tutte stringate, per non dire altro. Ma il fatto che queste strutture non siano nominate potrebbe anche voler dire che non le considerava un carattere valido. Per il resto sono d'accordo, è un taxon da rivedere. Strano che non ce ne sia traccia nei lavori di Otto.

Elena Regina ha scritto:
Per esclusione quindi non resta che Chaussieria, plausibilmente proprio C. domestica.

Aspettiamo conferma dei caratteri di Chaussieria :D

Elena Regina ha scritto:
Rimane da comprendere origine e funzione di questi presunti "megaocelli", se siano caratteri apomorfici o plesiomorfici e perché raggiungano queste proporzioni solo in pochi generi (altri anistidi privi di queste strutture sono altrettanto fulminei). E nel caso in cui non siano ocelli cos'altro potrebbero essere?? Un altro enigma evolutivo la cui spiegazione sarà ovviamente elementare e sotto i nostri nasi...

Quelli che noi...chiamiamo ocelli o occhi semplici si saranno evoluti diverse decine di volte in modo indipendente negli Artropodi. E poi "caratteri apomorfici o plesiomorfici" rispetto a che cosa?

:hi:

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