Elena Regina ha scritto:
Queste "sporgenze subcuticulari postoculari" sono probabilmente organi sensoriali e costituiscono un carattere distintivo assolutamente primario in quanto sono presenti solo in Erythracarus e Chaussieria (Erythracarinae Erythracarini sensu J.C. Otto 2000, p. 455) ma solo in Chaussieria raggiungono tali dimensioni, mentre in Erythracarus sono solo appena accennate.
Mi sono riguardato i lavori di Otto. Non ho trovato scritto da nessuna parte che in
Chaussieria le strutture che vengono chiamate "swellings" sono maggiormente sviluppate. Il carattere che viene utilizzato è la dimensione di queste strutture rispetto a quella delle strutture anteriori, chiamate "corneas", ed è un carattere che viene utilizzato a livello specifico e non generico. A riprova di ciò nelle chiavi dei generi in Otto (2000) non c'è nessun riferimento a questo carattere, così come nelle note relative alla diagnosi di ciascun genere.
Jürgen C. Otto (2000)
A cladistic analysis of Erythracarinae (Acarina: Prostigmata: Anystidae), with the description of a new genus.
Systematic Entomology, 25(4), p.447-484.
Jürgen C. Otto (2000)
A cladistic analysis of Erythracarinae (Acarina: Prostigmata: Anystidae), with the description of a new genus.
Systematic Entomology, 25(4), p.447-484.
Inserisco un'immagine al SEM (Fig. 6B) di queste strutture in
Erythracarus dal lavoro di revisione del genere di Otto (1999).
Jürgen C. Otto (1999)
Revision of the genus Erythracarus Berlese (Acarina: Anystidae: Erythracarinae).
Journal of Natural History, 33:6, 825-909.
Purtroppo nel lavoro di revisione del genere
Chaussieria non ci sono immagini così belle delle stesse strutture, ma inserisco due disegni di Otto per comparare la loro dimensione in due specie qualsiasi dei due generi (Fig. 8A per
Chaussieria, Fig. 38A per
Erythracarus).
Jürgen C. Otto (1999)
Systematics and natural history of the genus Chaussieria Oudemans (Acarina: Prostigmata:Anystidae)
Zoologicu1 Journal of the Linnean Society, 126, 251-306.
Jürgen C. Otto (1999)
Revision of the genus Erythracarus Berlese (Acarina: Anystidae: Erythracarinae).
Journal of Natural History, 33:6, 825-909.
Elena Regina ha scritto:
Se sono davvero ocelli, le proporzioni con i veri occhi sono senza pari negli artropodi.
Negli Acari esistono diverse strutture con funzione visiva (niente comunque di comparabile agli occhi composti degli insetti e utili per produrre qualcosa di simile ad un'immagine), a volte chiamate occhi, altre ancora "eyespots" o ancora ocelli. Chiaramente la funzione di queste diverse strutture non è esattamente la stessa in tutti i gruppi, ma rimane comunque visiva. Otto Jurgen per gli Anistidi parlava di "corneas" (anteriori e posteriori) e di "swellings" (posteriori). Per queste ultime non esclude la doppia ipotesi di occhi o di strutture con altra funzione. Ma delle strutture con quell'aspetto e vicine ad altre strutture con funzione visiva...a cosa posso servire?
Per ocelli si intendono lenti cuticolari biconvesse o convesso-concave con un sottostante fotorecettore i cui assoni formano il nervo ottico. Gli ocelli predorsali laterali in alcuni acari possono essere suddivisi in due componenti, ciascuna delle quali può funzionare in diverso modo [tradotto da: Krantz, G.W. & Walter, D.E. (Eds.) (2009) A Manual of Acarology. 3rd Edition. Texas Tech University Press, Lubbock, 807 pp.].
Elena Regina ha scritto:
Anche Erythrocheylus può essere escluso in quanto di tali strutture non vi è neanche il minimo accenno nella nota di Berlese del 1903, peraltro unico riferimento in merito alle 2 specie ascritte al suddetto genere, taxon sicuramente da rivedere.
Le descrizioni di Berlese sono tutte stringate, per non dire altro. Ma il fatto che queste strutture non siano nominate potrebbe anche voler dire che non le considerava un carattere valido. Per il resto sono d'accordo, è un taxon da rivedere. Strano che non ce ne sia traccia nei lavori di Otto.
Elena Regina ha scritto:
Per esclusione quindi non resta che Chaussieria, plausibilmente proprio C. domestica.
Aspettiamo conferma dei caratteri di
Chaussieria Elena Regina ha scritto:
Rimane da comprendere origine e funzione di questi presunti "megaocelli", se siano caratteri apomorfici o plesiomorfici e perché raggiungano queste proporzioni solo in pochi generi (altri anistidi privi di queste strutture sono altrettanto fulminei). E nel caso in cui non siano ocelli cos'altro potrebbero essere?? Un altro enigma evolutivo la cui spiegazione sarà ovviamente elementare e sotto i nostri nasi...
Quelli che noi...chiamiamo ocelli o occhi semplici si saranno evoluti diverse decine di volte in modo indipendente negli Artropodi. E poi "caratteri apomorfici o plesiomorfici" rispetto a che cosa?