Forum Entomologi Italiani

Questa larva di Leptus la raccolsi ormai più di 20 anni fa attaccata ad un individuo di Otiorhynchus salicicola nel parco sovracomunale della Brughiera Briantea. L'esemplare è rimasto perfettamente conservato per tutto questo tempo grazie a un preparato permanente in liquido del Faure.

Scale bar=500 um

Le larve di questo genere (l'unico della sottofamiglia) sono tutte parassite di artropodi, inclusi insetti, mentre gli stadi post-larvali (sconosciuti per molte specie) sono predatori a vita libera. Inserisco una tabella dal lavoro di Southcott (1992) che fornisce una vaga idea del range di ospiti di questi acari parassiti.


*Southcott R.V. 1992.
Revision of the larvae of Leptus Latreille (Acarina, Erythraeidae) of Europe and
North America, with descriptions of post-larval instars.
Zool. J. Lin. Soc., 105(1): 1-153.


Queste larve, estremamente comuni, sono riconoscibili come acari repleti di colore rosso-arancione che se ne stanno con il rostro conficcato nella cuticola del loro ospite e le zampe a penzoloni (macroscopicamente possono essere confuse con larve dell'altrettanto diffuso genere Charletonia, appartenente ad altra sottofamiglia). Sul forum ci sono diversi post, come questo.

Preparate per lo studio hanno un altro aspetto perchè durante la chiarificazione (in questo caso avevo usato acido lattico puro) vengono private delle parti molli, meno sclerificate e in più si sgonfiano.

Scale bar=300 um

Ho provato diverse volte ad arrivare alla specie, partendo dalle chiavi sempre del lavoro di Southcott (1992), ma senza successo. Chissà…

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)

Ho notato che le due immagini caricate in questo post subiscono una significativa perdita di risoluzione dopo il caricamento, già visibile nell'anteprima. Non mi riferisco alle immagini originali (un'altra galassia), ma esattamente alle stesse immagini dimensionate per caricarle sul forum, che viste sul mio PC, anche solo con il visualizzatore di Windows hanno una risoluzione ben più alta (un altro pianeta).

Inoltre, non capisco perchè nella seconda immagine, dopo il caricamento, compare un bandeggio trasversale che di nuovo non osservo per niente esattamente nella stessa immagine non caricata.

Infine, perchè nell'anteprima c'è finita la tabella che di fatto è l'immagine centrale?

Grazie a chiunque possa aiutarmi e darmi delle spiegazioni.

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)

Carina la larvetta, un paio di curiosità; essendo piccolissima, si riesce a vedere ad occhio nudo? Come hai fatto a catturarla senza danneggiarla?

Claudio

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"E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura."
Christopher Lee

Queste larve a occhio nudo si vedono benissimo, soprattutto quando sono ancora replete e con il colore naturale, attaccate all'ospite.

Non ricordo ovviamente come feci in particolare ad isolare questa larva. Ma generalmente con gli acari attaccati ad artropodi metto tutto in etere acetico in un flacone con fondo di carta assorbente (non mischiando con altri esemplari naturalmente) e poi guardo l'intero contenuto allo stereo. Nella maggior parte dei casi gli acari reagiscono all'etere staccandosi e possono essere raccolti con un pennellino o microspilli immanicati (che sono quelli che uso io).

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)

Massimo, grazie mille per l'interessante spiegazione.

Claudio

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"E' ciò che non si vede, non quello che si vede che fa paura."
Christopher Lee

Grazie per la condivisione Massimo, molto interessante! Le foto poi...
Posso chiederti come aggiungi la scale bar? Usi un software come ImageJ o la disegni tu stando attento alle proporzioni?

Viene caricata come anteprima la prima immagine che si carica, anche se dopo le disponi in sequenza diversa da quella di upload.

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Michele

Ciao Michele!


Ho fotografato, a tutti i possibili ingrandimenti che posso ottenere con il mio setup microscopio+fotocamera, dei micrometri (da 0,1 e 0,01 mm) su vetrino portaoggetto (esattamente questo, acquistato per 10 euro in eBay).

La scala la ottengo poi disegnandola in GIMP con la seguente procedura:
1) Apro la mia foto
2) Apro la foto del micrometro che mi sembra più utile (all'ingrandimento che ho usato per ottenere la foto a cui devo aggiungere la scala)
3) Aggiungo un livello trasparente all'immagine del micrometro e disegno in questo livello la barra che mi sembra più utile
4) Seleziono e taglio la barra disegnata e la incollo come nuovo livello alla foto
5) A questo punto posso ruotare e spostare la barra dove voglio e infine fondo i due livelli

Ovviamente tutta questa procedura dev'essere fatta prima di ritagliare eventualmente la foto.



Ok grazie! Capito….

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)

Grazie per la spiegazione, in fondo non è molto diverso da quello che faccio io (ho lo stesso identico vetrino micrometrico!).

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Michele

Aggiungo un paio di foto che non sono venute un granchè, ma ormai le avevo fatte.


Particolare delle setole a 400X (Scale bar=100 um)


Ingrandimento dello gnatosoma a 1000X dove si vedono i cheliceri "perforanti" (Scale bar=50 um)

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Massimo Plumari
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Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)