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conan
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Inviato: 17/06/2012, 13:50 |
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Iscritto il: 09/06/2009, 13:19 Messaggi: 1228 Località: Modena
Nome: Omar Pacchioni
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PRBLEMA ALLEVAMENTO: ho dedotto da alcune bestioline che mi sono nate deforimi che l' allevamento della legna debba esser comunque effettuato con alcuni accorgimenti: 1. il tasso di umidità: come già detto in altri post, la legna non deve esser completamente secca. Questo provocherebbe un'eccessiva essicazione della bestiolina apena esce con il rischio di deformazioni e altro. 2. la legna non deve esser troppo fitta: sempre per il fatto che se la bestiolina uscendo fa fatica a venir fuori, le parti ancora che permamngono nel foro potrebbero aver problemi.
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Julodis
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Inviato: 17/06/2012, 17:35 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Allevando buprestidi dal legno bisogna fare attenzione a quando e come si aprono i contenitori. Intanto sarebbe molto meglio portare le cassette in casa prima di aprirle, e farlo con le finestre chiuse. Così, se qualcuno scappa, è facile riacchiapparlo attaccato al vetro della finestra o lì vicino. E comunque sarebbe meglio fare i controlli la mattina abbastanza presto o poco prima di sera, quando le temperature sono più basse e gli insetti meno veloci.
Che siano nati più cerambycidae che buprestidae può dipendere dal tipo e soprattutto dalle condizioni della legna raccolta. Se si prendono rami già morti, magari a terra, sono attaccati soprattutto da Cerambycidae. Nei rami morti da poco, o ancora almeno in parte vivi, tendono a prevalere i Buprestidi, anche se bisogna vedere caso per caso, in base all'essenza, all'abiente di raccolta, il luogo, ecc.
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AleP
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Inviato: 18/06/2012, 19:33 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Lo so lo so, infatti tutti gli altri es li ho presi portando la scatola in casa...purtroppo in quel caso ero stanco morto appena rientrato da viaggio di lavoro e gia' in partenza per il viaggio successivo e non avevo le forze quasi neppure per alzare il coperchio  . Si Trattava di un Chrysobothis uscito da legno di Pinus triestino, spero non sia una specie cosi' rara da non poterla piu' incontrare!
_________________ AleP
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AleP
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Inviato: 18/06/2012, 19:48 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Maurizio, rispondo alla seconda parte del tuo intervento: la legna che ho e' prevalentemente legna non attaccata da funghi, raccolta da alberi morti da poco o addirittura si tratta di rami recentemente morti (a mio giudizio) attaccati ancora alla pianta. Quindi, se non sbaglio, tutta roba piu' adatta ai Buprestidi che ai cerambicidi. Tuttavia, nella mia ancora limitata esperienza, ho notato che i cerambicidi non solo sono piu' abbondanti come num di specie ma anche come num di ess, se il tronco e' quello giusto ne escono a bizzeffe, con i Buprestidi invece per ogni specie escono pochi ess. Questo malgrado il legno presenti molte gallerie con le caratteristiche adatte, infatti come tu mi hai insegnato, gallerie strette ed allungate, lineari come andamento e con i margini lunghi paralleli dovrebbero essere di buprestide, e nella mia legna ce ne sono molte. Mi viene un dubbio, puo' essere che alcune specie debbano ancora uscire perché sono tardive, o ancor piu', banalmente perche' sono pluriennali? Un altro terribile dubbio che mi e' venuto e' che alcune piccole specie possano uscire strisciando tra scatola e coperchio e per questo motivo di solito impilo le scatole e metto sopra la piu' alta un peso. Comunque l'allevamento degli xylofagi e' una figata pazzesca! 
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 18/06/2012, 22:52 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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AleP ha scritto: puo' essere che alcune specie debbano ancora uscire perché sono tardive, o ancor piu', banalmente perche' sono pluriennali? Un altro terribile dubbio che mi e' venuto e' che alcune piccole specie possano uscire strisciando tra scatola e coperchio e per questo motivo di solito impilo le scatole e metto sopra la piu' alta un peso.
Alcune possono uscire più avanti. Altre sono pluriennali Alcune specie potrebbero passare sotto il coperchio, se rimane una fessura, quindi evitare scatole che lascino spazio tra contenitore e coperchio, e se non hanno un sistema di blocco di questo, peso poggiato sopra (anche per evitare che il vento le scoperchi). Come detto, il rapporto Buprestidi/Cerambycidi può variare in funzione del tipo di pianta, della posizione (i Buprestidi depongono quasi sempre su parti al sole), dal grado di umidità dell'ambiente (la maggior parte dei Bup preferiscono ambienti un po' aridi, anche se alcune specie sono caratteristiche di zone più umide). Poi vedrai che cl tempo le cose andranno meglio. I primi anni che provavo gli allevamenti mi nascevano quasi solo Cerambycidae, poi pian piano sempre più Buprestidi. Ora mi nascono molti più Buprestidae che Cerambycidae.
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AleP
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Inviato: 18/06/2012, 23:11 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 15:14 Messaggi: 1394 Località: Verona
Nome: Alessandro Pinna
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Julodis ha scritto: Ora mi nascono molti più Buprestidae che Cerambycidae. A proposito di rami esposti: da rami esposti al sole di Quercus, prelevati quest'inverno a quota 850 mt slm nelle Alpi Carniche si sono schiusi di recente due bellissimi Agrilus di colore blu, simili al viridis. Appena riesco a fotografarli li posto. 
_________________ AleP
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Julodis
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Inviato: 19/06/2012, 7:03 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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AleP ha scritto: Julodis ha scritto: Ora mi nascono molti più Buprestidae che Cerambycidae. A proposito di rami esposti: da rami esposti al sole di Quercus, prelevati quest'inverno a quota 850 mt slm nelle Alpi Carniche si sono schiusi di recente due bellissimi Agrilus di colore blu, simili al viridis. Appena riesco a fotografarli li posto.  Quella zona d'Italia potrebbe ancora riservare belle sorprese anche tra i Buprestidi, soprattutto per l'eventuale presenza di specie balcaniche.
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Mikiphasmide
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Inviato: 02/09/2012, 17:32 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Riporto a galla questo bel post, per chiedervi una cosa. Durante il mio recente viaggio in Cilento, ho raccolto, come scritto in altri post, vari rametti di lentisco attaccati da cerambicidi (credo, non escludo che poi possano essere attaccati da Bostrichidi o Buprestidi, ma le larve che vi ho visto all'interno sembravano proprio di cerabicidi). Ora li ho messi in un contenitore Ikea (come quelli di Carlo postati prima). Il mio problema, è che i rametti sono ancora provvisti di foglie secche, perciò non credo che riuscirei a vedere gli insetti che sono sfarfallati, in quella selva di rametti e foglie! Come potrei fare? Oscurare il contenitore con dei fogli di plastica e inserire l'imboccatura di un barattolo in un buco ricavato nel fianco del contenitore? Ho visto sul forum che in questo modo gli insetti sono attratti dalla luce e posso tranquillamente controllare guardando se vi è qualcosa nel barattolo. Ditemi voi! Poi, io ho asportato il rametto da dove incominciava a seccare (se non ancora dopo). Potrebbe essere un problema? Mi è venuto il dubbio che la larva inizi a mangiare da dove è stato deposto l'uovo, dirigendosi fino verso l'apice del rametto, per poi ripercorrere la galleria e continuare da dove aveva incominciato fin dove è sazia e dove si impupa. Potrebbe essere così? Se sì, è un bel problema, giusto? Ultimo quesito, di chi potrebbe essere la larva? In un rametto ho visto della rosura particolare, filamentosa e pressata nella galleria. In un altro ho visto che la galleria è praticamente sgombra dalla rosura. Si potrebbe arrivare la specie conoscendo la pianta nutrice (ovvero Terebinto e Lentisco) e il tipo di rosura e galleria? Per quando dovrei aspettarmi delle schiuse? Grazie a tutti!
_________________ Michele 
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Julodis
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Inviato: 02/09/2012, 18:06 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Dirti di che si tratta mi pare difficile, con così pochi elementi a disposizione. Magari qualche foto non guasterebbe. E poi, di che dimensioni sono questi rametti? Che dimensioni hanno le larve? La segatura a tratti presente e a tratti no, filamentosa, come dici, è da Cerambycidae, non da Buprestidae. Nel lentisco è molto comune la Penichroa fasciata. Ma potrebbero benissimo esserci più specie conviventi, anche di altre famiglie. In quanto a come vederli quando sfarfallano, il sistema del contenitore scuro e del barattolino trasparente funziona solo con le specie che sono attratte dalla luce, sia notturne che diurne, ma non con tutte. Comunque, non è un problema grave. Intanto puoi togliere le foglie secche, che non servono a niente, se non a fare confusione nella cassetta. Poi, quando controlli la legna, prendi i rametti e, uno ad uno, o a gruppetti, se sono molto piccoli, li sbatti su un foglio bianco (io uso un foglio di cartoncino in formato A1) e controlli se casca qualcosa. Svuoti così tutta la cassetta e poi rimetti tutto a posto. Magari ogni tanto ne approfitti pure per bagnare i legni.
Per quanto riguarda se hai fatto bene a prendere solo la parte secca o addirittura neanche tutta: no, non hai fatto bene. Alcune specie si sviluppano a partire dalle parti apicali dei rami, scendono verso la parte prossimale senza necessariamente uccidere il ramo, e solo poco prima di impuparsi anellano il ramo o comunque recidono i vasi linfatici al punto da provocare la morte di questo, facendo poi la celletta subito dopo (distalmente rispetto a dove hanno anellato) il punto in cui il ramo comincia a seccare. Penso (ma è solo una mia idea e non so se corrisponde a realtà) che lo facciano perchè in questo modo possono completare lo sviluppo senza i problemi che la pupa potrebbe avere a causa della fuoriuscita di linfa o della crescita dei tessuti che si verifica nelle parti vive della pianta. Tra i Buprestidi lo fanno il Coraebus fasciatus (che è forse il più tipico in questo senso e in questo modo ammazza rami di discrete dimensioni di varie specie di querce) e vari Agrilus, tra cui mi pare pure l'Agrilus marozzinii (ma dovrei controllare), che vive su Pistacia lentiscus e Pistacia terebinthus. Mi pare che giorni fa Marcello Benelli o Pierpaolo Rapuzzi abbiano scritto qualcosa di simile anche per non ricordo quale Cerambycidae, che attaccherebbe in questo modo sempre i rametti di Pistacia. Per le specie che fanno questo lavoro, ma in genere per quasi tutte, non è consigliabile prendere solo la parte secca o addirittura parte di questa, ma conviene tagliare a partire da qualche cm prima, sul vivo (che poi si taglia pure meglio). In ogni caso, mai spezzare con le mani i rametti, perchè si spezzano sempre nel punto di minore resistenza, che quasi sempre corrisponde al punto in cui c'è la celletta pupale o in cui si trova la larva, che regolarmente o si danneggia (e non c'è più nulla da fare) o cade a terra e quasi mai si ritrova.
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Mikiphasmide
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Inviato: 02/09/2012, 18:47 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Grazie per la risposta Maurizio, non ti smentisci mai!  Peccato, che stupido! Me ne sono accorto quando ho preso un ramo più grosso degli altri, senza foglie (quindi attaccato da più tempo) e con la larva (che ho visto al momento in cui ho spezzato il ramo e che poi è andata verso l'apice) nella parte del ramo spessa circa 1 cm. Comunque cercavo di spezzare il ramo dove iniziava a seccare. Molte larve erano circa di un cm. Spero che riescano a completare lo sviluppo, e questo, penso che solo il tempo possa dirlo!  La maggior parte dei rametti sono quelli della parte apicale del ramo, lunghi da una decina a una trentina di cm. Appena posso e ne ho voglia metto delle foto. Quando potrebbero sfarfallare circa? Entro quest'anno o il prossimo?
_________________ Michele 
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Julodis
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Inviato: 02/09/2012, 19:44 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Non sapendo di cosa si tratti, non posso dirti quando sfarfalleranno. Molte specie diventano adute in autunno e restano in celletta fino a primavera. Molte altre completano la metamorfosi tra la fine dell'inverno e la primavera. Quasi nessuna, da noi, esce tra fine estate ed autunno. Un consiglio, se ti interessa raccogliere legna con xilofagi: portati sempre appresso un seghetto e una cesoia. Per il primo, cerca qualcosa di simile a questo. Ce ne sono da 15 a 30-35 cm di lunghezza, di prezzo da 4-5 euro in su e di varie marche. Quelli più economici spesso hanno la lama "finta", nel senso che imita la forma di quelle buone. Queste ultime si distinguono perchè i denti sono affilati sia sul lato anteriore che su quello posteriore, e la sega taglia sia tirando che spingendo. Quelle a denti più grandi e di dimensione variabile sono più adatti al legno fresco, quelle a denti più piccoli e numerosi vanno meglio per il legno secco. Tra gli 8 e i 15 euro se ne trovano di buona qualità in molte ferramenta e negozi per il giardinaggio/agricoltura. Come cesoie, quasi tutti i cercatori di xilofagi usano le forbici manaresi, che sono più robuste ma costano. Vanno bene anche normali cesoie da giardinaggio.
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Mikiphasmide
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Inviato: 03/09/2012, 10:24 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Non ho deciso di diventare un raccoglitore di xilofagi (e forse mai lo diventerò), o almeno non da uscire apposta per prendere la legna, ma se mi capita qualche ramo morente o secco lo raccolgo. Le cesoie le porto quasi sempre con me, il seghetto pieghevole sarà uno dei miei prossimi acquisti all'OBI  Fino ad adesso ho usato un seghetto da ferro, che è piccolo e taglia bene i rami non troppo grossi.
_________________ Michele 
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Mikiphasmide
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Inviato: 03/09/2012, 17:20 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Ecco le foto, ho appena tolto le foglie secche e legato i rametti in due mazzetti. Qui si vedono i rami in toto: Qui il primo ramo, uno dei più lunghi, circa 20-30 cm. E questa l'estremità, dove quando l'ho staccato sbucava una bella larvetta, con la testa piatta e tonda tipica di Cerambicidi e Buprestidi, che ora dev'essere andata verso l'apice: Qui si possono vedere varie estremità di diversi rametti dove si può ammirare la galleria e la rosura: Questo dovrebbe essere l'inanellamento di cui parlavi, giusto? Purtroppo non credo di avere il rametto che seguiva questo inanellamento, mi sarà caduto durante la raccolta Ma non ho capito se la larva si impupa dopo questo inanellamento (quindi tra questo e l'apice) o prima (quindi tra questo e l'ascella del ramo). Si può dire qualcosa in più grazie a queste foto?
_________________ Michele 
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Julodis
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Inviato: 03/09/2012, 18:20 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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La larva si impupa tra anello ed apice. Altrimenti non sarebbe di alcuna utilità per lo sviluppo della larva/pupa/adulto.
Dalle gallerie e dalla segatura direi Cerambycidae 100%. Quale specie però non so dirti.
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Mikiphasmide
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Inviato: 03/09/2012, 22:02 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3877 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Julodis ha scritto: La larva si impupa tra anello ed apice. Altrimenti non sarebbe di alcuna utilità per lo sviluppo della larva/pupa/adulto. Quindi mi confermi che quello in foto è prioprio l'inanellamento di cui parlavi? Se avessi il ramo che seguiva questo anello, avrei di sicuro almeno una schiusa, giusto? Julodis ha scritto: Dalle gallerie e dalla segatura direi Cerambycidae 100%. Quale specie però non so dirti. Grazie, anche se speravo anche in qualche Buprestide  Ma il fatto che ci sia la rosura, è un buon segno (ovvero vuol dire che la larva è ancora nel rametto e che riuscirà a impuparsi) o cattivo (ovvero che la larva stava al di sotto del punto in cui ho rotto il ramo, e quindi che nel rametto c'è solo rosura)?
_________________ Michele 
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