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Credo fare cosa gradita condividere con voi questa bella ed esaudiente risposta di Maurizio Gigli alla mia domanda: non ho mai raccolto legna e steli secchi. Vorrei farlo quest'anno. Cosa, dove e quando raccoglierli?
Maurizio mi risponde:
In pratica si può raccogliere tutto e in ogni periodo. La cosa più difficile è riconoscere le parti attaccate da quelle sane o dove non c'è più niente, soprattutto per i Buprestidi, che spesso non lasciano tracce esterne finchè gli adulti non escono.
In Tunisia possiamo orientarci così (mi riferisco ai Bup, ma cercando questi si trovano anche i cerambycidi ed altro):
Nel Nord e sulle montagne del centro, vicino al confine algerino, la raccolta di rami di quercia, acero, pino e qualunque altro albero o arbusto può riservare sorprese. Di solito sono molto più attaccati dai Buprestidi che da noi. Nelle zone semiaride si adattano a quel che c'è, per cui giuggioli, acacie (ma quelle selvatiche, non quelle alloctone piantate lungo le strade, che hanno una fauna moto povera) e qualunque arbusto o cespuglietto. Per non parlare, nelle zone dove sono rimaste, delle piante di Rhus o di altri arbusti di macchia mediterranea impoverita, che si trovano circa fino a Gafsa, nell'interno, sui bassi rilievi, e più ad Est scendono lungo i Monti Ksour.
Le parti migliori delle piante arboree sono i rami di sezione media e piccola, appena morti o morenti (parecchie specie hanno le larve che stanno sul vivo, sull'appena morto o al confine tra vivo e morto). Possono andar bene anche parti morte da più tempo, basta che non siano troppo umide a vecchie, soprattutto per gli Acmaeoderini. Nei tronchi e grosse radici degli alberi si trovano invece le specie più grandi, ma quelle sono più difficili da ottenere dal legno, perchè bisognerebbe prendere grossi pezzi, e si fa prima a cercare gli adulti quando è il momento.
Per cominciare, ti consiglierei i rami di piccole dimensioni dai 7-8 cm in giù, fino a meno di 1 cm di diametro (ci sono Anthaxia che vivono sotto la corteccia di rametti di 4-5 mm di diametro), appena morti ma ancra attaccati alla pianta. Meglio, segandoli, arrivare a portarsi via anche la prima parte viva che si incontra (in pratica, una potatura), specialmente se la corteccia presenta screpolature che potrebbero essere state usate per deporre.
Se si trovano dei monconi, residui di precedenti prelievi di legno (lo fanno spesso, in certe zone, per avere legno da bruciare), conviene sempre tagliare via il moncone fino a filo col tronco o ramo principale, anche se è un pezzetto lungo solo pochi cm, perchè spesso sono parti molto attaccate.
Nelle zone aride, molte specie (soprattutto Sphenoptera) si sviluppano in arbusti e cespuglietti, anche molto piccoli fuori dal terreno, e le larve stanno quasi sempre nella radice principale o alla base del fusto. Alcune anche nei rami, pure se piccoli. Per gli arbusti di una certa dimensione vale quanto detto in precedenza per alberi, ecc.
Ricorda che i Buprestidi a larve xilofaghe si dividono in due gruppi: quelli con larve che vivono nello spessore del legno (per esempio tutti gli Acmaeoderini, Buprestis, Eurythyrea, i Polycestini, le Chalcophora), e quelli con larve subcorticicole (Anthaxia, Chrysobothris, Phaenops, molti Agrilus, ecc.). Questi ultimi sono quelli a cui piace solo il vivo o il morto da poco (anche perchè poi la corteccia tende a staccarsi e non si possono più sviluppare). Mentre i primi, per sapere se ci sono larve, o si vedono fori d'uscita di generazionni precedenti (ma non è detto che ce ne siano ancora), o bisgna tagliare o spaccare il legno per trovare le gallerie, per i secondi si può capire staccando con un coltello o altro pezzi di corteccia qua e là per vedere se ci sono gallerie. Io però spesso non faccio neanche questi saggi, perchè ormai capisco se si tratta di parti adatte o no "ad occhio", ma ci vuole qualche anno di pratica.
Alcune specie vivono nell'apparato radicale, come le Capnodis (in Tunisia ci sono solo le due specie più comuni tra le nostre, perchè è un genere del Medit. orientale, con sempre meno specie andando verso occidente e un minimo nel Maghreb), i Perotis, Le Sphenoptera, appunto, alcune Acmaeoderella, ed altro.
Visto che iniziano l'attacco nel vivo, conviene estirpare, se si tratta di piccoli arbusti, quelli morti da poco o vivi ma con aspetto sofferente, perchè sono quasi sempre attaccati. Ti porti a casa la radice principale col fusto, e lasci tutto il resto sul posto.
Ci sono anche specie nei fusti/radici di piante erbacee, soprattutto leguminose (Sphenoptera, specialmente) e Brassicaceae (ospitano le Paratassa, di cui in Tunisia ci dovrebbero essere 4 specie, di cui una non citata, forse più).
Per il periodo, dipende dal tipo di legno. Se è legno morto o morente, si può fare tutto l'anno, ma il momento migliore è da ottobre a febbraio. Se invece si tratta di piante vive, o comunque parti vive, conviene aspettare la primavera (diciamo aprile, come mese migliore), perchè se si prendono troppo presto il legno secca e la larva muore.
Ti avviso che in Tunisia ci potrebbero essere belle sorprese, perchè i prelievi di legno sono stati fatti sempre solo da entomologi europei (tra cui io) durante brevi viaggi, e quindi sempre in quantità limitate. Di conseguenza quasi tutti si sono concentrati su certe piante, tralasciando il resto. Soprattutto nelle foreste dell'Ovest, presso la frontiera algerina, potrebbero esserci cose ancora mai trovate.....
Maurizio Gigli
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