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Come allevare le larve di xilofagi ?



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Come allevare le larve di xilofagi ?
MessaggioInviato: 25/11/2014, 17:04 
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Iscritto il: 04/02/2014, 11:12
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Nome: Carraro Antonio
Salve a tutti, vorrei sapere il miglior metodo per allevare le larve di coleotteri xilofaghi. Grazie in anticipo
Megalottero.


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MessaggioInviato: 25/11/2014, 18:21 
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Nome: Maurizio Gigli
Non esiste un "miglior metodo" che vada bene per tutti i Coleotteri xilofagi.
Le cose cambiano a seconda della famiglia, ed anche all'interno delle varie famiglie.

Ad esempio, Lucanidae ed altri Scarabaeoidaea si allevano in modo diverso dalla maggior parte dei Cerambycidae e dai Buprestidae. All'interno di una famiglia con costumi larvali relativamente omogenei (si fa per dire), come i Buprestidi, ci sono larve subcorticicole, che scavano per nutrirsi solo tra legno e corteccia, altre che scavano nello spessore del legno, alcune nei grossi tronchi, altre in rametti piccolissimi, altre nelle radici, ecc. Molte vivono in parti ancora vive della pianta, altre in parti morte, e tutte queste variabili si traducono nella necessità di cambiare qualcosa nei sistemi di allevamento in funzione di ciò che si sta cercando di allevare.

Fai delle domande più mirate, e sarà possibile darti delle risposte più precise, ma tieni comunque conto che si impara più con l'esperienza personale che leggendo cosa fanno gli altri (anche se questo può sicuramente essere di grande aiuto, soprattutto all'inizio).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 06/12/2014, 14:13 
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Nome: Carraro Antonio
Ciao Julodis, scusa per la domanda troppo banale :cry: sul allevamento dei coleotteri xilofaghi. La mia domanda era riferita su come allevare le larve e gli adulti di Cerambycidae e Buprestidae.


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MessaggioInviato: 06/12/2014, 14:19 
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
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Nome: Francesco Izzillo
megalottero ha scritto:
Ciao Julodis, scusa per la domanda troppo banale :cry: sul allevamento dei coleotteri xilofaghi. La mia domanda era riferita su come allevare le larve e gli adulti di Cerambycidae e Buprestidae.

Potrei risponderti ma lascio l'onore (e l'onere) a Julodis che ti scriverà un trattatello sulla materia. :gh:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 06/12/2014, 20:36 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
f.izzillo ha scritto:
megalottero ha scritto:
Ciao Julodis, scusa per la domanda troppo banale :cry: sul allevamento dei coleotteri xilofaghi. La mia domanda era riferita su come allevare le larve e gli adulti di Cerambycidae e Buprestidae.

Potrei risponderti ma lascio l'onore (e l'onere) a Julodis che ti scriverà un trattatello sulla materia. :gh:

Veramente di trattatelli ce ne vorrebbero due, anzi quattro: uno per le larve dei Cerambycidae, uno per quelle dei Buprestidae, uno per gli adulti di Cerambycidae, uno per quelli di Buprestidae, visto che le esigenze delle due famigli non sono esattamente le stesse, e che quelle degli adulti sono totalmente diverse da quelle delle larve.

Cominciamo col dire che gli adulti di entrambe le famiglie si allevano poco, se non quel tanto che basta per farli accoppiare e deporre, spesso semplicemente lasciandoli nei conteniori col legno da cui sono usciti, per un po' di giorni, sperando depongano. Lunghi allevamenti degli adulti sono piuttosto sporadici (io penso di essere uno dei pochi che hanno allevato per mesi adulti di Buprestidi, quasi esclusivamente, nel mio caso, Julodis).

Mi limiterei quindi a qualche informazione sull'allevamento delle larve, e comincerei con i Buprestidi (se qualche altro nel Forum vuole provvedere per i Cerambicidi, meglio).

Intanto possiamo dire che i Buprestidi allo stato larvale si possono dividere in varie categorie.
A - specie che attaccano alberi, arbusti, o comunque piante legnose
___ a - specie subcorticicole
______ 1 - che vivono scavando tra legno e corteccia nelle parti vive
______ 2 - che vivono tra legno e corteccia nelle parti morte della pianta
___ b - specie che scavano nello spessore del legno
______ 1 - vivo
______ 2 - morto
(in ciascuna di queste categorie possiamo trovare specie che attaccano il tronco o grossi rami, specie che attaccano i rami di sezione minore, fino a meno di 1 cm di sezione, e specie che attaccano le radici)
B - specie con larve che scavano nei fusti di piante erbacee
C - specie con larve minatrici fogliari
D - specie con larve che si muovono nel terreno e mangiano le radici di piante varie, ma dall'esterno, come quelle dei Melolonthidae

Per cominciare, direi di concentrarsi sul gruppo più semplice da allevare, ovvero le specie che vivono in alberi ed arbusti nelle parti già morte o morenti, e che quindi sono in grado di completare lo sviluppo nel legno o corteccia già secchi. Quelli che vivono nelle parti vive sono troppo dipendenti dallo stato della pianta, per non parlare delle altre categorie, e sarebbe il caso di farsi prima le ossa con le specie più facili.

A questo gruppo appartengono diverse specie della nostra fauna. La cosa più difficile è capire quale legni prendere. Per imparare questo, ci vuole un po' di esperienza. Le prime volte si rischia di avere delusioni, o di vedersi nascere più Cerambycidae, Scolytidae, Anobiidae, ecc. che Buprestidae, ma poi col tempo si impara a riconoscere le piante, i rami, ecc. più adatti, e si va quasi a colpo sicuro.

L'allevamento in sè stesso è invece piuttosto semplice. Una volta preso il legno con la probabile presenza di larve (tagliandolo o staccando parti della corteccia si può spesso capire se e cosa c'è), si ripongono i pezzi (io di solito taglio i rami in pezzi di lunghezza sui 30 cm, per sistemarli più facilmente) in contenitori adatti. Si possono usare cassette di legno, scatole di plastica, o di altri materiali, anche in vetro, ma attenzione che non vi ristagni troppa umidità, perchè i Buprestidi la sopportano poco (e molto meno dei Cerambycidae). Per cui, a meno che non sia materiale poroso, come il legno (non verniciato), bisogna prevedere delle aperture per il ricambio d'aria, abbastanza peiccole da non far uscire gli insetti sfarfallati. Una buona soluzione è fare uno o più lati in rete a maglie molto fini (in pratica, una zanzariera fine, possibilmente in metallo, perchè alcuni Buprestidae più robusti, come per esempio, Buprestis, Latipalpis, Dicerca, ecc. sono perfettamente in grado di tagliare le reti in plastica con le mandibole, ancor più lo possono fare molti Cerambycidae). Se comunque si fa attenzione quando si bagnano i legni, si possono anche usare cassette di plastica con alcuni forellini fatti qua e là (io li faccio con una punta di trapano da 1,8 mm). Se poi le cassette si tengono in casa, in ambiente caldo e asciutto e non si bagnano praticamente mai, si possono anche usare barattoli di vetro con tappo a chiusura quasi ermetica. L'aria per respirare passa comunque, ma se i legni non sono praticamente secchi, si rischia la crescita incontrollata di muffe, che non fanno bene alle larve! E' un sistema che va bene per le specie di zone aride (steppe, semideserti, deserti), che sono in grado di resistere a lunghi periodi di siccità in legni secchissimi. Si possono anche tenere i legni in sacchi di tessuto pesante, per esempio di juta, avendo l'accorgimento di inserire, da qualche parte (anche nell'imboccatura del sacco, legata con una corda, un provettone trasparente o un barattolo, che permetta comunque il passaggio della luce. Gli adulti che sfarfallano, essendo tutti i Buprestidi fortemente eliofili, trovandosi nel sacco al buio, finiscono per dirigersi verso l'unica luce visibile, e vanno nella provetta/barattolo.

Per quanto riguarda le cure, basta bagnare un po' i legni quando diventano troppo secchi. Più spesso se il contenitore è ben arieggiato, raramente se non lo è. Meno l'acqua ristagna nel contenitore, meglio è.
Per le temperature, le nostre specie possono stare tranquillamente all'aperto tutto l'anno. Anche in inverno di solito non hanno problemi, perchè nel legno sono comunque riparati. Si possono tenere anche in casa, ma possono subire alterazioni del periodo larvale e di sfarfallamento. Alcuni poi possono avere bisogno di un periodo freddo, dopo il qualche completano lo sviluppo. Le specie di zone più calde, potrebbe essere meglio tenerle in casa (per darti un esempio, io qui a Roma ho allevato tranquillamente sul balcone specie provenienti dal Nord Africa: Marocco, Tunisia, Egitto, ma probabilmente avrei tenuto in casa specie di zone equatoriali, se me ne fosse capitata l'occasione).

Per ora mi fermo qui.

_________________
Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 06/12/2014, 21:40 
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Julodis ha scritto:
f.izzillo ha scritto:
megalottero ha scritto:
Ciao Julodis, scusa per la domanda troppo banale :cry: sul allevamento dei coleotteri xilofaghi. La mia domanda era riferita su come allevare le larve e gli adulti di Cerambycidae e Buprestidae.

Potrei risponderti ma lascio l'onore (e l'onere) a Julodis che ti scriverà un trattatello sulla materia. :gh:

Veramente di trattatelli ce ne vorrebbero due, anzi quattro: uno per le larve dei Cerambycidae, uno per quelle dei Buprestidae, uno per gli adulti di Cerambycidae, uno per quelli di Buprestidae, visto che le esigenze delle due famigli non sono esattamente le stesse, e che quelle degli adulti sono totalmente diverse da quelle delle larve.

Cominciamo col dire che gli adulti di entrambe le famiglie si allevano poco, se non quel tanto che basta per farli accoppiare e deporre, spesso semplicemente lasciandoli nei conteniori col legno da cui sono usciti, per un po' di giorni, sperando depongano. Lunghi allevamenti degli adulti sono piuttosto sporadici (io penso di essere uno dei pochi che hanno allevato per mesi adulti di Buprestidi, quasi esclusivamente, nel mio caso, Julodis).

Mi limiterei quindi a qualche informazione sull'allevamento delle larve, e comincerei con i Buprestidi (se qualche altro nel Forum vuole provvedere per i Cerambicidi, meglio).

Intanto possiamo dire che i Buprestidi allo stato larvale si possono dividere in varie categorie.
A - specie che attaccano alberi, arbusti, o comunque piante legnose
___ a - specie subcorticicole
______ 1 - che vivono scavando tra legno e corteccia nelle parti vive
______ 2 - che vivono tra legno e corteccia nelle parti morte della pianta
___ b - specie che scavano nello spessore del legno
______ 1 - vivo
______ 2 - morto
(in ciascuna di queste categorie possiamo trovare specie che attaccano il tronco o grossi rami, specie che attaccano i rami di sezione minore, fino a meno di 1 cm di sezione, e specie che attaccano le radici)
B - specie con larve che scavano nei fusti di piante erbacee
C - specie con larve minatrici fogliari
D - specie con larve che si muovono nel terreno e mangiano le radici di piante varie, ma dall'esterno, come quelle dei Melolonthidae

Per cominciare, direi di concentrarsi sul gruppo più semplice da allevare, ovvero le specie che vivono in alberi ed arbusti nelle parti già morte o morenti, e che quindi sono in grado di completare lo sviluppo nel legno o corteccia già secchi. Quelli che vivono nelle parti vive sono troppo dipendenti dallo stato della pianta, per non parlare delle altre categorie, e sarebbe il caso di farsi prima le ossa con le specie più facili.

A questo gruppo appartengono diverse specie della nostra fauna. La cosa più difficile è capire quale legni prendere. Per imparare questo, ci vuole un po' di esperienza. Le prime volte si rischia di avere delusioni, o di vedersi nascere più Cerambycidae, Scolytidae, Anobiidae, ecc. che Buprestidae, ma poi col tempo si impara a riconoscere le piante, i rami, ecc. più adatti, e si va quasi a colpo sicuro.

L'allevamento in sè stesso è invece piuttosto semplice. Una volta preso il legno con la probabile presenza di larve (tagliandolo o staccando parti della corteccia si può spesso capire se e cosa c'è), si ripongono i pezzi (io di solito taglio i rami in pezzi di lunghezza sui 30 cm, per sistemarli più facilmente) in contenitori adatti. Si possono usare cassette di legno, scatole di plastica, o di altri materiali, anche in vetro, ma attenzione che non vi ristagni troppa umidità, perchè i Buprestidi la sopportano poco (e molto meno dei Cerambycidae). Per cui, a meno che non sia materiale poroso, come il legno (non verniciato), bisogna prevedere delle aperture per il ricambio d'aria, abbastanza peiccole da non far uscire gli insetti sfarfallati. Una buona soluzione è fare uno o più lati in rete a maglie molto fini (in pratica, una zanzariera fine, possibilmente in metallo, perchè alcuni Buprestidae più robusti, come per esempio, Buprestis, Latipalpis, Dicerca, ecc. sono perfettamente in grado di tagliare le reti in plastica con le mandibole, ancor più lo possono fare molti Cerambycidae). Se comunque si fa attenzione quando si bagnano i legni, si possono anche usare cassette di plastica con alcuni forellini fatti qua e là (io li faccio con una punta di trapano da 1,8 mm). Se poi le cassette si tengono in casa, in ambiente caldo e asciutto e non si bagnano praticamente mai, si possono anche usare barattoli di vetro con tappo a chiusura quasi ermetica. L'aria per respirare passa comunque, ma se i legni non sono praticamente secchi, si rischia la crescita incontrollata di muffe, che non fanno bene alle larve! E' un sistema che va bene per le specie di zone aride (steppe, semideserti, deserti), che sono in grado di resistere a lunghi periodi di siccità in legni secchissimi. Si possono anche tenere i legni in sacchi di tessuto pesante, per esempio di juta, avendo l'accorgimento di inserire, da qualche parte (anche nell'imboccatura del sacco, legata con una corda, un provettone trasparente o un barattolo, che permetta comunque il passaggio della luce. Gli adulti che sfarfallano, essendo tutti i Buprestidi fortemente eliofili, trovandosi nel sacco al buio, finiscono per dirigersi verso l'unica luce visibile, e vanno nella provetta/barattolo.

Per quanto riguarda le cure, basta bagnare un po' i legni quando diventano troppo secchi. Più spesso se il contenitore è ben arieggiato, raramente se non lo è. Meno l'acqua ristagna nel contenitore, meglio è.
Per le temperature, le nostre specie possono stare tranquillamente all'aperto tutto l'anno. Anche in inverno di solito non hanno problemi, perchè nel legno sono comunque riparati. Si possono tenere anche in casa, ma possono subire alterazioni del periodo larvale e di sfarfallamento. Alcuni poi possono avere bisogno di un periodo freddo, dopo il qualche completano lo sviluppo. Le specie di zone più calde, potrebbe essere meglio tenerle in casa (per darti un esempio, io qui a Roma ho allevato tranquillamente sul balcone specie provenienti dal Nord Africa: Marocco, Tunisia, Egitto, ma probabilmente avrei tenuto in casa specie di zone equatoriali, se me ne fosse capitata l'occasione).

Per ora mi fermo qui.

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megalottero ha scritto:
Ciao Julodis, scusa per la domanda troppo banale :cry: sul allevamento dei coleotteri xilofaghi. La mia domanda era riferita su come allevare le larve e gli adulti di Cerambycidae e Buprestidae.

Potrei risponderti ma lascio l'onore (e l'onere) a Julodis che ti scriverà un trattatello sulla materia. :gh:

Veramente di trattatelli ce ne vorrebbero due, anzi quattro: uno per le larve dei Cerambycidae, uno per quelle dei Buprestidae, uno per gli adulti di Cerambycidae, uno per quelli di Buprestidae, visto che le esigenze delle due famigli non sono esattamente le stesse, e che quelle degli adulti sono totalmente diverse da quelle delle larve.

Cominciamo col dire che gli adulti di entrambe le famiglie si allevano poco, se non quel tanto che basta per farli accoppiare e deporre, spesso semplicemente lasciandoli nei conteniori col legno da cui sono usciti, per un po' di giorni, sperando depongano. Lunghi allevamenti degli adulti sono piuttosto sporadici (io penso di essere uno dei pochi che hanno allevato per mesi adulti di Buprestidi, quasi esclusivamente, nel mio caso, Julodis).

Mi limiterei quindi a qualche informazione sull'allevamento delle larve, e comincerei con i Buprestidi (se qualche altro nel Forum vuole provvedere per i Cerambicidi, meglio).

Intanto possiamo dire che i Buprestidi allo stato larvale si possono dividere in varie categorie.
A - specie che attaccano alberi, arbusti, o comunque piante legnose
___ a - specie subcorticicole
______ 1 - che vivono scavando tra legno e corteccia nelle parti vive
______ 2 - che vivono tra legno e corteccia nelle parti morte della pianta
___ b - specie che scavano nello spessore del legno
______ 1 - vivo
______ 2 - morto
(in ciascuna di queste categorie possiamo trovare specie che attaccano il tronco o grossi rami, specie che attaccano i rami di sezione minore, fino a meno di 1 cm di sezione, e specie che attaccano le radici)
B - specie con larve che scavano nei fusti di piante erbacee
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D - specie con larve che si muovono nel terreno e mangiano le radici di piante varie, ma dall'esterno, come quelle dei Melolonthidae

Per cominciare, direi di concentrarsi sul gruppo più semplice da allevare, ovvero le specie che vivono in alberi ed arbusti nelle parti già morte o morenti, e che quindi sono in grado di completare lo sviluppo nel legno o corteccia già secchi. Quelli che vivono nelle parti vive sono troppo dipendenti dallo stato della pianta, per non parlare delle altre categorie, e sarebbe il caso di farsi prima le ossa con le specie più facili.

A questo gruppo appartengono diverse specie della nostra fauna. La cosa più difficile è capire quale legni prendere. Per imparare questo, ci vuole un po' di esperienza. Le prime volte si rischia di avere delusioni, o di vedersi nascere più Cerambycidae, Scolytidae, Anobiidae, ecc. che Buprestidae, ma poi col tempo si impara a riconoscere le piante, i rami, ecc. più adatti, e si va quasi a colpo sicuro.

L'allevamento in sè stesso è invece piuttosto semplice. Una volta preso il legno con la probabile presenza di larve (tagliandolo o staccando parti della corteccia si può spesso capire se e cosa c'è), si ripongono i pezzi (io di solito taglio i rami in pezzi di lunghezza sui 30 cm, per sistemarli più facilmente) in contenitori adatti. Si possono usare cassette di legno, scatole di plastica, o di altri materiali, anche in vetro, ma attenzione che non vi ristagni troppa umidità, perchè i Buprestidi la sopportano poco (e molto meno dei Cerambycidae). Per cui, a meno che non sia materiale poroso, come il legno (non verniciato), bisogna prevedere delle aperture per il ricambio d'aria, abbastanza peiccole da non far uscire gli insetti sfarfallati. Una buona soluzione è fare uno o più lati in rete a maglie molto fini (in pratica, una zanzariera fine, possibilmente in metallo, perchè alcuni Buprestidae più robusti, come per esempio, Buprestis, Latipalpis, Dicerca, ecc. sono perfettamente in grado di tagliare le reti in plastica con le mandibole, ancor più lo possono fare molti Cerambycidae). Se comunque si fa attenzione quando si bagnano i legni, si possono anche usare cassette di plastica con alcuni forellini fatti qua e là (io li faccio con una punta di trapano da 1,8 mm). Se poi le cassette si tengono in casa, in ambiente caldo e asciutto e non si bagnano praticamente mai, si possono anche usare barattoli di vetro con tappo a chiusura quasi ermetica. L'aria per respirare passa comunque, ma se i legni non sono praticamente secchi, si rischia la crescita incontrollata di muffe, che non fanno bene alle larve! E' un sistema che va bene per le specie di zone aride (steppe, semideserti, deserti), che sono in grado di resistere a lunghi periodi di siccità in legni secchissimi. Si possono anche tenere i legni in sacchi di tessuto pesante, per esempio di juta, avendo l'accorgimento di inserire, da qualche parte (anche nell'imboccatura del sacco, legata con una corda, un provettone trasparente o un barattolo, che permetta comunque il passaggio della luce. Gli adulti che sfarfallano, essendo tutti i Buprestidi fortemente eliofili, trovandosi nel sacco al buio, finiscono per dirigersi verso l'unica luce visibile, e vanno nella provetta/barattolo.

Per quanto riguarda le cure, basta bagnare un po' i legni quando diventano troppo secchi. Più spesso se il contenitore è ben arieggiato, raramente se non lo è. Meno l'acqua ristagna nel contenitore, meglio è.
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Per ora mi fermo qui.


Colgo l'occasione per elogiare la disponibilità di Maurizio, che, come sempre, pone le sue vaste conoscenze a servizio di tutto il forum in modo sempre esaustivo e molto preciso. Bravo Prof! :ok:

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"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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Nome: Maurizio Gigli
Ma non scrivete più xilofaghi, se no il prof che c'è in me si sente male!

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Maurizio Gigli
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Nome: Francesco Izzillo
[/quote]Colgo l'occasione per elogiare la disponibilità di Maurizio, che, come sempre, pone le sue vaste conoscenze a servizio di tutto il forum in modo sempre esaustivo e molto preciso. Bravo Prof! :ok:[/quote]
:ohno Se dici così la prossima volta scrive cento pagine! :ohno

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Francesco Izzillo


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f.izzillo ha scritto:
Colgo l'occasione per elogiare la disponibilità di Maurizio, che, come sempre, pone le sue vaste conoscenze a servizio di tutto il forum in modo sempre esaustivo e molto preciso. Bravo Prof! :ok:[/quote]
:ohno Se dici così la prossima volta scrive cento pagine! :ohno[/quote]

Tanto meglio! :mrgreen: :lol1:

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Lucanus tetraodon ha scritto:
f.izzillo ha scritto:
Colgo l'occasione per elogiare la disponibilità di Maurizio, che, come sempre, pone le sue vaste conoscenze a servizio di tutto il forum in modo sempre esaustivo e molto preciso. Bravo Prof! :ok:

:ohno Se dici così la prossima volta scrive cento pagine! :ohno[/quote]

Tanto meglio! :mrgreen: :lol1:[/quote]
Temerario! :gh:

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Nome: Carraro Antonio
Grazie mille julodis per la risposta !!!


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