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Panini di Saperda punctata.



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 Oggetto del messaggio: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 26/02/2017, 14:07 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Qui di seguito descriverò il sistema di allevamento tramite i cosiddetti "panini", utilizzabile per le specie di Cerambici che hanno uno sviluppo esclusivamente sottocorticicolo.

Qualche giorno fa sono andato per un'oretta alla Riserva Naturale del mio paese per raccogliere qualche larva di Saperda punctata. Ne presi diverse anche lo scorso anno, ma ebbi la pessima idea di uccidere la maggior parte degli esemplari adulti con etere, che fa perdere a questa bella specie il suo colore verde-azzurrino.
La specie è monofaga su olmo (da noi Ulmus minor) ed è un parassita secondario. Attacca infatti piante morenti o morte da poco, purché con la corteccia ancora attaccata al legno.
L'ambiente giusto sono fossati nelle campagne o boschetti con pozze temporanee o meno. Quando gli olmi sono sommersi vengono spesso attaccati dalla grafiosi che li porta alla morte. L'albero da ricercare deve essere ancora in piedi, meglio se morente o appena morto, con la corteccia ancora tutta attaccata o con al massimo alcune parti staccate (possono essere state staccate dagli uccelli alla ricerca delle larve!). Con un cacciavite o un coltello si sollevano le cortecce nelle parti dove sono più aderenti al tronco. Le cortecce staccate non vanno buttate per due motivi: 1) spesso al loro interno ci sono ancora delle larve; 2) i pezzi più grossi sono utili per fare i "panini". L'olmo ha uno strato di materiale legnoso sottocorticale particolarmente omogeneo e spesso quasi un centimetro (credo sia il libro). In genere le larve scavano in questo strato, di colore marrone scuro, e sollevandolo sono visibili le gallerie e le rosure. Talvolta la larva si trova tra la corteccia esterna e questo strato di colore scuro. In questi casi è meglio non dividere le due parti e lasciare l'animale dove si trova.
Questa è la situazione tipica in cui si incontrano le larve.
saperda_alfonsine_febbraio 003.JPG



Vanno estratte e riposte in delle scatolette o in delle provette, facendo attenzione a non sovrappopolarle o rischiano di ferirsi.
Le Saperda punctata, secondo le mie osservazioni, possono impuparsi indifferentemente sia dentro il legno che nello strato sottocorticale. Per questo motivo non è necessario portarsi a casa dei pezzi di tronco ma solo le cortecce.
Qualche esempio di esemplare in celletta sottocorticale.
saperda_alfonsine_febbraio 004.JPG


saperda_alfonsine_febbraio 005.JPG


saperda_alfonsine_febbraio 006.JPG



Se le larve sono ancora mobili è meglio tirarle fuori dalle cellette e trattarle come le altre: si ricostruiranno la celletta.
Ricordate di portarvi a casa più cortecce possibili e di grandi dimensioni.

Giunti in laboratorio, inizia la costruzione dei cosiddetti "panini", ovvero due cortecce sovrapposte con in mezzo le larve. Sorge però un problema dovuto al tipo di supporto che andremo ad utilizzare: le cortecce sono di forma curva, dunque, se sovrapposte, lasciano tra esse uno spazio eccessivo. Bisogna allora prendere della carta vetrata e smussare i margini in modo che la corteccia appaia, di profilo, più o meno rettilinea. Durante il processo bisogna fare delle prove per vedere se le due cortecce si sovrappongono. Bisogna continuare a lavorare i pezzi fino a quando lo spazio tra essi è minimo.
saperda_alfonsine_febbraio 007.JPG



La rosura che ricaviamo dalla lavorazione non va buttata: ci servirà poi.
Si prende una corteccia lavorata e si praticano delle incisioni dove alloggiare la larva grazie a qualche strumento, ad esempio un piccolo cacciavite.
saperda_alfonsine_febbraio 008.JPG


saperda_alfonsine_febbraio 009.JPG



E ci si infila dentro la larva.
saperda_alfonsine_febbraio 010.JPG



Non bisogna sovrappopolare la corteccia o ci potrebbero essere casi di cannibalismo. 3-4 larve possono stare in una corteccia lunga 35 cm x 20 cm.
saperda_alfonsine_febbraio 011.JPG



Si copre il tutto con la rosura precedentemente ricavata (uno straterello di meno di un centimetro).
saperda_alfonsine_febbraio 012.JPG



Si copre poi con un'altra corteccia di dimensioni simili all'altra e lavorata allo stesso modo.
saperda_alfonsine_febbraio 013.JPG



Infine si fa qualche giro di nastro di carta per tenere stretto il tutto.
saperda_alfonsine_febbraio 014.JPG



Ecco il lavoro finito.
saperda_alfonsine_febbraio 015.JPG



Il prossimo mese avverranno gli impupamenti e da aprile-maggio sfarfalleranno gli adulti.

Ho già sperimentato questo sistema con le seguenti specie:
Abies alba: Rhagium bifasciatum, Rhagium inquisitor.
Picea abies: Rhagium inquisitor.
Pinus pinea: Arhopalus syriacus.
Pinus pinaster: Arhopalus syriacus.
Populus nigra: Morimus/Lamia (deve ancora sfarfallare).
Quercus robur: Morimus asper.
Ulmus minor: Saperda punctata.

Spero di essere stato utile.

Marco :hi:

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La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 26/02/2017, 14:57 
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Nome: Marco Villani
Qualche foto dell'allevamento dello scorso anno.
Pupa.
foto_fine_aprile_2016 015.JPG



Adulto in celletta.
foto_fine_aprile_2016 012.JPG


foto_fine_aprile_2016 014.JPG


foto_fine_aprile_2016 013.JPG



Marco :hi:

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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 26/02/2017, 18:16 
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Bravo Marco :ok: :ok: :ok:

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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 27/02/2017, 13:08 
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:birra: Complimenti Marco!!! e grazie mille dei consigli! ;) :birra:
:lov2:

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Andrea Carlin, Pergine Valsugana (TN) carlin.andrea(AT)gmail.com

Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.


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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 27/02/2017, 18:36 
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Bravo Marco :ok: ...per curiosità...ma le tieni umide nebulizzando un pò d'acqua le corteccie o non gli fai nulla :roll: ...anni fa provai pure io con la tecnica del 'panino'...ma probabilmente nebulizzai troppe volte e alla fine l'unica cosa che riusci a farfallare furono un paio di esemplari di Xilotrechus stebbingi... :x :hi:

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Tc70


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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 27/02/2017, 20:35 
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Nome: Maurizio Gigli
Tc70 ha scritto:
Bravo Marco :ok: ...per curiosità...ma le tieni umide nebulizzando un pò d'acqua le corteccie o non gli fai nulla :roll: ...anni fa provai pure io con la tecnica del 'panino'...ma probabilmente nebulizzai troppe volte e alla fine l'unica cosa che riusci a farfallare furono un paio di esemplari di Xilotrechus stebbingi... :x :hi:

Non sempre gli allevamenti finiscono bene. E' abbastanza normale, soprattutto le prime volte. Coi Cerambycidae di solito è un po' più facile che coi Buprestidae, anche se non sempre è vero.

Questo sistema l'ho usato spesso, ma non ho mai avuto la pazienza di mettermi a scartavetrare i pezzi di corteccia. Mi limito a spianarli curvandoli un po' in senso contrario, finchè non restano abbastanza in piano.

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Maurizio Gigli
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 Oggetto del messaggio: Re: Panini di Saperda punctata.
MessaggioInviato: 27/02/2017, 21:06 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
In genere c'è il problema inverso, ossia l'eccessivo disseccamento delle cortecce. Io le tengo in delle scatole di plastica con sul fondo qualche centimetro di terriccio e ogni 2-3 giorni controllo che la parte sottocorticale, dove è visibile, sia ancora di colore scuro invece che bruno chiaro (significherebbe che si è seccata). I contenitori che uso hanno una finestrella di qualche centimetro sul coperchio e non c'è ristagno. Se usi il terriccio sul fondo non dovresti avere troppi problemi. Se però vedi che, dopo alcuni giorni dalla nebulizzazione, ci sono ancora delle goccioline di condensa sulle pareti, apri il coperchio finché non scompaiono.

Marco :hi:

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