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Euphorbiacee - Euphorbia palustris L.



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Euphorbiacee - Euphorbia palustris L.
MessaggioInviato: 09/08/2016, 21:53 
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Nome: Marco Villani
Euphorbia palustris è una pianta piuttosto localizzata in Italia, ma che presenta alcune peculiarità dal punto di vista entomologico. Prima fra tutte va ricordato che Chamaesphecia palustris, nota di una sola località italiana (San Vitale (RA)), vive proprio su questa pianta come parassita primario. Anche la più rara ma meno localizzata Oberea (Amaurostoma) euphorbiae è monofaga su Euphorbia palustris, ma prima di dilungarmi sui parassiti preferisco fornire qualche indicazione sulla pianta, sperando possano essere utili a chi volesse cercarla (o più che altro chi volesse cercare gli insetti che ci vivono).

In Romagna ho trovato questa grande Euphorbia (fino a quasi 2 metri di altezza) in sole tre località: Canale Naviglio tra Faenza e Borgo Sant'Andrea, Bassura del Bardello e Punte Alberete. In tutti i casi sono stazioni di pianura, sempre in prossimità di fonti d'acqua, siano esse ferme o meno. Daniele ha trovato la pianta anche a Santa Giustina (FE), in Emilia.
In realtà la pianta non ha particolari esigenze per quanto riguarda i suoli, pur favorendo quelli alluvionali argillosi o sabbiosi. Questi devono essere umidi. Infatti la pianta ha una scarsa resistenza alla siccità. Talvolta si trova con la parte basale sommersa ed i soli fusti sporgenti dall'acqua.
Per trovare la pianta consiglio di cercare in ambienti formatisi da tempo poiché la nostra Euphorbia è tutt'altro che avventizia: il suo maggior problema è infatti la scarsa dispersione dei semi, che avviene per esplosione delle capsule dove sono contenute, facendoli volare a pochi metri di distanza dalla pianta madre. In secondo luogo bisogna accertarsi che l'area sia stabile dal punto di vista delle acque: un piccolo canale o un fosso posso andare bene, ma un fiume spesso arriva a stressare eccessivamente la pianta nel caso di piene. Il luogo ideale per la pianta è un ambiente prativo umido, con falda emergente in alcuni punti e dove in qualche modo le altre piante presenti (Carex, Phargmites, eccetera) sono tenute sotto controllo (sfalci, pascolo). Una palude dolce è ideale per la specie che stiamo cercando, specie se presenta spazi aperti. E' inutile cercarla inoltre in zone salmastre (dove invece ho trovato Euphorbia platyphillos, meno ricca dal punto di vista entomologico). La quantità di luce a cui è esposta la pianta non ne determina più di tanto la crescita: vive sia in mezzo ai prati che ai margini del boschi.

Qualche esempio di ambienti dove è possibile trovare la pianta in questione.
maggio16 036.JPG


foto_fine_aprile_2016 030.JPG


foto_fine_aprile_2016 032.JPG


maggio2016 011.JPG



Si tratta di una essenza piuttosto inconfondibile per chi ha un minimo di conoscenze di botanica: fusti grossi (1 cm circa o più) e verdi, foglie allungate e verdi scuro, ramificazioni scarse, fiori gialli disposti in mazzetti densi oppure singoli presso fusti isolati. E' la più grande Euphorbia non perenne italiana da quel che so.

Esemplare in fioritura tra la tipica vegetazione palustre (Phargmites, Iris, Carex, Rumex, Juncus, eccetera).
maggio2016 008.JPG



Qui con i frutti (carpelli) non ancora maturi.
maggio2016 035.JPG



Pianta avente già i carpelli ma con ancora una infiorescenza (ciazio) singola non sfiorita.
maggio2016 031.JPG



Continua...

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 9:11 
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Nome: Maurizio Gigli
Molto interessante. Era ora che qualcuno riprendesse a scrivere in questa sezione!

L'E. palustris, a quanto pare, è pure qui nel Lazio, ma l'Oberea euphorbiae purtroppo no. Abbiamo Obera erythrocephala, che vive su un'altra Euphorbia.

PS - Il termine "pianta avventizia", benché formalmente corretto, non è molto adatto nel contesto in cui lo hai usato, anche se spesso l'ho visto usare in questo senso.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 10/08/2016, 10:20 
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Nome: Marco Villani
Grazie.
Sì, purtroppo la euphorbiae è solo nella Pianura Padana. Oberea erythrocephala infatti è tipica di Euphorbia cyparissias (secondariamente su E. helioscopia), ma secondo Contarini & Garagnani (1980) vive anche su E. palustris. E' possibile che abiti su altre specie simili di Euphorbia (peplus, esula, amygdaloides, characias, eccetera). Sebbene sia ritenuta molto meno rara della euphorbiae, io non l'ho mai trovata, anche dove è stata presa dai colleghi locali. Più che altro la euphorbiae quando c'è la vedi a metri di distanza (è sui 20-25 mm), la erytrhocephala invece si prende sfalciando, e la morfologia delle piante di Euphorbia non si presta più di tanto allo sfalcio, facendo cadere gli esemplari aggrappati ai fusti se colpita con il retino.

Per quanto riguarda il termine "pianta avventizia", chiedo scusa, ma il mio vocabolario botanico è alquanto povero :oops:
In pratica volevo dire che è una pianta che difficilmente si incontra in ambienti di recente formazione a causa del sistema di dispersione molto graduale.

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 10:48 
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Partiamo con i parassiti. Purtroppo potrò dilungarmi solo sugli endofiti, conoscendo poco i Lepidotteri che si nutrono delle foglie della pianta.

Oberea (Amaurostoma) euphorbiae (Germar, 1813)
Si tratta di un endofita primario molto localizzato in Italia (attualmente presente in 4 località sparse tra Emilia, Romagna e Lombardia).
Le femmine all'inizio dell'estate depongono le uova sui fusti più grossi dell'Euphorbia. Queste nel giro di poco schiudono e la larva scava una galleria discendente nella parte verde del legno. Come molti Obereini e Phytoeciini legati a piante con la sola radice perenne, le larve sono ben presto costrette a migrare nella radice dell'Euphorbia. Questo in genere avviene nella tarda estate, quando i fusti fertili iniziano a seccare (al massimo sopravvivono alcuni fusti non fertili). In questo senso è un vantaggio per la specie in quanto durante gli sfalci autunnali rimane al sicuro sottoterra. Nella radice passa tutto l'inverno scavando una galleria che arriva fino alla parte bassa. Nel periodo più freddo e umido dell'anno migra verso l'alto ed in primavera costruisce una celletta, individuabile dall'esterno per la presenza di un tappo di rosura fibrosa. Gli adulti sfarfallano all'inizio di maggio e si incontrano per tutto giugno.
Altre informazioni sulla specie le trovate nella discussione dedicata.
Consiglio di cercare la specie nel periodo di attività (fine maggio specialmente) sulle piante nutrici. Gli adulti di solito sono immobili sui fusti o più raramente sulle foglie. E' sconsigliabile tentare l'allevamento poiché sarebbe necessario portarsi a casa l'intera pianta di Euphorbia (con una radice lunga alcune decine di centimetri). Al massimo, in inverno e prima metà della primavera, si può accertare la presenza della specie staccando i fusti secchi della pianta e sezionandoli per vedere si vi sono alcune gallerie colme di rosura. Tuttavia negli stessi fusti (come parassita secondario) vive anche Plagionotus floralis.
maggio16 041.JPG



Oberea euphrobiae è tra la specie legate a Euphorbia palustris più rappresentative essendo monofaga su tale pianta.

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 12:28 
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Nome: Ferdinando Giovine
Ma le Euphorbie non hanno tutte un lattice caustico all'interno?

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 13:40 
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Acquarius ha scritto:
Ma le Euphorbie non hanno tutte un lattice caustico all'interno?


Sì. Non l'ho scritto perché non mi sembrava rilevante.

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 14:04 
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marco villa ha scritto:
Acquarius ha scritto:
Ma le Euphorbie non hanno tutte un lattice caustico all'interno?


Sì. Non l'ho scritto perché non mi sembrava rilevante.

Domandavo perchè mi stupisce il fatto che facciano delle gallerie all'interno del fusto

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 16:40 
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Credo che il lattice sia più che altro una difesa dai brucatori. Infatti dove c'è pascolo è una delle poche specie che sopravvivono (insieme al vincetossico). Per gli insetti invece non sembra un problema. Oberea e Chamaesphecia vivono nei fusti, Hyles invece mangiano le foglie.

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Interessante risposta.
Cosa potrei trovare su Euphorbia dendroides che qui è molto comune?

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 20:16 
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Acquarius ha scritto:
Interessante risposta.
Cosa potrei trovare su Euphorbia dendroides che qui è molto comune?


Quasi nulla, almeno come parassiti primari. Essendo perenne il tipo di legno è molto diverso da quello di Euphorbia palustris. Al massimo potrebbero esserci Deroplia e Paramena nei rametti secchi, insieme ad altre specie polifaghe.

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grazie per le sollecite risposte
Paramena non l'ho trovata in questo forum, ma suppongo sia un altro Cerambicidae

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MessaggioInviato: 10/08/2016, 22:34 
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Errore di battitura: intendevo Parmena.

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Continuiamo con gli endofiti primari con questo bel Sesiidae.

Chamaesphecia palustris Kautz, 1927
Lepidottero monofago su Euphorbia palustris, noto di una sola località italiana (complesso San Vitale a Ravenna). Nonostante sia estremamente localizzato, localmente non è raro.
Le larve scavano gallerie all'interno dei fusti di Euphorbia che rimangono verdi per tutto l'anno, senza raggiungere la radice. In primavera la larva si impupa ad alcuni centimetri di altezza all'interno del fusto, sfarfallando verso maggio. Gli adulti si incontrano talvolta sulle piante nutrici, specie sulle parte in ombra dei fusti e delle foglie. E' facile individuare gli attacchi per la presenza dei fori di sfarfallamento degli adulti, i quali consistono in cicatrici dai bordi anneriti dai quali può fuoriuscire un po' di rosura e talvolta l'esuvia pupale.
Nonostante sia localizzata, localmente è comune. Consiglio di attuare un allevamento il laboratorio, raccogliendo in inverno alcuni fusti verdi o morenti di Euphorbia. In pochi mesi dovrebbero saltare fuori numerosi adulti.
Altre informazione le trovate nella discussione dedicata.


maggio16 043.JPG


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MessaggioInviato: 11/08/2016, 18:32 
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Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Complimenti Marco, davvero una bella scheda! :ok:

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Sir Robert Baden Powell

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Nome: Marco Villani
Lucanus tetraodon ha scritto:
Complimenti Marco, davvero una bella scheda! :ok:


Grazie :birra:

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