L'immagine è molto sfocata, ma compatibile con quella di uno psocottero (testa grande, antenne lunghe, sagoma del corpo un po' a fiasca...). Quelli della cucina dovrebbero essere Liposcelis, che hanno adulti sempre completamente atteri (e non sempre di colore giallo pallido: possono essere anche più scuri, brunastri, in ogni caso ben riconoscibili dai femori posteriori ingrossati); questo in foto, se un po' più grande, potrebbe (pura e semplice ipotesi) essere invece un Trogium, altro genere di psocotteri delle case, con ali estremamente brevi, rudimentali, simili a squame. Altri psocotteri delle case: Lepinotus (pure molto piccoli ma più globosi, scuri (talora quasi nerastri) e dotati anch'essi di ali (le sole anteriori) brevissime, rudimentali, simili a squame; frequentano derrate), oppure Dorypteryx, piuttosto chiari, un po' anulati di scuro sul corpo, e i cui adulti hanno ali membranose strettissime e piuttosto lunghe, inette al volo (frequentano muri e pareti). Tutti in qualche misura necessitano di umidità ambientale nettamente elevata e appetiscono anche muffe o substrati ammuffiti. Alcuni possono compiere brevi salti. I Liposcelis li troviamo anche su farine, semolini, ecc. (non necessariamente ammuffiti) nelle nostre dispense, ed è più che comprensibile che la visione di questi 'estranei' direttamente sulle derrate susciti un po' di fastidio e di allarme. Informazioni anche sulle uova si possono facilmente trovare in internet, in cui sono disponibili (come anche in questo stesso Forum) immagini a fuoco di adulti dei generi che ho citato, per gli opportuni confronti. Psocotteri e acari, per le comuni propensioni ambientali e alimentari (umidità, muffe) possono trovarsi non di rado associati (soprattutto in certe industrie alimentari). Come in tanti altri casi, il quesito meno agevole a cui rispondere è: come liberarsene? Si può suggerire di eliminare derrate infestate, tenere ermeticamente chiuse quelle sicuramente esenti da infestazione (i barattoli con tappo a vite non è detto che siano impenetrabili agli psocotteri, che magari riescono a percorrere il modesto spazio a spirale che viene a costituirsi almeno in qualche caso, e a trovare poi un pertugio per entrare), i sacchetti di polietilene di un certo spessore, sigillati con piattina di plastica e fil di ferro probabilmente danno garanzie maggiori, anche se gli psocotteri sono dotati di robuste mandibole e potrebbero perforare certi film plastici... L'uso del congelatore, se le derrate non ne risentono negativamente, può pure essere preso in considerazione per la loro temporanea conservazione antecedente al consumo, così come l'uso di deumidificatore nell'ambiente, ecc.. E' chiaro che per questi minuscoli insetti quel poco di microscopica muffa che può svilupparsi negli interstizi tra piastrelle dei muri di una cucina, favorito magari da periodica condensa, è già un ottimo substrato alimentare, quindi liberarsene del tutto può essere arduo. Circa la loro localizzazione nell'ambiente, di sicuro le differenti condizioni termo-igrometriche di microhabitat diversificati, da questo punto di vista, in una stessa stanza e nel mobilio, possono influire non poco, così come la vicinanza di fonti alimentari. In internet si possono trovare altri suggerimenti operativi (la finalità di questa Sezione del Forum tra l'altro non sarebbe quella di dare indicazioni pratiche, ma di aiutare nell'identificazione); di certo con alcuni insetti anche nell'ambiente domestico è opportuno o necessario, magari obtorto collo, adattarsi a un certo equilibrio tra eliminazione/soppressione e sopportazione/convivenza: contenerne le popolazioni, tra l'altro con la gestione ordinata degli spazi, degli ambienti, dei materiali, e con regolari e frequenti pratiche di pulizia, senza illudersi di riuscire comunque a eradicarle totalmente e per sempre (anche se, nel caso della lotta agli infestanti delle derrate nelle industrie alimentari, l'obiettivo deve essere necessariamente quello della "tolleranza zero", a tutela del consumatore e delle sue aspettative). Cordialmente,
Nicarinus
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