Suggerirei la sistematica collocazione dei capi d'abbigliamento in lana, separatamente, in buste trasparenti di polietilene a chiusura ermetica (sigillatura mediante incastro a pressione), in vendita nei centri commerciali. Se la maglia o maglione non è usata da tempo e sfarfalla qualche tignola adulta, per lo meno queste si notano perché restano imprigionate. Il periodico lavaggio a secco dei capi in lana, abbinato alla protezione in contenitori ermetici, è utile anche a scopo preventivo. Purtroppo nelle case le tarme dei vestiti possono infestare anche tappetini in lana, panni in lana e, meno di frequente, imbottiture in lana, in piumino, in crine. Queste tignole prediligono ciò che da tempo non è movimentato, ad esempio tappetini accantonati avvolti su sé stessi, vestiti impilati su sedie e impolverati, o lasciati in valigie non ben chiuse... Tenere i capi d'abbigliamento ordinatamente in armadi chiusi, con profumi repellenti antitarme non tossici per l'uomo, in vendita pure nei centri commerciali e da rinnovare periodicamente, è parimenti utile. Per la soppressione degli infestanti, in caso di capi infestati, oltre al ricorso all'immersione e lavaggio degli stessi in acqua molto calda o bollente quando possibile senza causare alterazioni dei tessuti e dei colori, vi può essere anche l'uso delle basse temperature (inferiori a 0 °C), collocando maglie e maglioni, chiusi negli appositi sacchetti, in congelatori, e lasciandoveli per settimane. D'estate, in giornate molto calde, è utile l'esposizione al sole anche delle coperte in lana. Oltre alle vere e proprie 'tarme' (Lepidotteri Tineidi), nelle case (pavimenti in parquet, cassetti di armadi in legno, ecc.) vi possono essere anche Coleotteri Dermestidi (soprattutto del genere Attagenus) in grado di infestare tappeti e di danneggiare, quando sono larve, capi d'abbigliamento in lana, pellicce, pelli.
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