Ti confermo che si tratta di
Xanthogaleruca luteola.
Le larve di questa specie non sono verdine, ma gialle e nere, come gli adulti (anche se la forma è diversa da quella dell'adulto, somigliando ad un piccolo bruco).
Capita di frequente che si ammassino nelle case od in altri luoghi riparati. In genere queste concentrazioni non c'entrano niente con la presenza di cibo, ma dipendono probabilmente dalla ricerca di un luogo riparato in cui superare l'inverno. A me succede spesso nella casa fuori Roma, anche perchè c'è qualche olmo a breve distanza. Però, come tante altre specie, questi hanno buone capacità di volo, e ci mettono poco a spostarsi anche su discrete distanze.
Che finestre, mobili o altri oggetti in casa siano fatti di legno di olmo non ha alcuna importanza, dal momento che questa specie non è xilofaga, ma si nutre del fogliame, tanto che gli alberi attaccati possono arrivare ad avere le foglie ridotte alle sole nervature.
Se avete trattato come hai detto, non dovreste avere problemi, visto che non si riproducono in casa, ovviamente. Sono comunque del tutto innocui per l'uomo, gli animali domestici, derrate alimentari, mobili, vestiti, ecc. (a meno che non vi vestiate di foglie d'olmo).
L'unica cosa, a parte l'inconveniente di trovarseli spesso morti negli angoli e fessure nei mesi successivi e doverli levare di mezzo, è che è meglio evitare di mangiarli, perchè probabilmente, come molti Chrysomelidae dalla colorazione vivace, conterranno sostanze tossiche per difendersi dai predatori

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Ieri pomeriggio, passando in macchina su una strada vicino casa, qui a Roma, ho notato uno strano svolazzare di decine o centinaia di piccoli coleotteri apparentemente giallastri, in una piccola aiuola occupata solo da una grossa quercia. Dopo aver faticato non poco a trovare un parcheggio, mi ci sono precipitato, pensando ad una di quelle strane concentrazioni di coleotteri normalmente introvabili, come
Sitaris o chissà che altro. Invece, quando sono riuscito a guardarli più da vicino, sono rimasto deluso nel rendermi conto che erano tutte
Xanthogaleruca. Centinaia di esemplari che volavano freneticamente e si posavano continuamente sul tronco della quercia e su pochi mq di terreno circostante. Si erano dati tutti appuntamento lì per chissà quale motivo, in quella piccola aiuola in mezzo ad un incrocio, mentre sulla vegetazione circostante, al margine della strada, non ce n'erano. Gli olmi più vicini, ad una trentina di metri, erano completamente devastati dall'azione di questi insetti, che però non stavano più sulla loro pianta ospite se non in numero esiguo.