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Vespa gigante... richiesta specie e classificazione della pericolosità



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 02/06/2018, 10:46 
 
Salve, nel mio sottotetto ho trovato un nido di vespe strano. Più grande rispetto i soliti (le dimensioni delle cellette in particolare) ed un particolare cappello che sovrasta il nido (di cui suppongo sia una forma copertura dalla pioggia).
Ho rilevato una sola vespa che ci si aggirava, dopodiché con un discreto timore l'ho uccisa e rimossa.
Siccome le dimensioni in foto non rendono giustizia, allego anche la foto del nido tenendolo in mano. Se lo raffrontate alla foto con la vespa, si rende l'idea della dimensione (stimata a ~3-4cm il corpo dell'insetto).

Zona Emilia-Romagna

Grazie!
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MessaggioInviato: 03/06/2018, 17:56 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
E' un calabrone (Vespa crabro).

_________________
:hi:
Mauro


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MessaggioInviato: 03/06/2018, 19:10 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
Messaggi: 9527
Località: milano
Nome: maurizio pavesi
il nido era in fase iniziale di costruzione, e il "cappello" era il primo abbozzo dell'involucro a strati, inferiormente con un foro, che nel nido in pieno sviluppo circonda il gruppo di favi; qui ce n'era uno solo, ma nei nidi già sviluppati ce ne sono diversi, sospesi uno sopra l'altro come i piani di un edificio

hai fatto bene a eliminarlo, finché c'era solo la regina fondatrice, e non un'intera colonia

_________________
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MessaggioInviato: 06/06/2018, 12:15 
 

Iscritto il: 14/04/2011, 12:21
Messaggi: 859
Nome: Rinaldo Nicoli Aldini
Vorrei aggiungere che quello osservato e ben fotografato è il cosiddetto 'nido di regina' del calabrone, ossia il nido iniziale che la singola femmina (futura regina), fecondata alla fine dell'estate precedente, inizia a costruire in un luogo riparato per fondare una nuova colonia, dopo avere svernato. Il 'cappello' perciò non è almeno nel caso del calabrone principalmente "contro la pioggia", è invece una modalità di protezione più generale - e probabilmente soprattutto con funzione di coibentazione, di stabilizzazione termica - che diventa in breve, grazie all'attività edilizia della regina, un involucro completo subsferico con foro di ingresso inferiore (né più né meno come certi lampadari); ed è destinato, con lo sviluppo della colonia - comparsa delle operaie, ecc. - a essere profondamente rimaneggiato (demolito/ampliato) man mano che si amplia il primo favo, se ne aggiungono altri sottostanti, ecc.
Il nido protetto da involucro (detto, con termine tecnico, nido 'caliptòdomo') è tipico, nei nostri climi, dei generi Vespa (come il calabrone) e Vespula (o altri strettamente affini a Vespula), non invece del genere Polistes, che costruisce nidi 'gimnòdomi', ossia 'nudi' (singolo favo senza involucro esterno).
Nel corso dello sviluppo della colonia, il nido di regina iniziale del calabrone subisce quindi notevoli ristrutturazioni architettoniche - consistenti essenzialmente in graduale ampliamento e raggiungimento di una maggiore complessità -, a partire dalla comparsa delle prime operaie allevate dalla regina stessa nel nido iniziale. L'involucro stesso da monostratificato diviene irregolarmente pluristratificato, con concamerazioni che ne evidenziano meglio la funzione di coibentazione. Dopo la comparsa delle prime operaie adulte, sue figlie da lei allevate nel nido di regina, la regina si dedicherà solo alla deposizione delle uova, e tutto il resto sarà compito delle operaie stesse.
Si conoscono nidi di calabrone con diametro anche di un metro circa, osservabili a fine stagione (verso settembre-ottobre), quando la colonia dopo avere raggiunto il massimo sviluppo è destinata a regredire e soccombere: restano le nuove potenziali 'regine' che svernano in luoghi riparati e sono destinate a fondare ciascuna, se tutto va bene, un proprio nido nella buona stagione dell'anno successivo. Il ciclo è quindi annuale.
L'istinto di pungere per difesa, nei calabroni sembra meno accentuato rispetto alle Vespula e ai Polistes; in ogni caso, in una situazione come quella illustrata, riscontrata in ambiente domestico (nido nel sottotetto), la soppressione nella fase iniziale di formazione della colonia sembra essere stata la più appropriata.


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