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Plodia interpunctella (Hübner, [1813]) - Pyralidae Phycitinae



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 23/06/2020, 18:15 
 

Iscritto il: 05/04/2014, 14:17
Messaggi: 561
Località: Casarza Ligure (Ge)
Nome: Manuela Baldari
Generalmente le "punture" dei Pyemotes (che poi più che punture credo siano attacchi "involontari") si raggruppano a decine su addome e arti, appaiono come papule rosse/rosa scuro di piccole dimensioni abbastanza pruriginose, senza un vero e proprio centro emorragico (cosa che si vede piu' per gli ematofaghi tipo le pulci per capirci); solitamente gli acari colpiscono le zone "coperte" dai vestiti (a differenza per esempio delle cimici dei letti o le pulci che invece pungono più le aree di cute scoperta). Come terapia l'ideale è eliminare la causa, quindi far sloggiare i tarli e applicare uno spray acaricida in prossimità dei mobili tarlati, su materassi,divani di stoffa, sedie di vimini ecc e sulla cute un acaricida in crema, se il prurito è notevole e le lesioni numerose io presrivo anche un blando cortisonico per bocca per velocizzare il decorso. Spero di essere stata utile :ok:


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MessaggioInviato: 23/06/2020, 21:50 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
Ciao Manuela, grazie mille! :) La tua spiegazione mi è stata davvero utilissima! In effetti la descrizione dei sintomi che mi hai dato potrebbe corrispondere. Il fenomeno si manifesta molto più in estate che in inverno e questi segni si accendono per poi attenuarsi e "spegnersi" dopo qualche giorno, come se si seccassero...non so se è questo il caso dei Pyemotes. Peccato per la distanza, altrimenti avrei già fissato una visita da te! :ok: Credo che a questo punto mi convenga rivolgermi al mio medico ed eventualmente fare un controllo.
Grazie ancora per l'aiuto,
A presto! :hi:
Enzo


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MessaggioInviato: 26/06/2020, 19:53 
 

Iscritto il: 14/04/2011, 12:21
Messaggi: 859
Nome: Rinaldo Nicoli Aldini
Gentile Ayakuccia,

non frequento il Forum ogni giorno ma, interpellato, desidero rispondere personalmente, anche se con ritardo. Ho preferito trovare il tempo per una risposta un po' articolata (spero non troppo) piuttosto che replicare in modo veloce e stringato.

La tarma "alimentare" di gran lunga più comune nelle nostre case (ma molto comune anche in industrie alimentari, magazzini, ecc.) è il Piralide Ficitino Plodia interpunctella o 'tignola fasciata'. Un esemplare vivo o morto ben conservato è secondo me inconfondibile a causa delle ali anteriori bicolori, come evidenziato anche dalla foto in questa discussione. Esemplari logori, desquamati ecc. potrebbero essere un po' meno facilmente riconoscibili ma capitano di rado. Le larve di questa specie non si costruiscono astucci o foderi di seta e altri materiali a mo' di 'cappottino'. Solo prima di impuparsi si filano un rado bozzolo di seta; talvolta anche in fasi precedenti della vita larvale si riparano temporaneamente con trame di seta.
Altre tarme "alimentari" sono, nelle nostre case, molto meno frequenti. Si possono citare i Piralidi Ficitini Ephestia kuehniella e Cadra cautella, importanti anch'essi in certe industrie alimentari ecc. Hanno ali anteriori di colore grigiastro piuttosto uniforme. la prima specie è leggermente più grande della Plodia, la seconda è circa uguale per dimensioni. Le larve non si fanno astucci.
Ancor meno frequente è il Piralide Amyelois transitella, trovato talvolta anche nelle case in conseguenza dell'introduzione di noci e mandorle d'importazione. Somiglia notevolmente a E. kuehniella ed è lievemente più grande di essa.
Di maggiore interesse nelle case, sempre per le derrate alimentari, può talora essere il Tineide Nemapogon granellus, specie con larve molto polifaghe che troviamo tanto sulla frutta secca e sui funghi secchi ecc., quanto su formaggi e salumi (salami, culatelli ecc.) in stagionatura talora anche nelle cantine (tipicamente invece la si trova in locali industriali di stagionatura). Dimensioni un po' inferiori alla Plodia, ali anteriori marmorizzate di bruno scuro e di cremeo chiaro. Le sue larve non si fanno il 'cappottino' cilindrico o un po' schiacciato, a differenza di altri Tineidi, ma vivono comunque riparate sotto la propria seta. Raro ma talora da me osservato in abitazioni è il piccolo Tineide Monopis crocicapitella, polifago anch'esso, con 'eleganti' ali anteriori scure bordate di color avorio.

Passando invece alle tarme dei vestiti, lana e tappeti, restiamo nella famiglia dei Tineidi (alcune specie di Tineidi possono sconfinare da tali sostanze organiche conservate alle nostre derrate, ma sono casi non frequenti: in genere si tratta di regimi alimentari specificamente distinti). La più diffusa sembra senz'altro Tineola bisselliella, talora una vera 'peste'. E' più piccola della Plodia, ha ali anteriori strette lanceolate e, concordo, un po' iridescenti, lucenti, quasi argentee anche se il colore è uniformemente ocraceo giallastro o nocciola chiaro. Le larve si costruiscono temporanei astucci talora semitrasparenti, quasi più una 'sottoveste' che un vero cappottino, ma tra capi d'abbigliamento in lana infestati le possiamo trovare anche vaganti prive di copertura, mentre sui capi in lana danneggiati troviamo, oltre ai danni, loro tracce rappresentate da brevi gallerie di seta. Quindi non somiglia affatto alla Plodia. Può somigliare se mai a una tignola delle derrate che però difficilmente ci troviamo in casa, il Gelechiide Sitotroga cerealella detto anche 'vera tignola del grano' (le larve vivono all'interno dei chicchi di grano, mais ecc., ma anche nelle castagne secche: ecco perché ad esempio in paesi di montagna dove si usi far provvista di castagne raccolte nei castagneti la si può trovare anche nelle case). Le larve non si fanno 'astucci' e soprattutto non si fanno vedere perché vivono scavando nel loro alimento compatto. Gli adulti hanno ali anteriori strette e di colore simile a quelle della Tineola; talora sono un po' più grandi.
Altra tarma dei vestiti, direi meno frequente, è il Tineide Tinea pellionella, un po' più grande della Tineola e con ali anteriori chiare ma con due o tre punti più scuri su ciascuna ala anteriore. La larva generalmente si fa un bel cappottino.

Per quanto riguarda le trappole, le trappoline attrattive e adesive per tarme "alimentari", se il richiamo è dato da un feromone, mi risulta che siano innescate con la componente di feromone sessuale femminile, prodotta industrialmente, comune a Plodia, Ephestia e Cadra. Quindi attirano e catturano i maschi di questi generi (si noti che ogni specie di questi generi in realtà in natura ha una propria miscela specifica di molecole attrattive, che impediscono incontri con partners impropri). Le femmine, solo casualmente restano incollate. L'efficacia può consistere nel fatto che i maschi in genere compaiono un po' prima delle femmine, quindi catturandoli si inibiscono gli accoppiamenti. E comunque le catture possono servire per monitorare la situazione.

Esistono anche trappoline a feromone per la Tineola, come pure si trovano in commercio dispositivi con sostanze e profumi repellenti da collocare contro questa specie in armadi, cassetti, ecc. La molecola feromonica attrattiva per i maschi di questo Tineide è diversa da quella per i Piralidi Ficitini sopracitati.

Sarebbe opportuno cercare di contrastare queste presenze in ogni casa, con senso di responsabilità, anche se non è detto che si arrivi a una vittoria definitiva. Queste specie fatalmente altrimenti tenderanno a colonizzare anche appartamenti o case vicine indenni, diffondendo il disagio, e mi riferisco soprattutto alle tarme della lana.

La discussione è poi sconfinata anche oltre e mi permetto di aggiungere qualcosa. Nella letteratura scientifica esistono lavori che documentano la potenziale allergenicità di Plodia interpunctella. Può darsi che si tratti solo di ricerche sperimentali, sicuramente non c'è da allarmarsi. E' noto che soprattutto in paesi in via di sviluppo, dove talora si vive in condizioni igieniche estremamente scadenti, sono dimostrate nella popolazione sensibilizzazioni allergiche specifiche verso componenti molecolari di infestanti ubiquitari come blatte e mosche: allergie dovute a lunghe, protratte esposizioni ad elevate concentrazioni di sostanze allergizzanti ad esempio per inalazione, in presenza di protratte infestazioni. Da noi il rischio di tali allergie è più facile che riguardi professionalmente il personale addetto ad allevamenti sperimentali di questi insetti nei laboratori, per scopi scientifici, o gli addetti alla gestione di derrate in industrie almentari.

Infine, a proposito delle allergie a Betilidi, per quanto riguarda per lo meno Sclerodermus domesticus posso confermare per esperienza diretta che le punture sono trafitture lancinanti 'a tradimento' molto dolorose, percepite all'istante. Non si direbbe che un animaletto così piccolo possa arrecare tanto dolore. Al contrario, e sempre per esperienza, posso dire che quelle dell'Acaro Pyemotes ventricosus non si percepiscono all'istante ma sono molto fastidiose per il prurito forte o fortissimo e prolungato che in breve tempo causano (sugli arti, sul tronco, sul collo, sul viso), con reazioni di grattamento. Inoltre generalmente sono punture multiple anche molto numerose, con evidenti segni di arrossamento sulla cute.


Ultima modifica di Nicarinus il 26/06/2020, 20:47, modificato 6 volte in totale.

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MessaggioInviato: 26/06/2020, 20:40 
 

Iscritto il: 05/04/2014, 14:17
Messaggi: 561
Località: Casarza Ligure (Ge)
Nome: Manuela Baldari
Grazie mille per l'esauriente risposta :lov3:

In effetti poi spinta dalla curiosità mi sono messa alla caccia delle farfalline che vedo ogni tanto svolazzare in casa e ne ho uccisa una, confermo che era una Tineola, un po' sbarluccicosa e forse anche un pochino più piccola rispetto a quelle attaccate sui fogli con ferormoni dello sgabuzzino... e confermo che osservate attentamente le 5 farfalline sulla trappola sono tutte bicolori e assolutamente distinguibili dalla Tineola!

Ero stata poco attenta e vedendole svolazzare mi sembravano sempre le stesse, invece ho scoperto di ospitare entrambe in casa :evil:

Ora inizierò la lotta contro la Tineola, le altre sono molto meno numerose... in un mese me ne capiteranno 2 o 3 al massimo e sono convinta che entrino da fuori, ho controllato tutto il cibo e non c'è nessun ospite sgradevole :to:

E' arrivato il momento invece di salvare il guardaroba!!! :mrgreen:

P.S. una volta anche io sono stata punta da uno Sclerodermus, era rimasto in una maglietta stesa fuori e appena indossata ho sentito un fitta simile alla puntura di una vespa, poi l'ho visto cadere per terra e l'ho riconosciuto :)


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MessaggioInviato: 28/06/2020, 12:55 
 

Iscritto il: 17/01/2013, 13:22
Messaggi: 284
Nome: Enzo Funghini
Ciao Manuela, Ciao Rinaldo! :)

Ho visto quest'ultima parte della discussione, che si sta facendo davvero molto interessante. :p
Per quanto riguarda la questione dei feromoni ammetto che, scrivendo di fretta, ho peccato di ingenuità e leggerezza ipotizzando una loro "polivalenza" nei confronti di specie più o meno affini. Leggendo la spiegazione di Rinaldo mi rendo conto di aver detto una castroneria madornale. :oops: Come tutti sappiamo, è nel massimo interesse della natura fare tutto il possibile per impedire l'ibridazione tra specie diverse: tant'è che la selezione naturale ha elaborato a tale scopo una serie di strategie estremamente ingegnose.
Questo aspetto sembra rivestire un'importanza particolarmente rilevante negli invertebrati, e quindi nei "nostri" insetti. Basta pensare che, in alcune specie di insetti praticamente identiche, l'unico "elemento diagnostico" che permette di distinguere una specie dall'altra e di determinare con sicurezza un esemplare dubbio rimane l'analisi dei genitali maschili, la cui struttura e morfologia sono specifiche ed esclusive per ciascuna specie proprio per impedire l'ibridazione tra specie diverse. Una sorta di "chiave" che permette di aprire una e una sola "serratura" ;) ...E anche per i feromoni, com'è logico, vale lo stesso principio.

Per quanto riguarda invece la questione sulle possibili reazioni allergiche, la mia domanda un po' frettolosa a Manuela era riferita non tanto all'insetto adulto o alla larva, quanto alle note secrezioni che spesso si riscontrano sui capi attaccati dalle tineole: la "bava", o eventuali escrementi essiccati o polverizzati, possono creare problemi?

Concordo con voi che prevenire sia senz'altro meglio che curare. Per mia natura sono contrario a uccidere qualsiasi essere vivente: di conseguenza, piuttosto che fare "stragi" con trappole varie, preferirei puntare sull'allontanamento di questi nostri sgradevoli "commensali" tramite repellenti, possibilmente naturali. A tale scopo, particolarmente famosa è la lavanda che, da quanto ho sempre sentito, gode della fama di repellente insuperabile: in base alla vostra esperienza cosa mi dite? E' vero? Oltre alla lavanda, esistono altri rimedi naturali?

Infine, un consiglio pratico: quando un capo è stato attaccato ma non ha subito grossi danni, si può lavare e recuperare oppure va gettato via per evitare la diffusione dei nostri "ospiti"? E in tal caso, è sufficiente un lavaggio normale o, come mi hanno spesso detto, è preferibile un lavaggio a secco fatto in lavanderia, che uccide sia le larve che le uova?
Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso per il "papiro". ;)

Enzo :hi:


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