Si, è
Ancylopus melanocephalus (Olivier, 1808), Endomychidae. Specie inconfondibile.
Daniele Maccapani ha scritto:
Confermo, ma...
soken ha scritto:
Ancylopus megalocephalus
Ha la testa nera, non gigante!
A. melanocephalus Copia esatta di quanto accaduto
qui!
Non credo che
Arundo donax sia la pianta ospite, ma solo il rifugio invernale. Non so se si conoscano le abitudini alimentari della larva e dell'adulto di questa specie. In genere gli Endomychidae vivono nei funghi, come dice il nome, ma potrebbero esserci delle eccezioni.
Stando all'impressione che ho avuto trovandolo, e a quanto scritto da Fiori, sarei portato a pensare che possa nutrirsi di vegetali in decomposizione o muffe od altri funghi sotto corteccia o in altri ambienti protetti del genere.
Fiori nel 1881 scriveva:
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NOTE ENTOMOLOGICHE
DEL
Prof. ANDREA FIORI.
ALCUNE OSSERVAZIONI SUL GÈNERE ANCYLOPUS.
- omissis -
Ancylopus melanocephalus Oliv. — Descritto dall’Olivier sopra un solo
esemplare del Museo di Parigi, senza indicazione di patria, da lui fu primie-
ramente addetto al genere Endomicus. Più tardi, il Prof. Achille Costa, nella
sua Fauna del Regno di Napoli (1849) stabilì i caratteri del genere Ancylopus
trasformando il genere Ageylopus già adottato dal Chevrolat; ed allora egli
faceva conoscere come una tale specie abitava in Sicilia presso Siracusa, fa-
cendo voti acciò che alcuno studiasse più accuratamente i costumi di tale
insetto, allora ignorati.
Il Bodel, nella sua Monografia degli Endomichidi (2) dice trovarsi altresì
questa specie nelle Indie Orientali, a Giava, Ceylan e Porto Natal: ma nulla
aggiunge intorno ai suoi costumi. Dalla introduzione a questa Monografia
si rileva, cosa del resto a tutti nota, che le larve di pressoché tutti gli En-
domichidi vivono nei funghi stessi sui quali trovansi ordinariamente le im-
magini; ma non si fa parola del genere Ancylopus in modo speciale.
Il Prof. A. Costa nel suo viaggio in Calabria (1876) lo trovò comune a
Cirò, scoprendovi altresì il suo nuovo testaceus, ma nulla ne aggiunse rispetto
alle abitudini.
Avendo io avuta occasione di abitare per quasi due anni la Calabria,
ho io pure avuta la fortuna di raccogliere questa specie; la trovai comunis-
sima nei boschi paludosi che costeggiàno il Corace, e qualche esemplare ne
ho anche trovato lungo l’Alli ed il Damato. D’ inverno ne ho trovati centi-
naja d’esemplari nascosti sotto alle corteccie dei pioppi ed ontani morti nei
boschi paludosi ora accennati; una sol volta lo trovai sotto ad una corteccia
di gelso in luogo coltivato prossimo alla stazione ordinaria di questa specie;
un’altra volta in autunno ne vidi una dozzina sotto ad alcuni sassi, in
luogo arenoso, vicino ai boschi predetti. In inverno trovasi sempre in co-
lonie più o meno numerose: in una sol volta ne riempii addirittura, una
piccola boccetta scuotendo nel fazzoletto una corteccia di pioppo che ne era
letteralmente coperta.
Ciò per la stazione invernale! In primavera è assolutamente raro; una
sol volta, in maggio, ne trovai un individuo su di uno stelo erbaceo. Torna
invece ad esser comune abbastanza in giugno, luglio ed agosto; ma allora lo si
cercherebbe invano sotto alle corteccie, sibbene abita in quel tempo il terreno an-
cor umido dei paddi boscosi, nei luoghi ricoperti di molta vegetazione in parte
decomposta: cammina sul suolo a somiglianza di molti carnivori appartenenti
alle famiglie dei Carabidi e Stafilinidi, ma il suo incedere ha un che di lento
e pesante che certo non può essere rassomigliato a quello dei Coleotteri ora
accennati.
Non trovai mai l'Ancylopus, nè sopra nè dentro ai funghi, quantunque
siano questi molto comuni nei luoghi stessi abitati da tali insetti: mi credo
autorizzato ad ammettere che neppure la larva viva nei funghi, sebbene
mai io abbia avuta occasione di studiarla. Ho invece per ben due volte sor-
preso l’insetto perfetto intento a rodere parti di vegetali decomposte: sup-
pongo perciò che la larva abbia abitudini simili.
- omissis -
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