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Il significato del "nec" e del "sensu" nella nomenclatura scientifica



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 21/08/2012, 2:40 
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16
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Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
Salve a tutti,
Leggendo nelle mie insonne notti un libro sulla revisione di un genere di Cetonidi, sono arrivato a trovare due termini dei quali nonostante gli sforzi (non capisco ne una mazza di latino, purtroppo, e non ho studi che possano comunque aiutarmi a capire il significato nella nomenclatura dei due termini), non ho ancora ben compreso il loro senso.
Ad esempio quando io mi trovo davanti la dicitura: Eudicella woermanni sensu Allard (nec Kraatz) significa forse che si intende la specie Eudicella woermanni descritta da Allard e non quella di Kraatz?
E quando mi trovo la dicitura: Eudicella poggei Kolbe, 1884 (nec Allard) qual è il significato?

Magari le domande risulteranno banali e scontate, ma ci terrei veramente a capire meglio la questione, mi aiuterebbe nella lettura in cui mi sto cimentando.

Ringrazio tutti per l'attenzione, augurandovi una buonanotte.

Fabio B.

Dimenticavo! spero di non essermi sbagliato con la sezione, ero indeciso tra "domande..e risposte" e questa qua.


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MessaggioInviato: 21/08/2012, 8:26 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Non ho a portata di mano la revisione delle Eudicella per consultarlo, ma lo conosco, ottima scelta per tentare di addormentarsi ;). La tassonomia di questo genere è un pantano.

Vengo alle domande.

"Eudicella woermanni sensu Allard (nec Kraatz)" significa che l'autore si riferisce al nome E. woermanni secondo interpretazione data da Allard, e non secondo quella data da Kraatz. ll che sottintende che i due autori avessero una concezione diversa di che cosa è Eudicella woermanni.

Mi pare utile sottolineare, restando all'esempio in questione, che la corretta applicazione del nome "Eudicella woermanni" è e sarà sempre (a meno di appositi interventi della commissione di nomenclatura) definita sulla base dell'olotipo o, se perduto, della descrizione originale che ne fece l'autore della specie (Kraatz).
Gli autori che se ne sono occupati successivamente (Allard, in questo caso), interpretando la specie in modo errato (immagino, applicando il nome woermanni a una seconda specie di Eudicella) hanno semplicemente fatto uno sbaglio che non si riflette sulla corretta nomenclatura del taxon.
Quindi "Eudicella woermanni sensu Allard (nec Kraatz)" equivale a dire "stiamo parlando di E. woermanni così come la pensava Allard, e non della vera E. woermanni descritta da Kraatz.

La citazione di E. poggei forse è un po' impropria, in quanto sembra lasciare intendere che sia Allard che Kolbe abbiano descritto (=battezzato come nuova specie) una E. poggei. Questo probabilmente non è vero, e l'autore intende "stiamo parlando della vera E. poggei descritta da Kolbe, e non del concetto di E. poggei che aveva Allard". In questo caso è forse più corretto dire Eudicella poggei Kolbe, 1884 (nec sensu Allard)


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MessaggioInviato: 21/08/2012, 15:03 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:30
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Nome: Marcello Romano
Fabio23@ ha scritto:
Dimenticavo! spero di non essermi sbagliato con la sezione, ero indeciso tra "domande..e risposte" e questa qua.


Sposto in "Glossario entomologico".

_________________
:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 21/08/2012, 18:56 
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16
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Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
Velvet Ant ha scritto:
Fabio23@ ha scritto:
Dimenticavo! spero di non essermi sbagliato con la sezione, ero indeciso tra "domande..e risposte" e questa qua.


Sposto in "Glossario entomologico".


Ringrazio prima di tutto Marcello, che ha spostato nella giusta collocazione il mio intervento.

Cita:
Non ho a portata di mano la revisione delle Eudicella per consultarlo, ma lo conosco, ottima scelta per tentare di addormentarsi ;). La tassonomia di questo genere è un pantano.


Grazie altrettanto a Marco, sì proprio per questo. Avendone alcune in collezione e alcune in allevamento mi piaceva classificarmele, senza bisogno di postare le foto. Tempo fa infatti chiesi sul forum in una discussione un libro relativo la classificazione e gentilmente mi fu consigliato. Ovviamente appena mi è possibile, se pur coi mezzi che ho, qualche foto la vorrei postare, ma almeno imparare a classificarmele mi sembra l'ideale.

Immaginavo però che la situazione fosse controversa e complessa.

Compreso benissimo il concetto che Marco mi ha spiegato. Ma mi permetto di approfittare della vostra cortesia per domandarvi un altra cosa: Eudicella woermanni sensu Allard (nec Kraatz) -sempre per rimanere in tema di esempio- non è quindi una Eudicella woermanni ma un' altra specie, poi riclassificata...? Per capire la cosa dovrei andarmi a rivedere la descrizione di Kraatz, e quindi l'olotipo, e la descrizione di Allard...giusto?

Per quanto riguarda la Eudicella poggei rimasi perplesso quando vidi la dicitura, non sapevo spiegarmi il significato. Dunque significa praticamente il contrario di quanto riportato sopra. Finalmente comprendo meglio XD.

Auguro una buona serata,

Fabio B.


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MessaggioInviato: 21/08/2012, 20:02 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Fabio23@ ha scritto:
Ovviamente appena mi è possibile, se pur coi mezzi che ho, qualche foto la vorrei postare, ma almeno imparare a classificarmele mi sembra l'ideale.


In bocca al lupo allora! Anche io ho fatto qualche tentativo, ma se non hai maschi con corna completamente sviluppate può essere impossibile, e se anche li hai non è comunque facile.

Fabio23@ ha scritto:
Eudicella woermanni sensu Allard (nec Kraatz) -sempre per rimanere in tema di esempio- non è quindi una Eudicella woermanni ma un' altra specie, poi riclassificata...? Per capire la cosa dovrei andarmi a rivedere la descrizione di Kraatz, e quindi l'olotipo, e la descrizione di Allard...giusto?


Sì, tenendo a mente che l'unica cosa che è sicuramente E. woermanni è l'olotipo della stessa specie, fissato da Kraatz. Ciò che Allard chiamava E. woermanni è in realtà E. pauperata Kolbe (mi sono consultato il lavoro, trovi un riassunto delle sinonimie a pag. 38). O meglio: questa è l'interpretazione (di cui non intendo dubitare) che ha dato De Palma della situazione.


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MessaggioInviato: 22/08/2012, 15:41 
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16
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Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
Cita:
In bocca al lupo allora! Anche io ho fatto qualche tentativo, ma se non hai maschi con corna completamente sviluppate può essere impossibile, e se anche li hai non è comunque facile.


Le femmine notavo, specialmente di alcune specie, sono quasi impossibili da distinguere. Ed i maschi hanno caratteri piuttosto complessi che un semplice appassionato come me, tra l'altro inesperto, non riesce bene a cogliere. Spero comunque che alcune specie mi risultino meno difficili.
Presto le foto, che saranno sicuramente spunto di discussione.


Grazie ancora a Marco per il tempo che mi sta dedicando.

Fabio B.


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MessaggioInviato: 23/08/2012, 8:05 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Più che di esperienza si tratta di aver materiale da confronto disponibile, per rendersi conto visivamente delle differenze fra i vari stati dei caratteri diagnostici e della loro variabilità.
Come avrai visto nemmeno gli edeagi, nella maggior parte dei casi, sono di qualche utilità. Talvolta, se ricordo bene, l'autore afferma il contrario, ma ciò non si evince bene dalle tavole, dove la variabilità interspecifica sembra spesso molto modesta e almeno apparentemente sovrapponibile a quella intraspecifica.

Comunque, ripeto, quando si affrontano generi difficili è sempre bene aver un buon numero di esemplari da confrontare con cui partire... motivo per cui ho lasciato i miei esemplari nel limbo delle determinazioni con cui mi sono arrivati e non credo che potrò esserti di grande aiuto con l'identificazione.


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MessaggioInviato: 24/08/2012, 22:56 
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Iscritto il: 17/03/2011, 20:16
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Località: Pistoia (PT)
Nome: Fabio Bechini
Salve a tutti,
Nuovamente grazie Marco per i consigli.
Eccome, il De Palma afferma che ci sono casi in cui la morfologia dell'edeago è risolutiva per una identificazione. Mentre nelle tavole notavo che le differenze, come dicevi anche tu erano minime. Io non ho esemplari estratti, dunque puoi immaginare quanto sia esigua la mia collezione. Ma ho un po' di esemplari vivi in allevamento. Se pur non siano derivanti direttamente dal paese di origine sono comunque un punto di partenza. Il mio dubbio adesso però è che abbia tra le mani degli ibridi, l'allevatore, per quanto possa conoscere l'insetto, non riesce a distinguere specie per specie. Mha vedremo, sicuramente vi aggiorno sugli sviluppi.

Ancora grazie per consigliarmi ed indirizzarmi.

Fabio B.


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