La ricerca degli insetti nei terreni inondati è un tipo di caccia notoriamente molto proficuo e su cui c'è già più di una discussione, ma voglio comunque farvi partecipe di questa recente esperienza.
Lunedì scorso, 25 novembre, visto che la settimana precedente non aveva fatto altro che piovere, sono andato con Roberto Casalini in un posticino vicino casa mia, dove parecchi anni fa avevo trovato, in un prato allagato da un fosso straripato, alcuni esemplari del raro endemismo romano
Elytrodon luigionii, per vedere se per caso ne saltava fuori qualcuno.
Il posto, di limitata estensione (la parte allagata sarà stata sui 500 mq) si presentava così:
L'essere che si vede sguazzare nel fango e nell'acqua gelida non è il
mostro della palude, bensì l'amico Roberto mentre cerca Curculionidi aggrappati alla vegetazione o galleggianti.
Eccolo qua!
Io ero in condizioni decisamente peggiori, visto che ero finito già un paio di volte nell'acqua più profonda degli stivali, che quindi erano ormai pieni di fanghiglia ed acqua gelata. Con mio grande piacere
Purtroppo il prato si era allagato verso la metà della settimana prima, per cui molti degli insetti costretti ad uscire dal terreno erano ormai annegati, digeriti dai gabbiani e dagli altri uccelli opportunisti, volati via o rintanati presso le sponde, oltre il livello dell'acqua. Tra l'altro, pochi giorni prima, Roberto ed Enzo Colonnelli c'erano già stati, raccogliendo parecchia roba.
Quindi, francamente non pensavo di trovare molto. Solo qualche sopravvissuto.
Fortunatamente, i giorni precedenti la temperatura era scesa, e questo aveva impedito a molti insetti di andarsene in volo. Quelli che avevano raggiunto il margine della zona allagata si erano ormai dileguati, ma quelli che avevano trovato rifugio sulle piante emergenti dall'acqua non avevano potuto andarsene.
Perciò ci siamo messi a cercare sulle piante, soprattutto sulle erbe semisommerse. Il metodo di ricerca è molto semplice. Basta smuovere le erbe e sommergerle camminandoci sopra, per far venire a galla tutto ciò che ci si annida dentro. In un paio d'ore sono venute fuori diverse cosette, appartenenti a numerose famiglie, soprattutto Staphylinidae, Carabidae ed Elateridae, ma niente di sensazionale. Stranamente (ma non troppo, considerando che c'erano già state le due ruspe di cui sopra), pochissimi Curculionidae, e tra questi, nemmeno un
Elytrodon.
Dopo un paio d'ore è finito il tempo che avevo disponibile, e sono dovuto tornare a casa, ma prima di andarmene ho raccolto con un passino un po' di detrito galleggiante tra le erbe nel punto qui indicato:
Poche manciate di roba, ma quando a casa gli ho dato un'occhiata, ho visto che un buon 10% della massa era costituito da insetti (per la maggior parte Coleotteri) e ragni! Ho piazzato tutto in una rete appesa sopra un secchio con un po' d'acqua, ed ogni giorno mi ci ritrovo una miriade di Staphylinidae, tra cui varie specie di Pselaphynae, Carabidae di ogni taglia, da Carabus a robetta di un paio di mm, Elateridae, Chrysomelidae, Curculionidae (pochi), Coccinellidae, Phalacridae, Leiodidae, Ptiliidae, Silphidae, e tutta una serie di altre famiglie. Per ora i grandi assenti sono Buprestidae, Cerambycidae e Tenebrionidae. Ma non dispero, almeno per gli ultimi (Buprestidae e Cerambycidae, a meno che fossero adulti svernanti nel terreno, difficilmente ne usciranno).
Per i frutti di questa breve uscita voglio fare qualcosa di diverso dal solito, ed invece di mettere le solite foto di schiere di insetti stesi, invierò giorno per giorno le foto di un esemplare preparato per specie, come singole richieste di determinazione, linkando le discussioni a questa, così da arrivare pian piano ad un elenco fotografico completo delle specie rinvenute in un tempo ed in un posto così limitati.