Autore |
Messaggio |
gabrif
|
Inviato: 30/04/2016, 18:27 |
|
Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3113 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
|
Cita: Mi sembrano 3. Non 4? acc.. I presunti H. serripes e oblitus sono probabilmente loro, il pygmaeus no ma non si vede abbastanza, quello prima dell' Asaphidion è... un altro Asaphidion ( caraboides ssp. nebulosum). Ciao G.
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 30/04/2016, 18:43 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
gabrif ha scritto: Cita: Mi sembrano 3. Non 4? acc.. I presunti H. serripes e oblitus sono probabilmente loro, il pygmaeus no ma non si vede abbastanza, quello prima dell' Asaphidion è... un altro Asaphidion ( caraboides ssp. nebulosum). Ciao G. Bho, a me i dentini sembrano proprio 3. Magari ne ha perso un (esemplare vecchio)? Grazie per l' Asaphidion. Non avrei mai pensato ce ne fossero di così grandi.
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 30/04/2016, 20:43 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
Ho ricontrollato l'esemplare ed effettivamente ne ha 3 nel femore destro 4 in quello sinistro . Gli altri esemplari comunque ne hanno tutti 4.
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 10/01/2017, 20:43 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
Riprendo questa discussione mostrandovi alcune foto dell'uscita di domenica, volta in particolar modo alla raccolta dell' Anisodactylus intermedius, raccolto sul posto alcuni giorni prima: una femmina il 24 e una coppia il 31 . Evidentemente le vigilie dei giorni di festa portano fortuna, non quanto le domeniche visto che ieri l'altro non l'abbiamo visto . Alle 10:00 gli impavidi protagonisti della vicenda (io e Nicolino) partono alla volta di Taglio Corelli di Alfonsine (RA) per raggiungere l'argine del fiume Reno. Fa molto freddo. Anzi, è forse il più freddo giorno dell'anno (anno iniziato da 8 giorni ). Le temperature rigide hanno provocato la formazione di spessi strati di ghiaccio sull'intera superficie dei canali (compreso il Canale dei Mulini e il Canale in Destra Reno). Successivamente constatiamo che anche alcune lagune salmastre (in diretto collegamento con il mare) sono parzialmente congelate! L'accurato sezionamento di lastre di ghiaccio che ricoprono le pozzanghere (leggasi: ci abbiamo saltato sopra cercando di non scivolare ) hanno rivelato un spessore di oltre 6 centimetri e la distinzione di ben 5 strati di ghiaccio. Il sentiero prescelto passa su alto argine che costeggia la golena abbandonata del Canale dei Mulini (tratto nel quale, un secolo fa, scorreva il fiume Santerno), che oggi appare alberata e ricca di varie essenze arboree con esemplari di discrete dimensioni. Il sottoscritto aveva in mente un piano: tentare la prima esperienza di lavaggio del terreno. Mi ero infatti portato la strumentazione adatta a questo tipo di ricerche: una sporta capiente e robusta, un secchio, tre diversi tipi di colini con maglia gradualmente più fine e molti pezzi di carta assorbente. Ci infiliamo nella golena e preleviamo del terriccio in diversi punti, ma in particolare da sotto una grossa "supposta" di cemento abbandonata lì da chissà quanto. Ci spostiamo sulla sponda del Reno alla ricerca di un punto da cui scendere fino all'acqua (da utilizzare per la prima selezione del terreno prelevato). Raggiungiamo una piccola spiaggetta sabbiosa, ma notiamo che la sponda è ghiacciata. Ecco a voi le rare immagini di un eschimese durante la rottura della banchisa artica. Riempiamo il secchio e versiamo il terriccio. In mezzo ai detriti però scorgiamo solo qualche Syntomus obscuroguttatus e Microlestes ancora da identificare. Iniziamo a velocizzare i lavori perché all'ombra fa veramente freddo. Avvolgiamo i detriti organici dentro dei panetti di carta assorbente e ce li portiamo a casa. Dopo aver pranzato sulla cima dell'argine destro del Reno, iniziamo la ricerca dell' Anisodactylus che, come già detto in precedenza, non è stato trovato. In compenso, in mezzo a Acinopus (Acinopus) picipes, Gynandromorphus etruscus, Anthicidi e Stafilinidi vari, fanno spesso capolino alcune larve di Harpalus. Ecco come si presenta l'ambiente. Si notino le attrezzature sfruttate per esaminare il suolo: sul setaccio a maglie medie si mettevano i cespi d'erba estratti, che venivano quindi sbattuti sulla bacinella. Larva di... Tenebrionide? O forse Elateride? Le larve dei presunti Harpalus. Sono lunghe circa 2 centimetri. In zona non ho mai incontrato Harpalus compatibili con queste dimensioni (le specie prese lì sono: tanti H. subcylindricus, tanti H. dimidiatus, qualche H. pygmaeus, qualche H. pumilus, un H. rubripes, un H. serripes). Potrebbe però essere H. oblitus, H. distinguendus o H. affinis che ho preso in qualche esemplare non lontano da lì. In realtà spero si tratti di Pangus scaritides (come dimensioni ci saremmo, e poi in quel punto ne ho presi 3 esemplari l'anno scorso). Si accettano scommesse sulla loro identità! E' quasi ora di tornare. Ci infiliamo un'ultima volta nella golena del Canale dei Mulini e riveniamo alcuni esemplari di specie banali: Leistus (Pogonophorus) fulvibarbis, Pterostichus (Feronidius) melas italicus, Pterostichus (Platysma) niger, Syntomus obscuroguttatus, Gynandromorphus etruscus. Unico motivo di entusiasmo, per me, è un pettirosso che ci segue per nulla impaurito, e che attinge alle nostre buche per prelevare i lombrichi appena messi alla luce. Nel tentativo di immortalarlo dispongo alcuni lombrichi su un tronco e attendo. Purtroppo l'uccello si muove a scatti e, forse impaurito dalla figura di un falco di palude che incombe sulle nostre teste dal ramo alto di un salice, non mi permette di fotografarlo degnamente. Si conclude così la prima uscita entomologica dell'anno. Ciao. Marco
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
Nicola
|
Inviato: 10/01/2017, 21:01 |
|
Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
|
Perché io sarei un eschimese ? E poi mannaggia a De Giovanni che ha incominciato con la storia del Nicolino . Speriamo che ci sia almeno una coppia di P. scaritides . Nik
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
|
|
Top |
|
|
Daniele Maccapani
|
Inviato: 10/01/2017, 22:06 |
|
Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4281 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
|
Ebbravi Marco e Nicolino! Neanche il gelo artico vi ferma! Che invidia A me sta ancora finendo di passare l'influenza... L'ho presa proprio pesante Spero di potermi unire presto a voi in una nuova uscita, questa volta ho dovuto abbandonare! Chissà cosa saranno quelle larve, spero tu riesca ad ottenerne gli adulti! Ma il Leistus fulvibarbis lì è proprio così comune? Qui da me trovo solo il ferrugineus, e neanche comunissimo!
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
|
|
Top |
|
|
Nicola
|
Inviato: 10/01/2017, 22:14 |
|
Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
|
Se vuoi ti do io un fulvibarbis per un ferrugineus , lo vuoi di Punte Alberete o di Taglio Corelli-Alfonsine? nik
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 10/01/2017, 22:18 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
Daniele Maccapani ha scritto: Ebbravi Marco e Nicolino! Neanche il gelo artico vi ferma! Che invidia A me sta ancora finendo di passare l'influenza... L'ho presa proprio pesante Spero di potermi unire presto a voi in una nuova uscita, questa volta ho dovuto abbandonare! Chissà cosa saranno quelle larve, spero tu riesca ad ottenerne gli adulti! Ma il Leistus fulvibarbis lì è proprio così comune? Qui da me trovo solo il ferrugineus, e neanche comunissimo! Mi spiace Daniele, spero ti rimetta presto dall'influenza. Per ora le larve le ho messe in dei bicchieri con 6-7 centimetri di substrato prelevato sul posto e con un piccolo ciuffo d'erba con radici. Sperò non abbiano problemi. Vi farò sapere se esce qualcosa! Il Leistus fulvibarbis qui non è raro, ma l'unica località dove lo trovo abbondante è la Z.P.S. di Mezzano, dove a vista ne trovo almeno 5-6 ogni volta, e con le trappole anche una ventina. Poi se ne vedono raramente a Punte Alberete e lo conosco della Fornace Violani di Alfonsine (collezione Pezzi G.) e ora anche del Canale dei Mulini (collezione Cuffiani N.). Vedrò di mettertene da parte. Il L. ferrugineus invece non è comune. Ne ho uno preso in una golena del Reno (e uno l'ho preso con te e gli altri a Porporana il 20 aprile scorso). Però so che in autunno specialmente si prende bene con le trappole nella golena del Canale dei Mulini (collezioni Fabbri R., Degiovanni A.). Farò un tentativo!
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
Julodis
|
Inviato: 11/01/2017, 1:01 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
Le prime larve sono di Elateridi (anche solo dall'habitat).
La vostra uscita mi ricorda quando facevo la tesi, quasi 40 anni fa, e studiavo il benthos di un laghetto appenninico. Per fare uno dei campionamenti invernali ho dovuto fare i buchi nel ghiaccio proprio alla eschimese, ed era pure bello spesso. Per fortuna avevo con me un martello da geologo.
Domani, giorno libero, se riesco vado a fare qualcosa di simile. E pure qui sta facendo veramente freddo, in questi giorni.
|
|
Top |
|
|
gomphus
|
Inviato: 11/01/2017, 12:17 |
|
Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
|
marco villa ha scritto: ... Le larve dei presunti Harpalus. Sono lunghe circa 2 centimetri. In zona non ho mai incontrato Harpalus compatibili con queste dimensioni (le specie prese lì sono: tanti H. subcylindricus, tanti H. dimidiatus, qualche H. pygmaeus, qualche H. pumilus, un H. rubripes, un H. serripes). Potrebbe però essere H. oblitus, H. distinguendus o H. affinis che ho preso in qualche esemplare non lontano da lì. In realtà spero si tratti di Pangus scaritides (come dimensioni ci saremmo, e poi in quel punto ne ho presi 3 esemplari l'anno scorso)...
Si accettano scommesse sulla loro identità! larve non completamente sviluppate di Pseudoophonus rufipes ?
_________________ ***************** maurizio
|
|
Top |
|
|
Nicola
|
Inviato: 11/01/2017, 15:14 |
|
Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
|
Per me c'è almeno una larva di Acinopus (Acinopus) picipes, comunque il genere Pangus lo vedo più come sottogenere: Acinopus (Pangus) scaritides , Daniele Maccapani ha scritto: Ebbravi Marco e Nicolino! Neanche il gelo artico vi ferma! Che invidia A me sta ancora finendo di passare l'influenza... L'ho presa proprio pesante Spero di potermi unire presto a voi in una nuova uscita, questa volta ho dovuto abbandonare! Dai, non ti disperare, guarisci in fretta che non vedo l'ora di rifare una gita con te Giorgio e Marco tutti insieme Nik
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 11/01/2017, 16:38 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
gomphus ha scritto: marco villa ha scritto: ... Le larve dei presunti Harpalus. Sono lunghe circa 2 centimetri. In zona non ho mai incontrato Harpalus compatibili con queste dimensioni (le specie prese lì sono: tanti H. subcylindricus, tanti H. dimidiatus, qualche H. pygmaeus, qualche H. pumilus, un H. rubripes, un H. serripes). Potrebbe però essere H. oblitus, H. distinguendus o H. affinis che ho preso in qualche esemplare non lontano da lì. In realtà spero si tratti di Pangus scaritides (come dimensioni ci saremmo, e poi in quel punto ne ho presi 3 esemplari l'anno scorso)...
Si accettano scommesse sulla loro identità! larve non completamente sviluppate di Pseudoophonus rufipes ? Potrebbe... Infatti ne ho trovati alcuni in quel punto. Nicola ha scritto: Per me c'è almeno una larva di Acinopus (Acinopus) picipes, comunque il genere Pangus lo vedo più come sottogenere: Acinopus (Pangus) scaritides , Ho controllato e sono della stessa specie. Sicuramente non sono di Acinopus perché i cerci sono più lunghi del X tergite. In base a cosa credi che Pangus debba ritenersi sottogenere di Acinopus? Sono due genere abbastanza distanti!
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
marco villa
|
Inviato: 11/01/2017, 16:40 |
|
Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
|
Julodis ha scritto: Le prime larve sono di Elateridi (anche solo dall'habitat).
La vostra uscita mi ricorda quando facevo la tesi, quasi 40 anni fa, e studiavo il benthos di un laghetto appenninico. Per fare uno dei campionamenti invernali ho dovuto fare i buchi nel ghiaccio proprio alla eschimese, ed era pure bello spesso. Per fortuna avevo con me un martello da geologo.
Domani, giorno libero, se riesco vado a fare qualcosa di simile. E pure qui sta facendo veramente freddo, in questi giorni. Grazie per l'identificazione delle larve. Con Julodis ha scritto: vado a fare qualcosa di simile. intendi scavare negli argini o saltare sulle pozzanghere ghiacciate?
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
|
|
Top |
|
|
Julodis
|
Inviato: 11/01/2017, 23:22 |
|
Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
|
marco villa ha scritto: Con Julodis ha scritto: vado a fare qualcosa di simile. intendi scavare negli argini o saltare sulle pozzanghere ghiacciate? Tutte e due. Infatti ci sono andato stamattina. Scavando e lavando ho trovato solo una coccinella ed un carabide comunissimo. Qualcosa forse uscirà dal detrito raccolto dopo il lavaggio, ma penso molto poco. Il terreno era gelato anche ad una certa profondità, e gli insetti si saranno rifugiati ancora più in basso. In compenso, benchè a due passi dal Grande Raccordo Anulare, non ho visto una sola persona finché sono stato lì. L'unico mammifero che si aggirava in quel posto, oltre a me, era questo. Ormai tipico abitante della campagna romana, insieme ai pappagalli (che starnazzavano dalle cime dei pioppi).
|
|
Top |
|
|
Anostirus
|
Inviato: 12/01/2017, 12:56 |
|
Iscritto il: 24/09/2009, 20:40 Messaggi: 1867
Nome: Giuseppe Platia
|
Caro Marco, potresti scattare due foto alle larve dei presunti elateridi (se le hai ancora) in visione dorsale del capo e dell'ultimo segmento addominale. Se elateridi dovrei arrivare almeno al genere. Grazie Giuseppe
|
|
Top |
|
|
|