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Nicola
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Inviato: 01/10/2017, 17:16 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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Si
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
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marco villa
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Inviato: 01/10/2017, 18:14 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Se è davvero lui, si tratta di un dato interessante. Magari si è adattato a svilupparsi sugli escrementi di nutria. In tal caso, tra qualche decennio potremmo essere invasi dagli Onthophagus semicornis! Nicola, questo esemplare era nei ciuffi d'erba che abbiamo lavato? In mezzo c'era una bestia rara almeno quanto l' Onthophagus semicornis. Marco.
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Creedence
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Inviato: 01/10/2017, 18:56 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 23:06 Messaggi: 1056
Nome: Stefano Ziani
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Onthophagus semicornis non è strettamente coprofago. Il nostro amico Loris lo ha, per esempio, segnalato sotto zucche marcescenti. Esistono anche dati bibliografici di una sua presunta necrofagia, ed è stato raccolto all'interno di un vasetto di yogurt con all'interno residui del prodotto originale ed addirittura in trappole innescate con vino bianco.
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marco villa
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Inviato: 01/10/2017, 19:23 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Creedence ha scritto: Onthophagus semicornis non è strettamente coprofago. Il nostro amico Loris lo ha, per esempio, segnalato sotto zucche marcescenti. Esistono anche dati bibliografici di una sua presunta necrofagia, ed è stato raccolto all'interno di un vasetto di yogurt con all'interno residui del prodotto originale ed addirittura in trappole innescate con vino bianco. Ciao Stefano. Ho letto il tuo lavoro del 2003 a proposito di questa specie in Romagna . Il fatto è che in zona di cadaveri o di frutta marcescente non ce ne sono (e ovviamente nemmeno di yogurt ), per questo ho ipotizzato che potesse nutrirsi di escrementi di nutria (o anche di quelli di volpe, che ho visto più volte al Bardello). Sempre che localmente non abbia costumi foleofili. L'altra specie interessante trovata nelle radici delle graminacee, sempre per restare in tema di Scarabeoidei, è stata il Rhyssemus sulcatus. Me ne era caduto uno in trappola ad aceto la primavera scorsa e non ero riuscito più a prenderlo da allora. Insieme c'erano pure dei Pleurophorus che ho dato a Valerio Gallerati da identificare. Marco.
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Nicola
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Inviato: 01/10/2017, 20:34 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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Il semicornis l'ho trovato nella cacca di un cane proprio davanti alla sbarra d'ingresso . Nik
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
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Creedence
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Inviato: 01/10/2017, 21:06 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 23:06 Messaggi: 1056
Nome: Stefano Ziani
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Il classico assioma dei coprofagi: si possono raccogliere specie più interessanti in cacche isolate, trovate per caso ed in zone non popolate da grossi mammiferi, piuttosto che in pascoli pieni di sterco. E’ chiaro che numericamente non c’è partita, ma come qualità di bestie, vincono le prime. Comunque, Nicolino, l’Onthophagus semicornis è sempre una bella bestia per niente facile da trovare, congratulazioni. Per quanto riguarda gli Psammodini, Marco, hai fatto bene a darli in studio a Valerio Gallerati: tempo fa mi ha giurato che si sarebbe dato anima e cuore proprio agli Psammodius, ai Rhyssemus e similari. E di uno specialista di questi gruppi ce ne sarebbe veramente bisogno in Italia.
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marco villa
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Inviato: 01/10/2017, 21:53 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Creedence ha scritto: Per quanto riguarda gli Psammodini, Marco, hai fatto bene a darli in studio a Valerio Gallerati: tempo fa mi ha giurato che si sarebbe dato anima e cuore proprio agli Psammodius, ai Rhyssemus e similari. E di uno specialista di questi gruppi ce ne sarebbe veramente bisogno in Italia. Valerio mi è parso davvero preparato in questo gruppo. Abbiamo anche fatto qualche caccia insieme in zone costiere emiliane e sarde, durante le quali mi ha insegnato il sistema del lavaggio della sabbia, anche se abbiamo visto poca roba. In compenso, in Sardegna, li ha trovati la sera mentre svolazzavano. Quella stessa notte, andando in giro con la torcia, ha anche trovato per terra dei resti di Elaphocera e di Melolontha sardiniensis . Marco.
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Lucanus tetraodon
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Inviato: 01/10/2017, 22:07 |
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51 Messaggi: 4477 Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
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Creedence ha scritto: Il classico assioma dei coprofagi: si possono raccogliere specie più interessanti in cacche isolate, trovate per caso ed in zone non popolate da grossi mammiferi, piuttosto che in pascoli pieni di sterco. E’ chiaro che numericamente non c’è partita, ma come qualità di bestie, vincono le prime. Così infatti ho trovato, ormai cinque anni fa, i miei unici esemplari di Onthophagus ruficapillus e Onthophagus andalusicus: due della prima specie e uno della seconda in sterco di cane, insieme al ben più comune Onthophagus taurus.
_________________ "L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" Sir Robert Baden Powell
Giovanni Altadonna
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Mikiphasmide
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Inviato: 02/10/2017, 15:37 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3875 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Qualche hanno fa ho lasciato in loco dei piattini gialli per molto tempo, così col caldo e qualche pioggia gli insetti erano che arrivati sono marciti attirando Trox, Carabidi e qualche decina di Onthophagus... vuoi mai che ci sia in mezzo qualche O. semicornis Da cosa si distingue dagli altri Onthophagus piccoli e scuri?
_________________ Michele
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Creedence
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Inviato: 02/10/2017, 18:50 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 23:06 Messaggi: 1056
Nome: Stefano Ziani
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Dagli Onthophagus piccoli e neri del gruppo ovatus (in Italia O. grossepunctatus, O. ruficapillus, O. joannae, O. ovatus e O. baraudi), il nostro si distingue per avere i lati del pronoto leggermente sinuati anteriormente. Dall’O. furcatus, altro piccolo e nero presente in Italia, il semicornis si distingue per avere il pronoto anteriormente con 3 gibbosità (quella mediana allargata). Infine si distingue dagli Onthophagus del sottogenere Parentius (in Italia, forse, probabilmente no, solo O. punctatus) per avere la punteggiatura del pronoto rasposa, laddove è semplice nei Parentius. Sembra difficile, ma in realtà O. semicornis si distingue a prima vista!
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Mikiphasmide
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Inviato: 02/10/2017, 19:04 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3875 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Capito, grazie Stefano! Vi farò sapere
_________________ Michele
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Nicola
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Inviato: 29/10/2017, 9:17 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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marco villa
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Inviato: 29/10/2017, 9:34 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Ciao Nicola. Ti ha contattato Nando? Dice che Hydaticus leander è nuovo per la Romagna ed ha preparato una segnalazione. Marco.
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Nicola
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Inviato: 30/10/2017, 14:03 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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No, Nando non mi ha ancora contattato. E dire che è comunissimo anche in piccolissime pozze d'acqua anche nei campi di Casal Borsetti , anche più comune dei Rhantus suturalis Nik
_________________ Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)
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Nicola
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Inviato: 07/01/2024, 14:30 |
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04 Messaggi: 986 Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
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Dopo tanto tempo finalmente metto un po' di materiale "fresco", portandovi anche qualche novità. Attualmente io, Marco e Daniele Maccapani, insieme all'aiuto di altri amici, stiamo lavorando ad un censimento dell'entomofauna ed aracnofauna del Bardello e del Comprensorio di San Vitale, tutti dati che andranno pubblicati o inseriti nel nascente progetto dell'Osservatorio Biologico Parco del Delta del Po, per cui io e Marco abbiamo tenuto un intervento lo scorso 15 dicembre all'omonimo seminario (lascio qui sotto il link ) https://www.parcodeltapo.it/it/news-det ... p?id=76925Come già scrivevo nella discussione di Hyphydrus anatolicus stiamo attualmente lavorando ad uno scritto che tratterà il cambiamento in 50 anni della fauna ad idroadefagi del biotopo, con cenni sull'ecologia generale del Bardello che abbiamo visto dipendere in modo molto stretto dalle precipitazioni autunnali, invernali e primaverili. Se qualcuno fosse in possesso di dati sugli hydroadephaga di questo biotopo, o luoghi confinanti, sarei interessato a tenerne nota per questo nostro scritto, ringrazio in anticipo chiunque si renda disponibile .
Marco che controlla le pitfall
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La Zerynhthia, non ho ancora capito se qui da noi ci sta la polyxena o la cassandra. Questa foto è di primavera, si tratta di una specie molto precoce, direi marzo
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Questo autunno, verso ottobre, abbiamo potuto apprezzare una grande quantità di rave saltare nei prati della parte nord. Una gradita sorpresa!
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una Hyla italica
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