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Album di famiglia. Una galleria di immagini sull’entomologia amatoriale di ogni tempo: oggetti, collezioni, curiosità.



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MessaggioInviato: 13/02/2010, 21:23 
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Dell’entomologia, oltre che l’affascinante e inesauribile studio dello sterminato universo esapode, mi hanno sempre affascinato tutta una serie di aspetti legati all’evoluzione di questa disciplina e agli innumerevoli personaggi che, di tempo in tempo, ne sono stati i protagonisti, grandi o piccoli che fossero, portando ognuno il proprio contributo, in misura diversa, alla sua crescita e alla sua diffusione.
Mi produce sempre forte emozione, scorrendo un testo di entomologia, particolarmente se di un passato ormai molto lontano, osservare le immagini che lo accompagnano e che talvolta testimoniano l’attività dei nostri predecessori, spesso simile alla nostra, anche se priva, magari, dei supporti tecnologici di cui oggi disponiamo.
L’avvento del web mi ha permesso di soddisfare ancor di più questa mia incessante e mai paga voglia di conoscere gli uomini, di ogni nazione, che “hanno fatto” l’entomologia, dandomi la possibilità di sfogliare virtualmente centinaia di opere che in passato avevo solo sognato di poter un giorno consultare.
In questa ricerca quotidiana, mi capita spesso di imbattermi in immagini che mi colpiscono particolarmente, suscitando in me varie emozioni.
Immagini di ogni tipo, talvolta anche curiose e divertenti che rappresentano comunque tutte preziose testimonianze di storie certo ormai passate, ma che hanno contribuito a gettare le basi su cui oggi si fonda, pur con sfumature diverse, la passione che tutti ci accomuna.
Immagini che mi piacerebbe condividere con voi, attraverso un’esposizione non ordinata, ma che seguirà comunque questo filo conduttore comune.
Molto graditi saranno i vostri suggerimenti e i vostri contributi per accrescere e migliorare questo “Album di famiglia”, come mi piace chiamarlo.

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MessaggioInviato: 13/02/2010, 21:41 
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Inizio questo percorso, che spero assai lungo, mostrandovi alcune immagini relative alle Wunderkammern e spiegando, per chi non le conoscesse, di cosa si tratta…

Wunderkammer (camere delle meraviglie; cabinet of curiosities; cabinets de curiosites)


Da Wikipedia: ”Wunderkammer “ è un'espressione appartenente alla lingua tedesca, usata per indicare particolari ambienti in cui, dal XVI secolo al XVIII secolo, i collezionisti erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari per le loro caratteristiche intrinseche ed esteriori.
Le Wunderkammern furono un fenomeno tipico del Cinquecento ma traggono le loro radici dal Medioevo. Si svilupparono poi per tutto il Seicento alimentandosi delle grandiosità barocche e si protrassero sino al Settecento favorite dal tipico amore per le curiosità scientifiche proprio dell'Illuminismo.
Per un certo verso, esse si possono considerare come il primo stadio dello sviluppo del concetto di museo, sebbene non abbiano di quest'ultimo le caratteristiche della sistemazione e del metodo, ma per realizzare il quale non di rado si partì dal contenuto di wunderkammer ereditate da privati e messe poi a disposizione del pubblico.
Tutti gli oggetti che destavano meraviglia, infatti, nei secoli sopra citati, erano strettamente legati all'idea di possesso da parte dei privati: la qual cosa stimolò la crescita e la diffusione del collezionismo, fenomeno già conosciuto nell'antichità.”


Gli oggetti esposti erano divisi in Naturalia, cioè oggetti esotici e bizzarri, e in Artificialia, artefatti e oggetti artistici, manifestazioni della capacità modificatrice dell’uomo sulla natura.
Le collezioni erano tutte racchiuse in una sola stanza, con gli oggetti sulle pareti, sul soffitto e anche sul pavimento, mentre il collezionista o il visitatore venivano guidati ad abbracciare tutto con un sol colpo d’occhio.


Immagine
Museo di piante, minerali e insetti di Francesco Calceolari, speziale e botanico. Verona, 1583.




La descrizione di questa raccolta è pubblicata in:

Immagine



CERUTI, B. & CHIOCCO, A. (1622): MUSAEUM FRANC. CALCEOLARII jun. Veronensis a Benedicto Ceruto
medici incaeptum et ab Andrea Chiocco med. physico descriptum et perfectum ...- Verona*


*Non ho ancora trovato in rete quest'opera.

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MessaggioInviato: 13/02/2010, 21:44 
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Museo di Ferrante Imperato (1550-1631). Allestì un pregevole museo naturalistico presso la sua casa di Palazzo Gravina a Napoli.

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MessaggioInviato: 13/02/2010, 21:51 
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Museo di Basilius Besler (1561-1629), farmacista e botanico di Norimberga.
Anche il nipote Michael Rupert Besler (1607-61) possedeva un proprio “Raritätenkabinett”


Immagine
cliccare per accedere all'opera

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MessaggioInviato: 13/02/2010, 22:26 
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Immagine
Il Museo del marchese Ferdinando Cospi (1606-1686) . Bologna.
Il primo nucleo di questa collezione risale al 1624, ma continue acquisizioni e donazioni successive accrebbero sensibilmente la raccolta.
Vi confluì probabilmente anche la collezione di Ulisse Aldrovandi



Immagine



Raccolta in parte confluite al Museo di Palazzo Poggi. Bologna

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Prima di continuare questa carrellata su altre splendide "Wunderkammern", una piccola pausa per aggiungere una "foto" all'album di famiglia, tratta da


Immagine
Balland, Eugène Amédée, 1789
Les papillons, leur histoire, la manière de leur faire la chasse et de les conserver : ouvrage amusant
et instructif, orné de figures représentant un choix des plus beaux papillons d'Europe ...



Immagine


Se volete autocostruirvi un retino per farfalle, in quest'opera trovate ottime istruzioni e un bel disegno esplicativo ;)


Immagine


Questo volume è disponibile on-line qui sulla BHL.

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MessaggioInviato: 14/02/2010, 18:26 
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Ecco un esempio di enorme "rariteitenkabinet" :o

Immagine
Levinus Vincent (1658-1727). Ricco mercante olandese. Spettacolare e gigantesca collezione di “Naturalia” ad Haarlem, Netherlands, 1705.
Ciccare sull’immagine per osservarla, enormemente ingrandita, nei particolari.



Particolari della collezione di Levinus Vincent (cliccare sulle immagini per osservarle ad altissima risoluzione)

Immagine




Immagine




Immagine




Tutte le immagini sono tratte da:

Vincent Levinus
Wondertooneel der nature[Tome 1] (1706)
Wondertooneel der nature[Tome 2] (1715)

e sono identiche a quelle che si trovano nel successivo:

Vincent Levinus
Elenchus tabularum, pinacothecarum, atque nonnullorum cimeliorum, in Gazophylacio Levini Vincent (1719)


Chi è interessato, può visionare e scaricare questi Volumi, dove sono presenti altre Tavole illustrate della collezione, dal

Service de la documentation de l'Université de Strasbourg - Patrimoine numérisé

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MessaggioInviato: 14/02/2010, 19:46 
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L'aspetto interessante della prima tavola di Vincent Levinus sono gli insetti illustrati. In primo piano si notano Acrocinus longimanus (Linnaeus, 1758), Macrodontia cervicornis (Linnaeus, 1758) e Callipogon armillatus (Linnaeus, 1767). Le tre specie saranno descritte mezzo secolo dopo....
Con un pò di pazienza si potrebbero identificare approssimatamente anche parte dei Lepidotteri.
Sicuramente si riconoscono specie africane (come Papilio dardanus), asiatiche (Hebomoia sp., Cethosia sp.) e sudamericane (Consul sp.).

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Maurizio Bollino ha scritto:
L'aspetto interessante della prima tavola di Vincent Levinus sono gli insetti illustrati. In primo piano si notano Acrocinus longimanus (Linnaeus, 1758), Macrodontia cervicornis (Linnaeus, 1758) e Callipogon armillatus (Linnaeus, 1767). Le tre specie saranno descritte mezzo secolo dopo....
Con un pò di pazienza si potrebbero identificare approssimatamente anche parte dei Lepidotteri.
Sicuramente si riconoscono specie africane (come Papilio dardanus), asiatiche (Hebomoia sp., Cethosia sp.) e sudamericane (Consul sp.).

Maurizio, scusami la pignoleria, ma la frase sottolineata non è proprio corretta. Le tre specie furono validamente denominate e non descritte mezzo secolo dopo, le si ritrova infatti (anche descritte) in varie opere pre-linneane.

Ciao Roberto :to:

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Hemerobius ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:
L'aspetto interessante della prima tavola di Vincent Levinus sono gli insetti illustrati. In primo piano si notano Acrocinus longimanus (Linnaeus, 1758), Macrodontia cervicornis (Linnaeus, 1758) e Callipogon armillatus (Linnaeus, 1767). Le tre specie saranno descritte mezzo secolo dopo....
Con un pò di pazienza si potrebbero identificare approssimatamente anche parte dei Lepidotteri.
Sicuramente si riconoscono specie africane (come Papilio dardanus), asiatiche (Hebomoia sp., Cethosia sp.) e sudamericane (Consul sp.).

Maurizio, scusami la pignoleria, ma la frase sottolineata non è proprio corretta. Le tre specie furono validamente denominate e non descritte mezzo secolo dopo, le si ritrova infatti (anche descritte) in varie opere pre-linneane.

Ciao Roberto :to:


Roberto, perdono la pignoleria :to: :to: :to: :to: Comunque, il mio commento era riferito al fatto che già tempo prima di una valida denominazione, queste specie circolavano tra gli estimatori delle "Naturalia".

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MessaggioInviato: 14/02/2010, 23:22 
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In fondo, se non fosse per l'abbigliamento un po' "fuori moda", questo entomologo ripreso in attività sul campo potrebbe benissimo essere uno di noi ;)


Immagine
Insectes d'Europe peints d'après nature par M. Ernst. Paris, De Laguette, Baxan et Poignant, 1779

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Velvet Ant ha scritto:
In fondo, se non fosse per l'abbigliamento un po' "fuori moda", questo entomologo ripreso in attività sul campo potrebbe benissimo essere uno di noi ;)

Alla faccia della tecnologia moderna!

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
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Nome: Marcello Romano
Molto particolari questi "retini da falcio" :? , raffigurati in un'immagine tratta da:

Moses Harris(1731?-1785?)
The Aurelian : a natural history of English moths and butterflies, together with the plants on which they feed
London:Henry G. Bohn,1840.[4], xi, [1], 83, [4] p., 46 leaves of plates : ill.


Immagine

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Nome: Guido Sabatinelli
Caro Marcello,
io non sono in grado di contribuire salvo esortandoti a continuare perche' questa sezione del forum piace tantissimo. Bravo!

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Guido Sabatinelli
Museo di storia naturale, Ginevra, Svizzera
http://www.glaphyridae.com
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Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Contribuisco anch'io con una tavola tratta da: Sulzer, J. H. 1761. Die Kennzeichen der Insekten, nach Anleitung des Karl Linnaeus, durch XXIV. Kupfertafeln erläutert und mit derselben natürlichen Geschichte begleitet. Mit einer Vorrede des J. Gessners. Text. - pp. 1-203,1-67, pl. 1-27. Zürich. (Heidegger).
Le tavole, sono scaricabili da questo sito.
01_Front.jpg



Ciao Roberto :to:

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